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1 agosto 2013 - 25 Av 5773
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Elia Richetti,
presidente
dell'Assemblea
rabbinica
italiana
“Banìm attèm l-Ha-Shèm E-lokekhèm, lo’ thithgodedù we-lo’ thasìmu qorchà ben ‘enekhèm la-mèth”, “Voi siete figli del Signore D.o vostro, non fatevi incisioni e non radetevi tra i vostri occhi per un morto”. Queste disposizioni sono evidentemente legate ad usanze pagane dalle quali l’Ebreo deve tenersi lontano. Così le classifica il Maimonide, così le intendono la maggioranza dei commentatori. Ma il midràsh dà anche un’altra interpretazione.
 
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
Partecipo al quadriennale Congresso Mondiale di Studi Ebraici di Gerusalemme dal 1969 e fin d’allora mi interessano particolarmente le sedute sul mondo ebraico contemporaneo. Nel 1969 una tipica conferenza su una comunità della Diaspora ebraica sarebbe suonata circa cosí: “Nel nostro paese vivono XX.000 ebrei, di cui circa la metà nella città capitale. Disponiamo di una rete di scuole ebraiche in cui studiano Y.000 studenti, oltre a tutte le istituzioni ebraiche nazionali e internazionali. L’on. Z. è stato recentemente nominato sottosegretario al Ministero delle Finanze, e manteniamo ottimi rapporti con le autorità governative del paese. Esistono sporadici episodi di antisemitismo, ma le autorità garantiscono la piena parità di diritti degli ebrei nel nostro paese”. Oggi le cose sembrano più complicate. I ricercatori discutono, fra l’altro, di centri egemonici concorrenti, identità multiple e transnazionali, migrazioni bi-locali, narrative museali, nuova demografia, comunità immaginate, e desecolarizzazione. Un tempo i fatti precedevano le interpretazioni, e quest’ultime anticipavano le politiche. Oggi spesso la sequela viene presentata in senso inverso e c’è chi l’accetta. Fra le poche certezze, gli episodi di antisemitismo, almeno in Europa, sono meno sporadici.
 
"Nuove sfide per la leadeship ebraica"
Sul numero di Pagine Ebraiche di agosto attualmente in distribuzione, è pubblicata in forma integrale la relazione tenuta dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in occasione del Consiglio del 14 luglio 2013.
 
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Voci a confronto
In questo caso è necessaria una risposta molto chiara. Qui non ci si trova solo di fronte a farneticazioni infondate e ingiustificate sotto il profilo dei rapporti internazionali, rivolte contro un Paese da sempre amico dell’Italia e contro l’unica isola di democrazia e di progresso nel mezzo di una regione devastata dalle dittature e afflitta da quotidiane violazioni dei diritti fondamentali”. Così ha dichiarato il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in seguito alle affermazioni del deputato Cinque Stelle Manlio Di Stefano, che ha accusato Israele di ledere la Comunità ebraica italiana (Avvenire). A commentare la conferenza stampa dedicata al Medio Oriente tenuta da Di Stefano è anche Toni Jop dell’Unità.
La Corte di Cassazione ha stabilito nella sentenza 33179 (depositata ieri) che “le pene per i reati associativi, previsti dalla legge 654/1975 in linea con la Convenzione di New York (modificata dalla legge 205/1993) sono estensibili alle comunità virtuali, dalle chat ai social network, che incitano all’odio razziale”, come riferisce il Sole 24 Ore. “Il collegio della III sezione specifica che il giudice italiano è competente a esprimersi sulla diffamazione aggravata dall’odio razziale, anche nel caso in cui il sito web sia stato registrato all’estero, purché l’offesa sia stata percepita dai fruitori che si trovano in Italia”.
Lech Lechà, la settimane di arte e cultura ebraica che si terrà in Puglia dal 25 agosto al 2 settembre è presentata sulla Gazzetta del Mezzogiorno.
Sul Corriere della Sera un lungo intervento dedicato al tema della disoccupazione giovanile è firmato dall’ex parlamentare Ricardo Franco Levi.
In Germania due giovani sono stati espulsi da un seminario cattolico a causa di esternazioni razziste e simpatie verso i movimenti neonazisti (Corriere). Sul quotidiano milanese anche un approfondimento circa il ruolo della Bank of England nel trasferire l’oro di proprietà ceca al Reich nazista nel 1939.
 
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Risorse e bilanci
Sul numero di Pagine Ebraiche di agosto, attualmente in distribuzione, un approfondimento sull’ultimo Bilancio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
 
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  davar
Bilancio
Le priorità da tutelare
Sul numero di Pagine Ebraiche di agosto, attualmente in distribuzione, un approfondimento sull'ultimo Bilancio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Ecco la terza parte.

"Tutelare i tesori del passato, le sinagoghe, le infrastrutture; gestire e costruire il presente, fornendo servizi a iscritti e Comunità; guardare al futuro, alle prospettive di investimento e alle scelte gestionali che possano portarci al raggiungimento dei nostri obiettivi”. L’armonizzazione e ripensamento del modello di bilancio è uno dei primi passi per avere più chiare le sfide che si presentano all’ebraismo italiano e che l’assessore UCEI Noemi Di Segni riassume richiamando le tre unità temporali: passato, presente e futuro. Tutte componenti necessarie perché la tradizione così come la quotidianità ebraica non si disperdano. “E’ necessario avere ben chiaro un ordine di priorità”, sottolineava Di Segni durante l’incontro tenutosi a Trieste lo scorso luglio con la redazione del Portale dell’ebraismo italiano moked.it e di Pagine Ebraiche. “Non dobbiamo cadere nel pericolo di mettere troppi progetti nel cantiere, rischiando poi di non saperli gestire, disperdendo risorse ed energie”. E primo passo da fare, riordinare i conti in casa, avere ben chiaro il quadro complessivo, voci di entrate, investimenti e di spesa e a quali obiettivi corrispondono. Ricostruito uno schema generale si può più facilmente passare alle domande più complesse sul perché e sul come che riflettono le scelte di politica gestionale che, in un ente come l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, hanno un riflesso fondamentale sul futuro della minoranza ebraica. “Abbiamo consapevolmente evitato di dare giudizi, non era nostro intento dire se una cosa andava o non andava fatta ma era quello di scattare una fotografia della realtà. Sono i numeri a parlare e attraverso di loro si intravedono le scelte di fondo”. Numeri riorganizzati e interpretati in modo da far emergere gli obiettivi principali dell’Unione e delle Comunità che a loro volta sono state al centro di una rivoluzione con l’adozione, nel prossimo anno, di un modello unico di bilancio. Un progetto nato già in seno alla precedente Commissione Bilancio, per poter confrontare le voci in modo coerente e attivarsi più efficacemente per rispondere alle problematiche e alle peculiarità di ciascuna realtà comunitaria. “Un progetto in fase avanzata – sottolinea Di Segni – che faciliterà la leggibilità dei bilanci, l’equa contribuzione e l’eventuale, se le circostanze lo richiederanno, intervento in via sussidiaria dell’Unione nei casi di Comunità in difficoltà”. Ritornando all’ordine di priorità, non solo la riorganizzazione è stata al centro della revisione dell’assessore e della commissione bilancio, ma anche i criteri di ripartizione dell’Otto per mille sono stati aggiornati secondo principi di solidarietà ed equità. Le risorse in fondo sono la fonte da cui attingere perché quella tripartizione passato-presente-futuro non si disperda. Costituendo l’Otto per mille i 2/3 delle entrate dell’UCEI, appare chiaro il riflesso che le scelte dei contribuenti italiani possono avere su tutta la struttura. “La notizia positiva è che abbiamo avuto un incremento significativo del gettito grazie anche a un numero maggiore di preferenze. Sarà interessante capire, quando il ministero delle finanze pubblicherà i dati, dove si sono registrati gli aumenti e analizzare a livello geografico il quadro delle preferenze”. Attraverso questo meccanismo sarà possibile avere un’idea più chiara su quali politiche e iniziative di livello locale e nazionale rispecchiano effettivamente gli interessi della società civile e come tradurre e condividere con l’esterno i valori dell’ebraismo. “Il nostro interesse non è solo allocare con buon senso e nuovi criteri condivisi di equità ma anche far crescere le nostre risorse. Non dobbiamo inoltre dimenticarci - conclude Di Segni - che siamo in un periodo di profonda crisi e una parte dell’avanzo deve essere prudentemente accantonata e diretta a favore delle situazioni socialmente più fragili".

Pagine Ebraiche, agosto 2013


Bilancio
La destinazione delle risorse
Dopo aver effettuato il traferimento diretto della quota spettante alle Comunità, l’Unione suddivide le risorse rimaste in quattro aree. Circa i due terzi dei fondi sono nuovamente destinati a servizi per le Comunità. Le attività istituzionali a rilevanza generale comprendono iniziative come le Giornate della Memoria e della Cultura.

bilancio
I servizi dell'UCEI alle Comunità
L’erogazione dei servizi alle Comunità è pensata in una logica di aiuto specifico, in settori relativi alle finalità istituzionali dell’UCEI. Oltre al trasferimento diretto di fondi, l’Unione investe in servizi diretti alle Comunità, invitate a valutare il valore di questi servizi e la loro effettiva rispondenza ai bisogni.

israele
Rabbinato - Ecco i figli d'arte
David Lau e Yitzhak Yosef, entrambi cognomi noti, eletti nuovi rabbini capo di Israele. Su Pagine Ebraiche di agosto retroscena e prospettive di una nomina che avrà un peso fondamentale nel dare forma al futuro dell’ebraismo in Israele e nel mondo.
A fare gli auguri a rav Lau e rav Yosef, attraverso il sito comunitario romano, anche il rabbino capo della Comunità capitolina Riccardo Di Segni. 
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tra firenze e siena
Multimedialità e klezmer in festa
Presentata ieri sera nell'antico matroneo della Sinagoga di Siena dove rimarrà fino al 31 agosto, la mostra multimediale "A Jewish Opera" ideata dal musicista triestino Davide Casali, che si è per l’occasione esibito con il suo gruppo Original Klezmer Band. Il gruppo sarà invece stasera a Firenze per il consueto appuntamento con il Balagan Cafè nei giardini della sinagoga.
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la risposta allo sdegno del presidente ucei
MoVimento in retromarcia
“Il MoVimento 5 Stelle non è antisionista e tantomeno antisemita, siamo ben lontani dall’esserlo e ciò che trapela da saltuarie interviste o dichiarazioni estemporanee è da considerare a titolo strettamente personale”. Ad affermarlo il parlamentare Manlio Di Stefano in una lettera aperta pubblicata sul proprio profilo Facebook. L'intervento arriva in risposta alla forte preoccupazione espressa in questi giorni sulla stampa nazionale dal presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna e dall'ambasciatore d'Israele a Roma Naor Gilon.
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pilpul
La Polonia, la shechitah,
il Vaticano e il Rabbinato

La settimana scorsa abbiamo letto su queste colonne che in Polonia è in atto una legge contro la shechitah, la macellazione rituale ebraica, e che di conseguenza la preoccupazione presso le comunità ebraiche polacche sta salendo. Jonathan Orenstein, direttore dello Jewish Community Center di Cracovia, ha comunicato: “Per la prima volta, ho la sensazione che stiamo tornando indietro”

Gianfranco Di Segni, Collegio rabbinico italiano
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Setirot - In quanto ebrei 
Chi meglio di noi conosce il significato più deleterio e spaventoso dellʼindifferenza? A chi più che a noi la Storia ha insegnato quali orrori nascano e crescano dalla e nella zona grigia degli atteggiamenti umani? Ancora oggi, spesso e malvolentieri, ci guardiamo intorno attoniti nel constatare il silenzio – non delle parole, ché quelle non costano nulla, ma dei comportamenti – che avvolge atti di antisemitismo e/o di incitamento all'odio razziale verso di noi.

Stefano Jesurum, giornalista
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Time out - Integrazione
Il lancio di banane nei confronti del Ministro Kyenge è solo l’ultimo atto di una barbara e indegna contestazione che nulla ha di democratico, ma che mostra ancora una volta come il germe del razzismo in Italia sia ben radicato. Sbaglia però la Kyenge a sostenere che la soluzione a tutti i problemi possa essere lo ius soli, il diritto di voto agli immigrati o posti riservati per gli immigrati nella pubblica amministrazione.

Daniel Funaro
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