Roberto
Della Rocca,
rabbino
|
Alla fine del Kippùr, ancora prima di
assaggiare qualcosa per rompere il digiuno, durante la preghiera di
Arvìt, nella sesta benedizione della Amidà, invochiamo il perdono
dell’Eterno per i peccati commessi. Ma non li abbiamo appena espiati?
Quali peccati possiamo aver commesso in quei pochi minuti che
intercorrono dal suono dello Shofàr alla recitazione della Amidà? I
momenti più a rischio sono proprio quelli in cui diamo per scontato il
perdono e in cui ci illudiamo di essere al sicuro!
|
|
Leggi
|
Dario
Calimani,
anglista
|
Sono per l’autodeterminazione dei popoli.
Sono per la pace e non per le invasioni ‘pacificatrici’. Credo che
Israele abbia ogni diritto di difendere la propria sicurezza nazionale.
Mi piacerebbe che ai palestinesi fosse data una possibilità di vivere
in modo libero e decoroso. E sarebbe bello che la si smettesse di
strumentalizzare la loro situazione. Alla fine del percorso, tuttavia,
non riesco a trovare né il filo logico né la sintesi politica dei miei
pensieri. Ed è un vero peccato.
|
|
Leggi
|
|
Un anno per la libertà
|
Gli auguri del presidente dell'Unione delle
Comunità Ebraiche Renzo Gattegna in occasione dell'inizio del nuovo
anno ebraico.
|
|
Leggi
|
|
Voci a confronto
|
“Settantacinque anni fa, il 18 settembre
1938, Mussolini annunciò in piazza dell’Unità a Trieste l’emanazione
delle leggi razziali e l’inizio di un’attiva politica antiebraica da
parte del regime” ricorda Anna Foa sulle pagine di Avvenire. E proprio
a Trieste sono iniziate ieri le celebrazioni per ricordare una delle
pagine più buie del Novecento italiano ed europeo. Perché “le leggi del
1938 – ricorda il presidente UCEI Renzo Gattegna sul Piccolo – furono
il preludio di Auschwitz”. Dal balcone di piazza dell’Unità, davanti a
decine di migliaia di persone, Mussolini diede forma al “tradimento
dello Stato nei confronti di una comunità che da sempre si era
prodigata, oltre che per quello della nazione, per il bene di questa
città”, ha sottolineato, come riporta il Piccolo, con amarezza
Alessandro Salonichio, presidente della Comunità ebraica di Trieste in
occasione della prima giornata di celebrazioni – conclusasi con la
lectio magistralis di Michele Sarfatti del Centro di documentazione
ebraica contemporanea di Milano – che culminerà domani con
l’apposizione di una targa di commemorazione in piazza dell’Unità.
Ampio spazio sui giornali di oggi anche per la prima edizione di Jewish
and the city, il Festival internazionale di cultura ebraica che si
aprirà il prossimo 28 settembre (Corriere della Sera, Repubblica,
Giornale). La rassegna, presentata ieri a Palazzo Marino, sarà
un’occasione per “testimoniare l’aspetto vitale della nostra cultura”,
ha spiegato il direttore scientifico del Festival rav Roberto Della
Rocca. Nel corso della conferenza il rabbino capo della Comunità di
Milano, rav Alfonso Arbib è stato interpellato da alcuni giornalisti in
merito al terribile assassinio di Parviz Gorjian. “La comunità è
sconvolta e confidiamo nell’inchiesta” ha dichiarato Arbib (Il Giorno).
|
|
Leggi
|
|
Risorse e bilanci
|
Un approfondimento sull’ultimo Bilancio
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
|
|
Leggi
|
|
|
memoria
Dal
18 settembre al 16 ottobre
18
settembre 1938: l'annuncio dell'emanazione delle leggi razziste in
piazza Unità a Trieste. 16 ottobre 1943: il rastrellamento degli ebrei
romani prima della deportazione verso i campi di sterminio. Due diversi
momenti storici, una comune narrazione nelle responsabilità condivise
di fascismo e nazismo nella Shoah. Anniversari che l'Italia ebraica si
appresta a ricordare con una serie di iniziative che vedono il
coinvolgimento di istituzioni e società civile e di cui trovate
numerosi approfondimenti sul numero di ottobre di Pagine Ebraiche in
distribuzione nei prossimi giorni.
18 settembre: l'incredibile storia di Maurizio Nacmias (nella foto di
Giovanni Montenero), testimone diretto del discorso triestino di
Mussolini, occupa le pagine della grande intervista del mese. Sempre
riferito a quei fatti, i lettori potranno trovare il testo integrale
della lectio magistralis pronunciata ieri nella sede del Consiglio
comunale della città giuliana dallo storico Michele Sarfatti. Al cuore
del suo intervento un'approfondita analisi delle parole utilizzate dal
dittatore e dei motivi che lo portarono a scegliere Trieste per quel
drammatico annuncio.
Grandi novità anche a Roma in vista della mostra organizzata dalla
Fondazione Museo della Shoah al Vittoriano. Perseguitati, salvatori,
nazisti: tre mondi che saranno affrontati con materiale inedito e con
una prospettiva storica rivoluzionaria. Le prime anticipazioni
sull'evento con Marcello Pezzetti, direttore scientifico della
Fondazione, e con i suoi collaboratori. E ancora l'attesissima uscita
del libro che Anna Foa ha voluto dedicare agli ebrei di Roma e agli
inquilini di una storico edificio del Portico d'Ottavia.
|
QUI
MILANO
Anatomia
di un pregiudizio
“Italiano
ma non completamente, molto solidale verso i suoi correligionari,
ricco, avaro, religioso, potente, vittimista, questo l’identikit
dell’ebreo disegnato dalla ricerca del Cdec L’immagine degli Ebrei.
Ovvero: quanto sono resistenti, nel bagaglio culturale degli italiani,
gli stereotipi e i pregiudizi classici sugli ebrei. Una fotografia che
non ingiallisce mai”. Così scrive la sociologa della Fondazione Centro
di documentazione ebraica contemporanea Betti Guetta introducendo i
risultati della ricerca da lei condotta sull’immagine degli ebrei
italiani sul nuovo numero di Pagine Ebraiche. Ricerca che è stata
presentata a Milano alla Fondazione Corriere della Sera in un evento
moderato dal giornalista Stefano Jesurum con la partecipazione di
Milena Santerini, deputata e docente di Pedagogia all’Università
Cattolica del Sacro Cuore, del sociologo Luigi Manconi e del
giornalista Gad Lerner.
Leggi
|
QUI
MILANO
Nuovi
assetti in Consiglio
Nuovi
assetti e responsabilità nel Consiglio della Comunità ebraica di
Milano. È Davide Hazan il nuovo assessore alla Scuola. La nomina è
avvenuta nel corso di una riunione del Consiglio comunitario chiusa
alla partecipazione del pubblico e rappresenta la soluzione all’impasse
creata dalle dimissioni dal ruolo di Daniele Schwarz avvenuta
all’inizio dell’estate.
Sulla scelta del successore si era aperta nelle scorse settimane una
profonda frattura fra le due anime che convivono nel governo della
Comunità: la lista Welcomunity con 10 consiglieri di cui è espressione
il presidente Walker Meghnagi (cui appartiene lo stesso Schwarz) e la
formazione Ken con 9 consiglieri (tra cui Hazan).
Diversi negli scorsi mesi i tentativi di mediazione andati a vuoto fra
la posizione degli esponenti di Welcomunity che riproponevano Schwarz
come nome per la Scuola e quella di Ken che puntava invece su Hazan.
Ieri la sua nomina con 11 voti favorevoli (tre gli assenti alla
riunione).
|
|