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28 febbraio 2014 - 28 Adar I 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
Una interessante riflessione halachica ci insegna che colui che a Purim annulla il debito del suo prossimo pensando che questo valga come “mattanot la evionim”, doni ai poveri, non adempie alla mitzvah perchè il povero, di fatto, pur avendo avuto il dono di un debito estinto non riceve nulla di concreto nelle sue mani. Se però il debitore si presenta al creditore con il denaro in mano per restituirlo e il creditore gli annulla il debito questo può essere considerato come “mattanot laevionim” perché il povero ha del denaro tra le mani che non immaginava gli appartenesse. Allo stesso modo colui che invia un assegno esce invece d’obbligo perché l’assegno può essere accettato come mezzo di pagamento immediato (Hazon Ovadia 172). Ebraismo è richiamo alla concretezza e all’azione morale che abbia tempi veloci e non sia frutto di questioni bizantine.
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
A leggere le cronache di quel che accade in Ucraina sembra che la storia del “secolo breve” debba essere in buona parte riscritta. Innanzitutto per la durata: a me pare che il Novecento stia lasciando strascichi importanti che ci illudevamo di aver concluso con il conflitto nei Balcani ma che riemergono invece potentemente nell’ormai avanzato XXI secolo. Nazionalismi e localismi si affermano come potenti motori della storia, forme nuove (ma già viste) di imperialismo egemonico mostrano i muscoli sia militarmente, sia economicamente, nel tentativo di imporre nuovi equilibri di forze e sfere di influenza che fanno parte a pieno titolo delle dinamiche diplomatiche e politiche otto/novecentesche. Tutto questo accade nel bel mezzo della più profonda crisi economica e finanziaria registrata dall’Europa nel secondo dopoguerra. Un’Europa che – al contrario di quanto previsto e auspicato dai suoi padri fondatori – stenta assai a darsi un assetto politico unitario e a esprimersi con voce chiara e univoca imponendo tutto il suo peso per evitare che la situazione degeneri. Lo si è visto chiaramente: mentre la baronessa Catherine Ashton, nella sua irrilevante veste di alto rappresentante per gli affari esteri dell’Unione Europea balbettava parole di equidistanza che richiamavano le parti a un impossibile dialogo, sono stati due governi europei (quello polacco e quello tedesco) – in maniera del tutto autonoma e ispirata a interessi nazionali – a imporre di fatto la fine degli scontri di piazza Maidan e l’uscita di scena del satrapo Yanukovich.
 
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Un ciclo di incontri
sull'etica medica
Un ciclo di incontri sull’etica medica patrocinato dal Dipartimento Educazione e Cultura UCEI, avrà luogo nei locali del Tempio dei Giovani sull’Isola Tiberina con cadenza settimanale. Appuntamento ogni lunedì alle 20. Tra i rabbinim coinvolti Roberto Colombo, Roberto Della Rocca, Riccardo Di Segni, Cesare Efrati, Gianfranco Di Segni, Benedetto Carucci, Ariel Di Porto, Amedeo Spagnoletto, Gavriel Levi, Umberto Piperno.
 
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Il Calcio dice no all’intolleranza
Il mondo del calcio dice no all’intolleranza in tutte le forme.
In Inghilterra, annunciata infatti la sanzione per il calciatore francese in forza al West Bromwich Nicolas Anelka, che aveva esultato per un gol con la quenelle, il gesto del saluto nazista al contrario. La Commissione indipendente nominata dalla Football Association gli ha inflitto cinque giornate di squalifica, una multa di 96mila euro, e imposto un percorso di rieducazione, per “aver causato offesa, soprattutto alla comunità ebraica” (tra gli altri Gazzetta dello Sport e Corriere dello Sport).
In Italia, dopo gli insulti al calciatore del Cagliari Daniele Dessena, che aveva indossato lacci arcobaleno per mandare un messaggio contro l’omofobia, Figc e Nazionale aderiscono alla campagna (Gazzetta).
Israele. I negoziati di pace con i palestinesi proseguiranno oltre la scadenza originale prevista per aprile (Osservatore Romano), ma la strada rimane in salita, come spiega Maurizio Molinari sulla Stampa mentre viene dato l’annuncio che il presidente palestinese Abu Mazen sarà alla Casa Bianca il 17 marzo (il premier israeliano Benjamin Netanyahu incontrerà invece il presidente Usa Barack Obama la prossima settimana ricorda il Venerdì di Repubblica). Avvenire riprende la notizia del rapporto di Amnesty International contro Israele, che lancia accuse pesanti senza tenere conto, replica l’esercito israeliano “dell’incremento della violenza palestinese iniziato lo scorso anno”.
Libri. Sul Corriere Stefano Jesurum presenta il saggio di Maria Luisa Giribaldi e Rose Marie Sardi “Bele si (proprio qui). Ebrei ad Asti” (Editrice Morcelliana) in cui si racconta lo speciale legame del nucleo ebraico con il territorio.
 
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  davar
israele
Haredim in piazza per protestare
contro l'obbligo della divisa

Un'onda di persone si riverserà domenica lungo le strade di Gerusalemme. Un'onda di protesta che confluirà da tutto il paese all'ingresso della città e nella zona della Knesset, il parlamento israeliano. “Noi abbiamo scelto la Torah”, reciteranno alcuni cartelli imbracciati dalle migliaia di manifestanti. Non ci saranno discorsi o soliloqui dal palco di Jaffa Street, dove il mondo ultraortodosso israeliano domenica si riunirà per protestare contro la legge sull'obbligo di leva. I rabbini leggeranno delle preghiere, perché hanno scelto la Torah e non vogliono vedere i loro studenti costretti a vestire la divisa verde dell'Idf (Israel Defence Force). Un privilegio, evitare il servizio militare, a lungo concesso agli studenti delle yeshivot (scuole religiose) ma che ora sarà in parte revocato: una legge, ancora al vaglio del parlamento, vuole introdurre una quota di leva da raggiungere annualmente per i ragazzi haredim. La pena prevista per i disertori sarebbe la detenzione.
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Vienna - European Jewish Congress
Kiev, dossier nucleare, razzismo
Leader a confronto sul futuro

La questione iraniana e il ruolo dell’Europa, ma anche la crescita dei consensi dei partiti xenofobi in vista delle prossime elezioni europee. Grande attenzione poi verso la situazione in Ucraina e l’allarme antisemitismo nel paese diviso e in rivolta. Lo European Jewish Congress si è ritrovato a Vienna per il suo annuale incontro esecutivo. Al centro della discussione proprio i temi d’attualità. A partecipare, in qualità di membro del Consiglio, è stato tra gli altri anche rav Yaakov Dov Bleich, figura fondamentale della vita ebraica in Ucraina già vicepresidente del Congresso ebraico mondiale. A margine del Consiglio di Vienna (a rappresentare l’Italia il consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Claudia De Benedetti) anche l’incontro di una delegazione del Congresso ebraico con il presidente austriaco Heinz Fischer.
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libri
Torino, Trieste e l’Est
Torino, Trieste e l’Europa dell’est. È stato David Sorani, vicepresidente della Comunità ebraica torinese, a introdurre ieri sera l’incontro organizzato in collaborazione con la Comunità ebraica di Trieste al Centro sociale. La presentazione del libro "Ebrei, il popolo universale" dell’ungherese György Konrád è così iniziata con una approfondita analisi di un testo che, interrogandosi sul passato e sul presente degli ebrei d’Europa, ha dato lo spunto a numerose riflessioni sulla situazione contemporanea.
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Israele
Leonardo Da Vinci in mostra
Raccontare Leonardo Da Vinci sfruttando le più moderne tecnologie. L’arte, la storia, la carica d’innovazione del genio italiano vissuto tra il XV e il XVI secolo in una mostra alquanto speciale proposta al Padiglione Maxidome dell’Israel Trade Fairs Center di Tel Aviv fino ad aprile. “Leonardo Da Vinci Alive” il titolo dell’esibizione in cui l’artista e inventore è rivelato attraverso 200 opere, che includono 75 invenzioni realizzate sulla base dei progetti di Leonardo, riproduzioni e pannelli interattivi dedicati alle più famose opere d’arte da “L’ultima cena” a “La vergine delle rocce”, fino ai disegni de “L’uomo vitruviano”, spiegazioni circa le scoperte e le riflessioni scientifiche di uno studioso che seppe precorrere i tempi.
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pilpul
Il diritto di banalizzare
Chiedo scusa se venerdì scorso sono stata poco chiara; forse ho dato troppe cose per scontate; forse ci sono cose che sembrano gravi solo a me, o forse me le sono sognate.
Mi sono dunque sognata i cartelloni in Israele con Rabin e Sharon vestiti da nazisti? Mi sono sognata i paragoni tra gli ebrei deportati nei lager e gli israeliani costretti a trasferirsi da Gaza? Mi sono sognata i soldati israeliani paragonati alle SS? Mi sono sognata l’accusa di nazismo rivolta a chi ritiene che i haredim debbano avere gli stessi diritti e doveri degli altri cittadini israeliani? Sarebbe fantastico se davvero mi fossi sognata tutte queste cose, se davvero se non fossero mai accadute.
Come siamo potuti arrivare a questo punto?


Anna Segre, insegnante
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L'Israele di Sayed Kashua  
Ciò che mi affascina maggiormente della letteratura israeliana è la peculiarità di racchiudere in sé autori delle più lontane e diverse estrazioni culturali e geografiche che non mascherano questo retaggio nei propri scritti. Una caratteristica che in fondo riflette i molti colori di Israele. Al suo opposto si trova la cosiddetta “letteratura arabo-palestinese”, scritta conformemente in lingua araba da autori arabi di Israele o della Cisgiordania. Difficile trovare però autori arabo-israeliani che scrivono in lingua ebraica e da inserirsi specificamente nella letteratura israeliana. Un raro esempio viene offerto dallo scrittore Sayed Kashua, nato a Tira nel 1975, formatosi in materie umanistiche all'Israel Arts and Science Academy e all'Hebrew University of Jerusalem, e colonnista di numerosi giornali israeliani, tra cui Haaretz.

Francesco Moises Bassano, studente
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Il rabbino di Bill Clinton
Negli USA gli ebrei sono americani: il senso civico e di appartenenza nazionale va di par passo alla loro identità ebraica, anche tra gli orthodox. Non stupisce allora che rabbi Menachem Genack tenga vicino alla foto del suo grande maestro Joseph Soloveitchik quella di Abraham Lincoln. E non stupisce che oltre a insegnare halakhah e pensiero ebraico alla Yeshiva University, abbia per anni dedicato il suo tempo a una ricca corrispondenza, da poco pubblicata, con l'ex presidente Bill Clinton, su temi quali la leadership o la comunità, ispirati alla tradizione ebraica (“Letters to President Clinton. Biblical Lessons on Faith and Leadership”).

Ilana Bahbout
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Combattere gli antichi pregiudizi
Stasera alle 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea di Roma (Via Caetani 32), alla presenza dell'autore e di eminenti slavisti, viene presentato il bel libro di Alessandro Cifariello "L'ombra del kahal. Immaginario antisemita nella Russia dell'Ottocento" (edito da Viella nel 2013). Il volume è il frutto editoriale di una corposa tesi di dottorato in Slavistica dedicata al tema della giudeofobia letteraria in Russia. Cifariello illustra dettagliatamene l'humus culturale che consentì il radicamento, nell'Impero russo del secolo XIX, dei pregiudizi e dei mitologemi antisemiti che avrebbero generato la celebre impostura dei "Protocolli dei Savi di Sion".

Laura Salmon, slavista
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