David
Sciunnach,
rabbino
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"E tutta la gente si tolse gli orecchini
d’oro che si trovavano sulle loro orecchie…" (Shemòt 32, 3). C’è da
domandarsi perché la Torah ci indichi proprio gli orecchini d’oro e non
collane, anelli e bracciali. La Torah ci vuole insegnare più cose,
l’oro simboleggia la middat ha-Din - la qualità del giudizio, e
l’orecchino simboleggia l’avdut - l’assoggettamento a uno stato di
servitù. Con quell’atto i figli d’Israele si sono resi schiavi
dell’avodà zarà - idolatria. L’orecchino è un oggetto che generalmente
è legato al senso dell’udito: sembra quasi vogliano rifiutarsi di
ascoltare le indicazioni di Moshè Rabbenù. E’ interessante notare che
il popolo d’Israele ascolta i primi due comandamenti dalla voce stessa
di Hashem come a purificare quell’organo che aveva peccato.
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David
Assael,
ricercatore
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Il recente referendum svizzero, che prevede
una forte limitazione dei flussi migratori verso il proprio Paese,
mette in luce le contraddizioni che si agitano fra i diversi populismi
europei. Il referendum ha avuto come principale bersaglio i frontalieri
italiani, ossia il bacino elettorale della Lega Nord di Matteo Salvini
alla quale la Lega Ticinese originariamente si ispira. Ora, nella Lega
italiana c’è grande imbarazzo: proteggere il portafoglio dei propri
elettori o rivendicare i consueti ideali autonomisti? Grande confusione
sotto il cielo! È vero, però, che i due partiti hanno profonde
convergenze: entrambi richiedono manodopera straniera perché più
facilmente sfruttabile, per poi volerne la scomparsa dopo l’orario
lavorativo. Non sia mai che un operaio, alla fine della giornata voglia
bere qualcosa al bar del Paese. Se poi si tratta di dargli un proprio
luogo di culto… apriti cielo!.
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MILANO – Appuntamento con “Architettura in
luce”, lectio magistralis dell’architetto israeliano Zvi Hecker
(introdotto dal professor Mario Franco), in occasione dell’assegnazione
del Premio Michele Silvers. Motore dell’iniziativa anche l’architetto
israeliano (e fiorentino d’adozione) David Palterer. La lezione si
terrà alle 17.30 al Politecnico di Milano (Aula Ernesto Natan
Rogers/Campus Leonardo-Via Ampère 2).
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Un ciclo di incontri sull'etica medica |
Un ciclo di incontri sull’etica medica
patrocinato dal Dipartimento Educazione e Cultura UCEI, avrà luogo nei
locali del Tempio dei Giovani sull’Isola Tiberina con cadenza
settimanale. Appuntamento ogni lunedì alle 20. Tra i rabbinim coinvolti
Roberto Colombo, Roberto Della Rocca, Riccardo Di Segni, Cesare Efrati,
Gianfranco Di Segni, Benedetto Carucci, Ariel Di Porto, Amedeo
Spagnoletto, Gavriel Levi, Umberto Piperno.
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Il Ricordo delle foibe |
Appena celebrato il Giorno del Ricordo in
memoria delle vittime delle foibe non si placano il dibattito e le
polemiche che circondano la materia. In primo piano sui quotidiani le
gravi offese diffuse attraverso i social network da Leonardo Cribio,
consigliere comunale di Milano della lista Sinistra per Pisapia (tra
gli altri Corriere della Sera Milano). A ripercorrere la genesi della
Giornata, facendo anche chiarezza sulla sua istituzione successiva
rispetto a quella dedicata alla Memoria della Shoah, è Furio Colombo
sul Fatto Quotidiano, sollecitato da un lettore. Sempre rispondendo a
una lettera, parla di necessità di memoria condivisa e non partigiana
di fronte alle tragedie della storia anche Corrado Augias su Repubblica.
Antisemitismo. Nelle pagine romane del Messaggero appare l’intervista
al responsabile dell’invio delle teste di maiale.
Sul Foglio una riflessione sull’approccio alla politica estera del
Movimento 5 Stelle. “La linea sugli Esteri a Cinque stelle resta
sottotraccia, per emergere all’improvviso attraverso iniziative di
terzomondismo barricadero, come è accaduto in questi giorni con il
desiderato (dall’M5s) boicottaggio dell’azienda idrica israeliana
Mekorot”.
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qui
roma - il libro di Benedetto musolino
Un
patriota per il sionismo
Alcuni
decenni prima del moderno ideale sionista sviluppato da Theodor Herzl
vi fu chi, nell’Italia pre-unitaria, contribuì a delineare una
rinascita nazionale ebraica in Terra di Israele. Grande protagonista
del Risorgimento, il patriota calabrese Benedetto Musolino si prodigò
infatti per dare forza a questa idea lasciandone una traccia
particolareggiata nel suo scritto più significativo, “Gerusalemme ed il
popolo ebreo”, dato alle stampe mentre nel Meridione infuriava ancora
l’arretratezza borbonica e a Roma persisteva l’infamia del Ghetto
antiebraico. Un’opera commovente e coraggiosa, pubblicata una prima
volta nel 1951 dall’allora Unione delle Comunità Israelitiche e oggi
nuovamente in circolazione grazie alla casa editrice Libriliberi e a
David Meghnagi, autore di un saggio introduttivo che definisce gli
orizzonti e la singolarità di un impegno politico influenzato dai più
autentici valori liberali che tanta presa ebbero nella vita di
Musolino. A presentare l’opera, nella sala Mercede della Camera dei
deputati, sono stati tra gli altri lo stesso Meghnagi e il rabbino capo
di Roma Riccardo Di Segni, autori in gioventù – in occasione della
comune militanza nei movimenti giovanili ebraici – di numerose ricerche
volte a valorizzare una figura straordinaria ma di cui è scarsa la
consapevolezza nell’opinione pubblica.
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QUI
ROMA - INCONTRO CON I GIOVANI
A
confronto con Enrico Mentana
Incontro-intervista
tra i giovani della Comunità ebraica di Roma e il direttore del
telegiornale de La 7 Enrico Mentana. Molte le domande del pubblico cui
il noto giornalista televisivo ha risposto soffermandosi, tra i vari
argomenti, sul rapporto con le proprie origini ebraiche e con la realtà
israeliana. L'incontro è stato promosso dall'assessorato ai Giovani
della kehillah romana.
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Ticketless
- Barbieri |
Nel
giro di poche settimane - in due occasioni ravvicinate - ho dovuto
parlare in pubblico di me stesso. Quando mi capita, non so perché,
torna alla mente il mio barbiere. Sì, Umberto, originario di Avellino,
emigrato a Londra e poi rientrato in Italia. Umberto, come l’ultimo re
d‘Italia, cui assomigliava vistosamente. Raccontava che, finita la
guerra, le barberie londinesi si contendevano quegli allegri garzoni
rasoianti e sforbicianti. Un’emigrazione sparita, nell’Italia di oggi,
che bada a esportare soprattutto cuochi e cibo.
Alberto Cavaglion
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Periscopio
- La controvita |
Per
una coincidenza, proprio in occasione delle celebrazioni per la
Giornata della Memoria stavo terminando la lettura di un inquietante
(come tutti gli altri) romanzo di Philip Roth, intitolato,
nell’edizione italiana, “La controvita”. Le manifestazioni organizzate
in Campania per la Giornata hanno avuto tra i principali protagonisti
il grande testimone Paul Schreiner (di cui tra poco saranno pubblicate
le straordinarie e terribili memorie, a cura di Suzana Glavas), che ha
raccontato, davanti a platee attonite di giovani ascoltatori, lo
sterminio della sua famiglia da parte degli ustascia croati, e i
quattro anni passati nascosto in un fienile.
Francesco Lucrezi, storico
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