Roberto
Della Rocca,
rabbino
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Seguendo il ciclo di studio quotidiano del
Talmud, si conclude oggi il Trattato di Yomà, durato 87 giorni, e che
affronta le varie tematiche connesse al giorno di Kippur.
E' antico uso, al termine dello studio di un Trattato, recitare una
preghiera seguita da un Kaddish e da un rinfresco per condividere anche
con altri la soddisfazione per aver portato a termine un progetto e
accingersi a dare inizio, già all'indomani, a un nuovo Trattato di
studio.
Tra le varie espressioni di questa singolare preghiera primeggia il
ringraziamento all'Eterno per averci assegnato il compito di un uso
alto e nobile delle parole e della comunicazione, contrapposto a quella
processione di parole vuote,"devarìm betelìm", amplificata sempre più
spesso nei vari teatrini del vacuum dei nostri fori digitali e
virtuali.
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Dario
Calimani,
anglista
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Accade a volte che l’autorevolezza mal
interpretata porti all’autoritarismo. O accade che l’azione politica
faccia dell’uomo un politicante. O che si creda che arrogarsi un titolo
dia il diritto di manifestare arroganza. Ma il peggio capita quando
argomentando supposizioni si deborda nella supponenza. La colpa, come
appare ovvio, non è del linguaggio, ma del pensiero che lo produce e lo
converte in scompostezza. E la parola diventa la cosa. Essenziale prima
o poi, per chi voglia crescere, è prenderne modesta coscienza.
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ROMA - Appuntamento alle 18 nella Sala della
Promoteca in Campidoglio per lo spettacolo “Ma come posso cantare”
organizzato con la collaborazione dell'Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane e il patrocinio di Roma Capitale. Voce recitante e regia sono
di Luigi Tani, ad eseguire i canti il coro ebraico Ha-Kol diretto dal
maestro Andrea Orlando. L'ingresso è libero e gratuito.
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Un ciclo di incontri
sull'etica medica
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Un ciclo di incontri sull’etica medica
patrocinato dal Dipartimento Educazione e Cultura UCEI, avrà luogo nei
locali del Tempio dei Giovani sull’Isola Tiberina con cadenza
settimanale. Appuntamento ogni lunedì alle 20. Tra i rabbinim coinvolti
Roberto Colombo, Roberto Della Rocca, Riccardo Di Segni, Cesare Efrati,
Gianfranco Di Segni, Benedetto Carucci, Ariel Di Porto, Amedeo
Spagnoletto, Gavriel Levi, Umberto Piperno.
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L'intolleranza sul web |
Violenza mediatica e imbarbarimento del
linguaggio. Ancora in primo piano sui giornali le polemiche sugli
insulti e le minacce che esponenti del Movimento Cinque Stelle hanno
rivolto alla presidente della Camera Laura Boldrini e alla giornalista
Daria Bignardi: “barbarie intollerabili” le definisce Letta
(Repubblica). Sul Corriere, un’analisi di come la rete abbia il potere
di trasformare un atto che per la sua follia meriterebbe solo oblio e
indifferenza (il rogo di un libro nel caminetto di casa) in un caso
mediatico che richiama pagine dolorose della storia (“Gli attacchi sul
web – Il libro al rogo e i cervelli in acqua” il titolo
dell’intervento). Sul Fatto Quotidiano Marco Travaglio tenta di
ribaltare il concetto offrendo un lungo catalogo di insulti rivolti ai
Cinque Stelle, fra cui spicca quella di “fascisti”. Sulla prima pagina
di Repubblica, Marc Lazar denuncia il clima che si è instaurato in
Italia ma anche in Francia, lanciando un monito contro l’intolleranza e
il populismo che dilagano alimentati dalla crisi economica, a sud e a
nord delle Alpi.
A proposito di Francia, dopo la manifestazione dei movimenti cattolici
che ha portato negli scorsi giorni in piazza mezzo milione di persone,
bloccata la riforma del diritto di famiglia caratterizzata da una
maggiore apertura verso le coppie omosessuali (Corriere, dove si
riflette anche sull’opportunità che il premier Letta partecipi
all’apertura delle Olimpiadi di Sochi in Russia dove sono state emanate
leggi restrittive nei confronti dei gay).
Il comico francese antisemita e negazionista Dieudonné è stato
dichiarato persona non gradita in Inghilterra dove voleva recarsi per
offrire sostegno al calciatore Nicolas Anelka, squalificato per il
gesto della quenelle, il saluto nazista al contrario (Stampa).
“Le accuse infamanti del passato alimentano ancora l’antisemitismo”.
Così sul Corriere viene commentata la notizia della riabilitazione di
Raphael Levy che nel 1670 in Francia venne condannato al rogo con
l’accusa di “omicidio rituale” di un bambino cristiano, mentre un
recente sondaggio rivela che in Polonia il 13 per cento della
popolazione è ancora convinta che gli ebrei usassero il sangue per le
celebrazioni.
“Ora i romani isolino l’odio”. Sul Messaggero un forte appello perché a
una settimana dal 27 gennaio la Memoria non cada nell’oblio ma venga
riaffermata quotidianamente contro ogni intolleranza. Intolleranza che
in Europa è purtroppo forte e in crescita come denuncia il Commissario
agli Affari interni Cecilia Malmstrom, che annuncia la creazione di
Centro europeo di conoscenze sull’estremismo violento (il suo
intervento è riproposto sul Messaggero).
Israele. Corriere e la Stampa riportano dell’intervista al New York
Times rilasciata dal presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu
Mazen. Giornale e Repubblica raccontano della fabbrica di Soda Stream
dove lavorano insieme palestinesi e israeliani, ma che si trova nei
Territori e che è diventata famosa dopo le (vane) pressioni alla
testimonial del brand Scarlett Johansson per rinunciare all’incarico in
nome del boicottaggio contro Israele.
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qui
pisa
Un
questore tra i Giusti
“Angelo
de Fiore, con la sua testimonianza di vita, il suo spirito di servizio
e i suoi valori etici e morali che portò con coerenza fino in fondo
costituisce un esempio e un modello per tutti noi in quanto esseri
umani. E può sicuramente essere una figura di riferimento anche per
tutti noi servitori dello Stato di oggi, sia qui in Italia sia da noi
in Israele, in particolare per tutti i componenti, responsabili e non,
delle forze dell’ordine e delle forze armate, per l’importante e
oneroso servizio che hanno scelto di svolgere”. Lo ha affermato
l’ambasciatore d’Israele a Roma Naor Gilon rendendo omaggio ad Angelo
de Fiore, ex questore di Pisa che lo Yad Vashem ha voluto riconoscere
come Giusto tra le Nazioni per il suo impegno nel salvataggio di
numerosi ebrei nei mesi in cui a Roma infiurò la persecuzione
nazifascista. Ad intervenire, tra gli altri, il ministro
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza,
il questore Gianfranco Bernabei, il sindaco Marco Filippeschi, il capo
della Polizia Alessandro Pansa e il prefetto Francesco Tagliente). In
rappresentanza dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane il
consigliere Anselmo Calò, delegato per la Comunità di Pisa e
coordinatore delle commissioni UCEI.
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qui
milano
Identità
in musica
Melodie
dal sapore arabo e tanghi dalle parole in ebraico. Memorie dei secoli
di peregrinazioni degli ebrei sefarditi cacciati dalla Spagna nel 1492
e istantanee di shtetl dall’Europa dell’Est, anche in versione
newyorkese. Sala piena alla Libreria Claudiana di Milano per lo
spettacolo cabaret del musicista Manuel Buda e della regista e attrice
Miriam Camerini proposto dall'Associazione Nuovo Convegno. Letture,
canti e riflessioni sul significato più
autentico del concetto di musica ebraica. E forse anche sull’idea
stessa di identità.
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memoria
I
Giusti di Novara
Continuano
le proiezioni sul territorio del film “La Shoah nelle terre novaresi e
i giusti” che Giuseppe Tosi ha voluto dedicare al capitolo, ancora in
parte da scoprire, delle atrocità commesse contro gli ebrei da Meina a
Baveno, da Orta a Novara. Crimini che sono ricordati nel Comune di
Galliate insieme alle storie di chi, in quella cornice drammatica,
scelse di opporsi al male a rischio della vita e di quella dei suoi
cari. “Questo filmato – ha spiegato Tosi – vuole ricordare quei tragici
avvenimenti, che portarono alla scomparsa di ben 82 persone in tutto il
territorio dell'ex provincia di Novara. È importante soprattutto che i
giovani sappiano cosa è accaduto e imparino a leggere i segnali della
storia, per evitare di ricadere in quel baratro”. Arrivata a
complemento dell'omonima mostra inaugurata lo scorso anno a Novara, la
pellicola ha la grafica e il montaggio di Giorgio Beldì.
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Alitalia
e il Mediterraneo |
La
compagnia aerea Etihad pare prossima all’acquisizione di Alitalia, la
compagnia di bandiera italiana ormai da anni attaccata al respiratore.
Nel 2007 si candidò Air France, ma Silvio Berlusconi si intestò una
battaglia vincente a tutela dell’“italianità” del nostro vettore. A
distanza di sette anni i francesi non hanno più quattrini e rinunciano
a prelazioni e pre-contratti. Sempre in questi giorni il fondo
d’investimento del Qatar sembra sul punto di comprare una parte
consistente delle quote Eni appena privatizzate, circa il 4%. E così
via, dopo tre giorni di missione di Enrico Letta negli Emirati Arabi:
il presidente italiano nei panni dell’abilissimo venditore di tappeti e
gli emiri del golfo in quelli di acquirenti
magnanimi.
Che c’entra tutto questo con gli ebrei italiani?
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie
- Via Gaetano Azzariti |
Nel
dopoguerra molti dei protagonisti delle leggi razziste del 1938 e
dell’apparato di propaganda e di applicazione delle misure
discriminatorie nei confronti degli ebrei sono rimasti al loro posto o
addirittura hanno fatto carriera, senza alcuna abiura del loro passato
scomodo.
Uno dei casi più clamorosi è quello del giurista napoletano Gaetano
Azzariti, nominato dal regime fascista presidente del Tribunale della
Razza. Dopo la liberazione, Azzariti non solo attraversò indenne il
cambio di guardia, diventando ministro della Giustizia del governo
Badoglio e addirittura riciclandosi come consigliere dei ministri
Togliatti e Parri nella commissione di epurazione, ma fu anche
insignito della gran croce al merito della Repubblica italiana, fu
nominato presidente della Corte Costituzionale e, dopo la morte, si
vide intitolare nel 1970 una strada nella sua città natale.
Mario Avagliano
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