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23 agosto 2013 - 17 Elul 5773
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Paolo Sciunnach,
insegnante
Quando fu distrutto il Beth HaMikdash, gli angeli del servizio divino hanno chiesto a D-o: “Padrone del Mondo, tu hai comandato nella tua Torah ‘e verserai il suo sangue [di un animale] e lo coprirai con la terra’, ma tu stesso non lo hai messo in pratica, perché ecco che il loro sangue (degli ebrei) viene versato come acqua e non c’è nessuno che lo seppellisca!?
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
Oggi noi siamo abituati a considerare il mondo ebraico in termini di diversità di contesto, valutando l’identità ebraica da un lato sulla base della maggiore o minore capacità di resistenza all’influenza dell’ambiente circostante, e dall’altro sulla continuità del testo, che a partire dalla produzione rabbinica ha di fatto creato un’unitarietà culturale del mondo ebraico. In questo senso le trasformazioni delle identità ebraiche possono essere viste come una continua tensione e “trattativa” fra testo e contesto, diversità e unità. Tuttavia va aggiunta una nuova, importante dimensione, vale a dire il confronto fra diverse comunità ebraiche collocate in differenti contesti.
 
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"Nuove sfide per la leadership ebraica"
Sul numero di Pagine Ebraiche di agosto attualmente in distribuzione, è pubblicata in forma integrale la relazione tenuta dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in occasione del Consiglio del 14 luglio 2013.
 
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Voci a confronto
Tra i quattro e i sei razzi sono stati lanciati dal Libano verso il nord d’Israele. Uno dei razzi sarebbe stato intercettato dal sistema di difesa Iron Dome, non ci sono notizie di danni o feriti, mentre lo spazio aereo su Haifa è stato al momento dichiarato no-fly zone dal governo israeliano. Ancora non identificati i responsabili del lancio. “Chiunque ci faccia male o provi a farlo – ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu – si farà male. Abbiamo numerosi strumenti, sia di difesa sia di prevenzione e noi agiamo con responsabilità. La nostra politica – ha proseguito – è chiara: proteggere e prevenire” (trafiletto su Sole 24 Ore e Messaggero, breve sul Corriere). Razzismo nello sport in primo piano. La squadra della Lazio domenica, contro l’Udinese, scenderà in campo indossando una maglia con unascritta contro il razzismo proposta attraverso un concorso sul web dai tifosi (Gazzetta dello Sport). Sempre sul quotidiano rosa l’intervista al sindaco di Verona Flavio Tosi che ammonisce i tifosi a non rendersi protagonisti di cori razzisti ma anche il calciatore Mario Balotelli “a non essere provocatorio” in occasione della partita dei veneti contro il Milan.
 
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Risorse e bilanci
Sul numero di Pagine Ebraiche di agosto, attualmente in distribuzione, un approfondimento sull’ultimo Bilancio dell’Unione delle Comunità Ebraiche.
 
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  davar Leader
Francesco e i Gran rabbini
La sfida di parlare alla gente

Il papa Francesco al posto dei gran rabbini di Israele? E’ la provocatoria domanda che rilancia sul suo blog (Lo sguardo di Dan) Vittorio Dan Segre, riprendendo un polemico editoriale dell’analista di Haaretz Carlo Strenger. “Non c’è pericolo che gli israeliani si convertano all’insegnamento del rabbino Gesù”, afferma il giornalista, esperto di politica internazionale, ma anche l’ebraismo, in Israele e non, deve confrontarsi con il nuovo e dirompente vento che spira dal Vaticano.
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Lech lechà
Sud, un'intensa azione culturale
rivolta alle giovani generazioni

Lech Lechà è la dimostrazione della bontà della scelta fatta quasi dieci anni fa. Noi ci abbiamo creduto e abbiamo raccolto la sfida. La riapertura della sinagoga di Trani è il segno tangibile del rifiorire di questo interesse culturale. Si è riscoperto un capitolo di storia ebraica e italiana che stava andando nel dimenticatoio. È inoltre importante evidenziare che non si tratta di proselitismo ma di una pura operazione culturale. Operazione fondamentale soprattutto per le nuove generazioni.

Renzo Gattegna
presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane


Italia Ebraica, settembre 2013

lech lechà
Il nuovo Sud riparte da Trani
Partirà domenica 25 agosto la seconda edizione alle porte di Lech Lechà, settimana di arte, cultura e letteratura con baricentro la Puglia ebraica. A dare il via agli incontri, promossi e sostenuti dalla Regione, dalla Comunità ebraica di Napoli e dal Comune di Trani e con il patrocinio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sarà l'arrivo degli antichi gonfaloni cittadini davanti alla sinagoga Scolanova. Da allora fino al primo settembre saranno oltre un centinaio gli appuntamenti volti ad avvicinare e sensibilizzare il pubblico pugliese ai grandi temi della Tradizione. Senza dimenticare il contributo che il nucleo formatosi a Trani e dintorni fin da tempi remoti ha offerto in termini di pulsioni economiche, culturali e intellettuali fino all'infamante editto di espulsione che, a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento, avrebbe sradicato ogni forma di presenza ebraica dal territorio. Un contributo da riscoprire anche alla luce del crescente interesse che si respira nei confronti di questa identità e sul coinvolgimento di tanti che, di anno in anno, partecipano con sempre maggiore assiduità alle attività che sono proposte nelle differenti sezioni. Sul mensile Italia Ebraica di settembre, attualmente in distribuzione, un approfondimento e le voci dei protagonisti.
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pilpul

Luoghi e memoria
“Settant’anni fa mio padre è venuto qui come immigrato clandestino, ed è passato proprio da queste parti.” Mi accorgo che la mia frase suona più seria di come avrei voluto, che sembra pronunciata apposta per suscitare commozione o indignazione; e non aiuta specificare che mio padre all’epoca aveva sei anni, anzi, quando ci sono di mezzo i bambini le frasi patetiche suonano ancora più patetiche.

Anna Segre, insegnante
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Alberi
“Alberi” è un piccolo capolavoro di Franz Kafka, una saggezza profondamente ebraica (dai Racconti): “Perché siamo come tronchi nella neve. Posano in apparenza leggeri, tu pensi di poterli smuovere, con un lieve tocco. Invece no, non puoi, perché sono confitti al suolo. Ma, vedi, anche questa è soltanto apparenza”.

Laura Salmon, slavista

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