Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
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"Grazie a Dio", ripetuto tre volte, è stato
uno dei passaggi più potenti del toccante intervento di Sami Modiano in
occasione del conferimento del dottorato di ricerca. "Grazie a Dio", ha
detto nel silenzio assoluto dell'aula magna del rettorato de La
Sapienza, spiegando di aver trovato il senso della sua sopravvivenza
nel compito di trasmettere ciò che ha vissuto alle nuove generazioni.
Una doppia lezione per tutti i negazionisti.
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David Bidussa,
storico sociale
delle idee
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1958. In Israele ci sono problemi sul
riconoscimento dell’identità ebraica a figli di matrimonio misto. Il
tema non riguarda la sfera della definizione teologica, bensì quella
della dimensione nazionale. Così Ben Gurion, come capo del governo,
decide di scrivere una lettera per chiedere un parere a molti esperti
precisando come la questione del riconoscimento della cittadinanza sia
connessa alla definizione dell’anagrafe civile laddove sono indicati
due campi classificativi: quello di “religione” e quello di “Nazione”.
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LIVORNO - È trascorso un anno dalla
scomparsa di Piero Cassuto, presidente del Benè Berith “Isidoro Kahn”.
In sua memoria il Benè Berith e il Comune di Livorno hanno organizzato
un incontro sul tema della medicina rigenerativa che si svolge nel
pomeriggio, a partire dalle 16.30, nella Sala degli Specchi del Museo
Fattori. Intitolato “Medicina rigenerativa: traguardi e implicazioni
etiche”, l'incontro avrà come ospiti il chirurgo plastico Daniel
Cassuto, il medico ginecologo Andrea Genazzani e il medico ortopedico
Mario Spinelli. L'ingresso è libero.
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"Guardare in faccia
il nostro futuro"
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“Per guardare in faccia il passato è
necessario applicarsi allo studio e sviluppare capacità di analisi e di
critica. Per guardare in faccia il futuro le stesse qualità non sono
sufficienti, ne occorrono anche altre molto più rare, come dimostra il
fatto che nessuno, neanche i più grandi specialisti, può vantarsi di
aver previsto, solo cinque anni fa, le condizioni nelle quali
attualmente si trova il mondo”. Lo scrive il presidente dell’Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in apertura del numero
di dicembre di Pagine Ebraiche, attualmente in distribuzione.
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Voci a confronto
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“Una nuova dittatura in Egitto? Possibile ma
anche difficile, perché nel primo Paese arabo i poteri forti sono
almeno tre: le Forze armate, che controllano il Paese, pronte a usare
il pugno di ferro; i Fratelli musulmani, che hanno controllato il Paese
per un anno con risultati inquietanti; i liberali e i laici, che non
vogliono sottostare ai diktat islamici e neppure a quelli dei
militari”. È l’incipit dell’analisi che Antonio Ferrari del Corriere
della sera dedica all’intricata situazione politica egiziana. Su
Repubblica un’inchiesta sui muri eretti a presidio dei confini più
delicati. Il dossier si focalizza in particolare sui dodici chilometri
di barriera che dividono Grecia e Turchia lungo il fiume Evros. Il
quotidiano ospita inoltre una riflessione dell’intellettuale Marek
Halter in cui si parla del Muro tra Israele e i territori palestinesi.
Italia-Israele: al via domani a Roma il vertice tra i due governi. Dura
e tendenziosa la valutazione del Manifesto, che titola “Un’amicizia
preziosa per l’arte della guerra”. Oggi si gioca Atalanta-Roma. In caso
di nuovi cori razzisti l’Olimpico rischia lo stop. Lo sottolinea il
Corriere dello Sport. Su Libero un fondo canzonatorio prende di mira
Piergiorgio Odifreddi mettendo in luce il polverone mediatico apertosi
in seguito ad alcune sue deliranti affermazioni che hanno urtato la
sensibilità, tra gli altri, degli ebrei italiani. Il Ministero
dell’Istruzione si appresta a festeggiare i cento anni di Emma
Castelnuovo, la matematica romana che ha rivoluzionato il modo di
insegnare la disciplina. Una storia che ha inizio nel ’38, con la
promulgazione delle Leggi Razziste e con l’inizio di un percorso di
insegnamento alla scuola israelitica di Roma negli anni più difficili
(Sole 24 ore).
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Provvedimenti antinegazionismo
Un coro a molte voci
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Il dossier raccolto dalla redazione circa il
denso dibattito a proposito dei provvedimenti antinegazionismo che vede
protagonisti storici, intellettuali e giuristi.
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unione
giovani ebrei d'italia
Eletto
il nuovo Consiglio
Disegni (Torino) il più votato
E’
il torinese Simone Disegni il più votato al XIX Congresso ordinario
dell’Unione giovani ebrei d’Italia (Ugei), che ha eletto il Consiglio
esecutivo per l’anno 2014. Il Congresso riunito a Roma per la prima
volta dal 2005 ha indicato, oltre a Simone Disegni, Filippo Tedeschi
(Torino), Noemi Di Segni (Roma), Gabriele Fiorentino (Roma),Benedetto
Sacerdoti (Padova), Serena Levi (Roma), Raffaello Naim
(Roma), Daniel Perugia (Roma), Talia Bidussa (Milano).
Il nuovo Consiglio entra in carica dopo una fase complessa per l’Ugei,
che aveva rinnovato il proprio vertice già lo scorso maggio in sede
straordinaria a Milano dopo le dimissioni del Consiglio 2013. Non si è
ricandidato il presidente uscente Alessandra Ortona.
“Il Congresso rappresenta da sempre un formidabile momento di
aggregazione per giovani delle diverse realtà ebraiche italiane - il
saluto del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Renzo Gattegna - Un laboratorio di idee, un’occasione di confronto dal
quale il nuovo Consiglio saprà senz’altro trarre le migliori
valutazioni e decisioni per il futuro”.
Ad accogliere gli ugeini, il presidente della Comunità ebraica di Roma
Riccardo Pacifici e il direttore dell'Ufficio rabbinico rav Ariel Di
Porto, che, prima di accendere tutti insieme le luci di Chanukkah al
termine dello Shabbat, hanno offerto alcuni spunti di riflessione circa
il ruolo e le responsabilità, ma anche le opportunità da cogliere come
Unione giovani ebrei d’Italia: la promozione di valori come la lotta
alla discriminazione, la riflessione sul tema delle alyiot verso
Israele, la collaborazione tra Italia e Israele sulle Start-up
tecnologiche.
Numerose le mozioni approvate per fornire le linee guida del lavoro del
Consiglio 2014: dalla promozione della cultura ebraica nelle stesse
Comunità e nella società, al contrasto alla discriminazione contro
tutte le minoranze, dall'approfondimento del tema dell'identità di
genere, all'organizzazione di eventi per raccontare la realtà di
Israele e promuovere il processo di pace.
Nel corso del fine settimana romano non è stato affrontato invece il
tema dell'apertura alla partecipazione (senza diritto di voto) agli
eventi Ugei ai giovani non iscritti a Comunità ebraiche italiane ma in
percorso di conversione o figli di un iscritto e portatori di un reale
interessamento nei confronti dell’ebraismo confermato dalla
partecipazione ad attività ed eventi comunitari, tema che era stato al
centro di un intenso dibattito al Congresso straordinario di Milano,
con due mozioni approvate in questa direzione.
Nelle prossime settimane il Consiglio si riunirà per eleggere al
proprio interno il nuovo presidente. Da segnalare fra l’altro fra le
varie novità della nuova direzione politica dell’Ugei, l’entrata in
Consiglio di due esponenti del movimento giovanile progressista Havihu
et Hayom, Di Segni e Fiorentino.
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dialogo
Skorka:
"Serve uno scatto"
“Penso
che il rabbinato, e parlo di rabbinato mondiale in tutte le sue
componenti, stia attraversando un momento di crisi profonda e
lacerante. C’è crisi in Israele, c’è crisi in tutte le comunità della
Diaspora. Ne usciremo soltanto se avremo il coraggio e la forza di
confrontarci mettendo da parte vecchi schemi e guardando con una
diversa consapevolezza al futuro”. È quanto afferma Abraham Skorka,
presidente del seminario rabbinico latino-americano, nell’intervista
rilasciata a Pagine Ebraiche nei mesi che precedono la missione di papa
Bergoglio in Israele. Al suo fianco il pontefice avrà proprio Skorka,
amico e interlocutore dai tempi di Buenos Aires.
La
visita del papa sarà al centro dell'incontro che il primo ministro
israeliano Benjamin Netanyahu avrà domani in Vaticano con lo stesso
Bergoglio. Tra le date ipotizzate il 25 e il 26 maggio 2014.
(Il
disegno è di Giorgio Albertini)
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QUI
ROMA
Gli
anni della ricostruzione
Le
macerie evocano il terribile tributo pagato alla Shoah. La
ricostruzione la sfida pressante di una comunità violentemente colpita
e oltraggiata ma allo stesso tempo, con coraggio e determinazione, in
marcia verso un futuro migliore. Aspetti che l'archivista Andrea Maori
ha trattato in una forma decisamente insolita, analizzando cioè le
informative custodite dalle forze dell'ordinein un arco temporale che
si dipana dall'immediato dopoguerra fino a tempi più recenti.
Documenti, frutto di una lunga ricerca scientifica, che sono presentati
nel volume “Ebraismo: ricostruire dalle macerie” e che sono stati
illustrati a Roma nel corso di un incontro svoltosi al Palazzo Santa
Chiara su impulso della Nuova Associazione Amici di Quaderni Radicali.
Anima dell'iniziativa Elena Lattes dell'associazione romana Amici di
Israele, che ha chiamato raccolta – oltre a Maori – Silvia Antonucci
dell'archivio storico della Comunità ebraica di Roma, il direttore di
Quaderni Radicali Giuseppe Rippa e il presidente del Club Ernesto Rossi
Silvio Pergameno. Protagonista anche la giornalista Marta Brachini, il
cui saggio – dedicato al rapporto della sinistra italiana e dei suoi
media con lo Stato di Israele nel periodo che va dal 1982 al 1991 –
correda il lavoro di Maori offrendo nuovi spunti a un dibattito di
grande attualità apertosi con la recente pubblicazione del libro
Attentato alla sinagoga. Roma, 9 ottobre 1982 (ed. Viella) curato da
Guri Schwarz e Arturo Marzano.
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Parlare
dell'indicibile |
Se
ne parla troppo o se ne parla troppo poco? Se ne parla nel modo giusto
oppure in quello sbagliato? Soprattutto, oltre al quanto, che pure
rimane un’unità di misura non indifferente, è il come a costituire un
punto nodale. L’argomento è lo sterminio delle comunità ebraiche per
mano dei nazisti e del collaborazionismo fascista europeo mentre il
contesto è dato dalla scuola di questi anni. Giovedì scorso, a Milano,
nell’ambito dell’affollatissimo seminario di aggiornamento dedicato a
«Insegnare la Shoah: manuali di storia e percorsi didattici», se ne è
lungamente discusso, sia in sede plenaria che nei singoli workshop in
cui si sono articolate le attività dei partecipanti. Gli organizzatori,
nella sede del Memoriale binario 21, erano l’Associazione figli della
Shoah e il Centro di documentazione ebraica contemporanea, con il
patrocinio dell’Ufficio scolastico per la Lombardia.
Claudio Vercelli
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Nugae
- Procrastinare |
Pare
che qualche anno fa l'economista premio Nobel George Akerlof non avesse
mai voglia di rispedire una scatola di vestiti che aveva lasciato a
casa sua il suo collega compagno di trofeo Joseph Stiglitz.
Procrastinava, e quello intanto stava senza calzini. Poverino, però la
buona notizia è che se lo fa anche uno che ha vinto il Nobel tutto
sommato i comuni mortali si possono sentire più tranquilli. Certo, poi
lui sull'argomento ha scritto un saggio intitolato Procrastinazione e
obbedienza in cui dimostrava cose intelligentissime tipo che
l'abitudine a procrastinare in realtà rivela qualcosa di importante
riguardo i limiti del pensiero razionale, ma fa niente.
Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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