Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
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"Una
persona non conosce ciò che è nel cuore del suo prossimo" (Pesachim
54b). Ne ha già parlato martedì rav Della Rocca. Sono più pessimista di
lui: neanche attraverso i comportamenti - che dipendono da intenzioni e
dunque da pensieri - si può conoscere intimamente l'altro.
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David Bidussa,
storico sociale
delle idee
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Il
15 agosto scorso è morto a Parigi Jacques Vergès, noto con
l’appellativo di “avvocato del terrore”. E’ appropriato interrogarsi,
come mi pare facciano molti, sull’operato di un uomo di legge che
spesso ha difeso figure che non avevano riconosciuto il principio della
inviolabilità della vita altrui nonché sistematicamente praticato
violenza sul corpo di centinaia, se non di migliaia di individui.
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"Nuove sfide per la
leadership ebraica" |
Sul
numero di Pagine Ebraiche di agosto attualmente in distribuzione, è
pubblicata in forma integrale la relazione tenuta dal presidente
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in
occasione del Consiglio del 14 luglio 2013.
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Voci a confronto
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Nuovo
drammatico bagno di sangue in Egitto. Pugno duro del generale al-Sisi:
“Al bando i Fratelli Musulmani”. Al Cairo migliaia di arresti, ucciso
il figlio del leader della Confraternita (Repubblica). Ore di panico
per alcuni giornalisti italiani impegnati nella zona. Nel pomeriggio
infatti la perdita di ogni contatto ha fatto temere peggio.
Fortunatamente il blackout informativo si è risolto poco prima di cena
quando Gabriella Simoni, Arturo Scotti, Maria Gianniti e Sergio Ciani
hanno potuto contattare le rispettive redazioni. Il ministro degli
Esteri Emma Bonini si è detta “sollevata” e ha ringraziato i
diplomatici italiani di stanza al Cairo per il lavoro svolto (Stampa).
“Nostra vergogna perenne”. Sono le parole con cui Angela Merkel ha
commentato la visita al campo nazista di Dachau, la prima di sempre di
un cancelliere tedesco (Corriere).
“Per me possono anche stuprarti”. Lo ha scritto su Facebook un
consigliere del Pd sardo destinando le proprie offese all’atleta russa
Yelena Isinbayeva, che in un primo momento sembrava aver espresso
soddisfazione per i dispositivi antigay adottati dal governo Putin.
Sommerso di critiche, il consigliere ha lasciato ogni carica (Avvenire).
Che fine hanno fatto i kazari, la cosiddetta tredicesima tribù? Un
enigma storico che ha affascinato molti scrittori e intellettuali. Anna
Foa racconta, su Avvenire, il frutto della ricerca di Arthur Koestler.
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Risorse e bilanci |
Sul
numero di Pagine Ebraiche di agosto, attualmente in distribuzione, un
approfondimento sull’ultimo Bilancio dell’Unione delle Comunità
Ebraiche.
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SPORT
Sir
Cliff
Richard
e il dialogo sotto rete
Avvicinare
popoli e culture attraverso lo sport inteso come momento di
condivisione di esperienze e come veicolo di pace. Un tema tornato
d'attualità con la visita del Barcellona calcio in Medio Oriente.
Nobili gli intenti teorici, non così entusiasmanti i risultati: come
noto, sono fioccate polemiche in merito alla scarsa concretezza della
missione e non pochi ne hanno denunciato la patina meramente
pubblicitaria e commerciale.
Il binomio sport-pace resta però saldo e continua ad essere alimentato
da una serie di iniziative meno appariscenti, meno dibattute sui
giornali, ma comunque di grande portata e significato. La risposta come
sempre arriva dal territorio. Con un protagonista d'eccezione: Cliff
Richard, popstar britannica con 260 milioni di dischi venduti in
carriera. In un'estate in cui musicisti di mezzo mondo sono stati
chiamati al boicottaggio artistico e culturale di Israele, sir Richard
– due concerti andati sold out alla Nokia Arena di Tel Aviv – ha scelto
di impegnarsi in prima persona investendo nuove risorse nella Nazareth
Tennis School, realtà tra le più attive sul fronte dialogico e di cui è
tra i principali finanziatori dal 2005.
Molti i risultati che sono stati ottenuti in questi anni: otto scuole
tennis aperte nelle zone a più altà densità araba del paese,
l'inaugurazione di un centro per la convivenza a Beit Hananya,
l'attivazione di alcuni programmi che allo sport affiancano percorsi di
reciproca conoscenza.
“Costruire ponti tra comunità è un fatto degno di ammirazione. Per
quanto possibile ho cercato di dare un contributo nello sport che da
sempre prediligo. Adesso tocca a loro - ha affermato Richard - a questi
giovani tennisti, la mia speranza per un futuro di pace”.
(Nell'immagine Cliff Richard sfida un giovane tennista di Nazareth)
a.s twitter @asmulevichmoked
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trieste
Arte e scrittura del Novecento
in mostra al Museo Revoltella
Nathan,
Bolaffio, Svevo, Saba, Stuparich, Bazlen, Weiss, Voghera, solo per
citarne alcuni, assieme a Benco, Giotti, Veruda, Fittke, Sbisà e a
tanti altri ancora. Fino al 22 settembre è possibile visitare la mostra
Arte e scrittura a Trieste nel primo Novecento, nella quale viene
proposto un assaggio del clima culturale cittadino dell’epoca.
L’allestimento propone una serie di dipinti e sculture dei maggiori
artisti locali che vissero ed operarono tra la fine ‘800 e i primi
decenni del ‘900 mostrando lo stretto legame che intercorse con i
letterati dell’epoca, in uno scambio che non avveniva soltanto nei
salotti e nelle accademie, ma anche e soprattutto nei caffè, dove si
mescolava arte, letteratura e politica, alternando ai pensieri alti e
profondi quelli quotidiani e leggeri.
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Lo stato di emergenza e l'emergenza
come stato abituale
La
vicenda egiziana, con i suoi purtroppo prevedibili sviluppi, violenti e
sanguinosi, conferma la gravissima situazione di stallo in cui le forze
e gli attori contrapposti si trovano non solo al Cairo ma un po’ in
tutto il Medio Oriente. Alla persistenza della protesta dei sostenitori
di Mohamed Morsi, infatti, le forze armate, di fatto l’unica vero
pilastro della politica in quel paese, hanno risposto con una radicale
militarizzazione della repressione, causando un numero imprecisato di
morti.
Claudio Vercelli
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Nugae – La Foire aux Vanités
Lontano
da casa, nei momenti più inaspettati capita di sentire la mancanza di
alcuni vizietti abitudinari: i portapenne contenenti qualsiasi mezzo
per scrivere in qualsiasi sfumatura di colore sulla scrivania, un
bicchiere enorme con disegni floreali (l’acqua disseta di più da lì), e
soprattutto l’appuntamento settimanale con Vanity Fair, fonte
inesauribile di facezie e ispirazione direttamente nella casella delle
lettere.
Francesca Matalon,
studentessa di lettere antiche
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