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5 novembre 2013 - 2 Kislev 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Yitzchak e Rivkà pregano per avere dei figli. La Torah (Bereshit, 25; 21) ci dice che l'Eterno accoglie la preghiera di Yitzchak e sua moglie Rivkà resta finalmente incinta. Rashì ci fa notare che è Yitzchak a essere esaudito, perché ha più efficacia la preghiera di un Giusto figlio di un Giusto piuttosto che quella di Rivkà che è una Giusta anche lei, ma figlia di persone poco di buono. Ma non dovrebbe essere il contrario?
 
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Dario
Calimani,
anglista
Il ministero dell’Università ha distribuito sette milioni e mezzo di euro fra trenta progetti di ricerca nel settore delle Scienze umane, assegnando singoli finanziamenti che raggiungono i settecentomila euro. Il primo moto spontaneo dello spirito è chiedersi se non sarebbe stato meglio, nell’attuale situazione economica del paese, finanziare 200 progetti di ricerca, anziché 30, con una media di quarantamila euro. Il secondo moto dello spirito, spontaneo anche questo, è la speranza che, con le loro ricerche filosofiche o giuridiche, gli assegnatari salvino qualche vita umana, o almeno producano un numero significativo di posti di lavoro per i milioni di disoccupati che sono (anche loro) alla ‘ricerca’ di un lavoro, e che non godono per questo di alcun finanziamento. Terzo sorge un amaro interrogativo: un paese che è governato e che si governa in questo modo può mai coltivare una speranza di salvezza?
 
“Il dramma degli ebrei nell'Olanda occupata, ma anche vicende più quotidiane, cucina, vacanze, nascite e gravidanze, storie familiari”. Così scrive Anna Foa nel presentare, sull'ultimo numero di Pagine Ebraiche, la raccolta epistolare “Nel caso non ci rivedissimo” (ed. Archinto) di Giorgio Sacerdoti, avvocato, docente universitario, consigliere UCEI e presidente della Fondazione CDEC di Milano. Un affresco sui giorni neri della Shoah, raccontati attraverso una prospettiva familiare, che sarà oggi al centro di un denso incontro al Centro Bibliografico dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'appuntamento è per le 18. Con l'autore interverranno il giornalista Arrigo Levi e lo storico Lutz Klinkhammer. Introdurrà e modererà l'incontro Gisele Levy.
 
Cultura e istruzione
per difendere la Memoria
“L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha più volte ribadito che la Memoria si tutela al meglio, ma soprattutto si difende nel modo migliore privilegiando le armi della cultura e dell'istruzione, impegni perenni e prioritari che nessuno potrà mai porre in secondo piano anche perché le leggi stesse devono sempre trovare una solida base nella coscienza collettiva”. Lo scrive il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in un editoriale che apparso sul quotidiano La Stampa. Per questo Gattegna annuncia l'intenzione di coinvolgere le strutture dell'UCEI “nel rivolgere un pressante appello e invitare a un confronto e a una collaborazione diverse categorie che in un modo o nell'altro si trovano in prima linea nella diffusione di cultura e di informazione nella nostra società”. Educatori, docenti, intellettuali, giornalisti. Ma anche coloro, come i bibliotecari e gli addetti alla vendita di libri e di giornali, “che a contatto con la popolazione svolgono attività di diffusione e che inconsapevolmente si trovano spesso a essere strumento di chi pubblica appelli all'odio e all'ignoranza”. L'intervento del presidente UCEI arriva a seguito dell'articolo in cui il quotidiano torinese annunciava, in esclusiva, il ritiro del disegno di legge sul negazionismo e la sua trasformazione in aggravante di reati già esistenti.
 
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Voci a confronto
“Lascio la Comunità ebraica, fa propaganda per Israele”. Così l’artista Moni Ovadia in un’intervista che appare sul Fatto Quotidiano. “Non voglio più stare in un posto che si chiama comunità ebraica ma è l’ufficio propaganda di un governo”, dice Ovadia manifestando l’intenzione, al pari di Gad Lerner, di lasciare la Comunità di Milano. Il museo della Liberazione di via Tasso a Roma a rischio chiusura per mancanza di fondi. Stefania Miccolis, sull’Unità, intervista il suo presidente Antonio Parisella. “Siamo in pericolo”, la sua denuncia. “Il governo tedesco era stato informato da mesi del caso”. È quanto afferma il portavoce dell’esecutivo in merito all’incredibile ritrovamento a Monaco di oltre un migliaio di opera d’arte trafugate agli ebrei dai nazisti (Avvenire).
 
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Provvedimenti antinegazionismo
Un coro a molte voci
Il dossier raccolto dalla redazione circa il denso dibattito a proposito dei provvedimenti antinegazionismo che vede protagonisti storici, intellettuali e giuristi.
 
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  davar
israele
Lieberman, l’ora della verità
Si avvicina l’ora della verità per Avigdor Lieberman. È in arrivo domani infatti la sentenza che potrà segnare la parola fine (almeno per alcuni anni) alla carriera del leader di Yisrael Beytenu, oppure restituirlo alla piena vita politica. Ma più ancora che il futuro personale di Lieberman e della sua formazione, la decisione della magistratura potrebbe segnare uno snodo cruciale per gli equilibri di governo. L’accusa per Lieberman è quella di aver sfruttato la propria posizione per ottenere dall’ambasciatore israeliano in Bielorussia documenti riservati sull’inchiesta a suo carico per riciclaggio di denaro).
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qui roma
Il sindaco in visita alla Comunità
“Confronto sui temi comuni”

“Un confronto su una serie di temi culturali importanti, a partire dal tema della memoria, che è al centro del viaggio che insieme abbiamo organizzato a Birkenau e ad Auschwitz. Ma anche un momento per disegnare progetti comuni, come il progetto di una seria e rigorosa prevenzione all'usura, su cui la Comunità è molto impegnata". Così il sindaco Ignazio Marino al termine dell'incontro tra la Giunta di Roma Capitale e una delegazione della Comunità ebraica di Roma guidata dal presidente Riccardo Pacifici e dal rabbino capo rav Riccardo Di Segni.
L'incontro, svoltosi nei locali comunitari, ha permesso di mettere a fuoco molte sfide e obiettivi condivisi. “Al centro abbiamo messo la cultura e la vita degli ebrei ma soprattutto - ha spiegato Pacifici – il contributo e l'esperienza che pensiamo di poter dare, con estrema umiltà e come confronto di idee, sui temi del sociale, dell'accoglienza, sulla problematica degli immigrati, sulla disabilità, sui temi dell'usura su cui ci stiamo misurando da molti anni".
Sul fronte dell'integrazione il sindaco ha ricordato l'aiuto offerto nel 1967 dagli ebrei di Roma “a chi ha dovuto bruscamente lasciare Tripoli” per poi soffermarsi sul sostegno che la stessa Comunità, assieme a tutta la cittadinanza, “vuole generosamente offrire ai sopravvissuti della recente tragedia di Lampedusa non appena essi giungeranno nella città di Roma".
Argomento di un prossimo incontro, alla presenza del presidente Leone Paserman, l'inaugurazione dei lavori e le diverse sfide che interessano il Museo della Shoah di Roma.  "Siamo convinti che potremo fare un bel percorso insieme", ha commentato Pacifici al termine della visita in sinagoga e al Museo ebraico. 

israele
Scienziati in trasferta
Un po' di Genova sotto la Torre

Due giorni fa, mentre ero a Genova al Festival della Scienza, non avrei mai immaginato di incontrare, qui a Gerusalemme, al tavolo del ristorante Montefiore nella guest house di Miskenot Sha'ananim, il professor Benjamin Kedar, vicepresidente dell'Accademia Israeliana delle Scienze ma soprattutto studioso, tra tante altre cose, della storia dei mercanti genovesi nel XIV secolo. Così, tra un babagannoush e un piatto di hummus, con la torre di Davide illuminata nella notte come scenografia, ho scoperto che dall'analisi dei nomi che le famiglie genovesi del '300 davano ai figli (e alle loro navi), in un periodo di grave crisi economica e sociale, si scoprono molte cose sul loro approccio alla vita: dagli eponimi di origine germanica, che sono la maggioranza durante gli anni delle vacche grasse, si passa a una predominanza di nomi di santi, nella speranza di attirare sulla prole e sui propri beni la benevolenza del fato.
 
Daniela Ovadia, giornalista scientifica

ritratto
Bloomberg "La mia New York"
Finisce a New York l’era del sindaco Michael Bloomberg. Oggi i suoi concittadini vengono chiamati a scegliere il successore, mentre la stampa mondiale celebra i suoi 12 anni in carica, che si chiudono con un surplus di bilancio, un milione di alberi piantati, criminalità calata, tanti progetti per ridisegnare la metropoli in versione XXI secolo, e qualche fallimento: l’aumento dei senzatetto e soprattutto delle diseguaglianze sociali (il disegno è di Marina Foa Falco).
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pitigliani kol'noa festival 
Room 514, un successo low cost
Una storia forte, pochi soldi in tasca ma la convinzione di potercela fare. La chiave per fare un film, è il coraggio. Almeno nell’esperienza di Sharon Bar-Ziv che, superati i quaranta, ha deciso di rischiare e realizzare un lungometraggio, Room 154. Come, lo ha spiegato ieri in occasione della proiezione del suo film al Pitigliani Kolno’a Film Festival di Roma. Protagonista dell’incontro “dal piccolo budget al grande schermo”, Bar-Ziv ha spiegato a un pubblico di esperti del settore e semplici curiosi, come produrre con meno di 15mila euro un risultato di ottimo livello. Almeno a giudicare dai tanti premi ricevuti dal suo Room 154, proiettato in trentacinque festival in giro per il mondo.
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pilpul
Storie - Amori
Una storia d’amore al tempo della Shoah. Siamo nella Francia occupata dalle truppe naziste. La promessa della bella Fernande e del poeta André (figura ispirata a Jean Cocteau) è un gesto sentimentale e di speranza: se sopravvivranno alle persecuzioni naziste, torneranno insieme nella villa sotto il faro bianco, a picco sul mare del sud.

Mario Avagliano
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"Moni Ovadia, solo falsità"
“L’intervista rilasciata da Moni Ovadia è piena di falsità” lo sottolinea il consigliere della Comunità ebraica di Milano Daniele Nahum in riferimento all’intervista a Moni Ovadia apparsa oggi sul Fatto Quotidiano.

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