Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
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L'assunzione del potere rischia di far
perdere alcuni degli elementi identitari ebraici a chi lo prende: non
tutti sono come Giuseppe che riesce a mantenerli. E d'altra parte anche
lui, con tutti i suoi cambiamenti di abito, non viene riconosciuto dai
suoi fratelli se non quando decide di rivelarsi.
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David Bidussa,
storico sociale
delle idee
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“L’arte di comprendere il nemico” è il
titolo dell’editoriale dedicato a Nelson Mandela, pubblicato sulle
pagine web di “Al Jazeera” venerdì scorso. È un buon titolo.
Tuttavia quel giudizio che a me sembra corretto per descrivere Mandela,
richiede un’analisi e una valutazione impietosa dei nostri
atteggiamenti. L’“arte di comprendere il nemico”, per Mandela, era
soprattutto convincere i propri compagni.
Perché fare politica, governare e prendere decisioni obbliga ad
abbandonare l’ideologia di appartenenza e la propria versione a priori
dei fatti, prendendo congedo dal legame affettivo che si ha con le
proprie ragioni, iniziando un viaggio – mentale, culturale, politico –
per tentare di dare una chance al coabitare.
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ROMA - Iran: cosa si nasconde dietro la
“charm diplomacy”? Questa la domanda intorno a cui ruoterà la tavola
rotonda organizzata presso la Sala della Mercede della Camera dei
Deputati dalla Fondazione Magna Carta. L'appuntamento è per lunedì 9
dicembre alle 15.30. Interverranno il presidente delle Commissione
Affari Esteri della Camera Fabrizio Cicchitto, il presidente della
Fondazione Magna Carta Gaetano Quagliarello, la giornalista Fiamma
Nirenstein, il ricercatore Alan Salehzadeh, l'ex sottosegretario Gianni
Vernetti, lo studioso Luca La Bella, il senior fellow del Comitato
Atlantico Emiliano Stornelli. Moderatore Emanuele Ottolenghi, senior
fellow della Foundation for defence of democracy.
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Fondazione Cantoni,
le nuove Borse di studio |
Come ormai consuetudine, la Fondazione
Raffaele Cantoni ha distribuito 15 borse di studio a studenti italiani
o di origine italiana che studiano in Israele. La consegna, resa
possibile grazie al contributo dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane, è avvenuta nella palazzina del Centro Italia di Gerusalemme.
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Voci a confronto
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La Stampa indaga sui retroscena del periodo
che David Duke, già leader del Ku Klux Klan e candidato alle primarie
del Partito Repubblicano in America, ha trascorso nella provincia di
Belluno come residente.
Tensione a Napoli tra militanti di Casa Pound e attivisti di un gruppo
antifascista in occasione della visita del Ministro dell’Integrazione
Cecile Kyenge, che annuncia che la riforma della cittadinanza per i
figli di immigrati arriverà entro dicembre (Corriere della Sera).
Su Repubblica Gad Lerner presenta il libro di Enzo Traverso “La fine
della modernità ebraica” (Feltrinelli): “E l’ebreo errante si ritrovò a
destra” il titolo dell’articolo.
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ucei
- i lavori del consiglio
Approvato
il Bilancio 2014
Dibattito su progetti e futuro
Approvazione
a larghissima maggioranza per il bilancio preventivo dell'Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane per l'anno 2014. Cinque astenuti e cinque
voti contrari, a fronte di un largo e diffuso consenso, hanno infatti
caratterizzato il voto del Consiglio UCEI riunito oggi a Roma.
Una vivace e intensa dialettica ha accompagnato l'intera seduta
convocata per discutere, tra i vari punti, anche del ripartito
dell'extragettito dell'Otto per Mille conseguito nei precedenti
esercizi e delle dimissioni e delle eventuali integrazioni interne al
Collegio dei Probiviri.
Numerosi i temi che sono stati toccati anche attraverso lo strumento
degli emendamenti e delle mozioni: dal ruolo della comunicazione al
futuro delle scuole ebraiche, dalla richiesta di un maggior rigore
gestionale dell'ente alla valorizzazione delle proprietà immobiliari.
Ha ricevuto il consenso di cinque consiglieri ed è stata quindi
respinta a larghissima maggioranza la proposta di sospendere la stampa
e la distribuzione del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche
limitandone la diffusione ai mezzi telematici.
Ad aprire i lavori del Consiglio la relazione del presidente UCEI Renzo
Gattegna, focalizzata sull'importanza di rafforzare la Community e
sulla sfida del reperimento delle risorse per garantire un futuro
all'ebraismo italiano.
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la
relazione del presidente ucei
"Futuro,
responsabilità e risorse"
Il presidente dell'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha pronunciato nel corso del Consiglio
UCEI la seguente relazione introduttiva:
"Un anno e mezzo dopo l’inizio del nostro mandato, avendo ormai
impostato e definito l’assetto della nuova struttura nata dalla riforma
dello Statuto, sono certo che anche voi, come me, desideriate
concretezza.
Durante questo primo periodo, che definirei di rodaggio, era naturale e
forse persino necessario che trovassero libero sfogo l’entusiasmo e
l’ebbrezza di mettere alla prova noi stessi e questo consesso,
meraviglioso e terribile, che abbiamo definito “piccolo Parlamento” e
che finalmente, anche fisicamente, ha segnato la nascita dell’ebraismo
italiano nazionale che sta superando e sostituendo l’ebraismo regionale
e frammentario del passato.
Ma facciamo attenzione perché questa creatura affascinante, questa
entità bella e vorace, se non viene domata, disciplinata, educata a
rispettare regole procedurali precise, può tranquillamente divorare noi
stessi, le nostre istituzioni, le nostre risorse intellettuali e
finanziarie, le nostre forze fisiche e mentali.
È giunto il momento di arrestare qualsiasi impiego e dispersione di
risorse che sia non programmata e non finalizzata a risultati concreti,
misurabili e ben individuati attraverso precise procedure e che abbia
un favorevole rapporto costi/benefici.
Ma non voglio essere frainteso, non vi propongo di chiuderci in difesa,
limitare la vitalità, adottare un’austerità che potrebbe rivelarsi
letale.
Al contrario, la proposta è di investire più risorse che nel passato ma
a condizione che la nostra efficienza operativa cresca
proporzionalmente in misura maggiore della spesa e che tale spesa sia
un reale investimento che generi frutti e ricchezza sociale.
Questa è l’unica strada che possiamo percorrere se vogliamo al tempo
stesso migliorare le Comunità e cogliere la storica occasione che
abbiamo di fronte per incrementare i nostri rapporti con la società,
con le diverse nazionalità e le diverse ideologie e religioni; in
definitiva prima capire e poi spiegare a tutti “chi sono gli ebrei”,
“che cosa significa essere ebrei oggi”, “quali sono le prospettive e le
aspettative per gli ebrei domani”.
Se è vero che l’immobilità è una pura illusione perché in verità chi
non avanza sicuramente retrocede, che la semplice conservazione senza
prospettive di sviluppo maschera la decadenza, che l’isolamento è la
peggiore minaccia per la nostra sopravvivenza, non possiamo e non
dobbiamo perdere l’occasione storica che le nostre generazioni stanno
vivendo di poter uscire coraggiosamente e definitivamente dal ruolo di
vittime in un mondo come l’attuale nel quale chi si sente vittima, e si
presenta come tale, prima o dopo lo diventa veramente.
Vi chiedo quindi di accogliere l’invito alla concretezza e alla
progettualità producendo uno sforzo di sintesi per ridurre
drasticamente lungaggini, ritardi e inutili formalismi, per abbassare
il tono delle polemiche, per rispettare i ruoli che ci siamo
liberamente attribuiti dedicando più tempo al lavoro pratico e meno
all’elaborazione di teorie astratte.
Ho fiducia che tutto ciò sia realizzabile in quanto, come me, molti di
voi si sono già espressi nello stesso senso o hanno già messo in
pratica questi principi.
Affrontiamo quindi immediatamente i punti all’ordine del giorno
prestando particolare attenzione ad alcuni temi; insisto: solo alcuni
temi, quelli che sono più strettamente connessi con l’argomento
principale da trattare, il bilancio preventivo 2014.
Questa mia introduzione non ha e non vuole avere la natura e le
caratteristiche di una relazione generale ma solo essere uno stimolo a
un civile e costruttivo confronto.
Situazione economica
Stiamo vivendo la più grave e più lunga crisi degli ultimi 60 anni, che
ha modificato e sta continuando a modificare con una velocità
impressionante lo scenario politico ed economico dell’Italia e di
conseguenza anche delle comunità ebraiche.
L’ebraismo italiano, che fino al 2000 riusciva a vivere autofinanziando
le proprie attività e le proprie strutture, sta sviluppando una
dipendenza sempre maggiore dalle risorse provenienti dall’Otto per
Mille.
Questa dipendenza ci permette di mantenere le nostre istituzioni, ma
contiene anche elementi di debolezza e fragilità.
Non voglio lanciare messaggi allarmistici, ma non sarebbe prudente
dimenticare che l’Otto per Mille non costituisce una rendita fissa e
garantita, ma è suscettibile di importanti variazioni collegate sia
alla situazione generale che all’immagine che riusciamo a proiettare.
Porto alcuni esempi di situazioni che potrebbero creare notevoli
difficoltà:
- Se la crisi economica facesse diminuire il gettito fiscale
complessivo;
- Se diminuisse il numero delle firme apposte a favore dell’UCEI;
- Se la percentuale dell’Otto per Mille venisse portata a un livello
inferiore;
- Se lo Stato decidesse di incamerare e trattenere le somme
corrispondenti alle scelte non espresse.
Un ribasso potrebbe anche derivare dagli effetti dell’aumento del
numero delle Intese con altre confessioni religiose.
Ritengo quindi improrogabile l’esigenza di avviare un confronto sul
problema del reperimento delle risorse economiche, cruciale per
assicurare il nostro futuro.
Partiamo dall’analisi di un dato incontestabile: gli ebrei italiani
generano dal proprio interno solo una parte ridotta, e sempre più
ridotta, delle risorse necessarie alla regolare conduzione delle
istituzioni e delle strutture. Sopperiscono a questa carenza le
adesioni di decine di migliaia di cittadini e contribuenti italiani che
dimostrano attenzione per la nostra storia e i nostri valori.
Si genera così un effetto moltiplicatore favorevole per il quale le
adesioni superano di gran lunga il numero di appartenenti alle nostre
Comunità.
E non mancano segnali incoraggianti. Nell’anno in corso si sono
raccolti i frutti delle scelte che furono compiute fra il 2008 e il
2009, attraverso le quali è stato raggiunto il risultato di aumentare
notevolmente il numero dei consensi e di superare di circa un milione
di euro gli importi preventivati per il 2013.
A questo risultato hanno concorso diversi fattori, alcuni lanciati
dall’Unione e sviluppati in ambito locale dalle diverse Comunità come
il grande impegno di coinvolgere la popolazione e le istituzioni
italiane in eventi ricorrenti come la Giornata della Cultura e il
Giorno della Memoria, altri di carattere nazionale promossi dall’Unione
come la creazione di un sistema di comunicazione e informazione
moderno, veloce e articolato, altri ancora all’accentuarsi di dinamiche
che affondano le radici nella millenaria storia dell’ebraismo italiano
come il forte risveglio di interesse per l’ebraismo nelle regioni del
Meridione, nel quale l’Unione ha creduto e sta ottenendo importanti
risultati.
Per non dilungarmi troppo mi limito a fornire solo quattro cifre: le
firme per l’UCEI, che nel 2004 erano scese a circa 60mila, nel 2010
sono risalite a circa 80mila; l’importo derivante dal riparto, che era
sceso a poco più di 3 milioni e 600mila euro, ha toccato con gli ultimi
dati 5 milioni e 300mila euro.
Sarebbe un danno incalcolabile se questa fonte di finanziamento si
ridimensionasse e si inaridisse.
Rapporti con il mondo
politico
La crisi istituzionale e politica dell’Italia sta assumendo, in questi
ultimi giorni, caratteri e toni estremamente preoccupanti.
Si assiste a uno scontro violento e ininterrotto tra i poteri dello
Stato e da parte di partiti e movimenti, che pure hanno ottenuto nelle
ultime elezioni significativi risultati, al lancio di idee e iniziative
di contenuto destabilizzante.
Ritengo che sia necessaria molta prudenza e molta oculatezza da parte
delle istituzioni ebraiche per non permettere a nessuna parte politica
di utilizzare e strumentalizzare la nostra vera o presunta capacità di
influire sull’elettorato.
Rispetto ai rapporti con il mondo politico ritengo che rimanga valida
l’impostazione deliberata nel corso dell’assemblea tenutasi nel 2008 a
Firenze e poi correttamente attuata.
Si decise allora che le istituzioni ebraiche non dovessero assumere
posizioni a sostegno di specifiche ideologie politiche e tenere e
costruire rapporti di contiguità e di collateralità con alcun partito o
singola personalità.
Sia l’Unione che le singole Comunità sono tenute a rapportarsi in
maniera corretta con le istituzioni italiane e ad intervenire in
maniera favorevole o contraria quando vengono poste in discussione
grandi questioni di principio allo scopo di sostenere fermamente e
coerentemente i valori dell’ebraismo.
Si decise inoltre, nella stessa occasione, che sarebbe opportuno
incoraggiare l’avvicinamento, soprattutto di giovani, alla vita
politica tenendo in ogni caso presente che non sarebbe invece opportuno
che le persone che svolgono politica attiva facciano parte delle Giunte
o degli organi di amministrazione dell’Unione, delle Comunità o degli
enti ebraici riconosciuti.
La Comunicazione e la
Community
Non basta generare informazione e cultura. Bisogna anche riuscire a
diffonderla e avere la determinazione di proiettare un’immagine
positiva e costruttiva dell’ebraismo all’interno della società nella
quale si vive.
È necessario rettificare la pericolosa tendenza di dedicare molto tempo
al contrasto, alla lotta e alla polemica e di trascurare la ricerca e
il consolidamento di nuove amicizie.
Questo errore deve essere rimosso, soprattutto in un periodo come
quello attuale, nel quale le occasioni di collaborazione, scambi di
opinioni e dibattiti sono molto intense e frequenti.
Abbiamo bisogno di rafforzare quella cerchia di tutela che, usando un
termine molto diffuso, potremmo chiamare Community.
Quella componente della società che ci percepisce come un valore
positivo e irrinunciabile e con la quale abbiamo il dovere di coltivare
un rapporto stabile e costruttivo, anche al fine di aumentare
l’autorevolezza e il peso politico delle istituzioni dell’ebraismo
italiano.
Il mondo degli iscritti alle Comunità e quello della Community non sono
certo assimilabili fra loro, ma dovrebbero essere considerati per la
relazione che li lega.
Un mondo ebraico privato del sostegno della Community è condannato
all’isolamento e alla decadenza.
Una Community isolata dall’insieme del mondo ebraico potrebbe rivelarsi
incapace di crescere in maniera sana e correrebbe il rischio di essere
condizionata da spinte propagandistiche ed emotive.
Per questo motivo sarebbe estremamente dannoso disinvestire e
depotenziare gli strumenti di cui attualmente disponiamo, interrompendo
quel tenue filo di collegamento che tiene in vita i rapporti tra le
Comunità e tra le Comunità e la società italiana nel suo complesso e
contrasta la tendenza all’allontanamento.
Dobbiamo compiere ogni sforzo per coltivare una crescita sana e
vigorosa della Community e soprattutto dobbiamo impegnarci per evitare
di perdere iscritti delle nostre Comunità.
Di spunti per il futuro è ricca anche l’indagine sociodemografica
sull’ebraismo italiano, uno studio che presenta molti interrogativi
utili per comprendere il mondo degli iscritti alle Comunità e la
condizione degli ebrei non iscritti.
Bilancio preventivo
Il Bilancio preventivo 2014 e la Relazione che saranno ora illustrati
dall’assessore Noemi Di Segni sono stati approvati dalla Giunta e
costituiscono il documento base che viene sottoposto alla vostra
approvazione.
Dopo averne preso visione molti hanno manifestato apprezzamento per il
taglio rigoroso e innovativo e per le chiavi interpretative e una
visione più nitida della nostra realtà.
Si tratta di un documento che è stato preceduto da approfondite
raccolte di dati, ascolto delle priorità emerse e consultazioni nelle
circostanze e occasioni che hanno caratterizzato questo anno di lavoro;
a nome di tutti voglio ringraziare Noemi per il rigore, la
professionalità e la serietà con le quali ha curato questo fondamentale
passaggio della vita comunitaria e con le quali, durante tutto l’anno,
ha svolto il suo fondamentale ruolo di assessore".
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Unione
giovani ebrei d’Italia
Presidente
Simone Disegni
In
corso a Roma la prima riunione del Consiglio dell’Unione giovani ebrei
d’Italia eletto per il 2014. Con 5 voti su 9 componenti è stato eletto
presidente il torinese Simone Disegni, già un mandato da Consigliere
Ugei alle spalle nel 2012 (candidato presidente anche il padovano
Benedetto Sacerdoti). Del Consiglio Ugei fanno parte anche Noemi Di
Segni (Roma), Filippo Tedeschi (Torino), Gabriele Fiorentino (Roma),
Serena Levi (Roma), Raffaello Naim (Roma), Daniel Perugia (Roma), Talia
Bidussa (Milano).
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qui
roma - il convegno hans jonas al pitigliani
Identità
e modelli di convivenza
“La
domanda su chi sia ebreo è sempre più urgente e impone una riflessione
su modelli di convivenza e integrazione che stiano al passo coi tempi.
Per questo, a 40 anni dalla morte, abbiamo deciso di rendere omaggio a
David Ben Gurion valorizzando un testo straordinario che è di grande
utilità per il nostro presente”. Così Tobia Zevi, presidente
dell’associazione di cultura ebraica Hans Jonas, nell’introdurre i
lavori del convegno Il sentimento e la regola apertosi questa mattina
al Centro ebraico Pitigliani di Roma. Identità ebraica, cittadinanza,
diritti dei singoli al centro di due lavori che si presentano oggi: la
traduzione in italiano del saggio “Israele 1958: le risposte dei ‘Saggi
di Israele’ (ed. Proedi) in cui Eliezer Ben Rafael raccoglie le
risposte di cinquanta ‘saggi’ di fama internazionale, tra cui i tre
rabbini italiani Elio Toaff, Alfredo Sabato Toaff e Dante Lattes, alla
domanda formulata nel 1958 da David Ben Gurion su chi, appunto, “sia
ebreo”; un approfondimento sugli sviluppi dell’indagine sui giovani
ebrei italiani aggiornata per quanto concerne l’anno 2013 (ad esporre i
risultati Valeria Milano).
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adei-wizo
Una
cultura in tante culture
e i sorrisi dei ragazzi d'Italia
Si
è conclusa con un bilancio positivo l’ottava edizione del corso “Una
cultura in tante culture” promosso dall’Associazione donne ebree
d’Italia, sezione della Women Internationl Zionism Organization
(Adei-Wizo). Gli incontri in cinque diverse località in tutta Italia
(Catania, Augusta, Siracusa, Roma, Finale Emilia) hanno coinvolto
centinaia di studenti, insegnanti e altri invitati, riscontrando un
alto gradimento verso il progetto in oltre il 90 per cento dei casi,
come riferisce la sua responsabile Ziva Fischer. A realizzare i
laboratori, sostenuti dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane con
i fondi dell’Otto per Mille, Angelica Calò Livne, che firma una
testimonianza su questi otto anni di lavoro
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Il
rumore di sottofondo |
C’è
un non so che di minaccioso che circola nell’aria e non da poco tempo.
Parrebbe però che ora alcuni nodi vengano al pettine. La minaccia del
cosiddetto “movimento dei forconi”, che in questi giorni preannuncia
sfracelli collettivi, con l’occupazione di piazze e di strade nelle
città italiane, deve fare riflettere. Poiché, al di là dei concreti
effetti che otterrà, contiene in sé qualcosa che rimanda al già visto e
al già vissuto. Come sempre, tanto più in questo caso, occorre evitare
il bislacco esercizio delle facili nonché immediate analogie storiche
che, alla prova dei riscontri, dicono poco o nulla. Cautela e sangue
freddo, quindi.
Claudio Vercelli
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Nugae
- Girls |
Nei
periodi grigiolini in cui chissà perché il mondo non produce notizie
frivole e insignificanti per cui esaltarsi, l'ideale è trovare una
bella storia di sano femminismo che ritempri l'animo annoiato. Dunque
ecco, mentre settimana scorsa al Congresso Ugei la reiteratissima
proposta di assumere una segretaria suscitava accalorate proteste per
quelle “a” date per scontato, sei milioni di persone avevano già
guardato su Youtube il video dello spot di GoldieBlox, una compagnia
californiana che produce giocattoli disegnati per incoraggiare le
bambine a interessarsi a scienza e tecnologia.
Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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