Paolo Sciunnach,
insegnante
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In
questi giorni si dibatte spesso riguardo alla pratica dell’utero in
affitto e in generale sulla fecondazione artificiale sollevando
importanti questioni di bioetica affrontandole anche dal punto di vista
religioso. L’ebraismo non lancia anatemi nei confronti della ricerca
scientifica, ma contemporaneamente ha il dovere di valutare caso per
caso sulla base della letteratura rabbinica. Nelle tecniche di
fecondazione artificiale ogni caso particolare può sollevare svariati
problemi: se attraverso queste metodologie, sia veramente messa in
pratica la mitzvah della riproduzione e se il figlio possa essere
considerato pienamente come discendente giuridico dei suoi genitori; la
natura particolare della procedura stessa solleva la questione se possa
o meno essere equiparata al rapporto sessuale; la disgregazione della
cellula familiare e la perdita del senso della santità di ogni essere
umano.
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
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Non
riesco a vedere una ragione sensata per giustificare oggi un intervento
militare come quello che si sta prospettando in Siria. Dopo due anni di
massacri e oltre centomila morti, non so dare all’uso di armi chimiche
il bollino di “linea rossa” inaccettabile. I morti dei due anni
precedenti erano più accettabili? Ma – si dice – questo intervento
vuole essere un segnale a tutte quelle potenze militari che dispongono
di armi chimiche e che potrebbero pensare di utilizzarle. Ineccepibile
ragionamento di geopolitica, che tuttavia cozza contro l’evidenza che
un missile americano (o inglese, o francese, o turco) sganciato oggi in
Siria equivale ad accendere una sigaretta mentre si fa il pieno di
benzina. Non so dire quali saranno le conseguenze in generale
(sicuramente attentati in tutto il mondo, lanci di missili su Israele
et similia), ma nell’immediato sarà inevitabile una crescita abnorme
della tensione in tutta l’area mediorientale con la conseguente
sospensione dei negoziati di pace israelo-palestinesi , così
faticosamente riesumati.
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"Nuove sfide per la leadership ebraica" |
Sul
numero di Pagine Ebraiche di agosto attualmente in distribuzione, è
pubblicata in forma integrale la relazione tenuta dal presidente
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in
occasione del Consiglio del 14 luglio 2013.
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Voci a confronto |
Il
prossimo 16 ottobre ricorrerà il settantesimo anniversario del
rastrellamento nazista del ghetto ebraico di Roma. Per l’occasione,
come riporta nelle sue pagine romane Repubblica, partirà dalla Capitale
“un viaggio della memoria che unirà tre generazioni e anche Comune,
Provincia e Regione che negli ultimi anni erano state separate”.
Un’occasione importante di collaborazione tra istituzioni e di
riflessione condivisa che vede la Comunità ebraica romana, come spiega
il suo presidente Riccardo Pacifici, come cuore del progetto. “E’
doveroso ricordare – sottolinea Pacifici a Repubblica- che questo sarà
il primo anno in cui, grazie al nuovo statuto di Roma Capitale, il 16
ottobre sarà una giornata di riflessione per tutta la città. Con la
nuova amministrazione c’è un forte impegno comune perla Memoria e non
solo per quella giornata”. Nel giorno dell’anniversario si terrà la
tradizionale marcia promossa dalla Comunità ebraica con la Comunità di
Sant’Egidio, a cui parteciperà il premier Enrico Letta. Prevista in
mattinata la visita in sinagoga del presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano.
Colloqui di pace tra israeliani e palestinesi a Roma. A dare la notizia
Maurizio Molinari su La Stampa che parla di un imminente summit
(previsto per il 9 settembre) nella Capitale con protagonisti il
segretario di stato americano John Kerry, il premier israeliano
Benjamin Nethanyau e un alto rappresentante dell’Autorità palestinese,
il presidente Abu Mazen o il capo negoziatore Saeb Erakat con la
partecipazione anche del presidente del Consiglio italiano Enrico
Letta.
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Risorse e bilanci |
Sul
numero di Pagine Ebraiche di agosto, attualmente in distribuzione, un
approfondimento sull’ultimo Bilancio dell’Unione delle Comunità
Ebraiche.
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rosh hashanah 5774
Qui Milano - Un anno condiviso
Con
l’avvicinarsi dei Moadim, desidero rivolgere a tutte le Comunità
Italiane e a tutto Am Israel i più sinceri auguri di un anno ricco di
serenità e di benedizioni.
Le Comunità sono al centro dell’ebraismo italiano, mi auguro pertanto
che il futuro 5774 sia l’inizio di un percorso verso una collaborazione
effettiva, una condivisione di idee e di valori. Solo così l’ebraismo
italiano potrà mantenersi vivo e forte.
L’occasione è gradita per porgere i miei più sentiti auguri di Shanah Tovah ve Chatimah Tovah.
Walker Meghnagi,
presidente della Comunità ebraica di Milano
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rosh hashanah 5774
Qui Trieste - Un anno di serenità
A tutte le mie sorelle e fratelli di tute le Comunità ebraiche italiane.
Con gli arrivi degli Yamei Hadin, giorni del giudizio che ogni uno sarà
giudicato davanti del Signore nostro Dio auguriamoci che saremo
giudicati con la massima pietà e carità dal Signore e che ci scriverà e
sigillerà per una buona vita lunga e sana.
לשנה טובה תכתבו ותחתמו לאלתר לחיים טובים ארוכים ולשלום
Itzhak David Margalit,
rabbino capo della Comunità ebraica di Trieste
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rosh hashanah 5774
Qui Modena - Un anno di crescita
Invio
questi auguri di Rosh Hashanah dalla comunità ebraica di Modena a tutti
gli ebrei e le comunità ebraiche italiane, con la speranza che
quest’anno possa essere un anno di crescita e di nuove iniziative
positive e costruttive per tutto l’ebraismo italiano.
Beniamino Goldstein, rabbino capo di Modena
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