Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
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Il timore di Dio, reverenza più che paura,
segue nella parashah di ieri l'amore di Dio, che generalmente è invece
il livello più alto di relazione con Dio. Nel mondo contemporaneo, dice
rav Miller, bisogna iniziare dall'amore per giungere al timore.
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David Bidussa,
storico sociale
delle idee
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Con i libri si può. Deve aver pensato
così Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, quando alcuni giorni
fa ha lanciato l’appello perché fossero mandati dei libri a Lampedusa.
"Lampedusa – ha detto - non ha una biblioteca e neppure un negozio dove
poter acquistare libri". E poi ha aggiunto: “Voi ci vivreste mai in una
città dove non è possibile comprare dei libri? Io non credo! Quindi se
in giro per casa avete libri, di qualsiasi genere, che non leggete o
avete già letto e di cui volete sbarazzarvi, aderite all'iniziativa”. E
i libri soni iniziati ad arrivare da molte parti. Così, un’isola
che ha il problema di misurarsi ogni giorno con la disperazione umana e
con la rabbia, col senso d’impotenza, e con l’assenza, ha riscoperto
che ancora esiste un’idea salvifica del libro. Con i libri si può. Con
gli esseri umani sembra che non funzioni allo stesso modo. Ma non
dispererei. Da qualche parte bisogna pur cominciare.
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"Nuove sfide per la leadeship ebraica" |
Sul numero di Pagine Ebraiche di agosto
attualmente in distribuzione, è pubblicata in forma integrale la
relazione tenuta dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane Renzo Gattegna in occasione del Consiglio del 14 luglio 2013.
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Voci a confronto
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“Sebbene infatti per conoscere e capire
servano ancora i libri, il web e il digitale offrono alcune opportunità
in più”. A parlare è Michele Sarfatti, direttore della Fondazione
Centro di documentazione ebraica contemporanea (Cdec) intervistato dal
Corriere La Lettura per l’articolo “L’Olocausto impresso nel ricordo.
Digitale – Progetti Risorse hi-tech e archivi online per tramandare
eventi e nomi delle vittime”, firmato da Alessia Rastelli. Tra le
iniziative citate, oltre a quelle del Cdec, come il portale
nomidellashoah.it, anche i progetti del Museo di Anna Frank e del Museo
della Shoah di Washington. Sulla Lettura anche una riflessione sulle
difficoltà di preservare la Memoria con la scomparsa dei Testimoni.
“Non sembri una forzatura collegare la mancanza di un serio esame di
coscienza sulla Shoah con il nostro attuale disastro etico” ammonisce
Cesare Segre. A completare le due pagine dedicate alla Memoria è anche
la presentazione del libro “Nel caso non ci rivedessimo” (Archinto) di
Giorgio Sacerdoti, ordinario di Diritto internazionale all’Università
Bocconi e consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
La cultura ebraica sarà protagonista, dal 25 agosto al 2 settembre, del
festival Lech Lechà, presentato negli scorsi al Centro bibliografico
UCEI (Messaggero).
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Risorse e bilanci |
Sul numero di Pagine Ebraiche di agosto,
attualmente in distribuzione, un approfondimento sull’ultimo Bilancio
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
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Museo
dell'ebraismo italiano e della shoah
Qui
Ferrara - Il Meis al via
Letta “Il nostro impegno"
“Rappresenta
un impegno importante che ci eravamo assunti”. Così il presidente del
Consiglio Enrico Letta ha commentato, secondo quanto riportato
dall’Agenzia Asca, l’inserimento del Museo nazionale dell’ebraismo
italiano e della Shoah di Ferrara nel decreto legge “Valore Cultura”,
appena varato dal Consiglio dei Ministri su proposta dello stesso Letta
e del Ministro Massimo Bray.
Insieme, tra le altre cose, al rilancio di Pompei, all’inserimento di
500 giovani, a una nuova strategia di finanziamento per i musei, la
misura include infatti che “per la realizzazione della sede del Museo
dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara sarà previsto uno
stanziamento di 4 milioni di euro”, come si legge nel comunicato del
Consiglio dei Ministri.
“Sono più che contento, questi quattro milioni sono un segnale
importante – ha commentato al quotidiano La nuova Ferrara il presidente
della Fondazione Meis Riccardo Calimani - Con i problemi generali
legati alla crisi economica e poi con quelli del terremoto si era
creata una situazione difficile. C’era il rischio che la cultura ne
facesse le spese e invece il decreto Valore Cultura ha riacceso la
speranza che il progetto Meis arrivi a compimento”.
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nyt
esce dalla crisi e guarda al futuro
Jill
Abramson: "L'Etica fa scoop"
Il
New York Times ha chiuso il secondo trimestre del 2013 realizzando un
utile di 20 milioni di dollari a fronte di perdite per quattro volte
tanto nello stesso periodo dell’anno precedente. Ancora più
significativo il fatto che il risultato si realizzi, nonostante il calo
degli introiti pubblicitari, grazie all’aumento dei ricavi derivanti
dall’acquisto del giornale da parte dei lettori nelle sue varie forme,
e in particolare dall’aumento degli abbonamenti online. Una notizia
importante per chiunque abbia a cuore il futuro dell’editoria e del
giornalismo, anche se in un momento di grandi cambiamenti e sfide, tra
nuove tecnologie e crisi economica, si segnala anche la vendita da
parte della Times Company, che pubblica il quotidiano newyorkese, dello
storico Boston Globe. Acquistato nel 1993 per oltre un miliardo di
dollari, ne sono bastati oggi solo 70 a John W. Henry, proprietario
della squadra di baseball bostoniana dei Red Socks, ad assicurarsi il
New England Media Group (che oltre al Globe pubblica una serie di
quotidiani locali), da tempo in grave crisi.
Tra i fautori della svolta in positivo per il New York Times invece è
anche la prima direttrice donna in 160 anni di storia del più
prestigioso quotidiano del mondo, Jill Abramson, che nel numero di
agosto di Pagine Ebraiche attualmente in distribuzione si racconta, tra
giornalismo e vita personale, senza dimenticare il rapporto con le sue
origini. “Il mio momento più ebraico? Il prossimo settembre, il
matrimonio di mia figlia” svela.
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Le
piaghe tra le pieghe
I
recenti, ripetuti “infortuni” di alcuni esponenti parlamentari del
Movimento cinque stelle nel merito del giudizio sul sionismo («una
piaga»), sulla legittimità d’Israele e sul rapporto tra l’uno, l’altra
e l’ebraismo italiano e non («il problema israeliano» rischia di
«ledere la comunità ebraica») non giungono purtroppo inattesi. Semmai
rischiano di rivelarci la punta di un iceberg. Sarebbe semplificatorio
ricondurre e liquidare questa formazione politica, con il vasto
consenso che ha raccolto, a tali sole manifestazioni di gratuita
avversione.
Claudio Vercelli
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Nugae
- Incontri ravvicinati
di tipo ebraico
Fiammetta,
Marta e Francesca passeggiano sul lungomare dell’isola di Hvar, in
Croazia, una brezza leggera accarezza la loro pelle salata al ritorno
dalla spiaggia, il sole si tuffa nel mare arancione del tramonto e le
tre amiche in vacanza si dedicano a discorsi impegnati come il colore
dello smalto da mettere sui piedi. Aiuto, sembra l’inizio di un romanzo
di Federico Moccia. Ma niente paura, è un po’ fatto apposta, vale la
pena di andare avanti
Francesca Matalon,
studentessa di lettere antiche
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