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29 agosto 2013 - 23 Elul 5773
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Elia Richetti,
presidente
dell'Assemblea
rabbinica
italiana
La Torah riporta qui una singolare promessa divina: “Se fosse il tuo allontanamento fino all’estremità del cielo, da lì ti radunerà il S. tuo D.o e da lì ti prenderà”. A logica, avremmo potuto aspettarci che la Torah parlasse di una distanza “fino all’estremità della Terra” e non “fino all’estremità del cielo”; perché dunque questa strana espressione? Il Bà‘al Shem Tov, fondatore del movimento chassidico, sosteneva che un ebreo, anche se a volte commette peccati o malversazioni nell’ambito degli affari o del commercio, sotto sotto lo fa con un fine superiore, “le-shèm shamàyim”: per guadagnare qualcosa di più in modo da poter fare beneficenza, o solennizzare in qualche modo speciale lo Shabbat o le feste, o garantire un bel matrimonio ai propri figli.
 
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
Cosa deve succedere perché si dichiari che è in corso un genocidio? Che è stata superata una certa soglia numerica? E qual è questa soglia? Sei milioni? Un milione? Centomila? E chi deve decidere? E se si decide che è in corso un genocidio che cosa si deve fare? Si deve fare attività diplomatica? Oppure boicottaggio economico? Bisogna mandare l'esercito? L'Occidente ha imparato qualcosa dai genocidi del passato e che in parte ha causato? E vuole fare qualcosa? Farà qualcosa? A qualunque prezzo?
 
"Nuove sfide per la leadership ebraica"
Sul numero di Pagine Ebraiche di agosto attualmente in distribuzione, è pubblicata in forma integrale la relazione tenuta dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in occasione del Consiglio del 14 luglio 2013.
 
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Voci a confronto
“Siamo sempre al telefono con Israele e Hezbollah” – Il generale Serra guida la missione Onu: “Così garantisco la calma” il titolo di un articolo del Corriere firmato dal corrispondente a Gerusalemme Davide Frattini. Oggetto è l’attività di intermediazione del contingente italiano in missione al confine tra Israele e Libano. Le dichiarazioni del generale nell’articolo tuttavia fanno riferimento ai contatti dell’Unifil con le forze israeliane e libanesi. Forze armate libanesi e l’organizzazione Hezbollah rappresentano due entità diverse.
Un’analisi sui rapporti fra Israele e Siria, da decenni formalmente in stato di guerra, è offerta da Eric Salerno sul Messaggero.
Ancora sulla Siria, su Repubblica un’intervista al politologo Moises Naim, già direttore esecutivo della Banca mondiale e della rivista Foreign Policy “Attacco contro Assad inevitabile secondo Naim. Ancora su Repubblica, un editoriale dell’intellettuale francese di origine marocchina Tahar Ben Jelloun sottolinea l’inadeguatezza delle Nazioni Unite (definite “un aggeggio inservibile” di fronte a quella che definisce “la legge della giungla”: “i popoli del mondo devono sapere che se domani un dittatore decide di commettere un genocidio, non saranno le Nazioni Unite, e neppure i Premi Nobel per la pace ad accorrere in loro aiuto” la dura denuncia dell’autore de “Il razzismo spiegato a mia figlia”.
Il ministro degli Esteri Emma Bonino evidenzia come l’Italia potrebbe evitare il coinvolgimento nelle operazioni contro la Siria anche laddove vi fosse l’avallo dell’Onu (Stampa).
 
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Risorse e bilanci
Sul numero di Pagine Ebraiche di agosto, attualmente in distribuzione, un approfondimento sull’ultimo Bilancio dell’Unione delle Comunità Ebraiche.
 
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  davar
qui gerusalemme
La casa degli Italkim
alla Hevràt Yehudè Italia 

Felice conclusione, dopo una lunga trattativa con l’Autorità per i Beni immobiliari dello Stato di Israele, per l'assegnazione alla Comunità degli italiani dell'area di Rehov Hillel 27 di Gerusalemme, luogo del tempio italiano, del museo dedicato alla cultura degli ebrei italiani e prestigioso simbolo internazionale della loro storia e plurimillenaria identità. In questi giorni la Hevràt Yehudè Italia li-F’ulà Ruhanit ha concluso positivamente l’atteso accordo per l’acquisto dei locali nell’edificio storico. L’esito si è reso possibile grazie a una donazione che copre l’intero acquisto, frutto dell’impegno delle società Soditic di Londra e Fineurop di Milano, che hanno coordinato un gruppo di benefattori italiani. Ai fini della trattativa è stata preziosa la mediazione del Comune di Gerusalemme e della Jerusalem Foundation e in particolare di Tamar Millo, da sempre legata all’ebraismo italiano da sentimenti d’amicizia e di stima. La Hevràt Yehudé Italia diviene così proprietaria di circa 400 metri quadrati dei locali del Museo di Arte ebraica U. Nahon e ottiene dallo Stato il comodato gratuito di 203 metri quadrati della Sinagoga di Conegliano Veneto e delle sale ad essa connesse. L’acquisto comprende inoltre anche un nuovo locale (di oltre 70 metri quadrati), situato nel piano seminterrato, che verrà ristrutturato anche grazie a questo generoso contributo. L’importante iniziativa consentirà alla Hevràt Yehudé Italia di potenziare e migliorare le proprie attività, divenendo così la vera Casa degli Italiani a Gerusalemme. In programma nel mese di novembre la cerimonia celebrativa, durante la quale verrà scoperta una targa di riconoscimento ai donatori, apposta sulla facciata e all’interno dell’edificio.

rosh hashanah 5774
Un anno e tutte le sue voci
Mentre ci apprestiamo ad inaugurare il nuovo anno ebraico con mele intinte nel miele e molte altre leccornie volte a rappresentare benedizioni per un domani sempre migliore, ci concediamo allo stesso tempo di guardarci alle spalle e chiederci cosa, di questo intenso 5773, abbia davvero lasciato il segno. Nel mondo dello spettacolo sono stati tanti quanti i semi di una melagrana gli artisti che hanno tentato il successo, oltre a quelli che hanno cercato a tutti i costi di conservarlo.

Simone Somekh, Pagine Ebraiche, settembre 2013
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rosh hashana 5774
Qui Firenze - Un anno di legami
Shanah Tovah e vivi auguri a tutto l'ebraismo e a tutti gli ebrei italiani. Nel villaggio globale dove s'incontrano e si mescolano culture e identità è sempre più difficile salvaguardare una identità e sensibilità particolari. Questo è vero e valido anche nell'ambito ebraico.

Joseph Levi, rabbino capo di Firenze
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rosh hashanah 5774
Qui Trieste - Un anno solidale
L’anno che si chiude è stato intenso e ricco di avvenimenti che stanno mutando gli scenari internazionali. Non possiamo non osservare con inquietudine gli eventi che si stanno verificando nei paesi che circondano lo Stato d’Israele e le cui vicissitudini potrebbero minacciarne la sicurezza.

Alessandro Salonichio,
presidente della Comunità ebraica di Trieste
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rosh hashanah 5774
Qui Bologna - Un anno per la vita
Cari amici,
il principio con cui ci auguriamo di impostare il lavoro del nuovo anno sta nella parola "חי", vita.
Oggi più che mai c'è bisogno di riappropriarsi dei nostri luoghi, di ricordare la nostra storia e rincontrarci per condividere e vivere assieme momenti istituzionali e sociali del nostro calendario.

Daniele De Paz,
presidente della Comunità ebraica di Bologna

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rosh hashanah 5774
Qui Casale - Un anno al futuro
Il 5774 si apre a Casale Monferrato con la gioia di vedere l’Aron haKodesh tornato al suo antico splendore. A trentacinque anni dalla reinaugurazione della Sinagoga le ultime finiture sono concluse e mi è stata resa la chiave in attesa di poter condividere con iscritti e visitatori l’emozione dell’uscita dei Sefarim.

Salvatore Giorgio Ottolenghi,
presidente della Comunità ebraica di Casale Monferrato
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rosh hashanah 5774
Qui Verona - Un anno di pace
La Comunità di Verona e il suo Consiglio, in occasione dei prossimi Moadim 5774, inviano a tutte le 21 Comunità italiane i più sinceri auguri di ogni bene con la speranza che il nuovo anno sia foriero di pace nel mondo e in particolar modo in Israele.
 

Carlo Rimini, presidente della Comunità Ebraica di Verona
 
qui firenze
Cala il sipario su Balagan Café 
“Il futuro delle Comunità ebraiche è così difficile e delicato da richiedere risposte creative, apparentemente anche un po’ folli. Ritengo che questa sia la strada da seguire”. Così Enrico Fink, artista e assessore comunitario alla cultura, racconta su Italia Ebraica di settembre attualmente in distribuzione la ricetta del Balagan Cafè, l’iniziativa ospitata nei giardini del Tempio che ha letteralmente rivoluzionato l’estate fiorentina trasformando lo spazio antistante la sinagoga in un luogo di ritrovo per migliaia di cittadini in cerca di musica, arte, letteratura e gastronomia di qualità. Stasera l’ultimo appuntamento della rassegna.
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pilpul
Setirot - Festival
Parte il conto alla rovescia in attesa della prima edizione del Festival internazionale di cultura ebraica, questʼanno – come ormai spero sappiate tutti – dedicato allo shabbat (www.jewishandthecity.it)... «Molti hanno raggiunto un alto grado di libertà politica e sociale, ma pochissimi non sono schiavi delle cose. Il nostro problema è proprio questo: come vivere con gli uomini e restare liberi; come vivere con le cose e restare indipendenti» (Abraham Joshua Heschel, “Il Sabato”, Garzanti).   

Stefano Jesurum, giornalista


Time out - Credibilità
Pare che neanche l'avallo del Consiglio di sicurezza dell'Onu possa convincere il governo italiano della necessità dell'intervento in Siria. Per carità, qualche dubbio sulla missione è legittimo e beato chi ha certezze in questa situazione d'incertezza, ma le spiegazioni della Farnesina non è che siano sembrate così convincenti.

Daniel Funaro
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