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12 dicembre 2013 - 9 Tevet 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Elia Richetti,
presidente
dell'Assemblea
rabbinica
italiana
Giunto alla fine dei suoi giorni, Ya‘aqòv benedice i suoi figli e vuole trasmettere loro la conoscenza di ciò che avverrà nei tempi futuri. Ma – come spiegano i Maestri – lo spirito profetico lo abbandona, ed egli fatica a trovare le parole. “Radunatevi, e dirò a voi ciò che capiterà a voi nei giorni a venire. Raccoglietevi e ascoltate, figli di Ya‘aqòv, e date ascolto a Israel vostro padre”. È evidente la ricerca di un’ispirazione che tarda a venire, e che potrà esprimersi solo attraverso l’auspicio, la speranza che D. faccia avverare quanto da lui voluto.
 
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
Allo spettacolare funerale di Nelson Mandela, il grande lottatore per la libertà e l'eguaglianza dei popoli sudafricani, hanno partecipato molti dei maggiori dirigenti politici mondiali. Gli Stati Uniti erano rappresentati dal presidente Barack Obama, l'Italia dal primo ministro Enrico Letta. Da Israele volevano partire il presidente Shimon Peres, che però era indisposto, e il primo ministro Benjamin Netanyahu, che però ha rinunciato per i costi eccessivi della logistica che avrebbero dovuto includere la moglie Sara e un centinaio di uomini della sicurezza. Alla fine in rappresentanza di Israele è partito il presidente della Knesset Yuly Edelstein accompagnato da cinque deputati. Durante l'imponente cerimonia il presentatore sudafricano si è evidentemente confuso, e ha erroneamente annunciato la presenza di Peres e Netanyahu fra gli ospiti. I 90mila spettatori presenti hanno abbondantemente fischiato. Così tutti contenti, l'imbarazzante assenza dal grande evento dei big israeliani non è stata notata e stigmatizzata, e i rivali di Israele hanno potuto godere un piccolo momento di gratificazione.
 
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ROMA - “Le attività di prevenzione e contrasto all'usura nella città di Roma”. Questo il titolo dell'incontro che si svolgerà a partire dalle 17, al Palazzo di Cultura della Comunità ebraica di Roma.
L'incontro sarà aperto da un saluto del presidente Riccardo Pacifici e si concluderà con le parole di Rosy Bindi, presidente della commissione parlamentare antimafia. Interverranno don Francesco De Donno, Luigi Ciatti, Tano Grasso, Michele Prestipino, Elisabetta Belgiorno.

NAPOLI - Due giornate di studio a Napoli per parlare di immigrazione tedesca in Israele. Testimonianze letterarie e narrazioni autobiografiche orali che prenderanno forma, grazie all'Università L'Orientale, nelle sale di Palazzo du Mesnil a partire da questo pomeriggio alle 15. Numerosi i contributi di studiosi sia italiani che internazionali.
Ad intervenire, tra le altre, la studiosa Miriam Rebhun della Comunità ebraica partenopea: alle 17.30 sarà lei infatti ad animare la conversazione su “Berlinesi in Medio Oriente” con Simona Leonardi e Anne Betten. Ai lavori parteciperà anche il leader comunitario Pier Luigi Campagnano.
 
Renzo Gattegna: “Futuro, responsabilità e risorse”
"Se è vero che l’immobilità è una pura illusione perché in verità chi non avanza sicuramente retrocede, che la semplice conservazione senza prospettive di sviluppo maschera la decadenza, che l’isolamento è la peggiore minaccia per la nostra sopravvivenza, non possiamo e non dobbiamo perdere l’occasione storica che le nostre generazioni stanno vivendo di poter uscire coraggiosamente e definitivamente dal ruolo di vittime in un mondo come l’attuale nel quale chi si sente vittima, e si presenta come tale, prima o dopo lo diventa veramente". Lo ha dichiarato il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna nella relazione introduttiva al Consiglio UCEI dell'8 dicembre 2013.
 
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Voci a confronto
Apparso ieri sul notiziario quotidiano UCEI Pagine Ebraiche 24, l’appello della professoressa Elèna Mortara affinché torni in Italia il quadro che raffigura il rapimento del suo antenato Edgardo Mortara, nato ebreo e battezzato all’insaputa dei genitori nel 1851, è oggi rilanciato a tutta pagina sul dorso romano del Corriere della sera in un articolo a firma di Paolo Conti. Della vicenda si occupa anche la testata economica Il Mondo.
Il Tempo torna sul risarcimento che l’Unità dovrà corrispondere al leader della Destra Francesco Storace per aver scritto nel 2005, attribuendo erroneamente le parole a un sopravvissuto, che suo padre picchiò e torturò un ebreo alla Casa del Fascio. I giudici hanno decretato che quella notizia era falsa. Storace attacca il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici. “Spiace il suo silenzio, stavolta non parla”, commenta l’ex governatore del Lazio.
Hanno suscitato indignazione i moti di protesta del movimento dei forconi a Savona dove lo slogan, formulato davanti a una libreria, è stato: “Bruciamo i libri”. Parole terribili, che hanno immediatamente richiamato i roghi dei libri perpetrati dai nazisti (Repubblica).
 
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  davar
israele
Gerusalemme, incanto di neve
Il silenzio della neve ha coperto nella notte Gerusalemme. Fatto raro, la Capitale di Israele si è infatti svegliata questa mattina immersa nel bianco invernale. Su internet si susseguono le fotografie scattate dai cittadini, tra stupore e divertimento, che immortalano la città vecchia, il muro del pianto, coperti da un manto nevoso imprevisto. “La neve a Gerusalemme è motivo di festa per i cittadini e i molti turisti che vengono a visitare la più bella città del mondo dipinta di bianco”, ha dichiarato il sindaco Nir Barkat.
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arte - parlano gli esperti
Il rapimento di Edgardo Mortara
opera di grande valore simbolico

“Il ritorno in Italia dell'opera di Oppenheim avrebbe un grande valore e significato culturale. In quell'opera infatti viene rappresentata una delle vicende più dolorose e laceranti dell'Italia preunitaria. Una pagina ancora poco conosciuta che parla di diritti e libertà negati e dalla quale è possibile trarre un insegnamento valido per ogni generazione affinché sopraffazione, violenza e integralismo religioso e non trovino più spazio nell'Europa dei popoli e delle culture in dialogo”. Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna commenta l’appello lanciato su Pagine Ebraiche 24 da Elèna Mortara Di Veroli circa le vicende del dipinto “Il rapimento di Edgardo Mortara”, firmato dal pittore ebreo Moritz Oppenheim. “Il ritrovamento del quadro è un fatto di per sé importantissimo. Il Museo ebraico di Roma però non dispone dei fondi necessari per acquisirlo” spiega la direttrice del Museo ebraico di Roma Alessandra Di Castro. L’asta è in programma da Sotheby’s a New York per il prossimo 17 dicembre.
“Sarà comunque un quadro non facile da vendere” riflette la storica dell’arte Sharon Reichel.
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solidarieta'
Joint, un secolo di impegno
Mentre la vicenda del rapimento di Edgardo Mortara tornava d’attualità con la riscoperta del dipinto di Moritz Oppenheim, qualcun altro ne rievocava la storia. Sul palco dell’incontro per festeggiare i cento anni dell’American Jewish Joint Distribution Committee (Jdc) a Washington, un suo pronipote parlava dello stato della vita ebraica in Italia e in Europa prendendo le mosse dalle vicende della famiglia, a partire proprio dalla storia di Edgardo, Simone Mortara, Consigliere della Comunità ebraica di Milano e segretario generale del European Council of Jewish Communities. Per il centenario dell’organizzazione impegnata a portare soccorso e solidarietà in tutto il mondo, numerose le personalità presenti, dal segretario di Stato americano John Kerry al vicepresidente Joe Biden.
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qui padova
Codici trascendentali
Un mondo, una visione che si declina attraverso lettere e cifre per “decostruire la realtà attraverso il suo valore numerico, riportarla all'essenza e riordinarla a partire dal suo significato più profondo”. Questo il concetto che sta alla base della produzione di Tobia Ravà e che l'autore stesso riassumeva in un'intervista apparsa su Pagine Ebraiche per raccontare i numeri, le equazioni, i rapporti algebrici peculiari della sua pittura.
Un impegno artistico che ha attraversato varie fasi e che ha nell'incontro con pensiero e misticismo ebraico il punto di svolta. Sarà dedicato proprio a queste tematiche, approfondite in ambito sia universitario che a stretto contatto con alcuni rabbini e studiosi italiani, la mostra “Codici trascendentali” che si inaugura domani al Centro Culturale S.Gaetano a Padova.
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qui torino
Resistenza in alta quota
È stato presentato ieri sera in Comunità “Resistenze. Quelli di Paraloup”, la storia di un piccolo borgo del cuneese in cui nacque la Resistenza, uno di quei luoghi della memoria che la Fondazione Nuto Revelli ha voluto preservare e recuperare. La serata, organizzata dal Gruppo di Studi Ebraici, ha visto intervenire, insieme ai curatori del volume, Tullio Levi, Alberto Cavaglion e Bruno Maida. Il volume edito dal Gruppo Abele e curato da Beatrice Verri e Lucio Monaco, racconta come si siano potute incrociare tante vicende diverse, compresa quella dei profughi di Saint Martin Vésubie, a Paraloup, un piccolo borgo di montagna del Cuneese.
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pilpul
Setirot - Il dizionario di Attali
È uno di quei libri da tenere sulla scrivania, o sul comodino, per consultarlo un poco alla volta, senza fretta. L'ho iniziato da qualche giorno, non l'ho finito, però mi sento di segnalarlo perché credo e spero sarà fonte di confronti, insomma di pensiero. Si tratta di un testo scritto da Jacques Attali che Fazi Editore pubblica con il titolo di “Dizionario innamorato dell'ebraismo” (“Dictionnaire amoureux du Judaïsme” nella versione originale del 2009). Attali – si sa – è economista, giornalista, fu consigliere di Stato di Mitterrand e primo presidente della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Ma è anche (quanto?) un ebreo francese nato in Algeria.

Stefano Jesurum, giornalista
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Time out - Noi giovani
Domenica è stato eletto il nuovo presidente dei giovani ebrei italiani, Simone Disegni. A lui e al suo Consiglio spetta il difficile compito di risollevare un ebraismo giovanile italiano in crisi che da un paio di anni fa fatica ad aggregare e a rappresentare i giovani ebrei come faceva un tempo. In parte per colpa proprio dei giovani (ne faccio parte anch'io) troppo spesso brutte copie dei grandi, e impegnati a discutere più che a costruire, ma purtroppo anche per colpa di quegli adulti che sembrano ricordarsi dei giovani solo in campagna elettorale.

Daniel Funaro
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La neve a Gerusalemme
Stamane dalle sette neve a Gerusalemme. La solita incertezza riguardo scuole, lavoro e viabilità. Poi la neve decide: mio figlio Yoel a casa, scuole chiuse dalle otto e strade pericolose.
Io lavoro in due posti: laboratorio centrale vicino a Lod e laboratorio d’emergenza a Gerusalemme in un piccolo ospedale. Dopo aver rinunciato a viaggiare e aver organizzato le cose al laboratorio centrale, sono andato di corsa all’ospedale.
 

Alessandro Viterbo
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