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18 agosto 2013 - 12 Elul 5773
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
"Una persona non conosce ciò che è nel cuore del suo prossimo" (Pesachim 54b). Ne ha già parlato martedì rav Della Rocca. Sono più pessimista di lui: neanche attraverso i comportamenti - che dipendono da intenzioni e dunque da pensieri - si può conoscere intimamente l'altro.
 
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David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Il 15 agosto scorso è morto a Parigi Jacques Vergès, noto con l’appellativo di “avvocato del terrore”. E’ appropriato interrogarsi, come mi pare facciano molti, sull’operato di un uomo di legge che spesso ha difeso figure che non avevano riconosciuto il principio della inviolabilità della vita altrui nonché sistematicamente praticato violenza sul corpo di centinaia, se non di migliaia di individui.
 
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"Nuove sfide per la
leadership ebraica"
Sul numero di Pagine Ebraiche di agosto attualmente in distribuzione, è pubblicata in forma integrale la relazione tenuta dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in occasione del Consiglio del 14 luglio 2013.
 
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Voci a confronto
Nuovo drammatico bagno di sangue in Egitto. Pugno duro del generale al-Sisi: “Al bando i Fratelli Musulmani”. Al Cairo migliaia di arresti, ucciso il figlio del leader della Confraternita (Repubblica). Ore di panico per alcuni giornalisti italiani impegnati nella zona. Nel pomeriggio infatti la perdita di ogni contatto ha fatto temere peggio. Fortunatamente il blackout informativo si è risolto poco prima di cena quando Gabriella Simoni, Arturo Scotti, Maria Gianniti e Sergio Ciani hanno potuto contattare le rispettive redazioni. Il ministro degli Esteri Emma Bonini si è detta “sollevata” e ha ringraziato i diplomatici italiani di stanza al Cairo per il lavoro svolto (Stampa). “Nostra vergogna perenne”. Sono le parole con cui Angela Merkel ha commentato la visita al campo nazista di Dachau, la prima di sempre di un cancelliere tedesco (Corriere).
“Per me possono anche stuprarti”. Lo ha scritto su Facebook un consigliere del Pd sardo destinando le proprie offese all’atleta russa Yelena Isinbayeva, che in un primo momento sembrava aver espresso soddisfazione per i dispositivi antigay adottati dal governo Putin. Sommerso di critiche, il consigliere ha lasciato ogni carica (Avvenire).
Che fine hanno fatto i kazari, la cosiddetta tredicesima tribù? Un enigma storico che ha affascinato molti scrittori e intellettuali. Anna Foa racconta, su Avvenire, il frutto della ricerca di Arthur Koestler.
 
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Risorse e bilanci
Sul numero di Pagine Ebraiche di agosto, attualmente in distribuzione, un approfondimento sull’ultimo Bilancio dell’Unione delle Comunità Ebraiche.
 
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  davar
SPORT
Sir Cliff Richard                          e il dialogo sotto rete
Avvicinare popoli e culture attraverso lo sport inteso come momento di condivisione di esperienze e come veicolo di pace. Un tema tornato d'attualità con la visita del Barcellona calcio in Medio Oriente. Nobili gli intenti teorici, non così entusiasmanti i risultati: come noto, sono fioccate polemiche in merito alla scarsa concretezza della missione e non pochi ne hanno denunciato la patina meramente pubblicitaria e commerciale.
Il binomio sport-pace resta però saldo e continua ad essere alimentato da una serie di iniziative meno appariscenti, meno dibattute sui giornali, ma comunque di grande portata e significato. La risposta come sempre arriva dal territorio. Con un protagonista d'eccezione: Cliff Richard, popstar britannica con 260 milioni di dischi venduti in carriera. In un'estate in cui musicisti di mezzo mondo sono stati chiamati al boicottaggio artistico e culturale di Israele, sir Richard – due concerti andati sold out alla Nokia Arena di Tel Aviv – ha scelto di impegnarsi in prima persona investendo nuove risorse nella Nazareth Tennis School, realtà tra le più attive sul fronte dialogico e di cui è tra i principali finanziatori dal 2005.
Molti i risultati che sono stati ottenuti in questi anni: otto scuole tennis aperte nelle zone a più altà densità araba del paese, l'inaugurazione di un centro per la convivenza a Beit Hananya, l'attivazione di alcuni programmi che allo sport affiancano percorsi di reciproca conoscenza.
“Costruire ponti tra comunità è un fatto degno di ammirazione. Per quanto possibile ho cercato di dare un contributo nello sport che da sempre prediligo. Adesso tocca a loro - ha affermato Richard - a questi giovani tennisti, la mia speranza per un futuro di pace”.


(Nell'immagine Cliff Richard sfida un giovane tennista di Nazareth)

a.s twitter @asmulevichmoked

trieste
Arte e scrittura del Novecento
in mostra al Museo Revoltella

Nathan, Bolaffio, Svevo, Saba, Stuparich, Bazlen, Weiss, Voghera, solo per citarne alcuni, assieme a Benco, Giotti, Veruda, Fittke, Sbisà e a tanti altri ancora. Fino al 22 settembre è possibile visitare la mostra Arte e scrittura a Trieste nel primo Novecento, nella quale viene proposto un assaggio del clima culturale cittadino dell’epoca. L’allestimento propone una serie di dipinti e sculture dei maggiori artisti locali che vissero ed operarono tra la fine ‘800 e i primi decenni del ‘900 mostrando lo stretto legame che intercorse con i letterati dell’epoca, in uno scambio che non avveniva soltanto nei salotti e nelle accademie, ma anche e soprattutto nei caffè, dove si mescolava arte, letteratura e politica, alternando ai pensieri alti e profondi quelli quotidiani e leggeri.
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pilpul
Lo stato di emergenza                  e l'emergenza
come stato abituale
La vicenda egiziana, con i suoi purtroppo prevedibili sviluppi, violenti e sanguinosi, conferma la gravissima situazione di stallo in cui le forze e gli attori contrapposti si trovano non solo al Cairo ma un po’ in tutto il Medio Oriente. Alla persistenza della protesta dei sostenitori di Mohamed Morsi, infatti, le forze armate, di fatto l’unica vero pilastro della politica in quel paese, hanno risposto con una radicale militarizzazione della repressione, causando un numero imprecisato di morti.

Claudio Vercelli
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Nugae – La Foire aux Vanités
Lontano da casa, nei momenti più inaspettati capita di sentire la mancanza di alcuni vizietti abitudinari: i portapenne contenenti qualsiasi mezzo per scrivere in qualsiasi sfumatura di colore sulla scrivania, un bicchiere enorme con disegni floreali (l’acqua disseta di più da lì), e soprattutto l’appuntamento settimanale con Vanity Fair, fonte inesauribile di facezie e ispirazione direttamente nella casella delle lettere. 

Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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