David
Sciunnach,
rabbino
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Rabbì Chelbò domando a Rabbì Shemuel figlio
di Nachman: “Dal momento che ho sentito dire che sei molto bravo ad
interpretare le Sacre Scritture, come spieghi il verso che dice: Ti sei
coperto (o Signore) di una nube affinché non ti giungesse la preghiera”
(Echà 3, 44). Gli rispose: “La preghiera è stata paragonata ad una
fontana mentre la Teshuvah - il pentimento - è simile al mare.
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David
Assael,
ricercatore
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Davvero particolare l’Italia: il workshop
Ambrosetti, forse l’appuntamento economico più importante del Paese,
invita a parlare Gianroberto Casaleggio, che ha sempre definito il
meeting di Cernobbio come il Bildeberg italiano, consentedogli, tra
l’altro, il solito vergognoso atteggiamento verso stampa e vari media
che potrebbero fare concorrenza alla sua strampalata teoria che riduce
la vita umana a videogioco. Ma questo è niente in confronto alla
protesta romana dei suoi in difesa della Costituzione.
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Un anno per la libertà
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Gli auguri del presidente dell'Unione delle
Comunità Ebraiche Renzo Gattegna in occasione dell'inizio del nuovo
anno ebraico.
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Voci a confronto
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Lunga lettera di papa Francesco a
Repubblica, in risposta ad alcune sollecitazioni di Eugenio Scalfari.
Molti i temi toccati, con un preciso riferimento ai rapporti tra ebrei
e cristiani. “Perseverando alla fede nel Dio dell’alleanza – scrive
Francesco – gli ebrei richiamano tutti, anche noi cristiani, al fatto
che siamo sempre in attesa, come dei pellegrini, del ritorno del
Signore e che dunque sempre dobbiamo essere aperti verso di Lui e mai
arroccarci in ciò che abbiamo già raggiunto”. Di questo a loro non
saremo mai sufficientemente grati, scrive ancora il papa. E ciò come
Chiesa, “ma anche come umanità”.
Si avvicina l’appuntamento con la 14esima edizione della Giornata
Europea della Cultura Ebraica con capofila la Comunità di Napoli. Sul
Messaggero Francesca Nunberg anticipa alcune iniziative di respiro
napoletano e nazionale. Filo conduttore il tema ‘Ebraismo e Natura’.
Sul quotidiano l’intervento del rav Gianfranco Di Segni. “All’inizio
del racconto biblico – afferma – è detto che il Signore Iddio mise
Adamo nel giardino dell’Eden ‘per lavorarlo e custodirlo’. Significa
che l’uomo ha il diritto-dovere di coltivare la terra e di
civilizzarla; d’altra parte la Terra va anche preservata, e non
condotta alla distruzione”.
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Risorse e bilanci |
Un approfondimento sull’ultimo Bilancio
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
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informazione
Sfogliando
Yom Kippur
“Oltre
che con il Congresso, Obama deve poi vedersela con un calendario
infernale che rende quasi impossibile concepire un attacco a settembre.
Anche se Senato e Camera si esprimessero a tempo di record (cosa che
non avverrà) questa settimana è ‘chiusa’ da ricorrenze (mercoledì
quella della strage dell'11 settembre, venerdì e sabato, il 13 e il 14,
Yom Kippur, la più sacra festa ebraica)”. Così scriveva sul Corriere
della Sera di lunedì 9 settembre il corrispondente da New York Massimo
Gaggi, nel fare il punto sui nodi relativi all’approvazione di un
intervento militare in Siria da parte del parlamento americano.
Se in Italia la presenza del giorno più solenne dell’anno ebraico sui
giornali rimane sporadica, sfogliando i siti dei quotidiani israeliani,
gli approfondimenti su Kippur si moltiplicano. Ci sono le curiosità
(“Le 10 cose che probabilmente non sapete a proposito di Yom Kippur”) e
gli spunti di attualità (“Previsto un clima insolitamente caldo per la
giornata di Kippur”). Né mancano i consigli in tema di (non)
alimentazione. E come mai, nonostante la sua importanza, al Giorno
dell’Espiazione sono dedicati così pochi film, si domanda Haaretz,
riproponendo anche lo spezzone de “Il cantante di Jazz” diretto da Alan
Crosland nel 1927, con un commovente Kol Nidre?
Anche se la palma dell’originalità va probabilmente a un pezzo del New
York Times, che racconta le peregrinazioni in giro per gli Stati Uniti,
di cantori, rabbini e studenti di yeshivot per aiutare a celebrare le
funzioni delle festività in comunità e sinagoghe che hanno bisogno di
supporto. Con qualche problema talvolta ai controlli di sicurezza degli
aeroporti per gli inconsueti oggetti nel bagaglio a mano, come le
piccole mani d’argento per facilitare la lettura della Torah.
Incidentalmente, piuttosto appuntite. (nell'immagine
scattata da Leah Nash per The New York Times il cantore Jack Falk)
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Ticketless
- Logogrifi pugliesi
Il
logogrifo è un mostro a due teste. Logo è il discorso, grifo una rete
da pesca. Il logogrifo è “una trappola per parole”. Per inventarne uno
bisogna scegliere una parola madre e comporne altre usando una parte
delle lettere della parola madre. Nella tradizione ebraica logogrifo
per eccellenza è Lekh, Lekhah, incunabolo del socratico ‘Conosci te
stesso’. Mi è piaciuto davvero tanto che quest’anno il festival ebraico
promosso dalla Regione Puglia s’intitolasse così. L’ebraismo riconosce
nelle parole la radice stessa della libertà. A commento di Esodo 32, 16
(“Le tavole della legge sono opere di Dio e lo scritto è scrittura di
Dio scolpita sulle tavole”), si dice: “Non leggere charùth (scolpita),
ma cherùth (libertà), perché veramente libero non è se non colui che si
occupa della Torah” (Pirqé Aboth 6, 2).
Alberto Cavaglion
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Periscopio
- Il non intervento
Di
fronte alla drammatica crisi siriana, e all’eventualità di un
intervento armato statunitense contro il regime di Assad, tutti i
politici e i commentatori nostrani, senza alcuna eccezione, appaiono
compatti come non mai nello sposare la linea del non intervento, e i
giudizi di condanna, scherno, irrisione verso l’amministrazione
americana traboccano da ogni foglio stampato, schermo televisivo,
pulpito, microfono. La forza non fa che aggravare i problemi, si dice.
Il Medio Oriente si incendierà. Scoppierà la Terza Guerra mondiale. Gli
USA non possono essere il poliziotto del mondo. Bisogna lasciare spazio
alla diplomazia.
Francesco Lucrezi, storico
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