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4 dicembre 2013 - 1 Tevet 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
David
Sciunnach,
rabbino
"Essi gli parlarono dicendo: Yosèf è ancora vivo e governa tutta la terra d’Egitto. Il suo cuore rimase indifferente poiché non poteva prestare loro fede" (Bereshìt 45, 26) Disse Rabbì Shimon: questa è la punizione che spetta ai bugiardi. Poiché quand’anche dalle loro labbra esca la verità essi non vengono ascoltati. E così abbiamo imparato dai figli di Yakòv che mentirono a loro padre dicendo che il fanciullo Yosèf era stato sbranato da una bestia feroce e gli avevano portato le vesti sporche di sangue (32, 37). All’inizio Yakòv credette loro, come riportato nel capitolo 37, versi 31- 33. Però quando tornarono dall’Egitto e gli dissero che Yosèf era ancora vivo e regnava su tutto l’Egitto Yakòv non lo credette. Com’è scritto: "il suo cuore rimase indifferente poiché non poteva prestare loro fede".
 
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David
Assael,
ricercatore
Dunque, un team di esperti francesi dice che la presenza di plutonio nel corpo di Arafat è determinata da contaminazione proveniente dall’ambiente esterno in un tempo successivo alla morte. Lo stesso conferma una precedente indagine di esperti russi, che, crediamo, non possano essere accusati di sostenere un progetto filooccidentale. È vero che esiste una ricerca svizzera, che, però, ammette come mera ipotesi di scuola la possibilità che a uccidere Arafat sia stato proprio il plutonio. Dunque, nessuno sostiene apertis verbis l’idea di un assassinio. Caso chiuso? No, la vedova Suha non si arrende. Del resto, dice, “Anche per Napoleone è riapparsa la tesi dell’avvelenamento cento anni dopo la morte.” Ah beh, allora…
 
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ROMA - La riscoperta dell'identità ebraica in Puglia e nel Meridione al centro di un nuovo evento del ciclo di incontri “Quale identità ebraica” in programma al Centro Bibliografico dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Tullia Zevi.
L'appuntamento è per domani alle 17.30 con la proiezione del film “Zefat, Sannicandro. Il viaggio di Eti” di Vincenzo Condorelli. Seguiranno gli interventi del rav Scialom Bahbout, rabbino capo di Napoli; Grazia Gualano, insegnante e presidente del Gruppo Sannicandro; Cosimo Yehuda Pagliara, avvocato e delegato della Comunità ebraica di Napoli per la Puglia.

 
UCEI e Comunità insieme
per il rinnovamento gestionale
Una piattaforma informatica nazionale unica che agevoli le amministrazioni delle ventuno comunità ebraiche nel proprio lavoro e nella collaborazione con l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. In questo alveo rientra il corso di contabilità civilistica che riunisce operatori amministrativi delle diverse Comunità e dell'Unione. La direzione è la creazione di un sistema uniforme di gestione amministrativa per le diverse realtà ebraiche, dalle più grandi a quelle numericamente minori, in collaborazione con l'ente centrale, l'UCEI. Uno degli step è l'adozione di un nuovo software informatico, utilizzato a livello nazionale, che garantisce uniformità nel quadro gestionale delle comunità. Il progetto è di ampio respiro e porterà a un'incisiva evoluzione dei rapporti e delle sinergie, sempre più stringenti, tra Unione e realtà locali, con sullo sfondo un aggiornamento e rinnovamento di grande rilevanza dell'intero complesso amministrativo.
 
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Voci a confronto
“Ritrovato il carteggio tra Piero Terracina e l’ambasciatore italiano a Mosca, Pietro Quaroni, che lo fece rimpatriare dopo l’orrore del lager”, a darne notizia il Messaggero. Ad Auschwitz “ho sofferto per nove mesi – scrisse Terracina in una lettera all’ambasciatore Quaroni mentre si trovava in un sanatorio sul Mar Nero – e purtroppo ho perduto i genitori che sono stati barbaramente uccisi con i gas come altri milioni di persone. Mi sarebbe interessato poco morire, ma quale morte! E poi esser bruciato”. Dopo due mesi di attesa, Quaroni rispose, promettendo “farò di tutto perché tu possa rientrare”.
Morte naturale e non avvelenamento. Secondo il rapporto dei periti francesi, incaricati dalla magistratura, il leader dell’Olp Yasser Arafat sarebbe morto per cause naturali (Corriere della Sera). Tesi che non convince la vedova Arafat, Suha, che intervistata da Repubblica sostiene di riuscire a dimostrare che “l’assassinio di mio marito è uno dei più grandi casi criminali del secolo”. La reazione israeliana alla notizia del nuovo rapporto francese, dopo quello svizzero che indicava l’avvelenamento da polonio come causa della morte di Arafat, è affidata a Yigal Palmor, portavoce del ministero degli Esteri Israeliana. “Non è una sorpresa”, afferma Palmor.
Nonostante mezzo secolo di conflitto, Israele ha deciso di inviare viveri, acqua, alimenti ai vicini siriani. «Non possiamo restare inerti quando ci sono civili che debbono fare i conti con una crisi umanitaria», ha dichiarato il ministro della Difesa, Moshe Yaalon (Corriere).
Dopo il Banglatour, i pestaggi di immigrati da parte di adolescenti di estrema destra, Roma assiste a un altro probabile e terribile caso di razzismo: Rachid Zahraoui, un uomo di origine marocchina, è stato gettato in un cassonetto e poi dato alle fiamme da un gruppo di cinque persone (Repubblica). Le dinamiche dell’aggressione sono ancora da chiarire.
“Per fortuna c’è giustizia”, è il tweet sarcastico con cui Mario Balotelli ha accolto la notizia della mancata squalifica per razzismo del giocatore argentino del Catania Spolli. Secondo il giocatore del Milan, Spolli si sarebbe rivolto a lui chiamandolo “negro di m…”. Dedicano ampio spazio alla notizia, tra gli altri, Gazzetta dello Sport e Repubblica.
A Milano la Comunità islamica afferma che di ricorrerà al Tar se non avrà una risposta in merito alla realizzazione di una moschea. Per via giudiziale, si vorrebbe così imporre a Palazzo Marino di dare completo adempimento alla legge regionale sui Piani di governo del territorio, che impone di indicare le aree per i luoghi di culto (Corriere).
Oggi a Vienna si tiene il vertice dell’Opec, i paesi produttori di petrolio: un mondo in grande fibrillazione che vede il boom dello Shale oil americano e l’allentamento delle sanzioni all’Iran con il conseguente aumento di esportazione di greggio come cause di un profondo cambiamento degli equilibri (Sole 24 Ore e Corriere).
 
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Provvedimenti antinegazionismo
Un coro a molte voci
Il dossier raccolto dalla redazione circa il denso dibattito a proposito dei provvedimenti antinegazionismo che vede protagonisti storici, intellettuali e giuristi.
 
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  davar
il lutto per la tragedia di prato
"Vicinanza e partecipazione.
No a banalizzare la Memoria"

“Il rogo di Prato ha posto sotto gli occhi di tutti la realtà delle condizioni disumane e terribilmente umilianti nelle quali è costretta a vivere una parte dei cittadini cinesi che lavorano in Italia” così il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
“Non è esagerato parlare di una vera e propria segregazione forzata e riduzione in schiavitù dal momento che le povere vittime non hanno avuto la possibilità di mettersi in salvo e sono bruciate vive trovandosi in locali con porte e finestre sbarrate.
A nome di tutti gli ebrei italiani annuncio la partecipazione all'odierna giornata di lutto ed esprimo ai familiari delle vittime e a tutta la comunità cinese la più sentita vicinanza e partecipazione al dolore.
Rispetto a questo episodio da parte del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi sono state usate espressioni di solidarietà che sentiamo di condividere totalmente; vorremmo tuttavia richiamare la sua attenzione sull'inopportunità di qualsiasi accostamento con la realtà dei campi di sterminio nazisti, non solo perché obiettivamente diversa ma anche perché il frequente utilizzo di Auschwitz come puro termine di paragone produce un effetto di assuefazione e di banalizzazione che siamo costantemente impegnati a contrastare”.

expo 2015
Raccontare "I campi del domani"
Ecco il padiglione Israele

“Mostrare il vero volto di Israele e non quello che appare sui giornali”. L'Expo 2015 di Milano sarà, come dimostrano le parole di Elazar Cohen, responsabile per la rassegna internazionale milanese, una sfida per Israele per presentare al mondo le sue competenze nei campi dell'agricoltura e delle innovazioni tecnologiche a essa legate. Sono i “Campi del domani” (Fields of tomorrow) come recita il titolo del padiglione Israele, presentato lunedì in occasione del vertice intergovernativo tra Italia e Israele, i campi in cui la realtà israeliana si è affermata come una tra le più all'avanguardia del panorama internazionale. Di fronte a una terra priva di grandi risorse naturali, Israele si è dimostrato capace negli anni di far germogliare i semi di un'agricoltura diretta all'autonomia alimentare del paese. “Nutrire la vita, energia per il pianeta”, tema dell'Expo 2015, rispecchia quindi gli sforzi dello Stato ebraico che Cohen, ideatore del progetto Fields of Tomorrow, ha definito un “granaio di idee e innovazioni”.
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Moncler per la Fondazione Scuola di milano
Business sociale da prima pagina
Moncler per la Fondazione Scuola della Comunità ebraica di Milano, all’insegna del principio di restituire qualcosa del tanto che si è ricevuto. Così l’azienda leader del settore abbigliamento invernale ha voluto preparare un passaggio storico del suo percorso: la quotazione in Borsa. Restituire qualcosa non soltanto a coloro che negli ultimi dieci anni, sotto la presidenza dell’imprenditore Remo Ruffini, hanno contribuito a fare di Moncler l’icona fashion che è oggi, ma anche alla collettività nel suo complesso.
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qui milano
Quale futuro dietro ai numeri
Quale futuro per la Comunità ebraica di Milano dietro ai numeri contenuti nel bilancio preventivo 2014? Un bilancio che è stato discusso e messo a punto dalla Giunta e dal Consiglio in vista dell’assemblea degli iscritti del 16 dicembre e che, è stato concordato, deve rappresentare un monito a una profonda riflessione.
Nonostante l’approvazione all’unanimità in Giunta e a larga maggioranza tra i presenti in Consiglio, il documento racconta infatti di una sostenibilità economica della vita comunitaria in prospettiva davvero problematica.
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qui padova
Memoria in cammino tra le luci
Una marcia silenziosa, lungo le strade di Padova per ricordare i 47 ebrei, di cui dieci bambini, catturati il 3 dicembre 1943 e poi deportatati ad Auschwitz. Dal campo di concentramento faranno ritorno solamente tre donne. E a 70 anni da quella tragedia, la città si stringe attorno alla sua Comunità ebraica per non dimenticare. Un appuntamento, quello della marcia, giunto al secondo anno e organizzato dalla realtà ebraica di Padova assieme alla Comunità di Sant’Egidio. Quest’anno però si è chiuso con la simbolica accensione dei lumi per la festa di Channukkah: “vogliamo ricordare chi morto, con la luce e non con il buio”, ha affermato il presidente della Comunità ebraica padovana Davide Romanin Jacur che nell’arco della cerimonia ha letto i nomi dei 47 deportatati ad Auschwitz. Nomi, volti, persone scomparsi che “fanno parte di quella che deve essere la memoria di un popolo”, ha ricordato Alessandra Coin, presidente della Comunità di Sant’Egidio mentre dolorosa la domanda posta dall’assessore comunale Claudio Piron, “dov’erano i padovani quando è successo?”. Di fronte alle tragedie del passato è necessario assumersi le proprie responsabilità e non lasciar cadere il valore della Memoria. Per questo, ha sottolineato Mirko Sossai della Comunità di Sant’Egidio, “il prossimo anno saremo ancora qui”.

libri
"Sono io il cocciaro dei papi"
L'amico, il confidente, il tramite per la realizzazione di un incontro che avrebbe riscritto la storia dei rapporti tra ebrei e cristiani. Imprenditore, esponente di una delle famiglie benemerite della Roma ebraica, fornitore della Santa Sede dall’apertura delle porte del ghetto, David Limentani apre il cassetto dei ricordi per regalare ai lettori un affresco straordinario e inedito sui giorni che precedettero la visita di Giovanni Paolo II in sinagoga. Un racconto che lo vede protagonista al fianco del rabbino emerito Elio Toaff e che Limentani ha voluto riportare nel suo primo libro di memorie, “Il cocciaro del papa”, che Pagine Ebraiche racconta in anteprima e che entrerà nel circuito distributivo a partire da domani, giovedì 5 dicembre, in occasione del grande salone romano dell'editoria "Più libri, più liberi".
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qui trieste
Il 'maestro della letteratura orale' protagonista al nuovo San Marco
“Piero Kern, Immagini, ricordi, letture”. Questo il titolo dell’incontro dedicato al “maestro della letteratura orale” (Claudio Magris), amico dello scrittore triestino Giorgio Voghera e cugino di Leo Castelli, l’importante collezionista e mercante d’arte, scopritore, tra l’altro, della Pop Art. Scomparso cinque anni fa, Kern è stato ricordato ieri nel rinnovato Caffè San Marco nel corso della prima iniziativa, curata da Helen Brunner e Gigetta Tamaro, del progetto “Ai Confini dell’ebraismo, ebraismo ai confini” che, promosso da Massimiliano Schiozzi e Mila Lazic per l’Associazione Cizerouno con il sostegno della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Casali, proporrà moltissimi appuntamenti nei prossimi mesi, fino alla primavera 2014.
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melamed
Una farfalla per Giuntina
In occasione della prima uscita della nuova collana Parpar (farfalla) che la storica casa editrice Giuntina dedica ai bambini, DafDaf ha potuto offrire ai suoi lettori un’anteprima di “La fisarmonica di Mendel”, il primo libro della nuova grande avventura, voluta da Shulim Vogelmann, che se ne prende cura personalmente”.
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melamed
Progettare il futuro a scuola
È in corso a Milano un seminario di studio dedicato alla costruzione del curriculo di studi ebraici per le scuole ebraiche italiane, progetto della Commissione Scuola, Educazione e Giovani dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Una giornata di lezioni, ragionamenti, discussioni anche appassionate, stimolate dalla presenza del professor Shmuel Wygoda, il noto pedagogista franco-israeliano, docente di filosofia ebraica all’Università di Gerusalemme, inviato appositamente, che accompagnerà le scuole ebraiche italiane lungo tutto il percorso.
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Chanukkah 5774
Trieste, luci a ritmo Klezmer
È stata la settima candelina, accesa dal presidente della Comunità ebraica di Trieste Alessandro Salonichio, ad aprire la festa e lo spettacolo di Chanukkah 5774, promosso dal Gruppo Sionistico, l'Adei e la Comunità insieme al dipartimento Educazione e cultura dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Ad allietare i partecipanti, le note del gruppo Klezmer Klowns, con Massimo Ferri e Luca Baldini.
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pilpul
Ticketless - Barucabbà
A 150 dalla morte del poeta, il Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli organizza in questi giorni a Roma, presso la Fondazione Besso, un convegno sulla “Bibbia del Belli”, per adoperare il titolo dell’antologia curata mirabilmente da Pietro Gibellini (Adelphi, 1974). Nella mia libreria questo volumetto trova posto, e non sfigura, accanto alla Bibbia di Sciaddàl o di Diodati. Andrò al convegno per ricordare che la ricezione del grande poeta si prolunga fino al più belliano dei personaggi di Primo Levi: Piero Sonnino (Cesare in “La tregua”). Il suo vero nome era Lello Perugia, ma il nome d’arte potrebbe essere Barucabbà, il comico-trasteverino che nel sonetto “Le scuse de Ghetto”, a proposito della morte di Gesù, seguita a ripetere (“séguita a dì”) la cosa più arguta che sia mai stata scritta contro l’accusa di deicidio: “Sùbbito che lui venne per morì/ quarchiduno l’aveva da ammazzà”.

Alberto Cavaglion
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Periscopio - Allo stadio
Vorrei commentare, oggi, una piccola notizia di costume, che ha ricevuto – giustamente – ben modesta eco nei canali d’informazione, e che, tra tante tragedie e cose rilevanti, appartiene senz’altro alla categoria delle effimere sciocchezzuole, destinate a essere immediatamente dimenticate. Una notiziola che a molti parrà del tutto insignificante, a qualcuno strapperà un sorriso, a qualcun altro potrà addirittura sembrare una cosa positiva, ma a me, invece, ha messo molta malinconia. Mi riferisco al triste spettacolo a cui si è assistito domenica scorsa, dove, in uno stadio italiano, alcune migliaia di bambini, di età compresa tra i sette e i quattordici anni, si sono esibiti in un grande tifo collettivo organizzato, esibendosi in cori di dileggio, perfettamente ritmati e organizzati, volti a insultare, tutti insieme, il portiere della squadra avversaria.

Francesco Lucrezi, storico
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