Roberto
Della Rocca,
rabbino
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Nel
calendario ebraico Rosh haShanah è, anche, la prima ricorrenza dopo
Tishà beAv. Nel rito sefardita, infatti, questi due momenti sono
intercalati da sette sabati chiamati di "consolazione". Non deve mai
sfuggirci il messaggio di questa significativa contiguità. Non basta
invocare la novità per realizzare il rinnovamento. Si può ricominciare
col piede giusto e proiettarsi in avanti se si è capito a fondo il
senso dell'esilio e del dolore.
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Dario
Calimani,
anglista
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Un
cancello – respingente chiusura, impervia protezione. Fuori, lo
spettacolo del mondo proiettato per la quiete del tuo spazio racchiuso.
Ti puoi illudere che la visione filmica al di là sia lì per te, azzurra
e rocciosa. Ma sai che quel cancello si può aprire a piacimento.
L’importante è, a necessità, saperselo chiudere alle spalle, magari non
per sempre. L’‘Appassionata’ come colonna sonora.
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"Nuove sfide per la
leadership ebraica"
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Sul
numero di Pagine Ebraiche di agosto attualmente in distribuzione, è
pubblicata in forma integrale la relazione tenuta dal presidente
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in
occasione del Consiglio del 14 luglio 2013.
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Voci a confronto
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Via
libera della Giunta del Comune di Milano all’istituzione di un albo
delle religioni per regolamentare le attività delle varie associazioni
culturali e religiose attive sul territorio cittadino. Ad essere
iscritte anche nove realtà affiliate al Caim, l’associazione islamica
con cui, in questi giorni, la Comunità ebraica ha interrotto ogni forma
di rapporto. Dura la reazione della stessa attraverso la voce del suo
presidente Walker Meghnagi e del portavoce Daniele Nahum.
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Risorse e bilanci
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Sul
numero di Pagine Ebraiche di agosto, attualmente in distribuzione, un
approfondimento sull’ultimo Bilancio dell’Unione delle Comunità
Ebraiche.
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israele
Il passo indietro di Ban Ki-Moon
“Israele
spesso subisce pregiudizi e discriminazioni da parte delle Nazioni
Unite”. Parole forti, soprattutto se a pronunciarle è il segretario
dell'Onu Ban Ki-Moon nel corso di un incontro con una delegazione di
studenti universitari a Gerusalemme. Riportata con grande evidenza
dalla stampa israeliana (assai meno da quella italiana e
internazionale), la notizia ha suscitato numerose reazioni e
rappresentato una conferma per chi, da tempo, sostiene l'assoluta
sproporzione di risoluzioni di biasimo espresse dall'Onu nei confronti
di Israele rispetto ad altri paesi della regione mediorientale.
Ad alcuni giorni da quelle dichiarazioni il “caso” si infittisce. Da
Ban Ki-Moon arriva infatti, nelle ultime ore, un netto passo indietro.
“Non ho mai pronunciato quelle parole, riportate erroneamente dalla
stampa. Il mio pensiero – afferma – è che non ci sia alcuna
discriminazione verso Israele, tra i 193 paesi affiliati all'Onu e in
quanto tale titolare degli stessi diritti e doveri di tutti gli altri
Stati”.
Riflessioni che sono state accolte con amaro sarcasmo dai lettori dei
principali siti di informazione israeliana. Sul Jerusalem Post c'è chi
fa il il verso al nome stesso di Ban Ki-Moon per esprimere una
posizione da molti condivisa: “Ban – si legge –should be BANNED for his
hypocrisy and lies”. Ed è subito una pioggia di like.
(Nell'immagine Ban Ki-Moon con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu)
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