Paolo Sciunnach,
insegnante
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Quando
fu distrutto il Beth HaMikdash, gli angeli del servizio divino hanno
chiesto a D-o: “Padrone del Mondo, tu hai comandato nella tua Torah ‘e
verserai il suo sangue [di un animale] e lo coprirai con la terra’, ma
tu stesso non lo hai messo in pratica, perché ecco che il loro sangue
(degli ebrei) viene versato come acqua e non c’è nessuno che lo
seppellisca!?
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
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Oggi
noi siamo abituati a considerare il mondo ebraico in termini di
diversità di contesto, valutando l’identità ebraica da un lato sulla
base della maggiore o minore capacità di resistenza all’influenza
dell’ambiente circostante, e dall’altro sulla continuità del testo, che
a partire dalla produzione rabbinica ha di fatto creato un’unitarietà
culturale del mondo ebraico. In questo senso le trasformazioni delle
identità ebraiche possono essere viste come una continua tensione e
“trattativa” fra testo e contesto, diversità e unità. Tuttavia va
aggiunta una nuova, importante dimensione, vale a dire il confronto fra
diverse comunità ebraiche collocate in differenti contesti.
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"Nuove sfide per la leadership ebraica" |
Sul
numero di Pagine Ebraiche di agosto attualmente in distribuzione, è
pubblicata in forma integrale la relazione tenuta dal presidente
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in
occasione del Consiglio del 14 luglio 2013.
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Voci a confronto |
Tra
i quattro e i sei razzi sono stati lanciati dal Libano verso il nord
d’Israele. Uno dei razzi sarebbe stato intercettato dal sistema di
difesa Iron Dome, non ci sono notizie di danni o feriti, mentre lo
spazio aereo su Haifa è stato al momento dichiarato no-fly zone dal
governo israeliano. Ancora non identificati i responsabili del lancio.
“Chiunque ci faccia male o provi a farlo – ha dichiarato il primo
ministro israeliano Benjamin Netanyahu – si farà male. Abbiamo numerosi
strumenti, sia di difesa sia di prevenzione e noi agiamo con
responsabilità. La nostra politica – ha proseguito – è chiara:
proteggere e prevenire” (trafiletto su Sole 24 Ore e Messaggero, breve
sul Corriere). Razzismo nello sport in primo piano. La squadra della
Lazio domenica, contro l’Udinese, scenderà in campo indossando una
maglia con unascritta contro il razzismo proposta attraverso un
concorso sul web dai tifosi (Gazzetta dello Sport). Sempre sul
quotidiano rosa l’intervista al sindaco di Verona Flavio Tosi che
ammonisce i tifosi a non rendersi protagonisti di cori razzisti ma
anche il calciatore Mario Balotelli “a non essere provocatorio” in
occasione della partita dei veneti contro il Milan.
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Risorse e bilanci |
Sul
numero di Pagine Ebraiche di agosto, attualmente in distribuzione, un
approfondimento sull’ultimo Bilancio dell’Unione delle Comunità
Ebraiche.
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Leader
Francesco e i Gran rabbini La sfida di parlare alla gente
Il papa Francesco al posto dei gran rabbini di Israele? E’ la provocatoria
domanda che rilancia sul suo blog (Lo sguardo di Dan)
Vittorio Dan Segre, riprendendo un polemico editoriale dell’analista di
Haaretz Carlo Strenger. “Non c’è pericolo che gli israeliani si
convertano all’insegnamento del rabbino Gesù”, afferma il giornalista,
esperto di politica internazionale, ma anche l’ebraismo, in Israele e
non, deve confrontarsi con il nuovo e dirompente vento che spira dal
Vaticano.
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Lech lechà
Sud, un'intensa azione culturale rivolta alle giovani generazioni
Lech
Lechà è la dimostrazione della bontà della scelta fatta quasi dieci
anni fa. Noi ci abbiamo creduto e abbiamo raccolto la sfida. La
riapertura della sinagoga di Trani è il segno tangibile del rifiorire
di questo interesse culturale. Si è riscoperto un capitolo di storia
ebraica e italiana che stava andando nel dimenticatoio. È inoltre
importante evidenziare che non si tratta di proselitismo ma di una pura
operazione culturale. Operazione fondamentale soprattutto per le nuove
generazioni.
Renzo Gattegna
presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Italia Ebraica, settembre 2013
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lech lechà
Il nuovo Sud riparte da Trani Partirà
domenica 25 agosto la seconda edizione alle porte di Lech Lechà,
settimana di arte, cultura e letteratura con baricentro la Puglia
ebraica. A dare il via agli incontri, promossi e sostenuti dalla
Regione, dalla Comunità ebraica di Napoli e dal Comune di Trani e con
il patrocinio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sarà
l'arrivo degli antichi gonfaloni cittadini davanti alla sinagoga
Scolanova. Da allora fino al primo settembre saranno oltre un centinaio
gli appuntamenti volti ad avvicinare e sensibilizzare il pubblico
pugliese ai grandi temi della Tradizione. Senza dimenticare il
contributo che il nucleo formatosi a Trani e dintorni fin da tempi
remoti ha offerto in termini di pulsioni economiche, culturali e
intellettuali fino all'infamante editto di espulsione che, a cavallo
tra Quattrocento e Cinquecento, avrebbe sradicato ogni forma di
presenza ebraica dal territorio. Un contributo da riscoprire anche alla
luce del crescente interesse che si respira nei confronti di questa
identità e sul coinvolgimento di tanti che, di anno in anno,
partecipano con sempre maggiore assiduità alle attività che sono
proposte nelle differenti sezioni. Sul mensile Italia Ebraica di
settembre, attualmente in distribuzione, un approfondimento e le voci
dei protagonisti.
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Luoghi e memoria
“Settant’anni
fa mio padre è venuto qui come immigrato clandestino, ed è passato
proprio da queste parti.” Mi accorgo che la mia frase suona più seria
di come avrei voluto, che sembra pronunciata apposta per suscitare
commozione o indignazione; e non aiuta specificare che mio padre
all’epoca aveva sei anni, anzi, quando ci sono di mezzo i bambini le
frasi patetiche suonano ancora più patetiche.
Anna Segre, insegnante
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Alberi
“Alberi”
è un piccolo capolavoro di Franz Kafka, una saggezza profondamente
ebraica (dai Racconti): “Perché siamo come tronchi nella neve. Posano
in apparenza leggeri, tu pensi di poterli smuovere, con un lieve tocco.
Invece no, non puoi, perché sono confitti al suolo. Ma, vedi, anche
questa è soltanto apparenza”.
Laura Salmon, slavista
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