Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

12 luglio 2013 - 5 Av 5773
PAGINE EBRAICHE 24
  ALEF / TAV DAVAR PILPUL  
ALEF / TAV
 
 
 
   Alfonso Arbib,
rabbino capo di Milano
 
 
  All’inizio del libro di Devarìm abbiamo gli ultimi discorsi di Moshè al popolo ebraico poco prima della sua morte. Si tratta più che altro di ammonimenti. Moshè ricorda gli errori e i peccati del popolo ebraico con l’intento di indurli a fare teshuvà.
Leggi tutto...
 
 
 
 
 
  Gadi Luzzatto Voghera, storico  
 
  Grazie a Stefano Jesurum, che ci consiglia la visione di un documentario straordinario sui Giusti, ci troviamo ancora a riflettere sul comportamento degli italiani di fronte alle persecuzioni razziali. Ne ragionava Giorgio Bassani con penna felice e giustiziera in una poesia del 1973 dedicata a “Gli ex fascistoni di Ferrara”, un monumento letterario che ripropongo per intero, con devozione.
Leggi tutto...
 
 
  Rassegna stampa
 
  Il Novara tessera tra le polemiche Giorgios Katidis, giocatore greco radiato dalla sua nazionale per aver festeggiato un gol con il saluto nazista. Il centrocampista parteciperà alla posa della targa dedicata ad Arpad Weisz, il grande allenatore di Inter, Bologna e Novara vittima della violenza nazifascista (Corriere, tra gli altri). Di antisemitismo si occupa anche il Venerdì di Repubblica con un lungo reportage di Andrea Tarquini sulla situazione in Ungheria, paese una volta accogliente ora noto più per le sue politiche discriminatorie nei confronti delle minoranze.   
 
  Israele - Rabbinato
 
  Previste per le prossime settimane le elezioni per il rinnovo degli incarichi di rabbino capo ashkenazita e sefardita di Israele, attualmente ricoperti da rav Yona Metzger e rav Shlomo Amar. Particolarmente intenso il dibattito sulla questione, che non riguarda solo i nomi dei candidati, ma l’intero ruolo dell’istituzione nella politica e nella società israeliana.    
 
 
Davar
 
La guerra dell’ombretto
 
Studiosa di Talmud, 50enne, madre di famiglia, si trovò al centro dell’attenzione da subito, grazie al suo discorso di insediamento alla Knesset, quando invece delle solite parole si produsse in una lezione di Torah diventata rapidamente una hit su YouTube. Questa volta invece Ruth Calderon – eletta a gennaio nel parlamento israeliano per  la lista Yesh Atid, una di 27 donne, molte più che in passato – ha scatenato un putiferio per motivi molto differenti. Durante una conversazione con alcuni membri del proprio staff avrebbe suggerito che dopo tante ore passate in aula, e con la necessità magari di presentarsi in televisione appena terminati i lavori parlamentari non sarebbe stato male avere a disposizione un locale dove potersi “dare una rinfrescata” e magari, visto che le donne elette sono parecchie, si sarebbero potute organizzare per condividere le spese di un truccatore. Parole poi confermate a Ynet, il sito israeliano di notizie, ribadendo come sia un’esigenza normale, che non implica nessuna voglia di spettacolarizzazione della politica. Le reazioni, ovviamente, sono state immediate e violentissime, e come facilmente prevedibile sui social media sono fioccati insulti e prese in giro – come la fotografia di Ruth Calderon orribilmente truccata subito fatta circolare – che non sono mancate neppure da parte degli oppositori politici. In effetti dati l’austerità, la severità dei piani economici, e i tagli consistenti non sorprende che l’idea che qualcuno pensi a “farsi bello” risulti particolarmente irritante agli israeliani, che non hanno tardato a reagire, come a febbraio, quando si è saputo che il premier Netanyahu e sua moglie lo scorso anno avrebbero speso circa 10mila dollari – di soldi pubblici – in truccatori e parrucchieri. Ma la situazione, nonostante l’argomento frivolo, può al massimo strappare un sorriso un po’ amaro, sia perché Ruth Calderon non è certo una persona che si perde dietro a un ombretto sia perché, come ha fatto immediatamente osservare un suo oppositore politico, “ci sono cose che non si possono nascondere con il trucco”.

 Ada Treves -  twitter @atrevesmoked
 
 
Milano - In festa per il Sefer Torah più antico
 
Una serata per festeggiare il ritrovamento del Sefer Torah più antico del mondo. Organizzato dal Keren Kayemet LeIsrael Italia, l’appuntamento alla Sinagoga centrale di Milano ha visto la partecipazione del rabbino capo Alfonso Arbib e del presidente dell’Assemblea rabbinica italiana Elia Richetti. Ospite d’onore l’autore della scoperta, il professor Mauro Perani, ordinario di studi ebraici all’Università di Bologna, intervistato da Pagine Ebraiche nel numero di luglio attualmente in distribuzione.
Leggi
 
 
Qui Roma - Lea Sestieri,
cento candeline per il dialogo
 
Biglietti d’auguri, testimonianze, fotografie d’epoca e tanta emozione al Centro Bibliografico dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane per festeggiare i cento anni di Lea Sestieri, docente universitaria e tra le grandi protagoniste del dialogo interreligioso a Roma e in Italia.
Leggi
 
Pilpul
  Pregiudizi
 
  Recentemente mi è capitato di leggere, citata anche in questa newsletter, la lettera di una donna che si dichiara orgogliosamente charedit e invita a non avere pregiudizi nei suoi confronti. Un invito sacrosanto, che dovrebbe valere per tutti.
Leggi tutto...
 
  Anna Segre
 
  Gli ebrei e la giustizia sociale
 
  Nel novembre 1938, la rivista americana “Collier's Weekly” pubblicava un articolo firmato da Albert Einstein in cui la “vittima più famosa dell’antisemitismo” (così veniva chiamato lo scienziato nella presentazione) spiegava le ragioni che, secondo lui, avevano portato gli ebrei a divenire oggetto di “persecuzione organizzata” in Germania, Italia e ogni altro luogo.

Leggi tutto...
 
  Laura Salmon
 
moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK TWITTER
 
Pagine Ebraiche 24 e l'Unione Informa sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale