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1 dicembre 2013 - 28 Kislev 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
"Grazie a Dio", ripetuto tre volte, è stato uno dei passaggi più potenti del toccante intervento di Sami Modiano in occasione del conferimento del dottorato di ricerca. "Grazie a Dio", ha detto nel silenzio assoluto dell'aula magna del rettorato de La Sapienza, spiegando di aver trovato il senso della sua sopravvivenza nel compito di trasmettere ciò che ha vissuto alle nuove generazioni. Una doppia lezione per tutti i negazionisti.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
1958. In Israele ci sono problemi sul riconoscimento dell’identità ebraica a figli di matrimonio misto. Il tema non riguarda la sfera della definizione teologica, bensì quella della dimensione nazionale. Così Ben Gurion, come capo del governo, decide di scrivere una lettera per chiedere un parere a molti esperti precisando come la questione del riconoscimento della cittadinanza sia connessa alla definizione dell’anagrafe civile laddove sono indicati due campi classificativi: quello di “religione” e quello di “Nazione”.
 
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LIVORNO - È trascorso un anno dalla scomparsa di Piero Cassuto, presidente del Benè Berith “Isidoro Kahn”. In sua memoria il Benè Berith e il Comune di Livorno hanno organizzato un incontro sul tema della medicina rigenerativa che si svolge nel pomeriggio, a partire dalle 16.30, nella Sala degli Specchi del Museo Fattori. Intitolato “Medicina rigenerativa: traguardi e implicazioni etiche”, l'incontro avrà come ospiti il chirurgo plastico Daniel Cassuto, il medico ginecologo Andrea Genazzani e il medico ortopedico Mario Spinelli. L'ingresso è libero.
 
"Guardare in faccia
il nostro futuro"
“Per guardare in faccia il passato è necessario applicarsi allo studio e sviluppare capacità di analisi e di critica. Per guardare in faccia il futuro le stesse qualità non sono sufficienti, ne occorrono anche altre molto più rare, come dimostra il fatto che nessuno, neanche i più grandi specialisti, può vantarsi di aver previsto, solo cinque anni fa, le condizioni nelle quali attualmente si trova il mondo”. Lo scrive il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in apertura del numero di dicembre di Pagine Ebraiche, attualmente in distribuzione.
 
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Voci a confronto
“Una nuova dittatura in Egitto? Possibile ma anche difficile, perché nel primo Paese arabo i poteri forti sono almeno tre: le Forze armate, che controllano il Paese, pronte a usare il pugno di ferro; i Fratelli musulmani, che hanno controllato il Paese per un anno con risultati inquietanti; i liberali e i laici, che non vogliono sottostare ai diktat islamici e neppure a quelli dei militari”. È l’incipit dell’analisi che Antonio Ferrari del Corriere della sera dedica all’intricata situazione politica egiziana. Su Repubblica un’inchiesta sui muri eretti a presidio dei confini più delicati. Il dossier si focalizza in particolare sui dodici chilometri di barriera che dividono Grecia e Turchia lungo il fiume Evros. Il quotidiano ospita inoltre una riflessione dell’intellettuale Marek Halter in cui si parla del Muro tra Israele e i territori palestinesi. Italia-Israele: al via domani a Roma il vertice tra i due governi. Dura e tendenziosa la valutazione del Manifesto, che titola “Un’amicizia preziosa per l’arte della guerra”. Oggi si gioca Atalanta-Roma. In caso di nuovi cori razzisti l’Olimpico rischia lo stop. Lo sottolinea il Corriere dello Sport. Su Libero un fondo canzonatorio prende di mira Piergiorgio Odifreddi mettendo in luce il polverone mediatico apertosi in seguito ad alcune sue deliranti affermazioni che hanno urtato la sensibilità, tra gli altri, degli ebrei italiani. Il Ministero dell’Istruzione si appresta a festeggiare i cento anni di Emma Castelnuovo, la matematica romana che ha rivoluzionato il modo di insegnare la disciplina. Una storia che ha inizio nel ’38, con la promulgazione delle Leggi Razziste e con l’inizio di un percorso di insegnamento alla scuola israelitica di Roma negli anni più difficili (Sole 24 ore).
 
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Provvedimenti antinegazionismo
Un coro a molte voci
Il dossier raccolto dalla redazione circa il denso dibattito a proposito dei provvedimenti antinegazionismo che vede protagonisti storici, intellettuali e giuristi.
 
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  davar
unione giovani ebrei d'italia
Eletto il nuovo Consiglio
Disegni (Torino) il più votato

E’ il torinese Simone Disegni il più votato al XIX Congresso ordinario dell’Unione giovani ebrei d’Italia (Ugei), che ha eletto il Consiglio esecutivo per l’anno 2014. Il Congresso riunito a Roma per la prima volta dal 2005 ha indicato, oltre a Simone Disegni, Filippo Tedeschi (Torino), Noemi Di Segni (Roma), Gabriele Fiorentino (Roma),Benedetto Sacerdoti (Padova), Serena Levi (Roma), Raffaello Naim (Roma), Daniel Perugia (Roma), Talia Bidussa (Milano).
Il nuovo Consiglio entra in carica dopo una fase complessa per l’Ugei, che aveva rinnovato il proprio vertice già lo scorso maggio in sede straordinaria a Milano dopo le dimissioni del Consiglio 2013. Non si è ricandidato il presidente uscente Alessandra Ortona.
“Il Congresso rappresenta da sempre un formidabile momento di aggregazione per giovani delle diverse realtà ebraiche italiane - il saluto del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna - Un laboratorio di idee, un’occasione di confronto dal quale il nuovo Consiglio saprà senz’altro trarre le migliori valutazioni e decisioni per il futuro”.
Ad accogliere gli ugeini, il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici e il direttore dell'Ufficio rabbinico rav Ariel Di Porto, che, prima di accendere tutti insieme le luci di Chanukkah al termine dello Shabbat, hanno offerto alcuni spunti di riflessione circa il ruolo e le responsabilità, ma anche le opportunità da cogliere come Unione giovani ebrei d’Italia: la promozione di valori come la lotta alla discriminazione, la riflessione sul tema delle alyiot verso Israele, la collaborazione tra Italia e Israele sulle Start-up tecnologiche.
Numerose le mozioni approvate per fornire le linee guida del lavoro del Consiglio 2014: dalla promozione della cultura ebraica nelle stesse Comunità e nella società, al contrasto alla discriminazione contro tutte le minoranze, dall'approfondimento del tema dell'identità di genere, all'organizzazione di eventi per raccontare la realtà di Israele e promuovere il processo di pace.
Nel corso del fine settimana romano non è stato affrontato invece il tema dell'apertura alla partecipazione (senza diritto di voto) agli eventi Ugei ai giovani non iscritti a Comunità ebraiche italiane ma in percorso di conversione o figli di un iscritto e portatori di un reale interessamento nei confronti dell’ebraismo confermato dalla partecipazione ad attività ed eventi comunitari, tema che era stato al centro di un intenso dibattito al Congresso straordinario di Milano, con due mozioni approvate in questa direzione.
Nelle prossime settimane il Consiglio si riunirà per eleggere al proprio interno il nuovo presidente. Da segnalare fra l’altro fra le varie novità della nuova direzione politica dell’Ugei, l’entrata in Consiglio di due esponenti del movimento giovanile progressista Havihu et Hayom, Di Segni e Fiorentino.

dialogo
Skorka: "Serve uno scatto"
“Penso che il rabbinato, e parlo di rabbinato mondiale in tutte le sue componenti, stia attraversando un momento di crisi profonda e lacerante. C’è crisi in Israele, c’è crisi in tutte le comunità della Diaspora. Ne usciremo soltanto se avremo il coraggio e la forza di confrontarci mettendo da parte vecchi schemi e guardando con una diversa consapevolezza al futuro”. È quanto afferma Abraham Skorka, presidente del seminario rabbinico latino-americano, nell’intervista rilasciata a Pagine Ebraiche nei mesi che precedono la missione di papa Bergoglio in Israele. Al suo fianco il pontefice avrà proprio Skorka, amico e interlocutore dai tempi di Buenos Aires.

La visita del papa sarà al centro dell'incontro che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrà domani in Vaticano con lo stesso Bergoglio. Tra le date ipotizzate il 25 e il 26 maggio 2014.
(Il disegno è di Giorgio Albertini)
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MEMORIA
La minaccia banalizzazione
Dal mondo politico a quello dello spettacolo, fra volgarità e strumentalizzazioni. Radiografia di un’Italia che fatica a ricordare. A colloquio con la redazione Renato Mannheimer, Roberto Weber, Vittorio Rava, Betti Guetta, Leone Paserman e Robert Hassan.
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QUI PISA
Nessiah, protagoniste le donne
Con le cronache che hanno portato all’attenzione di tutti il dramma del femminicidio un festival, il più ‘vecchio’ seppur ancora giovane festival ebraico d’Italia – Nessiah – si propone a partire da oggi con una nuova edizione interamente dedicata alla donna e alla sua centralità nell’ebraismo. Protagonista, primo motore di questa edizione, è ancora una volta il direttore artistico Andrea Gottfried da cui scaturì la prima scintilla a metà degli Anni Novanta. Il via questa sera alle 21 al Teatro S.Andrea di Pisa con l’emozionante violino di Tania Vinokur (nella foto), musicista di origine moldava che si è ritagliata un ruolo da protagonista fondendo stili e culture diverse.
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QUI ROMA
Gli anni della ricostruzione
Le macerie evocano il terribile tributo pagato alla Shoah. La ricostruzione la sfida pressante di una comunità violentemente colpita e oltraggiata ma allo stesso tempo, con coraggio e determinazione, in marcia verso un futuro migliore. Aspetti che l'archivista Andrea Maori ha trattato in una forma decisamente insolita, analizzando cioè le informative custodite dalle forze dell'ordinein un arco temporale che si dipana dall'immediato dopoguerra fino a tempi più recenti. Documenti, frutto di una lunga ricerca scientifica, che sono presentati nel volume “Ebraismo: ricostruire dalle macerie” e che sono stati illustrati a Roma nel corso di un incontro svoltosi al Palazzo Santa Chiara su impulso della Nuova Associazione Amici di Quaderni Radicali.
Anima dell'iniziativa Elena Lattes dell'associazione romana Amici di Israele, che ha chiamato raccolta – oltre a Maori – Silvia Antonucci dell'archivio storico della Comunità ebraica di Roma, il direttore di Quaderni Radicali Giuseppe Rippa e il presidente del Club Ernesto Rossi Silvio Pergameno. Protagonista anche la giornalista Marta Brachini, il cui saggio – dedicato al rapporto della sinistra italiana e dei suoi media con lo Stato di Israele nel periodo che va dal 1982 al 1991 – correda il lavoro di Maori offrendo nuovi spunti a un dibattito di grande attualità apertosi con la recente pubblicazione del libro Attentato alla sinagoga. Roma, 9 ottobre 1982 (ed. Viella) curato da Guri Schwarz e Arturo Marzano.

SORGENTE DI VITA
Nel nome di Gino
Gino Bartali, il grande campione del ciclismo, vincitore di tre Giri d'Italia e di due Tour de France è stato riconosciuto “Giusto tra le nazioni” dallo Yad Vashem, il memoriale della Shoah di Gerusalemme, in una cerimonia nella sinagoga di Firenze, alla presenza del sindaco Matteo Renzi. Dalle voci dei protagonisti la storia finora poco conosciuta di un  uomo che, a rischio della propria vita, durante l'occupazione nazista della città si prodigò per salvare alcune famiglie di ebrei e per procurare documenti falsi a persone in pericolo. E' il servizio di apertura della puntata di Sorgente di vita di domenica 1 dicembre.
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pilpul
Parlare dell'indicibile
Se ne parla troppo o se ne parla troppo poco? Se ne parla nel modo giusto oppure in quello sbagliato? Soprattutto, oltre al quanto, che pure rimane un’unità di misura non indifferente, è il come a costituire un punto nodale. L’argomento è lo sterminio delle comunità ebraiche per mano dei nazisti e del collaborazionismo fascista europeo mentre il contesto è dato dalla scuola di questi anni. Giovedì scorso, a Milano, nell’ambito dell’affollatissimo seminario di aggiornamento dedicato a «Insegnare la Shoah: manuali di storia e percorsi didattici», se ne è lungamente discusso, sia in sede plenaria che nei singoli workshop in cui si sono articolate le attività dei partecipanti. Gli organizzatori, nella sede del Memoriale binario 21, erano l’Associazione figli della Shoah e il Centro di documentazione ebraica contemporanea, con il patrocinio dell’Ufficio scolastico per la Lombardia.

Claudio Vercelli
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Nugae - Procrastinare
Pare che qualche anno fa l'economista premio Nobel George Akerlof non avesse mai voglia di rispedire una scatola di vestiti che aveva lasciato a casa sua il suo collega compagno di trofeo Joseph Stiglitz. Procrastinava, e quello intanto stava senza calzini. Poverino, però la buona notizia è che se lo fa anche uno che ha vinto il Nobel tutto sommato i comuni mortali si possono sentire più tranquilli. Certo, poi lui sull'argomento ha scritto un saggio intitolato Procrastinazione e obbedienza in cui dimostrava cose intelligentissime tipo che l'abitudine a procrastinare in realtà rivela qualcosa di importante riguardo i limiti del pensiero razionale, ma fa niente.

Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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