Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
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Confesso: faccio (anche) il rabbino. Ma mi
svuoto quotidianamente le tasche: per le tasse che pago allo stato, per
le spese - non solamente strettamente necessarie - di una famiglia con
cinque figli, per l'aiuto che cerco di dare a chi può avere bisogno.
Non mi offendo più di tanto ascoltando battute banali. Rifletto, però,
su quanto sia delicato l'uso della parola.
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David Bidussa,
storico sociale
delle idee
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“Licenza per un genocidio”, un libro che
Norman Cohn pubblica nel 1967 e Einaudi aveva tradotto nel 1969, è
tornato dopo tanto tempo in libreria edito ora da Castelvecchi. E’ un
libro importante che ricostruisce la storia della diffusione dei
“Protocolli di savi anziani di Sion” il classico pamphlet complottista
e antisemita che è come una bibbia per chi vede complotti dappertutto e
pensa che gli ebrei dominino il mondo, facendo finta di essere vittime.
Di quella storia mi ha sempre colpito questo fatto: tutti sanno che è
un falso, persino i nazisti sostenevano che non importava che fosse
vero, eppure non ha mai cessato di essere ritenuto verosimile,
nonostante che persino un tribunale abbia dimostrato la sua falsità.
Quando qualcuno vuol credere in qualcosa non c’è prova provata che lo
smuova, né sentenza che lo convinca, né legge che lo freni. Non mi
sembra banale ricordarlo in un momento in cui il negazionismo sembra
godere di nuova forza e molti ritengono che sia fondamentale una legge
per fermarlo.
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MILANO – Domenica 24 novembre alla Sinagoga
centrale a partire dalle 15 appuntamento con “Keep calm and keep
Jewish”, evento organizzato nell’ambito di Bookcity dalla Comunità
ebraica di Milano in collaborazione con la casa editrice Giuntina.
Interverranno il rabbino capo di Milano Alfonso Arbib, lo storico David
Bidussa, rav Roberto Della Rocca, direttore del Dipartimento educazione
e cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, la guida
Daniela Di Veroli, il giornalista Stefano Jesurum, Gheula Canarutto,
autrice dell’ebook “(Non) si può avere tutto” e il giornalista Gad
Lerner.
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Pregiudizi in prima serata
Gattegna: "Un passo falso
che va condannato" |
“Nella società della comunicazione le parole
hanno un valore e una centralità imprescindibile. Possono emozionare,
avvicinare, unire. Ma possono anche contribuire, nei modi più diversi,
a diffondere ostilità e pregiudizio. La performance del comico
Alessandro Bianchi, protagonista della prima serata di un canale che si
rivolge prevalentemente a un pubblico giovane come Italia1, è in questo
senso emblematica". Lo afferma il presidente dell’Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna commentando l’espressione
“non fate i rabbini” e altre espressioni discriminatorie e omofobiche
utilizzate nel corso del programma Colorado Cafè.
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Voci a confronto
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“I veneti nel mondo devono fare come gli
ebrei”. A riportare le affermazioni del presidente della Regione
Veneto, il leghista Luca Zaia, è il Corriere della Sera “Un network
straordinario che se ben organizzato può rivelarsi efficace come motore
culturale per gli studenti e trampolino di lancio per gli imprenditori”
ha dichiarato. “Dobbiamo imparare dagli ebrei, non c’è nulla da
inventare. Conosco bene la comunità ebraica, la frequento, la stimo e
resto sempre stupito di come riescano non solo a rimanere in contatto e
a coltivare la loro identità dovunque si trovino, ma anche di come
siano solidali gli uni con gli altri e collaborativi. Ecco, vorrei che
i veneti nel mondo fossero come gli ebrei nel mondo”.
Sempre sul Corriere della Sera le esternazioni di un altro esponente di
spicco della Lega, il segretario della Lombardia Matteo Salvini,
secondo cui per “l’euro è peggio del nazifascismo”.
Sinagoga centrale di Milano aperta oggi pomeriggio per gli eventi di
Bookcity organizzati dalla Comunità ebraica in collaborazione con la
casa editrice Giuntina (Corriere Milano).
Su Repubblica Roma un approfondimento sugli episodi di pestaggio nei
confronti degli immigrati.
Gli sviluppi dei negoziati tra i membri del cosiddetto 5+1 e l’Iran
sulla questione nucleare in primo piano su molti quotidiani (tra gli
altri il Corriere). Fiamma Nirenstein sul Giornale racconta la crisi
diplomatica tra Egitto e Turchia.
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Provvedimenti antinegazionismo
Un coro a molte voci |
Il dossier raccolto dalla redazione circa il
denso dibattito a proposito dei provvedimenti antinegazionismo che vede
protagonisti storici, intellettuali e giuristi.
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Negoziati
sul nucleare
Il
5+1 si accorda con l’Iran
Netanyahu: “Errore storico”
“Un
errore storico”. Così il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu
definisce l’accordo raggiunto nella notte a Ginevra tra i membri del
cosiddetto 5 + 1 (i cinque membri del Consiglio di sicurezza delle
Nazioni unite, Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, e Regno Unito, più
la Germania) e l’Iran sulla questione del nucleare.
“Oggi il mondo è un luogo più pericoloso, perché il più pericoloso dei
regimi ha compiuto un passo significativo verso l’obiettivo di
acquisire la più pericolosa delle armi” ha sottolineato il premier,
ricordando come la Repubblica degli Ayatollah abbia la distruzione
dello Stato ebraico tra i suoi obiettivi, e che Israele dal canto suo
non sia vincolato all’intesa e abbia il diritto di difendersi da
qualunque minaccia.
I termini della questione sono stati diffusi tramite un documento di
quattro pagine in lingua inglese (clicca
qui per scaricarlo).
“Giudicheremo l’accordo dai fatti e non dalle parole” il commento del
presidente israeliano Shimon Peres. “Voi non siete i nostri nemici, e
noi non siamo i vostri. Esiste la possibilità di dirimere la questione
per via diplomatica. È nelle vostre mani. Rifiutate il terrorismo.
Fermate il programma nucleare e lo sviluppo di missili a lungo raggio.
Israele, come gli altri membri della comunità internazionale, vuole una
soluzione diplomatica. La comunità internazionale non tollererà un Iran
nucleare. E se la via diplomatica fallisce, si ricorrerà ad altri
mezzi. L’alternativa è assai peggiore”.
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qui
roma
Salvare
il museo di via Tasso,
l'Unione scende in campo
La
difficile situazione finanziaria attraversata dal museo,
l'individuazione di alcune possibili strade per superare gli ostacoli
contingenti al centro dell'incontro voluto dal presidente dell'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna con il presidente del
Museo della Liberazione Antonio Parisella e con il segretario generale
Giuseppe Mogavero.
L'incontro, svoltosi nei locali di via Tasso, è stato caratterizzato da
una comune progettualità finalizzata a preservare la memoria di un
luogo che è patrimonio non solo di Roma ma di tutti quegli italiani che
si riconoscono nei valori della libertà, della democrazia e
dell'antifascismo.
(Nell'immagine il
presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna
firma il libro degli ospiti del museo)
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Pew
Research Center
Ritratto
dell’ebraismo americano tra potenzialità e problemi
Il
Centro Studi Pew di Washington, specializzato nella ricerca sulla
religione negli Stati Uniti e nel mondo, ha appena pubblicato i
risultati della nuova indagine "A portrait of Jewish Americans"
(Ritratto degli americani ebrei). Fin dalla precedente indagine
condotta nel 2000 dall'Unione delle comunità ebraiche americane (le
Federations), e dopo che nel 2010 le stesse comunità avevano deciso di
non ripetere uno studio simile, le tendenze dell'identificazione e
della demografia degli ebrei americani sono al centro di un vivace
dibattito tra ricercatori, intellettuali e leader della comunità. I
pareri sono divisi su tutta la gamma tra crescita numerica e rinascita
culturale, da un lato, e assimilazione identitaria e erosione numerica,
dall'altro. E già il titolo del nuovo studio – "Americani ebrei" e non
"Ebrei americani" – la dice lunga.
Sergio Della Pergola,
Università ebraica di Gerusalemme
Pagine Ebraiche, novembre
2013
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qui
firenze
La
Maratona parla ebraico
Nel
segno di Gerusalemme e di un gemellaggio tra le due città che torna a
rinsaldarsi la trentesima edizione della Firenze Marathon. In corsa
infatti oltre 150 podisti israeliani, invitati dalla onlus torinese
Enzo B a seguito dell'accordo di collaborazione stipulato tra le due
amministrazioni comunali. Un impegno che è stato rinnovato nella
cornice di Palazzo Vecchio nel corso di un incontro con il vicesindaco
Stefania Saccardi e con il vicepresidente generale di Firenze Marathon
Calogero Cirneco. A guidare la delegazione israeliana Vicky Dado,
direttore della promozione del dipartimento sport del Comune di
Gerusalemme, accompagnato per l'occasione dal presidente dell'Opera del
Tempio Ebraico di Firenze Renzo Funaro e dal presidente della
Federazione Italiana Maccabi e consigliere Udell'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane Vittorio Pavoncello.
Al termine dell’incontro il vicesindaco Saccardi ha donato alla
delegazione una pergamena con un estratto della sala delle Carte
Geografiche di Palazzo Vecchio in cui è raffigurata la regione
mediorientale. In cambio è stata omaggiata con specialità gastronomiche
israeliane e con le magliette ufficiali del Maccabi.
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La
minaccia iraniana |
La
notizia dell’accordo raggiunto da Stati Uniti ed Europa da una parte, e
Iran dall’altra, a proposito della questione del nucleare iraniano è
stata rilanciata già nelle prime ore del mattino dalla radio
israeliana. Contemporaneamente è emerso il fatto che l’intesa è stata
preceduta da una serie di conversazioni segrete tra Stati Uniti e Iran.
Sembra evidente che l’ansia di Obama per arrivare a un accordo fosse
almeno pari a quella degli iraniani. I negoziati proseguivano da mesi e
probabilmente Israele è stata messa al corrente già nel settembre
scorso. Questo non diminuisce lo scacco a Benjamin Netanyahu, che si
trova ora di fronte all’alternativa di ingoiare il rospo, o di parlare
apertamente contro Obama, oppure di fare entrambe le cose.
Sergio Minerbi, diplomatico
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Dire
e inibire |
Qualche
parola è dovuta, a questo punto, rispetto a una vicenda che sta facendo
il giro del web, quanto meno in quel circuito di interlocutori che si
occupano di scrittura e comunicazione pubblica.
Le persone e i fatti, intanto: Marina Morpurgo – per me da sempre MM
(come la chiamo, per prenderla amichevolmente in giro, facendo del suo
nome un acrostico che equivale a quello di metropolitana di Milano, la
città in cui abita e lavora) – è una firma nota in campo ebraico come
anche in quello della carta stampata.
Claudio Vercelli
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Nugae
- Egocentrismo sfuocato |
Altro
che fiera, a quanto pare questa è direttamente l'epoca della vanità. La
notizia del momento è che la Parola dell'anno secondo gli Oxford
Dictionaries è “selfie”. E visto che notoriamente il lessico è
l'impietoso specchio linguistico della società che cambia, inutile
prendersi in giro: l'egocentrismo sfrenato e a volte un po' sfuocato
domina il mondo. La definizione scientifica è carina: “uno scatto che
si fa di se stessi, tipicamente con smartphone o webcam, pubblicato su
un sito di social media”.
Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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