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4 febbraio 2014 - 4 Adar 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Seguendo il ciclo di studio quotidiano del Talmud, si conclude oggi il Trattato di Yomà, durato 87 giorni, e che affronta le varie tematiche connesse al giorno di Kippur.
E' antico uso, al termine dello studio di un Trattato, recitare una preghiera seguita da un Kaddish e da un rinfresco per condividere anche con altri la soddisfazione per aver portato a termine un progetto e accingersi a dare inizio, già all'indomani, a un nuovo Trattato di studio.
Tra le varie espressioni di questa singolare preghiera primeggia il ringraziamento all'Eterno per averci assegnato il compito di un uso alto e nobile delle parole e della comunicazione, contrapposto a quella processione di parole vuote,"devarìm betelìm", amplificata sempre più spesso  nei vari teatrini del vacuum dei nostri fori digitali e virtuali.
 
Dario
Calimani,
anglista
Accade a volte che l’autorevolezza mal interpretata porti all’autoritarismo. O accade che l’azione politica faccia dell’uomo un politicante. O che si creda che arrogarsi un titolo dia il diritto di manifestare arroganza. Ma il peggio capita quando argomentando supposizioni si deborda nella supponenza. La colpa, come appare ovvio, non è del linguaggio, ma del pensiero che lo produce e lo converte in scompostezza. E la parola diventa la cosa. Essenziale prima o poi, per chi voglia crescere, è prenderne modesta coscienza.
 
ROMA - Appuntamento alle 18 nella Sala della Promoteca in Campidoglio per lo spettacolo “Ma come posso cantare” organizzato con la collaborazione dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e il patrocinio di Roma Capitale. Voce recitante e regia sono di Luigi Tani, ad eseguire i canti il coro ebraico Ha-Kol diretto dal maestro Andrea Orlando. L'ingresso è libero e gratuito.
 
Un ciclo di incontri
sull'etica medica
Un ciclo di incontri sull’etica medica patrocinato dal Dipartimento Educazione e Cultura UCEI, avrà luogo nei locali del Tempio dei Giovani sull’Isola Tiberina con cadenza settimanale. Appuntamento ogni lunedì alle 20. Tra i rabbinim coinvolti Roberto Colombo, Roberto Della Rocca, Riccardo Di Segni, Cesare Efrati, Gianfranco Di Segni, Benedetto Carucci, Ariel Di Porto, Amedeo Spagnoletto, Gavriel Levi, Umberto Piperno.
 
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L'intolleranza sul web
Violenza mediatica e imbarbarimento del linguaggio. Ancora in primo piano sui giornali le polemiche sugli insulti e le minacce che esponenti del Movimento Cinque Stelle hanno rivolto alla presidente della Camera Laura Boldrini e alla giornalista Daria Bignardi: “barbarie intollerabili” le definisce Letta (Repubblica). Sul Corriere, un’analisi di come la rete abbia il potere di trasformare un atto che per la sua follia meriterebbe solo oblio e indifferenza (il rogo di un libro nel caminetto di casa) in un caso mediatico che richiama pagine dolorose della storia (“Gli attacchi sul web – Il libro al rogo e i cervelli in acqua” il titolo dell’intervento). Sul Fatto Quotidiano Marco Travaglio tenta di ribaltare il concetto offrendo un lungo catalogo di insulti rivolti ai Cinque Stelle, fra cui spicca quella di “fascisti”. Sulla prima pagina di Repubblica, Marc Lazar denuncia il clima che si è instaurato in Italia ma anche in Francia, lanciando un monito contro l’intolleranza e il populismo che dilagano alimentati dalla crisi economica, a sud e a nord delle Alpi.
A proposito di Francia, dopo la manifestazione dei movimenti cattolici che ha portato negli scorsi giorni in piazza mezzo milione di persone, bloccata la riforma del diritto di famiglia caratterizzata da una maggiore apertura verso le coppie omosessuali (Corriere, dove si riflette anche sull’opportunità che il premier Letta partecipi all’apertura delle Olimpiadi di Sochi in Russia dove sono state emanate leggi restrittive nei confronti dei gay).
Il comico francese antisemita e negazionista Dieudonné è stato dichiarato persona non gradita in Inghilterra dove voleva recarsi per offrire sostegno al calciatore Nicolas Anelka, squalificato per il gesto della quenelle, il saluto nazista al contrario (Stampa).
“Le accuse infamanti del passato alimentano ancora l’antisemitismo”. Così sul Corriere viene commentata la notizia della riabilitazione di Raphael Levy che nel 1670 in Francia venne condannato al rogo con l’accusa di “omicidio rituale” di un bambino cristiano, mentre un recente sondaggio rivela che in Polonia il 13 per cento della popolazione è ancora convinta che gli ebrei usassero il sangue per le celebrazioni.
“Ora i romani isolino l’odio”. Sul Messaggero un forte appello perché a una settimana dal 27 gennaio la Memoria non cada nell’oblio ma venga riaffermata quotidianamente contro ogni intolleranza. Intolleranza che in Europa è purtroppo forte e in crescita come denuncia il Commissario agli Affari interni Cecilia Malmstrom, che annuncia la creazione di Centro europeo di conoscenze sull’estremismo violento (il suo intervento è riproposto sul Messaggero).
Israele. Corriere e la Stampa riportano dell’intervista al New York Times rilasciata dal presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen. Giornale e Repubblica raccontano della fabbrica di Soda Stream dove lavorano insieme palestinesi e israeliani, ma che si trova nei Territori e che è diventata famosa dopo le (vane) pressioni alla testimonial del brand Scarlett Johansson per rinunciare all’incarico in nome del boicottaggio contro Israele.
 
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  davar
israele
Kasherut verso la riforma
Rivoluzionare il sistema israeliano di controllo della kasherut, le regole alimentari legate alla normativa ebraica. Questo l'obiettivo della riforma annunciata dal ministro per i Servizi religiosi Naftali Bennet, assieme al suo vice Eli Ben Dahan e al rabbino capo ashkenazita rav David Lau. “Lo scopo ultimo è di restituire al pubblico la fiducia nel controllo della kasherut, regolarizzando i rapporti di lavoro, eliminando gli interessi esterni e aggiornando la supervisione con nuove e trasparenti tecnologie”, ha affermato Eli Ben Dahan. Una “rivoluzione” accolta da molti con favore in quanto elimina alcune contraddizioni, in particolare nel rapporto tra controllori e controllati - ovvero tra ispettori e le attività che richiedono le certificazioni kasher – ma non esente, secondo altri, da critiche.
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tecnologia e cinema
Brooklyn in Google Glass
È domenica sera e ci troviamo in un centro culturale di Crown Heights, nel cuore di Brooklyn. Sedute di fronte a uno schermo vi sono persone molto diverse tra loro. Alcuni uomini indossano cappelli neri, mentre alcune donne hanno il capo coperto da parrucche. Altri invece hanno i capelli intrecciati in lunghi dreadlocks in stile Bob Marley. Il pubblico però non bada alle differenze, perché a catturare tutta l’attenzione c’è un documentario. Il lungometraggio proiettato nella sala è un documentario molto particolare. Per protagonisti ha le due comunità che popolano la zona di Crown Hights a New York – gli ebrei ultraortodossi e i West Indian Americans, americani originari delle isole caraibiche. E a ritrarli non sono state delle banali telecamere; i creatori del film, sette giovani newyorchesi appassionati di tecnologia, hanno preferito girarlo con Google Glass.
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qui pisa
Un questore tra i Giusti
“Angelo de Fiore, con la sua testimonianza di vita, il suo spirito di servizio e i suoi valori etici e morali che portò con coerenza fino in fondo costituisce un esempio e un modello per tutti noi in quanto esseri umani. E può sicuramente essere una figura di riferimento anche per tutti noi servitori dello Stato di oggi, sia qui in Italia sia da noi in Israele, in particolare per tutti i componenti, responsabili e non, delle forze dell’ordine e delle forze armate, per l’importante e oneroso servizio che hanno scelto di svolgere”. Lo ha affermato l’ambasciatore d’Israele a Roma Naor Gilon rendendo omaggio ad Angelo de Fiore, ex questore di Pisa che lo Yad Vashem ha voluto riconoscere come Giusto tra le Nazioni per il suo impegno nel salvataggio di numerosi ebrei nei mesi in cui a Roma infiurò la persecuzione nazifascista. Ad intervenire, tra gli altri, il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza, il questore Gianfranco Bernabei, il sindaco Marco Filippeschi, il capo della Polizia Alessandro Pansa e il prefetto Francesco Tagliente). In rappresentanza dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane il consigliere Anselmo Calò, delegato per la Comunità di Pisa e coordinatore delle commissioni UCEI.
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qui milano
Identità in musica
Melodie dal sapore arabo e tanghi dalle parole in ebraico. Memorie dei secoli di peregrinazioni degli ebrei sefarditi cacciati dalla Spagna nel 1492 e istantanee di shtetl dall’Europa dell’Est, anche in versione newyorkese. Sala piena alla Libreria Claudiana di Milano per lo spettacolo cabaret del musicista Manuel Buda e della regista e attrice Miriam Camerini proposto dall'Associazione Nuovo Convegno. Letture, canti e riflessioni sul significato più autentico del concetto di musica ebraica. E forse anche sull’idea stessa di identità.

qui venezia
Quando lo sport fu propaganda
Inaugurata al Museo ebraico di Venezia la mostra “Sport, sportivi e giochi olimpici nell’Europa in guerra (1936-1948)” a cura del Mémorial de la Shoah di Parigi. Ad accompagnare l’esposizione si è svolto ieri un seminario con gli interventi di Laura Fontana, responsabile per l’Italia del Mémorial de la shoah, su “Lo sport sotto il Terzo Reich tra discriminazione e dissidenza” e di Mauro Valeri, responsabile dell’Osservatorio su razzismo e antirazzismo nel calcio, dal titolo “Esclusione e razzismo nello sport durante l’Italia fascista. I casi dei pugili Leone Jacovacci e Settimio Terracina”.
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memoria
I Giusti di Novara
Continuano le proiezioni sul territorio del film “La Shoah nelle terre novaresi e i giusti” che Giuseppe Tosi ha voluto dedicare al capitolo, ancora in parte da scoprire, delle atrocità commesse contro gli ebrei da Meina a Baveno, da Orta a Novara. Crimini che sono ricordati nel Comune di Galliate insieme alle storie di chi, in quella cornice drammatica, scelse di opporsi al male a rischio della vita e di quella dei suoi cari. “Questo filmato – ha spiegato Tosi – vuole ricordare quei tragici avvenimenti, che portarono alla scomparsa di ben 82 persone in tutto il territorio dell'ex provincia di Novara. È importante soprattutto che i giovani sappiano cosa è accaduto e imparino a leggere i segnali della storia, per evitare di ricadere in quel baratro”. Arrivata a complemento dell'omonima mostra inaugurata lo scorso anno a Novara, la pellicola ha la grafica e il montaggio di Giorgio Beldì.

pilpul
Alitalia e il Mediterraneo
La compagnia aerea Etihad pare prossima all’acquisizione di Alitalia, la compagnia di bandiera italiana ormai da anni attaccata al respiratore. Nel 2007 si candidò Air France, ma Silvio Berlusconi si intestò una battaglia vincente a tutela dell’“italianità” del nostro vettore. A distanza di sette anni i francesi non hanno più quattrini e rinunciano a prelazioni e pre-contratti. Sempre in questi giorni il fondo d’investimento del Qatar sembra sul punto di comprare una parte consistente delle quote Eni appena privatizzate, circa il 4%. E così via, dopo tre giorni di missione di Enrico Letta negli Emirati Arabi: il presidente italiano nei panni dell’abilissimo venditore di tappeti e gli emiri del golfo in quelli di acquirenti magnanimi.      
Che c’entra tutto questo con gli ebrei italiani?


Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie - Via Gaetano Azzariti
Nel dopoguerra molti dei protagonisti delle leggi razziste del 1938 e dell’apparato di propaganda e di applicazione delle misure discriminatorie nei confronti degli ebrei sono rimasti al loro posto o addirittura hanno fatto carriera, senza alcuna abiura del loro passato scomodo.
Uno dei casi più clamorosi è quello del giurista napoletano Gaetano Azzariti, nominato dal regime fascista presidente del Tribunale della Razza. Dopo la liberazione, Azzariti non solo attraversò indenne il cambio di guardia, diventando ministro della Giustizia del governo Badoglio e addirittura riciclandosi come consigliere dei ministri Togliatti e Parri nella commissione di epurazione, ma fu anche insignito della gran croce al merito della Repubblica italiana, fu nominato presidente della Corte Costituzionale e, dopo la morte, si vide intitolare nel 1970 una strada nella sua città natale
.

Mario Avagliano
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