Roberto
Della Rocca,
rabbino
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Il
libro di Bereshit, contrassegnato da gravi conflitti fraterni, si
conclude con la ripacificazione familiare. I fratelli preoccupati che,
dopo la morte del loro padre, Yoseph potesse vendicarsi di loro per
averlo venduto, vengono rassicurati perché in verità sarebbero stati
agenti del volere divino, poiché tutto era previsto.
Ciò nonostante i fratelli dovranno assumersi le loro responsabilità,
invocando il perdono di Yoseph supplicandolo per ben tre
volte (Bereshit, 50; 17). E' da questo episodio che i Maestri del
Talmud (Yomà 87 a) imparano che prima del Kippur siamo obbligati
a chiedere il perdono a una persona offesa almeno per tre volte. A
dimostrazione che il conflitto/ripacificazione tra Yoseph e i suoi
fratelli assurge a paradigma di quella coniugazione necessaria e
indissolubile tra preveggenza divina e responsabilità umana. La regia
divina della storia non deve mai costituire un alibi per
deresponsabilizzarci.
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Dario
Calimani,
anglista
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Quando
qualcuno punta l’indice contro i ‘banchieri ebrei’ il paese deve
cominciare a preoccuparsi. Nessuno rimarrà indenne. E si è colti dal
sospetto che a migliorare la situazione non abbia contribuito
l’ignoranza crassa della recente classe politica, oltre che la
demagogia dei vari capipopolo. Speriamo che passi presto la
nottata.
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MILANO
– Inizia alle 20.30 all’Auditorium di Milano il Concerto di Gala del
Keren Kayemet LeIsrael, alla presenza dell’ambasciatore d’Israele in
Italia Naor Gilon. Il programma dell'Orchestra Sinfonica Nazionale e
del Coro Nazionale di Kiev prevede Ouverture e Va’ pensiero dal Nabucco
di Giuseppe Verdi, il Salmo per coro e orchestra di Aldo Finzi e la
Nona Sinfonia di Ludwig Van Beethoven.
ROMA – Alle 20.30 presso l'Aula Magna dell'Università Sapienza
(piazzale Aldo Moro 5) si esibirà, per la prima volta a Roma il
pianista e direttore d'orchestra israeliano David Greilsammer. Il
repertorio attraverserà cinque secoli diversi: da Mozart, a
Morton Feldman, da François Couperin a György Ligeti. La chiusura sarà
affidata a brani di Franz Schubert, Johann Jakob Froberger, Helmut
Lachenmann, Georg Friedrich Haendel e Matan Porat.
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Renzo Gattegna: "Futuro, responsabilità e risorse" |
"Se
è vero che l’immobilità è una pura illusione perché in verità chi non
avanza sicuramente retrocede, che la semplice conservazione senza
prospettive di sviluppo maschera la decadenza, che l’isolamento è la
peggiore minaccia per la nostra sopravvivenza, non possiamo e non
dobbiamo perdere l’occasione storica che le nostre generazioni stanno
vivendo di poter uscire coraggiosamente e definitivamente dal ruolo di
vittime in un mondo come l’attuale nel quale chi si sente vittima, e si
presenta come tale, prima o dopo lo diventa veramente". Lo ha
dichiarato il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Renzo Gattegna nella relazione introduttiva al Consiglio UCEI dell'8
dicembre 2013.
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Voci a confronto
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Il
Regna ancora l’incertezza, e per questo non cessa la preoccupazione,
relativamente sull’attesa manifestazione del “Movimento dei Forconi” in
programma domani a Roma. Da monitorare in particolare le infiltrazioni
di gruppi di estrema destra come Casa Pound. Tra le sigle coinvolte
anche il Movimento Sociale Europeo, accampatosi ieri al Circo Massimo.
Il leader della formazione, Giuliano Castellino, era stato tra gli
estremisti che si erano recati ad Albano Laziale per dare l’ultimo
saluto al criminale nazista Erich Priebke. Un interessante quadro sul
caos di queste ore è reso dal Fatto Quotidiano. Da leggere anche
l’Amaca di Michele Serra su Repubblica.
Torna la tensione al confine tra Libano e Israele dopo l’uccisione di
un soldato di Tsahal da parte di un cecchino libanese. A cercare la
strada della mediazione è il contingente Unifil cui il premier Enrico
Letta ha fatto visita negli scorsi giorni (Corriere della sera, con un
incredibile “soldato ebraico” nell’occhiello).
Tutto questo mentre in Israele, alla Knesset, si discute una legge
destinata ad aumentare il periodo di leva per le donne e a ridurre
l’impegno sotto le armi per gli uomini. Un provvedimento storico, che
di fatto ha spaccato l’opinione pubblica (Repubblica, a tutta pagina).
Video choc trasmesso ieri dal TG2. A Lampedusa alcune decine di
migranti sono stati costretti a spogliarsi pubblicamente per essere
spruzzati di disinfettante con una pompa. Sconvolto il sindaco Giusi
Nicolini, che afferma: “Una pratica che ricorda i campi di
concentramento di Auschwitz” (Messaggero).
Sul dorso milanese del Corriere si commenta la destinazione di un
milione di euro al Memoriale della Shoah di Milano decretata dal
governo nelle scorse ore. “È quanto speravamo”, commenta il
vicepresidente della Fondazione del Memoriale (e vicepresidente UCEI)
Roberto Jarach.
La folta nevicata caduta su Gerusalemme e una corsa per la solidarietà
che ha visto cadere almeno temporaneamente alcune barriere e tensioni
in un editoriale di Elena Loewenthal sulla Stampa.
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qui milano
I conti con la crisi
Non
si è parlato di Scuola nel corso dell’Assemblea della Comunità ebraica
di Milano, contrariamente alle aspettative dato che la sorte
dell’istituto era stato uno dei punti più dibattuti nell’ultima
riunione del Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
In quell’occasione il Consiglio UCEI, su proposta di alcuni componenti
romani, aveva approvato tra l’altro l'erogazione di una somma fino a
500mila euro in favore della Scuola di Milano, previa presentazione di
un piano strategico sulla situazione finanziaria dell'ente. Fondi che,
come ha spiegato l’assessore comunitario al Bilancio Raffaele Besso non
sono stati inseriti nel Preventivo 2014 perché connotati da profili di
incertezza (assente tra l’altro all’assemblea l’assessore alla Scuola
Davide Hazan, presente invece l’assessore UCEI competente, e
Consigliere comunitario, Raffaele Turiel, così come il vicepresidente
UCEI Roberto Jarach).
“Attraversiamo un momento difficile, noi come tutto il paese. Per
questo è il momento di chiedere la collaborazione di tutti. Stasera mi
aspettavo una maggiore partecipazione” le parole con cui il presidente
della Comunità Walker Meghnagi ha aperto il ritrovo.
All’ordine del giorno l’approvazione del Bilancio preventivo 2014 e la
discussione del progetto di trasferimento dell’Ufficio rabbinico dal
complesso di via Guastalla, sede della Sinagoga centrale all’edificio
scolastico, dove già si trovano tutti gli altri uffici comunitari.
A presentare i numeri previsti per l’anno 2014 è stato l’assessore
Besso. Numeri che confermano un deficit di gestione ordinaria molto
elevato, sebbene in diminuzione rispetto agli esercizi precedenti, da
oltre 2milioni e 100mila a meno di 1 milione e 900mila euro, che si
prevede di coprire per circa la metà attraverso la dismissione di
immobili.
È stato tra l’altro presentato agli iscritti lo stato dell’arte
relativo all’accertamento portato avanti negli ultimi anni dalle
autorità fiscali nei confronti della Comunità milanese. Di pochi giorni
fa la notizia della notifica del dispositivo, che prevede il pagamento
di una somma superiore al milione e mezzo di euro, da versare in tre
anni in rate trimestrali, derivante dalle imposte arretrate e dalle
sanzioni conseguite al mancato riconoscimento dello status di onlus
all’ente comunitario. Una situazione che può in prospettiva
rappresentare un grave precedente per tutte le Comunità italiane, con
Milano che rimane in costante contatto con l’UCEI, come ha sottolineato
commentando l’esito dell’assemblea lo stesso Besso. “Abbiamo 60 giorni
di tempo per capire come muoverci, già la prossima settimana è in
programma un incontro con l’UCEI per analizzare la situazione”.
Tra le voci di bilancio approfondite, quella per la Comunicazione, con
la previsione di un investimento extra rispetto all’anno 2013 dedicato
a progetti di sviluppo per le testate comunitarie, come richiesto dal
nuovo assessore alla Comunicazione e Consigliere UCEI Guido Osimo.
Archiviata con approvazione a larghissima maggioranza (solo pochi
astenuti, nessun contrario), la discussione sul Bilancio preventivo
2014, i partecipanti hanno avuto modo di confrontarsi sulla questione
del trasferimento dell’Ufficio rabbinico, già oggetto di vivace
dibattito dentro e fuori dal Consiglio.
A presentare il progetto il Consigliere con delega al personale Claudia
Terracina, che ha spiegato i benefici in termini di maggiore presenza
del rabbino capo Alfonso Arbib nella zona dove vive e si muove la
maggior parte della Comunità e di opportunità di sinergie per il
personale con gli altri dipartimenti comunitari.
Di orientamento contrario allo spostamento la maggior parte degli
interventi del pubblico, alcuni portati proprio da “guastalliani”
appassionati, che hanno ricordato come siano tanti gli iscritti della
Comunità che ancora gravitano intorno a quella parte di Milano.
Ed è proprio a loro che lo stesso rav Arbib, intervenendo
all’assemblea, che ha chiesto uno “scatto d’orgoglio”. “Via Guastalla è
il Tempio della Comunità, ma è anche il vostro e di voi ha bisogno,
perché come qualsiasi altro Bet Haknesset, non può vivere senza che i
suoi frequentatori se ne facciano carico. Da quando sono diventato
rabbino capo, via Guastalla è il mio tempio e vi sono molto legato. Se
continuerà a essere solo la Comunità a occuparsene, temo per il suo
futuro”.
Terracina ha rassicurato sul fatto che l’apertura dell’Ufficio
rabbinico a scuola non comporterebbe l’abbandono del complesso di via
Guastalla, e tanto meno del tempio o la diminuzione dei servizi
religiosi, Besso ha inoltre ricordato come il trasferimento avverrà
soltanto se la ristrutturazione necessaria potrà essere a costo zero
per la Comunità attraverso l’intervento di sponsor. Il presidente
Meghnagi ha infine ringraziato per gli interventi e assicurato che la
discussione proseguirà nel prossimo Consiglio.
A rimanere nell’aria, nel corso dell’assemblea, una domanda di fondo:
come garantire la sostenibilità economica della vita comunitaria a
fronte di un deficit strutturale così alto? Una risposta dovrà essere
fornita dalle due Commissioni dedicate approvate nell’ultima riunione
di Consiglio, una per il lavoro sul controllo di gestione (sulla scia
di quanto già intrapreso con la realizzazione di una centrale acquisti)
e l’altra con finalità strategica più generale.
L’appuntamento, per parlare ancora di numeri, ma soprattutto di valori
e di contenuti in questa prospettiva, è per una nuova assemblea
comunitaria che dovrebbe venire convocata verso febbraio.
“Da gennaio sarà operativa la nuova piattaforma di contabilità
sviluppata con l’UCEI e avremo anche una situazione più definita
relativa allo stesso bilancio - ha spiegato Besso - Sarà un buon
momento per discuterne. E allora dovremo fare di tutto perché la
partecipazione degli iscritti sia maggiore. Ciò che rav Arbib ha detto
a proposito della sinagoga di via Guastalla, a mio parere va declinato
a proposito dell’intera comunità. Abbiamo bisogno del sostegno della
gente”.
Rossella Tercatin
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MACCABI WORLD UNION
Leo Dan Bensky alla presidenza
È
il manager finlandese Leo Dan Bensky, chief executive del colosso
internazionale Nokia, il nuovo presidente del Maccabi World Union. Una
decisione che arriva a poche settimane dalla drammatica scomparsa di
Guiora Esrubilsky e che è stata decretata nel segno della continuità
stabilita dallo Statuto del Maccabi in situazioni di emergenza. Bensky
svolgeva infatti la funzione di vicepresidente da sei anni.
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antisemitismo
Il nuovo tic a braccio teso
Un ritorno inquietante
Un
fenomeno inquietante, come inquietante è il successo mediatico che lo
accompagna, veicolato dagli immancabili social network, che stanno
contribuendo ad amplificare e moltiplicare il fenomeno. Potrebbe essere
un giochino come tanti: chiedere a persone anche sconosciute di
mettersi in una posa particolare, fotografarle e poi postare la foto su
facebook, o su un sito costruito apposta. Peccato che la posa preveda
il saluto nazista, e i luoghi abbiamo un valore simbolico forte. Che lo
sfondo sia Treblinka, oppure Auschwitz, che si veda la facciata di una
sinagoga o che il soggetto sia un ignaro soldato israeliano, tutto
contribuisce a far pensare che l'intenzione sia molto precisa, e che si
tratti dell'ennesima preoccupante riprova che lo strisciante
antisemitismo dietro questi gesti sconsiderati si ben più forte e
diffuso di quanto si voglia ammettere.
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Nelson Mandela |
E'
difficile aggiungere parole al profluvio di articoli e dichiarazioni
dedicati a Nelson Mandela. Del resto, non si può negare la
straordinaria importanza della sua figura: un simbolo, un eroe, un
visionario. Confesso di aver letto avidamente decine di interventi
provando spesso un senso di frustrazione. Troppa retorica, in attesa
dei funerali ancor più pomposi e inevitabilmente retorici. Per questa
ragione, nel mio piccolo, provo a ragionare sull'insegnamento che
Madiba ci ha consegnato.
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie
- I mostri della Memoria |
Frequentando
le scuole da anni per i miei tour della Memoria, la paradossale scena
di qualche giorno fa nel corso della trasmissione “L’Eredità” su Rai
Uno, condotta da Carlo Conti, in cui tutti i giovani concorrenti non
hanno saputo indicare la data di nomina a cancelliere di Adolf Hitler
(1933), scegliendo ciascuno le altre improbabilissime opzioni (1948,
1964, 1979), non mi ha sorpreso più di tanto. Proprio un paio di
settimane fa, in una scuola del Lazio, in un’aula magna colma di
studenti, ho provato a chiedere la data della marcia su Roma delle
camicie nere di Mussolini (1922), dando per scontato che qualcuno la
conoscesse, e invece in sala è calato un imbarazzante silenzio.
Mario Avagliano
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Certificazioni |
In
tempi in cui il kasher sembra diventato, almeno in Italia, un argomento
da Bar dello Sport, di cui tutti parlano e pochi capiscono, è
importante segnalare che da fine ottobre, sui voli Alitalia di medio e
corto raggio, vengono serviti salatini kasher, con tanto di
certificazione in bella vista sulla confezione. Cos'è successo?
Mosè Silvera
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