Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di Paolo Sciunnach e di
Anna Foa. Nella sezione pilpul una riflessione di Daniela Fubini,
Daniele Liberanome e Rachel Silvera.
|
|
|
MariaChiara Carroza @MC_Carro 10 feb La
#scienza e la #ricerca possono unire popoli e percorrere strade di
pace come per il programma SESAME in Giordania #openMIUR
Maurizio Molinari @Maumol
10 feb
Uno scatto del fotografo Girault de Prangey, risale al 1844. È una delle prime foto di Gerusalemme. http://instagram.com/p/kOS2sD/
Israel Foreign Min. @IsraelMFA
10 feb
PM Netanyahu: "The Intl easing of the sanctions against #Iran has not led Iran to moderate its intl aggression." http://bit.ly/LOI2gF
|
|
|
Il premier Netanyahu andrà
negli Stati Uniti a marzo
|
È
stato confermato che il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu
andrà negli Stati Uniti a inizio marzo e, oltre a tenere un discorso
alla conferenza annuale dell’AIPAC, incontrerà il presidente americano
Barack Obama. Le date definitive del viaggio non sono ancora state
comunicate . Ci si aspetta che i due leader discutano delle difficoltà
che sta incontrando il processo di pace, e delle differenti posizioni
sul programma nucleare israeliano. L’ultimo incontro fra Netanyahu e
Obama risale al settembre del 2013, quando il Primo ministro israeliano
ha tenuto un discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
|
|
|
|
Il razzismo e i boicottaggi
Come riporta Il Messaggero, nonostante la denuncia per istigazione all'odio razziale
Ernesto Moroni non si è dato per vinto. Dopo aver inviato delle teste
di maiale alla Sinagoga di Roma e all'ambasciata israeliana subito
prima del Giorno della Memoria ora rilancia sul web i suoi proclami
attraverso il sito della sua formazione. Si tratta di una sigla
neofascista presente sul web da tempo, il cui blog è stato sottoposto
in queste ore da Moroni a un restyling non solo grafico: torna ora il
tema della lobby ebraica, rilanciato anche sulla pagine di Facebook
collegata all'associazione, insieme a immagini offensive di Anna Frank,
a fotografie del Duce e della Repubblica sociale italiana.
Dopo i problemi avuti in Olanda e in Norvegia dove il movimento di boicottaggio
a Israele noto come BDS ha recentemente ottenuto alcuni clamorosi
successi, ora le preoccupazioni raggiungono Roma. Come racconta il
Corriere della Sera i manager della Mekorot, la principale azienda
idrica israeliana, sono molto preoccupati che cooperazione e
investimenti derivanti dall'accordo con la romana Acea possano essere
danneggiati dalle azioni dei grillini. L'accordo prevede uno “scambio
di esperienze e competenze del trattamento delle acque reflue” e nella
ricerca di soluzioni innovative per la distribuzione dell'acqua
potabile ma il Movimento 5 Stelle prima in consiglio a Roma e poi a
gennaio direttamente alla Camera hanno attaccato il memorandum firmato
a dicembre scorso da Enrico Letta e Benjamin Netanyahu.
Da Israele Maurizio Molinari,
su la Stampa, racconta la storia di Anat Kamm, la soldatessa condannata
per la divulgazione di documenti segreti dell'esercito, processata e
incarcerata nel 2011. La sua pena è stata ridotta a 26 mesi e la Kamm
appena uscita dal carcere ha scelto le pagine di Yedioth Aharonot per
sottolineare che “in carcere nessuno mi ha accusato di tradimento”, e
si paragona a Edward Snowden con però il rimpianto di “non essere
riuscita a cambiare il mondo”.
Un aspetto diverso dei problemi del Medio Oriente viene portato
all'attenzione dei lettori dell'International New York Times da Thomas
Friedman, che racconta come sia stato portato da un gruppo di aderenti
a Friends of the Earth Middle East a fare un viaggio “not your
usual Holy Land tour” alla scoperta della gestione dei rifiuti e delle
acque nere fra Israele e West Bank. Israeliani, palestinesi e giordani
avrebbero tutte le risorse necessarie per gestire e risolvere i
problemi, ma solo una piena collaborazione porterebbe a una situazione
in cui “everyone would win”, ognuno uscirebbe vincitore.
Sui giornali in questi giorni conquista spazio l'uscita dell'ultimo
libro di Haim Baharier, La valigia quasi vuota, Garzanti, dedicato a un
piccolo mistero irrisolto del Novecento, ossia a un clochard ebreo
senza età e senza patria comparso a Parigi negli anni '50. Oggi è La
Stampa che racconta del personaggio scomparso nel nulla dopo aver
approfittato dell'ospitalità di molti, a volte dei chassidim in Rue des
Rosiers e a volte dell'università, in cambio di qualche supplenza,
perché nonostante l'aspetto conosceva tutte le lingue, e “sapeva
tutto”. Per restare in tema di libri
il Giornale scrive oggi di come lo scorso anno, in occasione
dell'ottantesimo anniversario, la casa editrice Einaudi abbia scelto di
non soffermarsi sul suo primo decennio. Cosa che invece viene fatta sul
periodico Bibliohaus che dedica l'ultimo numero monografico ad alcuni
aspetti della politica editoriale dello struzzo fra il '34 e il '44,
partendo dalla lettura dei rarissimi cataloghi di quel periodo.
Grande spazio viene dedicato da molte testate (fra cui la Repubblica,
il Giornale e il Corriere della Sera) al referendum che in Svizzera ha
accolto una proposta di modifica costituzionale contro l'immigrazione
di massa lanciata dall'Udc, il partito di destra. Nonostante governo,
parlamento, organizzazioni economiche e sindacati avessero raccomandato
di votare contro, il 50,3 per cento dei voti è favorevole alle quote di
ingresso, che mettono a rischio gli accordi di libera circolazione
dell'Unione Europea. La priorità dell'impiego ai cittadini svizzeri va
contro il principio della libertà di movimento delle persone, e il
portavoce dell'Unione Europea ha subito commentato che le implicazioni
di questa votazione dovranno essere studiate attentamente.
Ada Treves
twitter @atrevesmoked
Leggi
|
|