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20 novembre 2013 - 17 Kislev 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
David
Sciunnach,
rabbino
"...Yosèf fece un sogno..." (Bereshìt 37, 5 - 9). In realtà Yosèf fa due sogni uno in cui i covoni dei fratelli si prostrano al suo, ed il secondo in cui il sole, la luna e 11 stelle s’inchinano a lui. Con questi due sogni Dio manda un messaggio ben chiaro, e cioè la supremazia di Yosèf sui suoi fratelli . Il primo quello dei covoni simboleggia il mondo materiale, il secondo quello del sole della luna e delle stelle simboleggia il mondo spirituale. Yosèf in fatti diviene vice re d’Egitto con un potere enorme sugli uomini, inoltre ha la capacità di interpretare i sogni e rivelare i disegni divini.
 
David
Assael,
ricercatore
Davvero non capisco che vantaggio potrebbe trarre Israele dall’attentato in Libano, di cui, da alcune parti, è stato accusato. L’obiettivo strategico sarebbe l’escalation di una tensione che gli si rivolgerebbe contro? Mi pare, invece, plausibile l’insofferenza saudita verso le trattative Iran-Usa (Francia e resto sono contorno), che rischierebbe di riaccogliere nelle relazioni internazionali l’odiato mondo sciita. Secondo me, Israele ha solo da guadagnare da un raffreddamento delle tensioni mediorientali, sono altri che rischiano di perdere potere ed egemonia. Lo scetticismo di Netanyahu penso sia un giusto atteggiamento strategico. Fidarsi è bene.
 
ROMA - In occasione del 75° anniversario delle leggi razziste, che furono promulgate nel novembre 1938, esce domani in libreria il nuovo saggio di Mario Avagliano e Marco Palmieri, Di pura razza italiana. L'Italia "ariana" di fronte alle leggi razziali (Baldini & Castoldi, pp. 448, euro 18.90), che compie una ricognizione ad ampio raggio delle fonti coeve, restituendo il quadro buio del consenso di massa che, almeno fino al settembre del '43, caratterizzò la persecuzione degli ebrei italiani.
Nel dopoguerra in Italia c'è stata una spiccata tendenza all'autoassoluzione su questo tema. In realtà, dalla ricerca di Avagliano e Palmieri emerge che molti italiani "ariani" aderirono con entusiasmo alla mobilitazione razzista e antisemita del fascismo. Pagine Ebraiche si occuperà ampiamente di questo volume nel prossimo numero.
Il libro sarà presentato oggi nella sala Di Liegro di Palazzo Valentini (via IV Novembre 119A) alle 17.30, dalla Comunità Ebraica e dal Centro di Cultura Ebraica, con interventi di Riccardo Pacifici, Aldo Cazzullo, Roberto Olla, Amedeo Osti Guerrazzi e letture di Alessio Di Caprio).
TORINO – Prosegue fino a stasera la Giornata di studio dedicata a Jan Karski, e alla resistenza polacca al nazismo. Tra i relatori, Luca Bernardini, curatore del libro “Jan Karski, tra storia e letteratura”, Ugo Volli dell’Università di Torino, la slavista Anna Raffetto, Elisabetta Massera, storica, David Meghnagi, storico e psichiatra, Kristina Jaworska dell’Università di Torino.
A portare le riflessioni conclusive Livia Link dell’Ambasciata d’Israele a Roma, e Zuzanna Schnepf Kolacz del Consolato generale polacco di Milano.
ROMA – Verrà presentato oggi alle 18 presso la Libreria Il Seme (via Monte Zebio, 3 Prati) il libro “Portico d’Ottavia 13”. Interverranno l’autrice, la storica Anna Foa, e la critica Elisabetta Rasy.
ROMA – Al Centro Romano di Studi sull’Ebraismo Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” con la collaborazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Guy Ben-Porat, professore della Ben-Gurion University presenta “Jewish, Democratic and Secular? Religion and State in Contemporary Israel”. L’evento si terrà domani alle 11 presso la  Sala riunioni – IV piano – Edificio B della Macroarea di Lettere e Filosofia, in via Columbia, 1.
VERCELLI – Oggi alla Saletta conferenze C.S.V. alle ore 20, lo storico Claudio Vercelli presenta “Israele e il Medio Oriente oggi” (Corso Libertà 72).

 
"Paragone di Berlusconi su ebrei sotto Hitler offende Italia e Memoria"
"L’Italia repubblicana è un paese democratico. La Germania nazista era una spietata dittatura governata da criminali che teorizzavano e commettevano i più gravi delitti contro l’umanità. Contro gli ebrei i nazisti si accanirono con spietata crudeltà tanto che, alla fine di quel tragico periodo, gli ebrei dovettero contare oltre sei milioni di morti”.
Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna nel commentare l’anticipazione del libro “Sale, zucchero e caffè” in cui Silvio Berlusconi, rispondendo a Bruno Vespa, racconta che i suoi figli dicono di sentirsi “come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler”.
 
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Voci a confronto
“Nella società della comunicazione le parole hanno un valore e una centralità imprescindibile. Possono anche contribuire, nei modi più diversi, a diffondere ostilità e pregiudizio”. Avvenire riporta le parole del presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna riguardo all’espressione «non fate i rabbini» e «altre espressioni discriminatorie» utilizzate lunedì sera nel corso di Colorado su Italia I da Alessandro Bianchi.
La peggiore crisi degli ultimi 30 anni tra Israele e Stati Uniti. Riportando l’analisi di alcuni politologi americani, Maurizio Molinari su La Stampa racconta le tensioni tra i due paesi in merito ai negoziati di Ginevra tra la Casa Bianca e Iran. Tre, sottolinea il giornalista, i punti di disaccordo e che hanno destato l’irritazione del governo Netanyahu: Israele chiede lo smantellamento dell’impianto di Arak e lo stop all’arricchimento dell’uranio da parte di Teheran, nel rispetto delle risoluzioni Onu; la riduzione delle sanzioni, al centro del tavolo negoziale svizzero, potrebbe aprire i rubinetti iraniani per un ulteriore investimento sulla creazione della bomba; ultimo punto, Israele non ha affatto gradito il comportamento americano rispetto allo sviluppo segreto dei contatti Usa-Iran. Rimanere all’oscuro di una questione chiave per la sicurezza nazionale israeliana ha irritato non poco Netanyahu. Intanto il Medio Oriente continua a cadere nella spirale dell’instabilità: ad essere colpita ieri, l’ambasciata iraniana a Beirut con un bilancio di 23 morti e 146 feriti. A rivendicare l’attentato in Libano, i terroristi di Al Qaeda che hanno voluto colpire – come spiega Alberto Stabile su Repubblica – “l’anello fondamentale dell’alleanza Siria-Iran-Hezbollah che ha permesso a Bashar al-Assad di sopravvivere alla tempesta”.
Lasciando le preoccupanti notizie mediorientali e guardando alla politica nazionale, Repubblica riporta le parole del vicepresidente della Lombardia Mario Mantovani che ieri, in assemblea regionale, ha definito Silvio Berlusconi un “perseguitato”. Particolare attenzione a quanto avverrà la prossima settimana quando, sottolinea il quotidiano diretto da Ezio Mauro, “il Consiglio regionale dovrà votare la mozione di «censura» contro Mantovani presentata da Pd, Patto civico e Cinque Stelle, dopo le sue dichiarazioni durante la recente missione in Israele: mentre piantava un albero a nome della Lombardia nel bosco dei Giusti, aveva paragonato le vicende giudiziarie di Berlusconi alla persecuzione degli ebrei all’epoca del nazismo”.
Al “testimone inascoltato della Shoah” Jan Karski viene data voce anche in Italia. A distanza di settant’anni dall’uscita del suo La mia testimonianza davanti al mondo, esce per Adelphi la versione tradotta in italiano, come racconta La Stampa. Alla sua vicenda è dedicata oggi una giornata di studio presso la Fondazione Camis de Fonseca di Torino.
Il Corriere della Sera, nella sezione romana, riporta invece due appuntamenti che si svolgeranno oggi nella Capitale: la presentazione del nuovo libro “Di pura razza italiana” Riccardo Pacifici e quella del libro della storica Anna Foa, Portico d’Ottavia 13.
 
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Provvedimenti antinegazionismo
Un coro a molte voci
Il dossier raccolto dalla redazione circa il denso dibattito a proposito dei provvedimenti antinegazionismo che vede protagonisti storici, intellettuali e giuristi.
 
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  davar
qui padova
I ferrovieri che scelsero la vita
Aprirono i vagoni in cui erano stipati gli oltre mille ebrei romani catturati in occasione della retata del 16 ottobre, offrirono loro cibo e acqua, si impegnarono per alleviarne dolori e sofferenze. Padova, 19 novembre '43: fu quello, per la quasi totalità dei prigionieri, l'ultimo atto di umanità ricevuta prima della morte ad Auschwitz Birkenau. Una pagina di generosità che vide protagonisti i ferrovieri della stazione patavina e alcune crocerossine e che è stata ricordata, negli stessi luoghi, con la scopertura di una lapide commemorativa in memoria di quel gesto. Accanto alla Comunità ebraica, al suo presidente Davide Romanin Jacur e al rabbino capo Adolfo Locci, numerosi rappresentanti istituzionali (a partire dal sindaco reggente di Padova Ivo Rossi), esponenti della società civile e l'ex ferroviere Walter Chillin, che fu tra i primi a prodigarsi per i deportati. A testimoniare la gratitudine degli ebrei romani per quell'azione generosa e disinteressata, un raggio di luce a illuminare l'oscurità della Shoah, è intervenuto - tra gli altri - anche il presidente Riccardo Pacifici.
“Manifestazioni come questa – ha affermato Jacur – servono a riportare alle coscienze fatti che sarebbe terribilmente riduttivo limitare a qualche appunto di storia locale. Se la memoria di quanti sono stati privati della vita è un dovere nei loro confronti, è un dovere anche ricordare e continuare a dar merito a coloro che hanno risposto alla propria coscienza, con atti di umanità e giustizia, quando ce n'era bisogno”.
Rav Locci parla di quell'azione come di un'autentica “santificazione della vita” in risposta a chi attuava politiche di morte e annientamento. “Il messaggio che vorremmo trasmetter3e – ha sottolineato – è che ogni singolo individuo, seppure per la sua piccola parte, può contribuire in ogni frangente al ristabilimento dell'umanità. Oggi più che mai è un messaggio che, specie per le future generazioni, va tenuto presente”.
Grande la commozione di tutti i presenti quando a prendere la parola è stato l'ex ferroviere Chillin. “Avevo 19 anni, quel giorno mi era toccato il turno 13-20 e dovevo seguire proprio la marcia del treno tedesco, considerato maledettamente importante per i nazisti. Quando le ferraglie hanno smesso di fischiare – ha ricordato, visibilmente emozionato – abbiamo sentito delle urla provenire dall’interno: c’erano donne e bambini. Non potevamo credere ai nostri occhi: pensavamo ci fossero prigionieri di guerra catturati al fronte, mai avrei pensato a bambini anche molto piccoli con le mamme. Alcuni erano pietrificati, altri piangevano, altri ancora urlavano. I più ci supplicavano di dargli un goccio d’acqua, non tanto da mangiare. Quel giorno ho visto in faccia una verità così dura da non riuscire mai più a dimenticare”.
“Cari amici della Comunità ebraica di Padova, a nome di tutto il Consiglio UCEI – afferma il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in un messaggio – voglio esprimervi il mio apprezzamento e la mia vicinanza per l'iniziativa che siete riusciti a portare a compimento con lo svelamento di una targa che onora, a perenne ricordo, la generosità di quei ferrovieri che per molti ebrei romani furono l'ultimo volto di umanità prima dell'orrore di Auschwitz Birkenau. In un'epoca segnata da odio e violenza quell'azione rappresenta infatti un fulgido esempio di 'santificazione della vita', come è stato ricordato nei vari interventi pronunciati ieri a Padova, che merita di essere conosciuto e trasmesso alle nuove generazioni”.

senato della repubblica
Omaggio a Rita Levi-Montalcini
“Oggi ricordiamo Rita Levi-Montalcini, una donna tenace che ha rappresentato un secolo di intelligenza”. Sceglie questa locuzione Pietro Grasso, presidente del Senato, per onorare chi, tra quegli scranni, ha rappresentato fino all’ultimo giorno le istanze di un’Italia che ha fatto delle idee e dell’eleganza la bandiera di una vita. A un anno dalla scomparsa e nel 75esimo anniversario dalla promulgazione delle Leggi razziste ebrei italiani e romani, insieme alla seconda istituzione dello Stato, hanno scelto di rendere omaggio alla figura che più di ogni altra ha saputo proiettare in tutta la società la forza del proprio cervello e della propria libertà di pensiero in risposta alle politiche discriminatorie adottate dal regime. “Da perseguitata a senatrice a vita”. Questo l’itinerario, affermato nel titolo dell’iniziativa, che si ripercorre a Palazzo Giustiniani con il contributo del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, del presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, della docente universitaria Donatella Di Cesare, del Testimone della Shoah Piero Terracina e di Piera Levi Montalcini, consigliere comunale a Torino e nipote della scienziata. A introdurre gli interventi Ruben Della Rocca, assessore ai rapporti istituzionali della Comunità di Roma. .
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Pregiudizi in prima serata
Le scuse di Colorado Cafè
“In merito alla polemica recente mi scuso profondamente con coloro che si sono sentiti offesi. Non sono antisemita, tantomeno omofobo o razzista”. È quanto scrive Alessandro Bianchi, comico del programma Colorado Cafè, sul proprio profilo Facebook. Le scuse arrivano dopo la nota di protesta emessa dal presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna a margine della performance andata in onda lunedì in prima serata su Italia1 nel corso della quale Bianchi aveva enfatizzato l'espressione “non fate i rabbini” e altre espressioni discriminatorie e omofobiche.

israele
Oltre le barriere, per Aamal
Tra i 200 bambini palestinesi che ogni anno l'ospedale di Petah Tikva prende in cura, la scorsa domenica è arrivata anche la nipote di Ismail Hanyeh, primo ministro dell'Autorità nazionale palestinese e al vertice dell'organizzazione terroristica Hamas. Ricoverata a causa di gravi infiammazioni gastrointestinali che hanno danneggiato il sistema nervoso, Aamal Hanyeh, un anno, è arrivata all'ospedale israeliano in condizioni critiche. I medici dello Schneider Children Hospital non hanno potuto fare nulla per lei e hanno dovuto dimetterla perché incurabile.
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lapis
Premio Orvieto, vince Ofra Amit
Questa mattina a Firenze il libro per ragazzi “Bruno, il bambino che imparò a volare” di Nadia Terranova e Ofra Amit, ha ricevuto il Premio Laura Orvieto, dedicato alla letteratura per l’infanzia. Nella Giornata internazionale dell’infanzia l’onore va a un libro che ha saputo misurare la biografia con i grandi temi della memoria, della guerra, della diversità.
La prima edizione del premio Laura Orvieto, dedicato alla letteratura per ragazzi, si è tenuta nel 1953, l’anno della morte della scrittrice, e da allora a Firenze ogni due anni vengono premiati due libri, uno per bambini dai 6 agli 11 anni, che quest’anno va a “Tredici favole belle e una brutta di Paolo Nori” e l’altro per i più grandi.
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melamed
Torino, la Giornata dell’Infanzia con "Vado a scuola"
Cercare davvero di capire e approfondire un tema in classe, per gruppi d’età, o anche ragionare tutti insieme sull’importanza dei diritti e dei doveri dell’infanzia, seguendo gli spunti dell’Unesco e usando il materiale, ricchissimo, preparato dalla scuola. Questo è il senso del lavoro fatto nei giorni scorsi a Torino da tutti gli studenti, dalla scuola dell’infanzia alle medie, sfruttando l’occasione della Giornata internazionale dell’infanzia, e concluso con la visione di “Vado a scuola”, il film che ben racconta come l’accesso all’istruzione - solo una formalità nel mondo occidentale - altrove può trasformarsi in un vero e proprio viaggio, che richiede sforzi e sacrifici.
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pacifici sulla revoca del rabbino capo
"Ripensiamo il rabbinato"
Una nota di solidarietà nei confronti dell'operato del Consiglio della Comunità ebraica di Trieste, che ha recentemente deliberato di sollevare dall'incarico il rabbino capo, è stata emessa dal presidente della Comunità ebraica della Capitale Riccardo Pacifici.
"Credo che questa vicenda - afferma Pacifici rivolgendosi al presidente della Comunità triestina Alessandro Salonichio - comporti il dovere di un nostro impegno in prima linea. La tua battaglia è la nostra battaglia. Un fatto che ci obbliga essere al tuo fianco, come colleghi presidenti, come Consiglieri UCEI e anche come Consiglieri della Comunità di Roma con la responsabilità che abbiamo come grande comunità di essere al vostro fianco e non indifferenti".
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qui roma
Ritrovare le memorie toscane
“A guardare le persone presenti, sembra di essere in un ritrovo di famiglia”. Un ritrovo che intreccia Roma con la Toscana, con cognomi e storie familiari che legano le due realtà ebraiche tra passato e presente. L'occasione per ripercorre la storia di questo legame è stata ieri la presentazione del libro di Lionella Viterbo “Le comunità ebraiche di Siena e Pitigliano - nel censimento del 1841 e il loro rapporto con quella fiorentina” (edito da Salomone Belforte e C) al Centro Bibliografico di Roma, iniziativa organizzata dal Collegio rabbinico e il Centro di cultura ebraica. Alla presenza dell'autrice, hanno raccontato le loro impressioni sull'importanza di questa opera rav Gianfranco Di Segni, coordinatore del Collegio rabbinico, il direttore del Dipartimento Cultura della Comunità Ebraica di Roma, Amedeo Spagnoletto, sofer. A moderare l'evento, presentato dalla direttrice del Centro di cultura ebraica di Roma Miriam Haiun, Bice Migliau che del Centro è stata per molti anni una colonna portante.
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bioetica
Esperti a confronto sulla milah
A Livorno il ciclo di incontri su “Ebraismo e Attualità” promosso dalla Comunità e dal Dipartimento Educazione e Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane è partito quest’anno con un incontro dedicato alla questione della circoncisione infantile. Hanno partecipato rabbini, professori, medici e mohalim (ovvero coloro che praticano la milah) tra cui rav Yair Didi , rabbino capo della Comunità ebraica di Livorno, rav Levi Hezkia e rav Shmuel Hezkia, Daniel Cassuto, chirurgo plastico e mohel, Daniela Ovadia, neuropsicologa e giornalista scientifica e il Daniele Bedarida, medico dentista e consigliere UCEI che ha moderato l’incontro. 
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pilpul
Ticketless - Studiare Francesco
Non parlerò di Papa Bergoglio, ma del Francesco che gli ha dato il nome. L’ultima fatica di Valerio Marchi, che da anni scava nella stampa cattolica di fine Ottocento (“L’affare Dreyfus e l’accusa del sangue”, Del Bianco) stimola molte domande al lettore. Ne formulo soltanto una, cruciale per la storia del Novecento ebraico-italiano. Quali figure la stampa cattolica reputava inaccettabili? La prima è nota: Cesare Lombroso, il simbolo del positivismo.

Alberto Cavaglion
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Periscopio - Pregiudizi
In un interessante articolo apparso sull’ultimo numero di Pagine Ebraiche (sintesi di un più ampio intervento svolto al Convegno del 16 ottobre a Montecitorio, in commemorazione della deportazione del ’43), Betti Guetta torna sui risultati della ricerca svolta lo scorso anno dal CDEC sull’immagine degli ebrei in Italia, commentando i dati salienti emergenti da tale indagine.

Francesco Lucrezi, storico
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