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20 febbraio 2014 - 20 Adar I 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
Le Parashòth di Wa-yaqhèl e di Pequdè sono in buona parte ricalcate su quelle precedenti di Terumà e di Tetzawwè; la differenza principale consiste nel fatto che mentre in Terumà e Tetzawwè i verbi sono coniugati al futuro, nelle successive sono coniugati al passato.
 
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
Due notizie inquietanti dalla Danimarca: il divieto della macellazione rituale (shechitah) ebraica (e anche islamica) nel paese, e l'uccisione allo zoo di Copenhagen di Marius, una giraffa di due anni. Il divieto è motivato da criteri di "umanità" (o forse di "animalità") al fine di evitare presunte sofferenze alla bestia. L'uccisione, eseguita con un colpo di pistola alla testa, è motivata da criteri di purezza genetica (o forse "razziale") perché Marius era stato giudicato meno idoneo alla riproduzione rispetto a un altro maschio suo coetaneo. Dopo il colpo di grazia, davanti a un pubblico attonito di ragazzini la giovane giraffa è stata tagliata a pezzi e data in pasto ai leoni. Dunque, ricapitolando, è crudele macellare ritualmente un animale (kashèr) a uso alimentare di ebrei e musulmani, ma non è crudele uccidere un animale (pure kashèr: la giraffa ha l'unghia fessa e rumina) a uso alimentare dei leoni. A dir il vero, per saperne di più bisognerebbe chiedere agli animali interessati se sia meglio morire di shechitah o di pallottola. Resta il fatto che a parità di animale morto la differenza vera è quella dei consumatori della sua carne, e in Danimarca i leoni sono evidentemente da preferire agli ebrei (e ai musulmani). La dissonanza logica fra i due fatti ricorda per molti versi l'ideologia e la prassi del regime nazista e dei suoi seguaci, la delicata preoccupazione per la natura e la sfrenata crudeltà, l'attenzione all'eugenetica e l'utilizzazione di tutte le parti della vittima. In Danimarca, uno dei paesi più civili e felici d'Europa, c'è anche questo.
 
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ROMA – Un appuntamento per parlare del conflitto che sta sconvolgendo da tempo la Siria. Nella Capitale si terrà domani pomeriggio una tavola rotonda nella Sala delle Colonne della Camera sul tema, “L'infanzia rubata – La tragedia dei bambini siriani”. Protagonisti dell'incontro Giulio Terzi di Sant’Agata, Domenico Quirico, Giacomo Guerrera, Sion Houri, Eugenia Roccella, Sandro Gozi, Luigi Compagna. Moderatrice dell'evento, Fiamma Nirenstein.
 
Progetti Otto per Mille
Presentazione domande
Scadrà il 28 febbraio il termine per la presentazione dei progetti da realizzare con il contributo Otto per Mille. Gli Enti o associazioni interessati dovranno compilare l'apposita scheda dimostrando di aver presentato il modello EAS all'Agenzia delle Entrate. La Commissione Bilancio e Otto per Mille valuterà l'ammissibilità dei progetti e proporrà l'assegnazione del contributo previa approvazione del Consiglio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
 
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Religioni, il ruolo
nella società
Le religioni “non sono un’assicurazione contro la violenza, ma contengono istanze per una costruzione giusta e pacifica della società”. Apre con una delle considerazioni del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni l’articolo di Avvenire dedicato al convegno organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio per lanciare “un patto comune delle religioni, delle culture e della diplomazia, per sradicare la violenza nelle tante aree del mondo”, con i rappresentanti delle varie confessioni.
In Danimarca in nome dei diritti degli animali una nuova legge impedisce la pratica della macellazione rituale kasher e halal, suscitando le proteste della comunità ebraica e della comunità islamica. “È sensibile ai diritti degli animali, la Danimarca: una settimana dopo avere scioccato il mondo con il giraffino Marius – ucciso e squartato davanti ai bambini nello zoo di Copenaghen perché ormai di lui non sapevano più che farsene – fa infuriare insieme musulmani e ebrei impedendo loro la macellazione rituale” scrive Repubblica.
Quale fu l’atteggiamento della Chiesa di fronte alle politiche razziste del nazifascismo? Sarà questo l’argomento di un convegno che apre oggi in Vaticano, promosso dalla veneranda Associazione Görres e dall’Università di Potsdam: “Vaticano e razzismo nel periodo tra le due guerre mondiali” (Corriere della Sera). Ad anticipare alcuni dei temi chiave è, sempre sul Corriere Francesco Margiotta Broglio: non solo l’atteggiamento di Pio XII di fronte alla Shoah, ma pure il comportamento del suo predecessore Pio XI e di alcuni esponenti di spicco della Chiesa dell’epoca come Agostino Gemelli.
 
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  davar
legge ebraica e informazione
Potenzialità, insidie e distorsioni
nel mondo dei social network

È stata la lezione di rav Benedetto Carucci Viterbi ad aprire la seconda giornata del seminario "Legge ebraica e problemi dell'informazione", organizzato dalla redazione del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche e del Portale dell’ebraismo italiano www.moked.it in collaborazione con il Collegio Rabbinico Italiano. L’argomento, “Potenzialità, insidie e distorsioni dei social network. Le nuove generazioni e l’informazione elettronica”, è stato scelto dal rav insieme a Guido Vitale, direttore di Pagine Ebraiche e coordinatore dei dipartimenti informazione e cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che ha annunciato come in redazione si stia ragionando in questi giorni su come approfondire e presentare ai lettori il tema della “demenza digitale”.
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legge ebraica e informazione
Il divieto di adulazione
Nella vita quotidiana così come sui mezzi d'informazione, assistiamo spesso a celebrazioni di personaggi più o meno noti. E ascoltando onori e lodi, tanto più se sperticate, è inevitabile porsi delle domande sulla bontà di queste affermazioni. Non si nasconderà qualcosa dietro? A maggior ragione nel caso in cui i tributi vengano resi a chi contravviene regole sociali, quando non leggi. Una declinazione ebraica di questo problema si trova nella questione della Chanuppah, il divieto di adulare chi non lo merita. Sul suo significato e sulla sua possibile liceità si è soffermato rav Alberto Somekh, intervenendo al seminario “Etica ebraica e problemi dell’informazione” organizzato dalla redazione del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche e del Portale www.moked.it in collaborazione con il Collegio Rabbinico Italiano.
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Legge ebraica e informazione
Comunicazione, leader e valori, l'esperienza di rav Sacks
Guidare la propria comunità attraverso le sfide del nuovo millennio. Posizionare la voce ebraica all’interno del dibattito pubblico. Trasmetterne il messaggio, i valori. Nessuno probabilmente ha saputo interpretare meglio questo ruolo del rabbino Jonathan Sacks, che ha da poco terminato il suo mandato come rabbino capo del Commonwealth, siede nella Camera dei Lord del Regno Unito ed è autore di decine di libri che analizzano le questioni più attuali e delicate della società contemporanea. Un lavoro, che prosegue oggi, mentre rav Sacks è impegnato, tra le altre cose, a insegnare alla New York University, alla Yeshiva University e al King’s College, in cui l’aspetto della comunicazione ha rappresentato naturalmente un fronte fondamentale. A raccontarlo, intervenendo al seminario “Etica ebraica e problemi dell’informazione” organizzato dalla redazione del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche e del Portale www.moked.it in collaborazione con il Collegio Rabbinico Italiano è stato il direttore della Comunicazione di rav Sacks, già direttore Comunicazione dell’Ufficio del rabbino capo del Commonwealth, Daniel Sacker.
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qui roma - fondazione beni culturali ebraici
Una sorpresa dagli archivi
È la notte tra il 25 e il 26 gennaio 1904 quando un incendio, scoppiato nei locali della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, divora circa la metà dei codici ebraici custoditi nella struttura oltre a moltissimi altri libri archiviati nelle diverse sezioni. Un patrimonio culturale ingente va in fumo e anche numerose opere sopravvissute necessitano di cure e di un restauro conservativo che si protrae per oltre un secolo. Tra le varie testimonianze riportate a nuova vita nel corso degli anni una singolare composizione bilingue (ebraico e italiano) dal titolo “Divina corona di Savoia”. Dedicata dall'ebreo piemontese Diodato Segre a Carlo Emanuele I di Savoia, detto dai suoi sudditi “Testa di fuoco”, risale al 1622 ed è stata al centro di un denso lavoro scientifico curato dall'archivista Chiara Pilocane e pubblicato grazie all'impegno della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia (che ha istituito una borsa di studio) sotto il nome di “Nezer ha-qodesh mi-Savoia, che vuol dire Divina Corona di Savoia” (Rassegna Mensile di Israel, Giuntina).
Ieri l'opera è stata presentata al Centro Bibliografico dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane con la partecipazione di Dario Disegni, Presidente Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia; Rossana Rummo, direttore generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’autore, MiBACT; Andrea De Pasquale, Direttore Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino; Giacomo Saban, già direttore Rassegna Mensile di Israel; Micaela Procaccia, dirigente Servizio tutela e conservazione della Direzione generale Archivi, MiBACT.
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qui roma
Massimo Rosati (1969-2014)
L’estate scorsa Massimo Rosati era stato eletto Presidente del Centro romano di Studi sull’Ebraismo dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Aveva già organizzato molte iniziative e molte altre ne aveva in cantiere. La mattina precedente la sua brusca e improvvisa scomparsa (il 30 gennaio scorso) eravamo riuniti per riflettere e per programmare a breve e a lunga distanza una serie di iniziative per ricordare tristi date dell’ebraismo italiano e romano. Da tempo Massimo lavorava sul tema della Memoria.
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pilpul
Setirot - Renzi e Israele
Leggo su The Times of Israel che Nathan Servi, “un ebreo fiorentino molto vicino al sindaco della sua città”, ha detto che Matteo Renzi è sempre stato pro-Israele: affermazione, per fortuna, verissima. Ha poi aggiunto che "potrebbe essere il primo premier europeo di sinistra a non odiare Israele": un giudizio, a mio avviso, oltre che inesatto, sinceramente fuori luogo. Della serie e facciamoci sempre riconoscere.

Stefano Jesurum, giornalista

Time out - In silenzio
Mentre in Italia si assiste a imbarazzanti dirette streaming in Ucraina si continua a morire. La repressione messa in atto dal presidente ucraino Viktor Yanukovich ha causato nella sola giornata di ieri 26 morti senza che tutto questo destasse la minima indignazione di osservatori ed esperti che continuavano a interrogarsi su chi avesse vinto nel duello (ma perché era un duello?) tra Renzi e Grillo.

Daniel Funaro
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