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10 novembre 2013 - 7 Kislev 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
Dal testo della Torah e dal commento di Rashì sulla parashà di Kòrach non è chiaro se la rivolta sia stata determinata da problemi ideologici (tutto il popolo ebraico è santo e non ha bisogno di leader) o da interessi personali (secondo Rashì Kòrach si sarebbe ribellato dopo che era stato nominato a capo della famiglia di Kehat, sua famiglia d'origine, un'altra persona). l popolo ebraico è santo e non ha bisogno di leader) o da interessi personali (secondo Rashì Kòrach si sarebbe ribellato dopo che era stato nominato a capo della famiglia di Kehat, sua famiglia d'origine, un'altra persona).
 
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David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Nel ritrovarsi dopo molti anni c’è sempre il rischio della dinamica “Grande freddo”, il film di Lawrence Kasdan  che ne ha ispirati molti  dopo – per rimanere in Italia da “Compagni di scuola” di Verdone a “Passato prossimo” di Maria Sole Tognazzi - : guardarsi in faccia e non riconoscersi oppure riaprire vecchie questioni che si pensavamo chiuse e risolte. Può essere che accada anche questo oggi a Milano, quando si ritroveranno insieme molte generazioni di Hashomer Hatzair Italia che festeggia i cento anni del movimento. Ma può essere anche che in nome del fatto che tutti saranno ospiti della generazione che oggi esprime HH allora non prevalga l’amarcord, bensì la dimensione del progetto, ovvero di una qualche terra promessa, forse non più una società perfetta, ma certo un posto migliore dell’Egitto in cui tutti noi viviamo la nostra quotidianità: piatta, deludente, magari anche piacevole, ma insoddisfatta. E che l’unico modo per raggiungerla, quella terra promessa intendo, consista nell’attraversare un deserto, comunque una condizione incerta, prendendosi per mano e provando a percorrere quel tragitto dando il comando a chi si è trovato per ultimo a ereditare quel passato e che oggi prova in molti modi a dare un volto al futuro.
 
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Cultura e istruzione
per difendere la Memoria
“L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha più volte ribadito che la Memoria si tutela al meglio, ma soprattutto si difende nel modo migliore privilegiando le armi della cultura e dell'istruzione, impegni perenni e prioritari che nessuno potrà mai porre in secondo piano anche perché le leggi stesse devono sempre trovare una solida base nella coscienza collettiva”. Lo scrive il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in un editoriale che apparso sul quotidiano La Stampa. Per questo Gattegna annuncia l'intenzione di coinvolgere le strutture dell'UCEI “nel rivolgere un pressante appello e invitare a un confronto e a una collaborazione diverse categorie che in un modo o nell'altro si trovano in prima linea nella diffusione di cultura e di informazione nella nostra società”. Educatori, docenti, intellettuali, giornalisti. Ma anche coloro, come i bibliotecari e gli addetti alla vendita di libri e di giornali, “che a contatto con la popolazione svolgono attività di diffusione e che inconsapevolmente si trovano spesso a essere strumento di chi pubblica appelli all'odio e all'ignoranza”. L'intervento del presidente UCEI arriva a seguito dell'articolo in cui il quotidiano torinese annunciava, in esclusiva, il ritiro del disegno di legge sul negazionismo e la sua trasformazione in aggravante di reati già esistenti.
 
 
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Voci a confronto
Esce domani il nuovo libro di Paolo Mieli “I conti con la storia” (Rizzoli). Il Fatto Quotidiano anticipa il volume con un’intervista all’autore a 360 gradi. Tra i temi affrontati anche l’ipotesi di introduzione di una legge che preveda il reato di negazionismo.
“Parte della mia famiglia è stata sterminata nella Shoah. Ma quando studio la Shoah non lo faccio per vendicare i miei lutti, bensì per capire quali dinamiche sociali e politiche l’hanno permessa. Mi ha molto favorevolmente impressionato che tra i curatori della Storia della Shoah (Utet, 2010, di Enzo Traverso, Simon Levi Sullam, Marcello Flores) ci siano stati i primi firmatari di un manifesto contro l’introduzione del reato di negazionismo – spiega Mieli, che aggiunge – Questi provvedimenti possono nascere con le migliori intenzioni, ma è assurdo pensare che si possa stabilire una verità storica ‘definitiva’. Adriano Prosperi ha scritto: ‘L’ira è ottima consigliera quando si deve reagire alle ingiustizie, ma non è con l’inchiostro dell’ira che si possono scrivere le leggi’. Condivido. Timothy Garton Ash ha detto che le leggi illiberali restano tali anche se motivate dalle migliori intenzioni. Io aggiungo: di solito ti si ritorcono contro. Nel disegno di legge si propone di infliggere da uno a cinque anni di carcere a chiunque neghi l’esistenza ‘di crimini di guerra, genocidio o contro l’umanità’. La definizione mi appare ambigua e generica. Quando sono finiti alla sbarra i negazionisti, come David Irving – condannato a tre anni nel 2006 – l’effetto è stato di amplificarne le tesi: dal tribunale alla tribuna il passo è brevissimo. Ai reati di opinione bisogna dire no, anche se si tratta delle opinioni che tu odi”.
Sull’Osservatore Romano la notizia dei risultati di una indagine sull’antisemitismo condotta dalla Fundamental Rights Agency dell’Unione Europea (“L’antisemitismo non abbandona l’Europa” sottolinea il titolo).
Yoram Gutgeld, deputato Pd e consigliere economico di Matteo Renzi, è intervistato da Repubblica per presentare il suo nuovo libro “Più uguali, più ricchi”, in uscita il 13 novembre per Rizzoli.
Su Repubblica, il corrispondente da Israele Fabio Scuto firma uno speciale sull’Unità di Tzahal 8200 che si dedica all’offensiva contro gli attacchi informatici. Ampio spazio sui quotidiani agli sviluppi delle trattative sul nucleare tra Washington e Teheran (vedi, tra gli altri, il Corriere della Sera, per un commento Fiamma Nirenstein sul Giornale)
Il rettore dell’Università ebraica di Gerusalemme è intervistato sulla Stampa da Alain Elkann.
Il Sole 24 Ore domenica dedica spazio all’opera di Primo Levi, con una riflessione della prima poesia edita dall’ebreo torinese Buna Lager e la pubblicazione di una lettera inedita inviata a Carlo Levi nel 1964.
Sulla stessa testata Sergio Luzzatto racconta le vicende della collezione d’arte di Paul Rosenberg, che potrebbe costituire una parte dei capolavori sottratti dai nazisti rinvenuti a Monaco negli scorsi giorni.
 
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Provvedimenti antinegazionismo
Un coro a molte voci
Il dossier raccolto dalla redazione circa il denso dibattito a proposito dei provvedimenti antinegazionismo che vede protagonisti storici, intellettuali e giuristi.
 
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  davar
solidarietà
IsraAid in aiuto delle Filippine
Oltre 10mila vittime nella sola regione di Leyte. Centinaia di migliaia di sfollati, città rase al suolo, strade allagate, comunicazioni interrotte: il tifone Haiyan, uno dei più violenti mai registrati, ha devastato le Filippine e ora si dirige verso il Vietman. Un’emergenza umanitaria contro cui si sta mobilitando l’intera comunità internazionale: tra le squadre di soccorso inviate nella provincia, un equipe di pronto intervento della IsraAid (Israel Forum for the International Humanitarian Aid), organizzazione internazionale impegnata con interventi umanitari nel mondo e che riunisce realtà israeliane ed ebraiche.
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qui firenze
La grande luce dei Giusti
C'è chi si è rifugiato in campagna, chi ha preferito restare in città, chi ancora ha avuto salva la vita grazie al coraggio di un Giusto. Sette testimoni diretti della persecuzione antiebraica in Toscana, una domanda con tante possibili risposte: dove eravate il 6 novembre del 1943? Federico Benadì, Anna Cabibbe, Giulio Canarutto, Umberto Di Gioacchino, Lionella Neppi Modona, Guidobaldo Passigli, Paolo Salmon, Giuseppe Viterbo. Sono loro i protagonisti della grande commemorazione solenne in sinagoga che chiude giornate ricche di appuntamenti e iniziative. Dalla marcia silenziosa organizzata in collaborazione con la Comunità di Sant'Egidio allo svelamento dell'opera che, al binario 16 della Stazione Santa Maria Novella, ricorda l'orrore che si consumò in quegli spazi con la deportazione di centinaia di persone verso i campi di concentramento nazisti. Sinagoga gremita con tanti fiorentini, rappresentanti istituzionali e cittadini comuni, che hanno voluto testimoniare la loro vicinanza alla Comunità. A fare gli onori di casa il presidente della Comunità ebraica Sara Cividalli.
Sul palco anche il rabbino capo Joseph Levi e la storica Marta Baiardi.
L'orrore della persecuzione, il coraggio dei giusti. L'appuntamento è adesso con due nuove iniziative in sinagoga: il 18 novembre il riconoscimento dello Yad Vashem a Gino Bartali, campione di ciclismo ma anche staffetta clandestina e protettore di ebrei. Il 5 dicembre, ultimo giorno di Chanukkah, saranno invece onorate le figure dei Giusti Elena Cecchini e Vittoria Valacchi, con quest'ultima ancora in vita.
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informazione
Il Daily Beast lancia l'accusa:
"Ebrei passivi su Berlusconi"
Poi dà atto delle reazioni UCEI

In un ampio servizio (“Why Do Italian Jews Tolerate Berlusconi's Trivialization of the Holocaust?”) che compare sulla prestigiosa testata giornalista online statunitense The Daily Beast, ci si chiede perché gli ebrei italiani tollerino una volgare distorsione e strumentalizzazione della Memoria da parte di Silvio Berlusconi. La redazione del Portale dell'ebraismo italiano www.moked.it e di Pagine Ebraiche ha inviato una propria nota che appare oggi sulle pagine del sito americano in cui si ricordano i puntuali interventi del presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna per ribattere alle dichiarazioni rilasciate da Berlusconi. Nel gennaio di quest'anno il Presidente UCEI definì “destituite di senso morale e di basi storiche” le affermazioni secondo le quali il fascismo fu indotto a tradire gli ebrei italiani per compiacere l'alleato tedesco. Solo pochi giorni fa, Gattegna ha giudicato “non solo inappropriato e inaccettabile, ma anche offensivo” l'intento di Berlusconi, a fronte della condanna per frode fiscale a suo carico recentemente passata in giudicato, di tracciare un parallelo fra la situazione degli ebrei che subivano le persecuzioni naziste e quella dei suoi figli nell'Italia odierna.
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indagine antisemitismo
Quell’Europa avvelenata
L’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (Fra) ha presentato negli scorsi giorni il rapporto della propria indagine su “Esperienze di discriminazione e di reati generati dall’odio subiti dagli ebrei degli Stati membri dell’Unione europea”. Ad anticipare i risultati, con un particolare focus sull’Italia, su Pagine Ebraiche era stato negli scorsi mesi il demografo dell’Università ebraica di Gerusalemme Sergio Della Pergola.
“L’American Jewish Committee ribadisce il suo appello per una maggiore coordinazione a livello europeo nella lotta contro l’antisemitismo, in seguito alla pubblicazione odierna del sondaggio UE condotto tra gli ebrei di alcuni paesi europei” l’auspicio espresso dall’AJC in seguito alla pubblicazione. “Negli ultimi anni abbiamo letto numerosi rapporti sulla crescita dell’antisemitismo in Europa – ha affermato Daniel Schwammenthal, direttore dell’Istituto Transatlantico dell’AJC - L’inchiesta della FRA conferma quei risultati allarmanti e riflette effettivamente le preoccupazioni dei cittadini ebrei in Europa”.

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consiglio generale sionista
Rilanciare il sogno di Israele
Giovani, sionismo, Israele e tutto quanto vi è in mezzo , questo il tema intorno al quale si è costruita tutta l'agenda dei lavori del Consiglio Generale sionista. Avraham Duvdevani presidente dell'esecutivo e Helena Glaser presidente del Zionist General Council nelle loro relazioni di apertura hanno parlato della necessità di porre le politiche giovanili al centro delle attività della Federazione sionistica mondiale.

Ester Silvana Israel, presidente dell'Adei-Wizo
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israele
Masada? Un simbolo di vita
Per quanti titoli universitari abbiano e pubblicazioni scientifiche alle spalle, gli archeologi, quando devono portarti sul campo a vedere scavi e grotte, somigliano un po' tutti a Indiana Jones. Saranno le scarpe da camminata, la camicia stazzonata o il pantalone multitasche dal quale emergono cartine, torce e piccoli reperti, ma conservano un'aura di avventura e mistero anche se oggi l'archeologia utilizza tutti gli strumenti della scienza moderna, dal sequenziamento genico del materiale organico fino allo studio delle stratificazioni geologiche.
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dossier
Lotta al negazionismo
Un dibattito a molte voci

Storici, intellettuali e giuristi a confronto sull'opportunità di varare specifiche norme penali che puniscano il negazionismo della Shoah e di altri genocidi.
"Questi provvedimenti possono nascere con le migliori intenzioni, ma è assurdo pensare che si possa stabilire una verità storica ‘definitiva’ - ha dichiarato lo storico e giornalista Paolo Mieli intervistato dal Fatto Quotidiano per la presentazione del suo nuovo libro "I conti con la storia" - Adriano Prosperi ha scritto: ‘L’ira è ottima consigliera quando si deve reagire alle ingiustizie, ma non è con l’inchiostro dell’ira che si possono scrivere le leggi’. Condivido. Timothy Garton Ash ha detto che le leggi illiberali restano tali anche se motivate dalle migliori intenzioni. Io aggiungo: di solito ti si ritorcono contro. Nel disegno di legge si propone di infliggere da uno a cinque anni di carcere a chiunque neghi l’esistenza ‘di crimini di guerra, genocidio o contro l’umanità’. La definizione mi appare ambigua e generica. Quando sono finiti alla sbarra i negazionisti, come David Irving – condannato a tre anni nel 2006 – l’effetto è stato di amplificarne le tesi: dal tribunale alla tribuna il passo è brevissimo. Ai reati di opinione bisogna dire no, anche se si tratta delle opinioni che tu odi”.
 
Clicca qui per scaricare il dossier raccolto dalla redazione del portale dell'ebraismo italiano www.moked.it

(Nel dossier gli interventi di Renzo Gattegna, Furio Colombo, Liliana Picciotto, Anna Foa, Fabio Levi, Riccardo Pacifici, Adriano Prosperi, Pierre Vidal, Sergio Romano, Donatella Di Cesare, Marcello Flores, Simon Levi Sullam, Carlo Ginzburg, Enzo Traverso, Giovanni Belardelli, Marco Tarquinio, Alberto Cavaglion, Fiamma Nirenstein, Jörg Luther, Claudio Vercelli, Giuliano Zincone, Corrado Augias, Anna Foa, Bernard-Henri Lévy, Riccardo Di Segni, Angelo d'Orsi, Mario Pirani, Benedetto Ippolito, Stefano Jesurum, Dino Levi, Amos Luzzatto, Giovanni Cocco, Salvatore Carrubba, Ubaldo Casotto, Dino Cofrancesco, Stefano Levi Della Torre, Emanuele Fiano, Giorgio Israel, Stefano Rodotà, David Bidussa, Paolo Mieli) 
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pilpul
Il tempo e l'Ego
Le recenti dichiarazioni di Silvio Berlusconi, nelle quali ha affermato che “i miei figli dicono di sentirsi come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler. Abbiamo davvero tutti addosso” hanno sollevato, com’era prevedibile, un vespaio di polemiche. Tutte plausibili e, per buona parte, sottoscrivibili. La mancanza di cautela – per usare un cortese eufemismo – peraltro appartiene al personaggio. Le similitudini iperboliche non costituiscono una sbavatura del suo modo di essere, ovvero una “voce dal sen fuggita” che “poi richiamar non vale” (come recitava Pietro Metastasio), bensì un tratto essenziale della personalità in questione.

Claudio Vercelli
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Nugae - Movember
Suvvia non è un errore di stampa, che banalità, bensì un'adorabile crasi, fra “moustache” e “november”. Oltre che pane per i denti di un'irriducibile delle arance, delle mele, e perfino delle stelle alpine comprate per finanziare la ricerca su qualsivoglia malattia possa alimentare la sua ipocondria. Movember è una stupenda campagna ormai mondiale di sensibilizzazione sul cancro alla prostata e altre malattie tipicamente maschili, per raccogliere fondi ma soprattutto aumentare la prevenzione, l'arma più efficace. Nel concreto consiste nell'astensione dalla rasatura sul labbro superiore per tutto il mese di novembre.

Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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