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7 luglio 2013 - 29 Tamuz 5773
PAGINE EBRAICHE 24
 ALEF / TAVDAVARPILPUL 
ALEF / TAV
 
 
 
 Benedetto
Carucci
Viterbi,
rabbino
 
 
 Alla morte di Aron – il grande mediatore che ama la pace ed insegue la pace – le nubi della gloria divina, abitazione e nascondiglio del popolo nel deserto, scompaiono. Il popolo è sprotetto e viene subito attaccato dal nemico storico, Amaleq. Forse l’assenza di capacità di mediare al nostro interno ci rende vulnerabili agli attacchi dall’esterno?

 
 
 
 
 
 David Bidussa,
storico sociale
delle idee
 
 
 L’esilio a molti appare una condizione disdicevole. la rappresentazione della sconfitta e della fuoriuscita dalla storia. Si va in esilio perché si è perso. E si resta in esilio perché si continua a perdere. Il profilo della storia degli ebrei sembrerebbe confermarlo. È uno schema troppo facile. E gli schemi perfetti non sono veri.
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  Rassegna stampa
 

Sull’Osservatore Romano si riportano le prime reazioni della stampa italiana e internazionale alla pubblicazione dell’enciclica papale Lumen Fidei. Tra gli organi di stampa di cui si dà menzione il notiziario quotidiano UCEI e, nello specifico, le dichiarazioni della professoressa Anna Foa. Sulla stessa testata lo storico Giovanni Preziosi torna intanto, con un nuovo articolo, sull’azione di salvataggio di molti ebrei ad opera di uomini di Chiesa. Tra i momenti citati l’incontro avvenuto, il 25 luglio 1944, tra l’allora rabbino capo di Roma Israel Zolli e Pio XII in cui, scrive Preziosi, Zolli formulò al pontefice il ringraziamento in forma ufficiale per quanto era stato fatto in favore degli ebrei romani. Una citazione che farà senz'altro discutere.
A breve un film dedicato alla storia di Edith Stein. Nata ebrea, convertitasi al cattolicesimo, deportata e uccisa dai nazisti. L’idea del regista, intervistato da Avvenire, è di farne una pellicola del dialogo tra ebrei e cristiani. Relativamente a papa Francesco è invece delle ultime ore la notizia che l’associazione delle vittime dell’attentato alla sinagoga di Buenos Aires del 1994 ha proposto la sua candidatura per il Nobel per la pace (Stampa).
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  Israele - Rabbinato
 
 Previste per le prossime settimane le elezioni per il rinnovo degli incarichi di rabbino capo ashkenazita e sefardita di Israele, attualmente ricoperti da rav Yona Metzger e rav Shlomo Amar. Particolarmente intenso il dibattito sulla questione, che non riguarda solo i nomi dei candidati, ma l’intero ruolo dell’istituzione nella politica e nella società israeliana. 
 
 
Davar
 
Israele - Rabbinato, il tempo delle scelte
 
Alla fine c’è voluta un’ingiunzione della Corte suprema israeliana al governo per evitare un ulteriore slittamento delle elezioni dei nuovi rabbini capo ashkenazita e sefardita. Già posticipate rispetto alla scadenza naturale del mandato di rav Yona Metzger e rav Shlomo Amar lo scorso marzo a causa della concomitanza con la nascita del nuovo esecutivo, la corsa alle nomine si è fatta così politicamente ingarbugliata che continuare a rimandare pareva la via più semplice per cercare di cucire le alleanze necessarie ed evitare strappi. Rimandare però non era più possibile, e non soltanto per la decisione dei giudici. A rendere urgente il rinnovo soprattutto la necessità di far uscire il rabbinato, come istituzione, da un angolo stretto tra vicende politiche e rapporti tormentati. Senza contare l’impatto delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto rav Metzger. Così all’inizio di giugno le elezioni sono state fissate, secondo quanto ha riferito il Jerusalem Post, per l’ultima settimana di luglio (Nell'immagine rav David Stav, candidato alla guida dell'ebraismo israeliano ashkenazita, in occasione di una conferenza stampa).
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Qui Torino - Beppe Segre:
"Vi racconto i nostri primi due anni"
 
"Un grandissimo lavoro, tanto impegno, tanta fatica”. Il presidente della Comunità ebraica di Torino, Beppe Segre, ripercorre per i nostri lettori sfide e criticità dei primi due anni di mandato.
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Qui Firenze - Cucina ashkenazita e sefardita,
due mondi a confronto al Balagan Cafè
 
Una nuova puntata di Balagan Café, un nuovo successo di pubblico e contenuti per la rassegna culturale, organizzata dalla Comunità ebraica, che si sta sempre più affermando come punto di incontro dell'estate fiorentina. Tra gli ospiti l'archistar Massimiliano Fuksas, intervistato da Wlodek Goldkorn. Grande curiosità intanto per il prossimo appuntamento, che vedrà due modi di vivere l'ebraismo, anche sul versante culinario-gastronomico, a confronto: la tradizione sefardita, peculiare dell'area mediterranea, e quella del mondo ashkenazita che porta invece con sé i sapori e i profumi dell'Europa centro-orientale.
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Qui Londra - Benvenuta Deborah Yael
 
Fa il duro, il Direttore, e ammette con aria quasi distaccata che "sì, è nata, tutto bene, grazie”. Chi non lo conoscesse, o lo conoscesse poco, potrebbe pensare che Guido Vitale, giornalista, coordinatore dei dipartimenti Informazione e Cultura dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, direttore della redazione di Pagine Ebraiche e di questo notiziario quotidiano, non si lasci commuovere facilmente. Dice sempre, e in redazione è quasi una barzelletta, assieme alla faccenda ancora inedita della torta e delle gazzose, che non sopporta la vita commentata. Ma anche questa volta non lasceremo passare la notizia sotto silenzio, perché dietro alla scorza del professionista severo e talvolta fin troppo esigente, c'è un nonno dal cuore tenero che non si lascia inaridire dal lavoro e dalle distanze. Allora, da tutta le redazione, benvenuta alla piccola Deborah Yael, che ha ricevuto questa mattina il nome a Londra nel corso di una festosa occasione di incontro alla presenza di tanti amici e del rav Rafael Garson della sinagoga Or Israel - London Federation di Borehamwood. E un affettuoso Mazal Tov al fratellino David, alla mamma Rebeca Coriat, a Yitzhak Daniele, il primogenito del Direttore, che è appena diventato padre per la seconda volta, ai nonni andalusi Pilar e Moise e ai nonni italiani Elena e Guido, alle zie Michal e Nurit Vitale e Donna Coriat e a tutti i loro cari.
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Pilpul
 La pira e il fuoco: la crisi siriana
 
 Oscurato dalla drammatica evoluzione dei fatti egiziani, ma come una pira dove il fuoco si alimenta da sé, il «conflitto armato non internazionale» siriano (così la definizione adottata dalla Croce rossa) prosegue, oramai da ben più di un anno, producendo la sua scia di innumerevoli vittime.
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  Claudio Vercelli
 
 Nugae – La scelta di Leonard
 
 La morale della storia si può anche svelare subito rovinando l’effetto colpo di scena, tanto non è né una novità né qualcosa di particolarmente profondo: esiste sempre un buon motivo per brontolare.
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  Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
 
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