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5 dicembre 2013 - 2 Tevet 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Elia Richetti,
presidente
dell'Assemblea
rabbinica
italiana
La Parashah di Wa-yiggàsh contiene svariati argomenti: dal riconoscimento di Yosèf, alla discesa di Ya‘aqòv e famiglia in Egitto, all’incontro con il Faraone ed infine alla rivoluzione economica egiziana operata da Yosèf. I temi sono quindi diversissimi; tuttavia un unico filo percorre tutta la Parashah: quello della preoccupazione per i giovani.
 
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
Vorrei associarmi alle inquietanti considerazioni di Riccardo Di Segni, rabbino capo della Comunità di Roma, e anche alla riflessione di Paolo Sciunnach, apparse su questa pagina. Non vi è giorno in cui non si parli di Auschwitz, nel contesto o fuori dal contesto, col risultato di banalizzare la Shoah. Questo avviene anche in Israele quando si parla di Shoah bianca (l'assimilazione) o di Shoah della strada (gli incidenti stradali). Ma in questi giorni quelle che si possono leggere come manifestazioni di appropriazione cattolica della Shoah, e il corrispettivo riesame in chiave teologica del significato del concetto di Olocausto credo richiedano uno sforzo più profondo di analisi da tutte le parti. Di fatto, forse un poco semplificando, il sacrificio dei sei milioni di ebrei può avere solamente due significati teologici. Il primo è quello della giusta punizione inflitta al popolo ebraico per i suoi misfatti, in cui regimi e popoli europei, ricordiamoci bene tutti socializzati nel Cristianesimo, hanno agito come emissario esecutivo del disegno di una Potenza Superiore. Si potrà obiettare che gli esecutori agivano in spregio al Cristianesimo e non secondo i suoi dettami. Ma questo non risolve il problema teologico, perché se la socializzazione cristiana della generazione nazifascista è fallita, allora una grave responsabilità ricade su chi avrebbe dovuto preoccuparsi di renderla più efficace, diffusa e profonda. Oppure, se è invece stata proprio la socializzazione cristiana a costituire uno dei fondamenti della Shoah, la responsabilità diviene ancora maggiore. Il secondo significato che sembra emergere nel dibattito dei giorni scorsi è che la Shoah è stata realmente un Olocausto, in cui una parte dell'umanità è stata sacrificata per salvare il resto dell'umanità. Nel momento in cui vi è chi propone e chi insiste nell'applicare la stessa logica fondante del sacrificio di Cristo (all'origine un ebreo) a un presunto sacrificio nella Shoah della Vergine (all'origine un'ebrea), è inevitabile rispondere che, se è questo il disegno della Potenza Superiore, nell'Olocausto il popolo ebraico ha sacrificato sei milioni di Cristi e sei milioni di Vergini. Il significato di questa tragica e crudele offerta di espiazione, così come nel concetto originale del Cristianesimo, starebbe nell'inesauribile speranza che il mondo ne apprenda la lezione e ne risulti riscattato e salvato. Se fosse l'intero popolo ebraico a essersi assunto e a portare su di sé questo immane compito, verrebbe a cessare la necessità di forme vicarie sostitutive da parte di chi non è ebreo. L'intero impianto teologico della Chiesa ne uscirebbe completamente svuotato e caduco. Per questo, credo, sarebbe auspicabile che chi strumentalizza la Shoah per ulteriori motivi teologici riflettesse più a fondo sulle più profonde implicazioni di tali scelte.
 
ROMA - La riscoperta dell'identità ebraica in Puglia e nel Meridione al centro di un nuovo evento del ciclo di incontri “Quale identità ebraica” in programma al Centro Bibliografico dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Tullia Zevi. L'appuntamento alle 17.30 con la proiezione del film “Zefat, Sannicandro.

TORINO -  Alle ore 18 presso il Museo Diffuso in Corso Valdocco 4/A viene presentato il libro “Lettere”, edizione integrale 1941-1943, di Etty Hillesum. Edizioni Adelphi. Intervengono Roberto Cazzola, curatore del volume e Ada Vigliani, germanista e traduttrice.
 
UCEI e Comunità insieme
per il rinnovamento gestionale
Una piattaforma informatica nazionale unica che agevoli le amministrazioni delle ventuno comunità ebraiche nel proprio lavoro e nella collaborazione con l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. In questo alveo rientra il corso di contabilità civilistica che riunisce operatori amministrativi delle diverse Comunità e dell'Unione. La direzione è la creazione di un sistema uniforme di gestione amministrativa per le diverse realtà ebraiche, dalle più grandi a quelle numericamente minori, in collaborazione con l'ente centrale, l'UCEI. Uno degli step è l'adozione di un nuovo software informatico, utilizzato a livello nazionale, che garantisce uniformità nel quadro gestionale delle comunità. Il progetto è di ampio respiro e porterà a un'incisiva evoluzione dei rapporti e delle sinergie, sempre più stringenti, tra Unione e realtà locali, con sullo sfondo un aggiornamento e rinnovamento di grande rilevanza dell'intero complesso amministrativo.
 
Voci a confronto
Ha partecipato ieri a Roma al primo incontro delle religioni – voluto dal ministro Cécile Kyenge – Victor Magiar, consigliere sia della Comunità ebraica capitolina che dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Durante la giornata, come racconta l’Avvenire , i rappresentanti delle varie religioni, insieme ad esponenti della cultura, della società civile e delle istituzioni hanno ribadito che “Intolleranza vuol dire ignoranza” e che è ormai radicato nella nostra cultura che le religioni possano essere considerate un fattore di integrazione.
Sempre a Roma, il comune ha deliberato ieri di stanziare 10mila euro a favore del Museo della Liberazione di via Tasso, che rischiava di chiudere (Repubblica Roma ) mentre il Resto del Carlino  segnala che oggi ad Anzola verrà ricordato il sessantanovesimo anniversario del rastrellamento nazifascista che portò alla fucilazione di 26 giovani.
Molte testate si occupano della morte di Hassan Al-Laqquis, citato a volte come “tecnico” e a volte come “capo militare” di Hezbollah, e mentre Repubblica, Unità, Foglio, pur riportando le accuse portate ad Israele di esserne responsabile – accuse subito smentite – La Stampa e Avvenire scelgono di inserire Israele nel titolo.
 
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Provvedimenti antinegazionismo
Un coro a molte voci
Il dossier raccolto dalla redazione circa il denso dibattito a proposito dei provvedimenti antinegazionismo che vede protagonisti storici, intellettuali e giuristi.
 
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  davar
Chanukkah 5774
Palermo, nuova luce nel palazzo
dove fu il buio dell’Inquisizione

Un evento dal grande valore simbolico si è svolto a Palermo.
Nel palazzo che fu sede dell’Inquisizione, sotto la guida di rav Pierpaolo Pinchas Punturello di Shavei Israel, è stata accesa una chanukkiah appositamente realizzata dall'artista Manlio Geraci per l'occasione per tutti gli otto giorni. Ieri è stata accesa con tutti i suoi lumi alla presenza tra gli altri del vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Roberto Jarach e del rettore dell'Università di Palermo Roberto Lagalla. 
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dialogo interreligioso
Kyenge promuove il confronto
Religioni in dialogo per parlare e sviluppare progetti concreti sul fronte dell'integrazione. Una sfida rilanciata nel corso di un incontro svoltosi nella sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri su impulso del ministro per l'Integrazione Cécile Kyenge e del suo consigliere per il dialogo Marco Marrone. Tra i protagonisti il consigliere dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità ebraica di Roma Victor Magiar.
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poesia
Belli e "l'abbreo" romano
“Er tempo, fijja, è ppeggio d'una lima. / Rosica sordo sordo e tt'assotijja, / che ggnissun giorno sei quella de prima”(La monizzione). Se è vero, come scrive il Belli, che il tempo consuma lentamente gli uomini, non si può dire lo stesso per le parole, almeno per quelle scritte. Ne è la dimostrazione lo stesso Giuseppe Gioacchino Belli, i cui versi non hanno subito l'erosione del tempo e ancora hanno molto da dire all'Italia di oggi. Lo dimostra il convegno sulla “Bibbia del Belli”, organizzato oggi dal Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli nelle suggestive sale della Fondazione Besso di Roma. Ad aprire l'evento, una sessione dedicata al rapporto tra il poeta cantore della romanità e la Fede, con l'intervento tra gli altri dello storico Alberto Cavaglion su “Risorgimento ed ebraismo. La cultura ebraica nell'Ottocento”, in cui è emersa la modernità letteraria del Belli nel rappresentare l'ebreo sotto diverse prospettive.
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fondazione cantoni
Le nuove Borse di studio
Come ormai consuetudine per Chanukkah, la Fondazione Raffaele Cantoni ha distribuito 15 borse di studio a studenti italiani o di origine italiana che studiano in Israele. La consegna, resa possibile grazie al contributo dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, è avvenuta nella palazzina del Centro Italia di Gerusalemme.
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qui venezia
Attraversando la Memoria

“Abbattere le icone del terrore”: questo l'obiettivo della mostra Attraverso la Memoria dell'artista Angelo Zennaro che si inaugura nel pomeriggio al Museo ebraico di Venezia.
L'evento è preceduto da un seminario sulle tematiche in oggetto aperto a tutta la cittadinanza.
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chanukkah 5774
Torino, luci e canti in Piazzetta
Giorni di festa a Torino in Piazzetta Primo Levi, sia nei locali della comunità con le feste del gruppo Giovani Ebrei Torino e dell’ASSET, l’Associazione ex allievi scuola ebraica di Torino, sia davanti alla sinagoga. Tra musiche, bomboloni e danze, accensione delle luci di Chanukkah organizzata dal movimento chassidico Chabad-Lubavitch (presente tra gli altri il preside della scuola del Merkos di Milano, rav Igal Hazan). Tanti i momenti di celebrazione della festa delle luci nel capoluogo e in tutto il Piemonte.
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Chanukkah 5774
Napoli, grande festa in città
È l’ultimo giorno, quello più ricco di luci, a caratterizzare la condivisione della gioia di Chanukkah con tutta la città di Napoli. Come da tradizione l’appuntamento per la pubblica accensione della Chanukkiah è in piazza dei Martiri e arriva a conclusione di giornate di festa, cultura, valori.
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Chanukkah 5774
Lecce, una luce per ritrovarsi
Luci per Chanukkah anche nella città pugliese di Lecce. Dopo 500 anni, quando le persecuzioni antiebraiche avevano portato all’espulsione o alla conversione forzata degli ebrei a cavallo tra XV e XVI secolo, grazie all’impegno di Giuseppe Pagliara, studioso di ebraismo ed esperto di storia degli ebrei a Lecce, la chanukkiah è tornata a splendere. Da segnalare la presenza, tra gli altri, dell’assessore alle Politiche ambientali del Comune di Lecce Andrea Guido. Nell’antica giudecca, in piazzetta Riccardi, tanti leccesi si sono ritrovati davanti all’edificio che secoli fa ospitava la sinagoga, e che ancora oggi ne conserva la struttura, compresa quella della vasca del mikveh per assistere all’accensione.

qui bologna
Psicopedagogia e tradizione
Che rapporto c’è fra tradizione ebraica, trasmissione educativa e benessere psicologico? Su questo ha riflettuto la Comunità ebraica di Bologna insieme alla psicologa e psicoterapeuta Jael Kopciowski a un incontro promosso dal dipartimento Educazione e cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
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pilpul
Setirot - Simpatie
Una domanda vera – ve lo assicuro –, priva di ogni retropensiero, di qualsiasi giudizio. Una domanda “apolitica” in senso letterale: qual è la ragione per cui Matteo Renzi raccoglie così tante simpatie in un elettorato ebraico che generalmente non ama la sinistra e non la vota?

Stefano Jesurum, giornalista

Time out - Scambio di doni
Quasi tutti i giornali internazionali, compresi quelli israeliani, si sono chiesti se il regalo di Bibi Netanyahu a Papa Francesco non fosse inopportuno. Qualcuno in Italia ha parlato anche di provocazione per la scelta di regalare il libro del padre storico che metteva in dubbio alcune certezze relative al periodo dell'Inquisizione e alla responsabilità della Chiesa.

Daniel Funaro
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