David
Sciunnach,
rabbino
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"...Yosèf fece un sogno..." (Bereshìt 37, 5
- 9). In realtà Yosèf fa due sogni uno in cui i covoni dei fratelli si
prostrano al suo, ed il secondo in cui il sole, la luna e 11 stelle
s’inchinano a lui. Con questi due sogni Dio manda un messaggio ben
chiaro, e cioè la supremazia di Yosèf sui suoi fratelli . Il primo
quello dei covoni simboleggia il mondo materiale, il secondo quello del
sole della luna e delle stelle simboleggia il mondo spirituale. Yosèf
in fatti diviene vice re d’Egitto con un potere enorme sugli uomini,
inoltre ha la capacità di interpretare i sogni e rivelare i disegni
divini.
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David
Assael,
ricercatore
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Davvero non capisco che vantaggio potrebbe
trarre Israele dall’attentato in Libano, di cui, da alcune parti, è
stato accusato. L’obiettivo strategico sarebbe l’escalation di una
tensione che gli si rivolgerebbe contro? Mi pare, invece, plausibile
l’insofferenza saudita verso le trattative Iran-Usa (Francia e resto
sono contorno), che rischierebbe di riaccogliere nelle relazioni
internazionali l’odiato mondo sciita. Secondo me, Israele ha solo da
guadagnare da un raffreddamento delle tensioni mediorientali, sono
altri che rischiano di perdere potere ed egemonia. Lo scetticismo di
Netanyahu penso sia un giusto atteggiamento strategico. Fidarsi è bene.
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ROMA - In occasione del 75° anniversario
delle leggi razziste, che furono promulgate nel novembre 1938, esce
domani in libreria il nuovo saggio di Mario Avagliano e Marco Palmieri,
Di pura razza italiana. L'Italia "ariana" di fronte alle leggi razziali
(Baldini & Castoldi, pp. 448, euro 18.90), che compie una
ricognizione ad ampio raggio delle fonti coeve, restituendo il quadro
buio del consenso di massa che, almeno fino al settembre del '43,
caratterizzò la persecuzione degli ebrei italiani.
Nel dopoguerra in Italia c'è stata una spiccata tendenza
all'autoassoluzione su questo tema. In realtà, dalla ricerca di
Avagliano e Palmieri emerge che molti italiani "ariani" aderirono con
entusiasmo alla mobilitazione razzista e antisemita del fascismo.
Pagine Ebraiche si occuperà ampiamente di questo volume nel prossimo
numero.
Il libro sarà presentato oggi nella sala Di Liegro di Palazzo Valentini
(via IV Novembre 119A) alle 17.30, dalla Comunità Ebraica e dal Centro
di Cultura Ebraica, con interventi di Riccardo Pacifici, Aldo Cazzullo,
Roberto Olla, Amedeo Osti Guerrazzi e letture di Alessio Di Caprio).
TORINO – Prosegue fino a stasera la Giornata di studio dedicata a Jan
Karski, e alla resistenza polacca al nazismo. Tra i relatori, Luca
Bernardini, curatore del libro “Jan Karski, tra storia e letteratura”,
Ugo Volli dell’Università di Torino, la slavista Anna Raffetto,
Elisabetta Massera, storica, David Meghnagi, storico e psichiatra,
Kristina Jaworska dell’Università di Torino.
A portare le riflessioni conclusive Livia Link dell’Ambasciata
d’Israele a Roma, e Zuzanna Schnepf Kolacz del Consolato generale
polacco di Milano.
ROMA – Verrà presentato oggi alle 18 presso la Libreria Il Seme (via
Monte Zebio, 3 Prati) il libro “Portico d’Ottavia 13”. Interverranno
l’autrice, la storica Anna Foa, e la critica Elisabetta Rasy.
ROMA – Al Centro Romano di Studi sull’Ebraismo Università degli Studi
di Roma “Tor Vergata” con la collaborazione dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane, Guy Ben-Porat, professore della Ben-Gurion
University presenta “Jewish, Democratic and Secular? Religion and State
in Contemporary Israel”. L’evento si terrà domani alle 11 presso
la Sala riunioni – IV piano – Edificio B della Macroarea di
Lettere e Filosofia, in via Columbia, 1.
VERCELLI – Oggi alla Saletta conferenze C.S.V. alle ore 20, lo storico
Claudio Vercelli presenta “Israele e il Medio Oriente oggi” (Corso
Libertà 72).
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"Paragone di Berlusconi su ebrei sotto
Hitler offende Italia e Memoria" |
"L’Italia repubblicana è un paese
democratico. La Germania nazista era una spietata dittatura governata
da criminali che teorizzavano e commettevano i più gravi delitti contro
l’umanità. Contro gli ebrei i nazisti si accanirono con spietata
crudeltà tanto che, alla fine di quel tragico periodo, gli ebrei
dovettero contare oltre sei milioni di morti”.
Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo
Gattegna nel commentare l’anticipazione del libro “Sale, zucchero e
caffè” in cui Silvio Berlusconi, rispondendo a Bruno Vespa, racconta
che i suoi figli dicono di sentirsi “come dovevano sentirsi le famiglie
ebree in Germania durante il regime di Hitler”.
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Voci a confronto
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“Nella società della comunicazione le parole
hanno un valore e una centralità imprescindibile. Possono anche
contribuire, nei modi più diversi, a diffondere ostilità e
pregiudizio”. Avvenire riporta le parole del presidente dell’Unione
delle comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna riguardo
all’espressione «non fate i rabbini» e «altre espressioni
discriminatorie» utilizzate lunedì sera nel corso di Colorado su Italia
I da Alessandro Bianchi.
La peggiore crisi degli ultimi 30 anni tra Israele e Stati Uniti.
Riportando l’analisi di alcuni politologi americani, Maurizio Molinari
su La Stampa racconta le tensioni tra i due paesi in merito ai
negoziati di Ginevra tra la Casa Bianca e Iran. Tre, sottolinea il
giornalista, i punti di disaccordo e che hanno destato l’irritazione
del governo Netanyahu: Israele chiede lo smantellamento dell’impianto
di Arak e lo stop all’arricchimento dell’uranio da parte di Teheran,
nel rispetto delle risoluzioni Onu; la riduzione delle sanzioni, al
centro del tavolo negoziale svizzero, potrebbe aprire i rubinetti
iraniani per un ulteriore investimento sulla creazione della bomba;
ultimo punto, Israele non ha affatto gradito il comportamento americano
rispetto allo sviluppo segreto dei contatti Usa-Iran. Rimanere
all’oscuro di una questione chiave per la sicurezza nazionale
israeliana ha irritato non poco Netanyahu. Intanto il Medio Oriente
continua a cadere nella spirale dell’instabilità: ad essere colpita
ieri, l’ambasciata iraniana a Beirut con un bilancio di 23 morti e 146
feriti. A rivendicare l’attentato in Libano, i terroristi di Al Qaeda
che hanno voluto colpire – come spiega Alberto Stabile su Repubblica –
“l’anello fondamentale dell’alleanza Siria-Iran-Hezbollah che ha
permesso a Bashar al-Assad di sopravvivere alla tempesta”.
Lasciando le preoccupanti notizie mediorientali e guardando alla
politica nazionale, Repubblica riporta le parole del vicepresidente
della Lombardia Mario Mantovani che ieri, in assemblea regionale, ha
definito Silvio Berlusconi un “perseguitato”. Particolare attenzione a
quanto avverrà la prossima settimana quando, sottolinea il quotidiano
diretto da Ezio Mauro, “il Consiglio regionale dovrà votare la mozione
di «censura» contro Mantovani presentata da Pd, Patto civico e Cinque
Stelle, dopo le sue dichiarazioni durante la recente missione in
Israele: mentre piantava un albero a nome della Lombardia nel bosco dei
Giusti, aveva paragonato le vicende giudiziarie di Berlusconi alla
persecuzione degli ebrei all’epoca del nazismo”.
Al “testimone inascoltato della Shoah” Jan Karski viene data voce anche
in Italia. A distanza di settant’anni dall’uscita del suo La mia
testimonianza davanti al mondo, esce per Adelphi la versione tradotta
in italiano, come racconta La Stampa. Alla sua vicenda è dedicata oggi
una giornata di studio presso la Fondazione Camis de Fonseca di Torino.
Il Corriere della Sera, nella sezione romana, riporta invece due
appuntamenti che si svolgeranno oggi nella Capitale: la presentazione
del nuovo libro “Di pura razza italiana” Riccardo Pacifici e quella del
libro della storica Anna Foa, Portico d’Ottavia 13.
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Provvedimenti antinegazionismo
Un coro a molte voci |
Il dossier raccolto dalla redazione circa il
denso dibattito a proposito dei provvedimenti antinegazionismo che vede
protagonisti storici, intellettuali e giuristi.
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qui
padova
I
ferrovieri che scelsero la vita
Aprirono
i vagoni in cui erano stipati gli oltre mille ebrei romani catturati in
occasione della retata del 16 ottobre, offrirono loro cibo e acqua, si
impegnarono per alleviarne dolori e sofferenze. Padova, 19 novembre
'43: fu quello, per la quasi totalità dei prigionieri, l'ultimo atto di
umanità ricevuta prima della morte ad Auschwitz Birkenau. Una pagina di
generosità che vide protagonisti i ferrovieri della stazione patavina e
alcune crocerossine e che è stata ricordata, negli stessi luoghi, con
la scopertura di una lapide commemorativa in memoria di quel gesto.
Accanto alla Comunità ebraica, al suo presidente Davide Romanin Jacur e
al rabbino capo Adolfo Locci, numerosi rappresentanti istituzionali (a
partire dal sindaco reggente di Padova Ivo Rossi), esponenti della
società civile e l'ex ferroviere Walter Chillin, che fu tra i primi a
prodigarsi per i deportati. A testimoniare la gratitudine degli ebrei
romani per quell'azione generosa e disinteressata, un raggio di luce a
illuminare l'oscurità della Shoah, è intervenuto - tra gli altri -
anche il presidente Riccardo Pacifici.
“Manifestazioni come questa – ha affermato Jacur – servono a riportare
alle coscienze fatti che sarebbe terribilmente riduttivo limitare a
qualche appunto di storia locale. Se la memoria di quanti sono stati
privati della vita è un dovere nei loro confronti, è un dovere anche
ricordare e continuare a dar merito a coloro che hanno risposto alla
propria coscienza, con atti di umanità e giustizia, quando ce n'era
bisogno”.
Rav Locci parla di quell'azione come di un'autentica “santificazione
della vita” in risposta a chi attuava politiche di morte e
annientamento. “Il messaggio che vorremmo trasmetter3e – ha
sottolineato – è che ogni singolo individuo, seppure per la sua piccola
parte, può contribuire in ogni frangente al ristabilimento
dell'umanità. Oggi più che mai è un messaggio che, specie per le future
generazioni, va tenuto presente”.
Grande la commozione di tutti i presenti quando a prendere la parola è
stato l'ex ferroviere Chillin. “Avevo 19 anni, quel giorno mi era
toccato il turno 13-20 e dovevo seguire proprio la marcia del treno
tedesco, considerato maledettamente importante per i nazisti. Quando le
ferraglie hanno smesso di fischiare – ha ricordato, visibilmente
emozionato – abbiamo sentito delle urla provenire dall’interno: c’erano
donne e bambini. Non potevamo credere ai nostri occhi: pensavamo ci
fossero prigionieri di guerra catturati al fronte, mai avrei pensato a
bambini anche molto piccoli con le mamme. Alcuni erano pietrificati,
altri piangevano, altri ancora urlavano. I più ci supplicavano di
dargli un goccio d’acqua, non tanto da mangiare. Quel giorno ho visto
in faccia una verità così dura da non riuscire mai più a dimenticare”.
“Cari amici della Comunità ebraica di Padova, a nome di tutto il
Consiglio UCEI – afferma il presidente dell'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in un messaggio – voglio esprimervi il
mio apprezzamento e la mia vicinanza per l'iniziativa che siete
riusciti a portare a compimento con lo svelamento di una targa che
onora, a perenne ricordo, la generosità di quei ferrovieri che per
molti ebrei romani furono l'ultimo volto di umanità prima dell'orrore
di Auschwitz Birkenau. In un'epoca segnata da odio e violenza
quell'azione rappresenta infatti un fulgido esempio di 'santificazione
della vita', come è stato ricordato nei vari interventi pronunciati
ieri a Padova, che merita di essere conosciuto e trasmesso alle nuove
generazioni”.
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senato
della repubblica
Omaggio
a Rita Levi-Montalcini
“Oggi
ricordiamo Rita Levi-Montalcini, una donna tenace che ha rappresentato
un secolo di intelligenza”. Sceglie questa locuzione Pietro Grasso,
presidente del Senato, per onorare chi, tra quegli scranni, ha
rappresentato fino all’ultimo giorno le istanze di un’Italia che ha
fatto delle idee e dell’eleganza la bandiera di una vita. A un anno
dalla scomparsa e nel 75esimo anniversario dalla promulgazione delle
Leggi razziste ebrei italiani e romani, insieme alla seconda
istituzione dello Stato, hanno scelto di rendere omaggio alla figura
che più di ogni altra ha saputo proiettare in tutta la società la forza
del proprio cervello e della propria libertà di pensiero in risposta
alle politiche discriminatorie adottate dal regime. “Da perseguitata a
senatrice a vita”. Questo l’itinerario, affermato nel titolo
dell’iniziativa, che si ripercorre a Palazzo Giustiniani con il
contributo del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Renzo Gattegna, del presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo
Pacifici, della docente universitaria Donatella Di Cesare, del
Testimone della Shoah Piero Terracina e di Piera Levi Montalcini,
consigliere comunale a Torino e nipote della scienziata. A introdurre
gli interventi Ruben Della Rocca, assessore ai rapporti istituzionali
della Comunità di Roma. .
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lapis
Premio
Orvieto, vince Ofra Amit
Questa
mattina a Firenze il libro per ragazzi “Bruno, il bambino che imparò a
volare” di Nadia Terranova e Ofra Amit, ha ricevuto il Premio Laura
Orvieto, dedicato alla letteratura per l’infanzia. Nella Giornata
internazionale dell’infanzia l’onore va a un libro che ha saputo
misurare la biografia con i grandi temi della memoria, della guerra,
della diversità.
La prima edizione del premio Laura Orvieto, dedicato alla letteratura
per ragazzi, si è tenuta nel 1953, l’anno della morte della scrittrice,
e da allora a Firenze ogni due anni vengono premiati due libri, uno per
bambini dai 6 agli 11 anni, che quest’anno va a “Tredici favole belle e
una brutta di Paolo Nori” e l’altro per i più grandi.
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melamed
Torino,
la Giornata dell’Infanzia con "Vado a scuola"
Cercare
davvero di capire e approfondire un tema in classe, per gruppi d’età, o
anche ragionare tutti insieme sull’importanza dei diritti e dei doveri
dell’infanzia, seguendo gli spunti dell’Unesco e usando il materiale,
ricchissimo, preparato dalla scuola. Questo è il senso del lavoro fatto
nei giorni scorsi a Torino da tutti gli studenti, dalla scuola
dell’infanzia alle medie, sfruttando l’occasione della Giornata
internazionale dell’infanzia, e concluso con la visione di “Vado a
scuola”, il film che ben racconta come l’accesso all’istruzione - solo
una formalità nel mondo occidentale - altrove può trasformarsi in un
vero e proprio viaggio, che richiede sforzi e sacrifici.
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qui
roma
Ritrovare
le memorie toscane
“A
guardare le persone presenti, sembra di essere in un ritrovo di
famiglia”. Un ritrovo che intreccia Roma con la Toscana, con cognomi e
storie familiari che legano le due realtà ebraiche tra passato e
presente. L'occasione per ripercorre la storia di questo legame è stata
ieri la presentazione del libro di Lionella Viterbo “Le comunità
ebraiche di Siena e Pitigliano - nel censimento del 1841 e il loro
rapporto con quella fiorentina” (edito da Salomone Belforte e C) al
Centro Bibliografico di Roma, iniziativa organizzata dal Collegio
rabbinico e il Centro di cultura ebraica. Alla presenza dell'autrice,
hanno raccontato le loro impressioni sull'importanza di questa opera
rav Gianfranco Di Segni, coordinatore del Collegio rabbinico, il
direttore del Dipartimento Cultura della Comunità Ebraica di Roma,
Amedeo Spagnoletto, sofer. A moderare l'evento, presentato dalla
direttrice del Centro di cultura ebraica di Roma Miriam Haiun, Bice
Migliau che del Centro è stata per molti anni una colonna portante.
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Ticketless
- Studiare Francesco |
Non
parlerò di Papa Bergoglio, ma del Francesco che gli ha dato il nome.
L’ultima fatica di Valerio Marchi, che da anni scava nella stampa
cattolica di fine Ottocento (“L’affare Dreyfus e l’accusa del sangue”,
Del Bianco) stimola molte domande al lettore. Ne formulo soltanto una,
cruciale per la storia del Novecento ebraico-italiano. Quali figure la
stampa cattolica reputava inaccettabili? La prima è nota: Cesare
Lombroso, il simbolo del positivismo.
Alberto Cavaglion
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Periscopio
- Pregiudizi |
In
un interessante articolo apparso sull’ultimo numero di Pagine Ebraiche
(sintesi di un più ampio intervento svolto al Convegno del 16 ottobre a
Montecitorio, in commemorazione della deportazione del ’43), Betti
Guetta torna sui risultati della ricerca svolta lo scorso anno dal CDEC
sull’immagine degli ebrei in Italia, commentando i dati salienti
emergenti da tale indagine.
Francesco Lucrezi, storico
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