Il 5+1 si accorda con l’Iran. Netanyahu: “Errore storico”

“Un errore storico”. Così il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu definisce l’accordo raggiunto nella notte a Ginevra tra i membri del cosiddetto 5 + 1 (i cinque membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, e Regno Unito, più la Germania) e l’Iran sulla questione del nucleare.
“Oggi il mondo è un luogo più pericoloso, perché il più pericoloso dei regimi ha compiuto un passo significativo verso l’obiettivo di acquisire la più pericolosa delle armi” ha sottolineato il premier, ricordando come la Repubblica degli Ayatollah abbia la distruzione dello Stato ebraico tra i suoi obiettivi, e che Israele dal canto suo non sia vincolato all’intesa e abbia il diritto di difendersi da qualunque minaccia.
I termini della questione sono stati diffusi tramite un documento di quattro pagine in lingua inglese (clicca qui per scaricarlo).
“L’obiettivo di questi negoziati è raggiungere un accordo di lungo termine sottoscritto reciprocamente per una soluzione che assicuri che il programma nucleare iraniano si mantenga esclusivamente pacifico. L’Iran ribadisce che in nessuna circostanza cercherà o svilupperà qualunque tipo di arma nucleare. Questa soluzione verrà raggiunta partendo da queste prime misure – si legge nel preambolo – L’intesa finale consentirà all’Iran di godere pienamente del suo diritto all’energia nucleare per scopi pacifici, secondo quanto previsto dal Trattato di non–proliferazione e in conformità con i suoi obblighi in base ad esso. La soluzione finale comprenderà un programma di arricchimento reciprocamente concordato con limiti pratici e misure volte alla trasparenza per assicurare la natura pacifica del programma, e costituirà un unico corpus in cui nulla è concordato, fino a che tutto non sia concordato”.
Nella finestra temporale prevista da questa prima intesa (sei mesi), l’Iran si impegna tra l’altro a riconvertire la metà dell’uranio convertito al 20% in uranio arricchito al 5%, a non arricchire ulteriore uranio oltre il 5%, a consentire e cooperare pienamente con gli ispettori internazionali, a fermare la produzione in determinati reattori, in cambio di un alleggerimento delle sanzioni economiche imposte da Stati Uniti ed Europa.
“Giudicheremo l’accordo dai fatti e non dalle parole” il commento del presidente israeliano Shimon Peres. “Voi non siete i nostri nemici, e noi non siamo i vostri. Esiste la possibilità di dirimere la questione per via diplomatica. È nelle vostre mani. Rifiutate il terrorismo. Fermate il programma nucleare e lo sviluppo di missili a lungo raggio. Israele, come gli altri membri della comunità internazionale, vuole una soluzione diplomatica. La comunità internazionale non tollererà un Iran nucleare. E se la via diplomatica fallisce, si ricorrerà ad altri mezzi. L’alternativa è assai peggiore”.

Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked

(24 novembre 2013)