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14 luglio 2013 - 7 Av 5773
PAGINE EBRAICHE 24
  ALEF / TAV DAVAR PILPUL  
ALEF / TAV
 
 
 
  Benedetto Carucci Viterbi, rabbino  
 
  Mosè, oramai prossimo al suo ultimo giorno, comincia a spiegare la Torà in settanta lingue: le lingue dei popoli del mondo. Coerente sino alla fine con il ruolo di maestro, vuole che proprio tutti possano capire, volendolo, il senso della Torà.  
 
 
 
 
  David Bidussa, storico sociale delle idee  
 
  Nei giorni scorsi a Vienna siano state trovate delle lapidi di tombe ebraiche del ‘500 Le lapidi, è stato detto, furono sepolte dai pochi ebrei rimasti a Vienna nel 1943 che le vollero nascondere dai nazisti. Quel gesto di occultamento esprime la dignità propria di tutti i perseguitati nel momento della loro massima debolezza.  Persone per le quali il tempo, vista la situazione, era una risorsa non solo scarsa, ma soprattutto preziosa, hanno dedicato una parte del loro tempo a fare un gesto che non li avrebbe aiutati a mettersi in salvo, ma a metterli in pace con se stessi per il tempo che ancora avrebbero avuto dopo. Non in termini di sopravvivenza, ma in termini di vita. Quando qualcuno ti urla in faccia che non sei nessuno, che sei nelle sue mani, fare un gesto di resistenza significa scegliere di essere “persone” e rifiutare di essere “non persone”. Per esempio: dirti che hai una personalità, una storia, e un passato che nessuno può toglierti. E questo aiuta a pensare che hai anche diritto ad avere un futuro. E che quel diritto non è un omaggio, ma te lo devi prendere.
 
 
  Rassegna stampa
 
  Vergognose le affermazioni dell'ex ministro leghista Calderoli che, parlando del ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge in occasione di un incontro di partito, ha detto di non poter non pensare “a un orango” (Corriere, tra gli altri). Dopo le pressioni dell'unione giovani ebrei di Francia Twitter ha comunicato ai giudici d'Oltralpe i dati per identificare gli autori di alcuni tweet antisemiti. Una vicenda iniziata nell'ottobre scorso quando la piattaofrma di microblogging era stata inondata di messaggi razzisti con hashtag quali #unbonjuif (un buon ebreo) e #unjuijmort (un ebreo morto). Oggi ne scrive il Corriere della sera. Avvenire racconta la storia dell'immagine simbolo della Shoah (il bambino ebreo di Varsavia con le mani alzate). In questa e in altre foto, osserva Anna Foa in un editoriale, i nazisti raggiunsero l'apice del male. “Come non considerare queste fotografie – si chiede la storica – come il segno stesso del fatto che quei soldati non consideravano i massacri che stavano compiendo un delitto, ma un atto del tutto lecito? Date alle fiamme alcune aule del liceo Socrate di Roma. Un episodio che ha suscitato un vasto moto di indignazione nell'opinione pubblica e che va a colpire una scuola simbolo nella lotta al razzismo e all'omofobia. “Condannate i colpevoli a studiare”, propone Paolo Conti sul Corriere. Il 14 luglio del 1555, con bolla papale, veniva istituito il Ghetto di Roma. Un interessante articolo storico sul dorso romano di Repubblica ricostruisce quei momenti drammatici. Come di consueto numerosi, la domenica, gli approfondimenti di cultura ebraica sulle pagine dei principali quotidiani. Gianfranco Ravasi, sul Sole 24 ore, si sofferma sulle sfumature e sulle possibilità espressive offerte dalla lingua ebraica presentando ai lettori il “Dizionario sull'ebraico biblico”. A Londra una mostra al Jewish Museum ricorda la cantante Amy Winehouse esplorando il suo retaggio ebraico (Unità).   
 
  Israele - Rabbinato
 
  Previste per le prossime settimane le elezioni per il rinnovo degli incarichi di rabbino capo ashkenazita e sefardita di Israele, attualmente ricoperti da rav Yona Metzger e rav Shlomo Amar. Particolarmente intenso il dibattito sulla questione, che non riguarda solo i nomi dei candidati, ma l’intero ruolo dell’istituzione nella politica e nella società israeliana.  
 
 
Davar
 
La solidarietà dell’UCEI al ministro Kyenge
 
Il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha dichiarato:
“Le vergognose affermazioni del vicepresidente del Senato Roberto Calderoli sulla figura del ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge sono un’offesa alle istituzioni e a tutta la società italiana in particolare perché veicolate da un alto esponente politico che ha rivestito e ancora oggi riveste importanti incarichi di rappresentanza. Di fronte a frasi di questa portata non esistono possibili fraintendimenti. Soltanto un senso di profondo disagio e vergogna per chi le ha pronunciate.  Al ministro Kyenge tutta la solidarietà degli ebrei italiani”.
 
 
Qui Roma - Consiglio UCEI, approvati
redistribuzione Otto per mille e Bilancio
 
 
“Dobbiamo trovare il coraggio di superare timori e resistenze ricordandoci che il modo migliore per consolidare i diritti è certamente quello di esercitarli in pieno, con fierezza e determinazione, senza arroganza e presunzione, ma con equilibrio per rendere reale, concreta e viva la nostra presenza nella società e per alimentare il dialogo e la comprensione con tutte le sue componenti”. È l'appello formulato dal presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in occasione della riunione odierna del Consiglio UCEI a Roma. La relazione, letta in apertura di incontro, ha approfondito i punti essenziali, le criticità e le sfide all'orizzonte a un anno esatto dall'inizio del mandato. Due le notizie di grande soddisfazione che sono state annunciate: il considerevole aumento delle entrate della raccolta dell'Otto per Mille nei dati della dichiarazione dei redditi del 2010 e la pubblicazione, con la casa editrice Franco Angeli, della grande ricerca sociodemografica sull'ebraismo italiano coordinata da Enzo Campelli.
“Oggi che viviamo in società democratiche – ha proseguito Gattegna – abbiamo il dovere di cogliere le opportunità che si presentano senza mai rinunciare ai valori e alle tradizioni che gli ebrei si trasmettono di generazione in generazione. Non c'è dubbio infatti che l'isolamento produce mancanza di conoscenza della nostra identità, della nostra cultura, della nostra religione. E non può che alimentare diffidenze e pregiudizi: fertile terreno delle discriminazioni e delle persecuzioni”. Per questo, fondamentali, gli investimenti nell'informazione, nella comunicazione, nella cultura
. E ancora, il consolidamento di una Community di amici che, sostiene il presidente UCEI, "abbiamo il dovere di conoscere meglio per stabilire legami più saldi e intervenire in maniera sempre più strategicamente programmata”. Numerosi i punti all'ordine del giorno: ad essere messe ai voti, con esito largamente positivo, la votazione della rimodulazione dei criteri di riparto dell'Otto per Mille e l'approvazione del bilancio consuntivo. Un lungo applauso ha salutato il lavoro di grande complessità svolto dall'assessore al Bilancio Noemi Di Segni con il supporto della commissione UCEI coordinata dal consigliere Davide Romanin Jacur.

a.s.twitter@asmulevichmoked
 
 
Melamed – Lasciateli in pace!
 
Il ministro israeliano dell’Educazione, rav Shai Piron, ha sollevato una serie di polemiche, negli ultimi giorni, grazie ad un suggerimento agli insegnati che ha fatto arrivare loro sia attraverso un canale meno formale (la sua pagina su Facebook) che tramite un articolo uscito su Yedioth Ahronoth, ma che aveva precedentemente fatto arrivare alle scuole con un passaggio contenuto in una “lettera di fine anno” rivolta ai direttori degli istituti scolastici. Proviamo a immaginare che succederebbe in Italia se il ministro dell’Educazione suggerisse agli insegnanti di restare in contatto con i propri allievi durante l’estate? Alla fine dell’anno scolastico, checché se ne voglia dire, il sentimento prevalente è la stanchezza. Sono stanchi i docenti, di ogni ordine e grado, sono stanchi gli studenti – anche i piccoli delle scuole per l’infanzia - sono stanchi i presidi e anche quelli che ora non si possono più chiamare bidelli, ma operatori scolastici. Ci sono sicuramente anche soddisfazione per i risultati raggiunti, sollievo per la fine di un periodo di grandi fatiche e di preoccupazioni come è sempre l’ultimo mese di scuola, con il suo carico di verifiche o anche di esami; e poi felicità e anticipazione delle vacanze tanto agognate e a volte anche un poco di dispiacere quando si lasciano i compagni o gli allievi, ma su tutto indubitabilmente domina la stanchezza. Durante le vacanze estive, più o meno lunghe a seconda dei Paesi, certo, ci sono i famigerati compiti delle vacanze da fare, ma la parola che più si associa a “vacanze” è “libertà”. I ragazzi non devono andare a scuola, i genitori non devono impazzire ogni mattina per riuscire a farli svegliare, vestire, fare colazione e poi arrivare in orario, e anche lo studio può essere organizzato con più flessibilità e ritmi meno faticosi. Il primo tentativo del ministro di rendere addirittura obbligatori i contatti estivi fra docenti e discenti è avvenuto più di un mese fa, ma è fallito miseramente in seguito alla decisa reazione del sindacato degli insegnanti, che ha sottolineato come il periodo delle vacanze sia, appunto, un periodo di vacanza, grazie mille. Ma in coincidenza con la fine dell’anno scolastico sono arrivati i suggerimenti pubblici, su Facebook e sui giornali, ed era prevedibile che non avrebbero sortito un risultato molto differente. Le prime reazioni all’idea di rav Shai Piron stanno fra l’incredulità e l’ironia, e sono state fatte anche alcune considerazioni di peso non indifferente: come dovrebbero restare in contatto, gli insegnanti? Via Facebook, cosa per altro vietata in diverse parti del mondo? Andando a trovare a casa gli studenti? Via SMS? Non sarebbe bene piuttosto ragionare sul calendario scolastico, che spesso richiede ai ragazzi di reggere alla stanchezza e alla pressione per periodi anche molto lunghi senza interruzioni, per poi invece fare più di due mesi di interruzione estiva, mesi che, per altro, mettono spesso in difficoltà le famiglie? Non sarebbe forse utile fare dei ragionamenti seri su un programma di campi estivi (a costi accettabili!) che possano sollevare i genitori, utilizzare sistemi di educazione informale, abituare i più grandi al senso di responsabilità chiedendo loro di aiutare i più piccoli, e dare a tutti un’occasione di condivisione e, perché no, anche di studio, strutturata in maniera differente, magari divertente? E, per altro, non sarebbero considerazioni che si potrebbero forse fare anche in riferimento al sistema scolastico italiano?

Ada Treves  twitter @atrevesmoked
 
 
Sorgente di vita - Il 14 luglio 1789
e l'emancipazione degli ebrei francesi
 
 Il 14 luglio 1789, con la presa della Bastiglia a Parigi, iniziava la Rivoluzione francese: l’affermazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, la conquista dell’uguaglianza e dell’emancipazione degli ebrei, la diffusione degli ideali rivoluzionari in tutta Europa con Napoleone. Una riflessione della storica Anna Foa apre la puntata di Sorgente di vita di domenica 14 luglio.
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Pilpul
  Alba dorata, tramonto bruno
 
  Che diavolo sarà mai successo ad Auschwitz? «Io non ci sono andato. E voi?», chiedeva provocatoriamente, durante una trasmissione televisiva di un paio di mesi fa, Nikólaos Michaloliákos, leader enfatico, retore di prima fila, attore del dramma del fascismo che ritorna sotto il «meandro di Rodi» di Alba Dorata, formazione dell’estrema destra greca dalle crescenti fortune. E per soprammercato aggiungeva: «Non c’è stato nessun forno e nessuna camera a gas. È tutta una menzogna.
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  Claudio Vercelli
 
  Nugae - Abbandoni estivi
 
  Gli ebrei sono particolarmente appassionati di animali? Questa é una delle varie domande a cui la mostra The Whole Truth del Museo ebraico di Berlino, di cui parla il numero di maggio di Pagine Ebraiche, sottopone i visitatori per cercare di svelare misteri e sfatare pregiudizi sugli ebrei. Certo, ci sono alcuni elementi per avvalorare questa tesi.
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  Francesca Matalon
 
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