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22 dicembre 2013 - 19 Tevet 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
Il Faraone, con i suoi decreti, è il primo artefice di una strage degli innocenti ( il midrash in verità trova in Nimrod, costruttore della torre di Babele, un suo degno precursore). In tanti, ancora oggi, proseguono la sua strada.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Quando serve non si ha mai una penna e un foglio a portata di mano. Ieri al mio bet-hakenesset un mio amico, che per me è anche un maestro, commentando la parashà di Shemot ha richiamato l’attenzione di tutti noi che eravamo lì, sul fatto che il primo atto di ribellione alla legge del faraone sia segnato dalla rivolta delle nutrici, di Miriam e della figlia del faraone. Tutte donne. È un’osservazione saliente, mi pare, da tenere a mente per la prossima giornata europea della cultura ebraica che avrà per tema ebraismo e donne.
 

 
Renzo Gattegna: "Futuro, responsabilità e risorse"
Se è vero che l’immobilità è una pura illusione perché in verità chi non avanza sicuramente retrocede, che la semplice conservazione senza prospettive di sviluppo maschera la decadenza, che l’isolamento è la peggiore minaccia per la nostra sopravvivenza, non possiamo e non dobbiamo perdere l’occasione storica che le nostre generazioni stanno vivendo di poter uscire coraggiosamente e definitivamente dal ruolo di vittime in un mondo come l’attuale nel quale chi si sente vittima, e si presenta come tale, prima o dopo lo diventa veramente". Lo ha dichiarato il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna nella relazione introduttiva al Consiglio UCEI dell'8 dicembre 2013.
 
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Voci a confronto
I rabbini italiani e il ciclone Bergoglio. Su l’Osservatore Romano e La Stampa spazio all’inchiesta realizzata per il numero di gennaio da Pagine Ebraiche in cui cinque Maestri dell’ebraismo italiano si esprimono sulla figura del nuovo pontefice, il suo impatto sulla realtà ebraica e sul suo ruolo nel dialogo interreligioso. Fare chiarezza, storicamente parlando, sulla figura di Giovanni Palatucci, Giusto tra le Nazioni. Sarà l’impegno del gruppo di ricerca promosso dall’Unione delle Comunità Ebraiche italiane e dalla Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (Cdec) di Milano. “Il primo incontro, riferisce Pagine ebraiche, si è tenuto presso il Cdec coordinato da Michele Sarfatti, con la partecipazione di Mauro Canali, Matteo Luigi Napolitano, Marcello Pezzetti, Liliana Picciotto, Micaela Procaccia e Susan Zuccotti del Centro Primo Levi di New York, l’istituto che aveva riaperto il caso, riproponendosi, a sua volta, di approfondirlo”(Avvenire). “Gita obbligatoria ad Auschwitz? Potrebbe essere controproducente” titola il Fatto Quotidiano in merito alla proposta, in Germania, del responsabile per l’Istruzione del Spd Dieter Rossman di introdurre per tutti gli studenti tedeschi l’obbligo di visitare un campo di concentramento. Iniziativa che vorrebbe essere una risposta alla notizia, data dal quotidiano Bild, per cui la Germania è quinta nella classifica delle visite al ex campo di concentramento di Auschwitz, due posizioni in meno rispetto al 2009 (dati messi in luce dalla Fondazione che gestisce l’ex lager nazista). Critico l’articolo del Fatto, a firma di Silvia Truzzi, sulla decisione di istituzionalizzare le visite ai campi di concentramento; scelta che la giornalista paragona alla volontà di introdurre in Italia il reato di negazionismo. “Se lo scopo è arginare uno stravolgimento della storia che offenda le vittime – scrive Truzzi – c’è il concreto rischio che il nuovo reato sortisca l’effetto opposto, facendo da megafono alle tesi dei negazionisti”. Sul Corriere della Sera, l’arcivescovo Gerhard Ludwig Muller spiega la posizione della Chiesa rispetto ai lefebvriani (noti per aver espresso tesi antisemite e negazioniste). “Ai vescovi è stata revocata la scomunica canonica per le ordinazioni illecite – afferma Muller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede – ma resta quella sacramentale, de facto, per lo scisma: si sono allontanati dalla comunione con la Chiesa. Dopodiché non chiudiamo la porta, mai, e li invitiamo a riconciliarsi. Ma anche loro devono cambiare atteggiamento, accettare le condizioni della Chiesa cattolica e il sommo pontefice come criterio definitivo di appartenenza". Mentre le potenze mondiali si apprestano a partecipare a Ginevra II, la conferenza di pace per trovare una soluzione al conflitto siriano, il ministro degli Esteri italiano Emma Bonino fa visita a un altro protagonista degli accordi in Svizzera: l’Iran. Diritti delle donne e guerra civile siriana i temi principali del viaggio del ministro ma anche la situazione del nucleare iraniano. La parola data da Teheran sul disarmo nucleare desta preoccupazione in molti ambienti, in particolare in Israele dove la fiducia nella buona fede iraniana è decisamente poca. “Dipenderà da loro, ma anche da noi – ha affermato il ministro Bonino – Non bisogna fare errori tattici o farsi prendere da nervosismo. Gente pronta a rovinare tutto ce n’è da entrambe le parti. Il momento è delicato e chi ne è consapevole ha l’obbligo di essere più disciplinato degli altre” (Corriere).
 
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  davar
dialogo
I rabbini e il ciclone Bergoglio
“Il nuovo papa incarna e, al contempo, alimenta la necessità di modificare gli stili di vita, il modus vivendi contemporaneo con il suo profilo egotico e individualista. Bergoglio personifica la speranza di mutamento e l‘auspicio di aver trovato una guida capace di far uscire la società italiana dal tunnel di insipienza leaderistica in cui il Paese brancola”. È quanto si legge in uno studio sul papa argentino realizzato su scala nazionale dall'istituto di indagine SWG di Trieste e analizzato dalla redazione di Pagine Ebraiche. Numerose le tematiche affrontate nella ricerca: dall'impatto di Bergoglio sul mondo dei media all'evoluzione del sentimento religioso in tutta la società. Domande e spunti che riguardano da vicino anche il rabbinato italiano, depositario di una tradizione che racchiude storie e valori plurimillenari. Cosa ne pensate di Bergoglio? Che effetto può avere la sua azione sul dialogo interreligioso? Queste le domande che sono state poste a cinque Maestri: il presidente dell'Assemblea rabbinica italiana Elia Richetti, il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, il rabbino capo di Milano Alfonso Arbib, il rabbino capo di Firenze Joseph Levi e il direttore del dipartimento Educazione e Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, rav Roberto Della Rocca.
L'inchiesta è stata anticipata dall'Osservatore Romano andato in stampa con data sabato 21 dicembre. Ieri inoltre la pubblicazione integrale sul sito del quotidiano La Stampa in un articolo a firma di Giacomo Galeazzi.
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limmud conference 2013
Ebraismo, confronto a più voci 
Tutto lo scibile ebraico (o quasi) in sei giorni da centinaia di incontri e migliaia di persone. Sono questi gli ingredienti di Limmud Conference, tradizionale momento di ritrovo della settimana del 25 dicembre. Leader, educatori, artisti, attivisti, semplici membri delle comunità ebraiche di tutto il mondo confluiscono in Inghilterra in un evento all’insegna del principio che tutti hanno qualcosa da insegnare e tutti hanno qualcosa da imparare: ciascun partecipante ha la possibilità di offrire la propria sessione su un qualsiasi argomento ritenga di interesse. Il curioso risultato è un mix di momenti di studi halakhici e approfondimenti di politica internazionale, laboratori teatrali e musicali, sessioni di poesia e letteratura, programmi speciali per insegnanti, teenagers, bambini. Limmud offre quest’anno un motivo in più per sintonizzarsi sull'Università di Warwick dove la conferenza è ospitata: per la prima volta dalla sua nascita, interverrà infatti il rabbino capo del Commonwealth, rav Ephraim Mirvis.
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diritti
Edgar Bronfman (1929-2013)
Quasi trent'anni alla guida del Congresso mondiale ebraico. Tante battaglie e successi ottenuti in nome della difesa dei diritti e contro le discriminazioni. Dai risarcimenti alle vittime della Shoah alla tutela degli ebrei sotto l'opprimente regime sovietico, il magnate e filantropo americano Edgar Bronfman, scomparso oggi a New York, è stato tra i protagonisti di fine secolo grazie al suo impegno per diritti della minoranza ebraica nel mondo. Nel 1999 il presidente Usa Bill Clinton gli conferì la Medaglia presidenziale per la libertà, più alto riconoscimento civile americano. La Giunta dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane riunita oggi ha espresso cordoglio e partecipazione al lutto per la sua scomparsa.

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qui vienna\
L'orchestra e i conti col passato
Capodanno è anche seguire il concerto dell'orchestra filarmonica di Vienna, che viene trasmesso in settantacinque paesi e ascoltato da milioni di persone. Si tratta di un'orchestra storica, considerata una delle migliori al mondo, che però da qualche anno combatte contro un'immagine offuscata dal suo passato. Nel 1942, infatti, rese omaggio a sei leader nazisti, fra cui Arthur Seyss-Inquart, governatore prima dell’Austria e poi dell’Olanda occupata dai nazisti e al suo successore Baldur Von Schirach, corresponsabile di circa 65mila deportazioni. A oltre settant'anni da quella decisione, la Filarmonica viennese ha deciso finalmente di ritirare le onorificenze ai gerarchi nazisti.
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pilpul
Il senso dell'angoscia
Va verso la sua conclusione un anno difficile mentre se ne approssima un altro che potrebbe rivelarsi ancora più problematico. Che l’Italia sia un paese in declino è oramai idea comune, ovvero percezione condivisa. Quanto e cosa ciò comporti, e quando questo declino possa arrestarsi, al di là delle dichiarazioni di rito delle autorità di turno, sono invece motivi di discussione. Sta di fatto che le famiglie italiane, chi più chi di meno, sono state colpite ripetutamente dai contraccolpi di una crisi economica le cui manifestazioni più virulente sono iniziate già nel 2007.

Claudio Vercelli
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Nugae - Risus abundat
Bruttina questa notizia. In poche parole – non c'è un modo dolce per dirlo – ridere fa male. Praticamente, ogni film di Woody Allen potrebbe essere mortale. Allora, in realtà non è che faccia solo male, ma insomma, il riso non faceva buon sangue? I confortanti luoghi comuni hanno sempre lasciato credere che 'chi ha coraggio di ridere sia padrone del mondo' e simili meraviglie, e adesso basta? Ma Leopardi non leggerà mai lo studio “Laughter and MIRTH (Methodical Investigation of Risibility, Therapeutic and Harmful)”, pubblicato sull'ultimo numero di The British Medical Journal, per gli amici BMJ, dagli studiosi Robin E. Ferner e Jeffrey K. Aronson.

Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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Fedeltà alla Torah
Cosa può accomunare un rabbino ortodosso e un accademico non religioso, o addirittura antireligioso? Gli ebrei di tutto il mondo tendono a convergere e a enfatizzare la propria unità come un “popolo” solidale che possiede una identità collettiva – nonostante le inevitabili disparità culturali – o tendono a formulare concetti contrastanti, sotto il comune titolo di “identità ebraica”? Queste sono le domande che per il professor Eliezer Ben Rafael compongono il cuore di “Cosa significa essere ebreo?”, l’e-book di Proedi (il libro è scaricabile dal sito www.proedieditore.it) che mette in luce per la prima volta in Italia quella discussione sistematica sull’identità ebraica avviata nel 1958 dall’allora Primo ministro dello Stato di Israele David Ben Gurion.  Cinquanta i “Saggi di Israele” cui Ben Gurion l’interrogativo sul significato dell’identità ebraica tra cui i tre rabbini italiani Alfredo Sabato Toaff, Elio Toaff e Dante Lattes. Ogni domenica, sul nostro notiziario quotidiano e sul portale www.moked.it, troverete le loro risposte. Ad aprire questo percorso lo scrittore e Premio Nobel per la Letteratura Shmuel Yosef Agnon, nato nel 1888 in Galizia con il nome di Shmuel Yosef Czaczkes.

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