2 marzo 2014 - 30 Adar I 5774 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Benedetto Carucci
Viterbi e di David Bidussa. Nella sezione pilpul una riflessione di
Claudio Vercelli e Francesca Matalon.
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PM of Israel @IsraeliPM
1 Mar
I will be flying tomorrow to the United States, to represent the citizens of Israel. Wishing you all a wonderful week pic.twitter.com/vqpkphRVsx
Rabbi Sacks @rabbisacks 28 Feb
"Genesis began with an act of Divine creation. Exodus ends with an act of human creation.” ‘Celebrate' - C&C Pekudei bit.ly/1o1tNBB
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Il ministro e il processo di pace
Bennet boccia il piano Kerry
Un
Naftali Bennet a tutto tondo quello che appare oggi sulle colonne de La
Stampa. Il ministro dell'Economia israeliano si racconta in
un'intervista rilasciata al giornalista Maurizio Molinari. E, come già
in passato, boccia la soluzione dei “due popoli, due Stati” su cui si
fonda il progetto di pace del segretario Usa John Kerry. Bennet parla
di “illusione” e sostiene che
in caso di ritiro israeliano dalla West Bank si lascerebbe mano libera
agli iraniani, prima preoccupazione del governo di Gerusalemme. Quale
soluzione dunque al conflitto? Secondo Bennet: estensione del controllo
su Giudea e Samaria, garanzia di cittadinanza ai palestinesi che vivono
in questi territori e “all'Autorità resterebbero i maggiori
centri abitati dove si concentra la quasi totalità dei palestinesi”.
Come sottolinea Molinari, la popolarità di Bennet è in ascesa e il suo
HaBayt HaYehudi sembra riuscire a raccogliere le istanze di molti
israeliani. Nell'intervista, voluta per farsi conoscere anche
all'estero, alcuni punti chiave della visione di Bennet sul futuro di
Israele.
Mentre il suo ministro dell'Economia non da chance al progetto Kerry, il premier israeliano Benjamin Netanyahu vola a Washington per
discutere con Obama e con il suo segretario di Stato proprio sui punti
previsti dal piano di pace (Osservatore Romano – il quotidiano vaticano
riporta l'aumento della tensione sul confine tra Israele e Gaza). Il
premier è apparso più possibilista rispetto a Bennet, anche se la
situazione difficilmente si sbloccherà grazie a questo incontro.
Netanyahu intanto proverà a convincere la Casa Bianca della necessità
di una maggiore durezza nei confronti dell'Iran, con il ripristino
delle sanzioni economiche. Al suo fianco, ci sarà l'Aipac,
organizzazione pro Israele che si riunisce in questi giorni a
Washington per il congresso annuale (a cui parteciperanno lo stesso
Netanyahu e il segretario Kerry).
Lutto nel mondo dello Sport, e non solo, per la scomparsa a 95 anni di Adriana Bartali,
moglie del celebre campione Gino, nominato Giusto tra le Nazioni per
aver collaborato al salvataggio di diverse famiglie ebraiche durante la
furia nazifascista (Gazzetta dello Sport).
“65.000 dollari per il Mein Kampf
con dedica di Hitler”, questa la cifra raggiunta, come ricorda La
Stampa, dal “discutibile cimelio” battuto in America durante un'asta
on-line. Due i volumi venduti, entrambi prime edizioni, firmate di suo
pugno dall'autore.
Sì al velo per le
donne e al turbante per gli uomini. Questa una delle decisioni emerse
dal 128esimo International Board della Fifa. Sui campi da calcio,
dunque, sarà possibile scendere in campo con il velo o con il turbante
(richiesta quest'ultima arrivata da una comunità sikh canadese). La
notizia è riportata dalla Gazzetta dello Sport che ricorda, sempre in
tema calcistico, la campagna contro l'omofobia portata avanti dalla
Fondazione Cannavò. Dopo l'adesione tra i testimonial del giocatore del
Cagliari Daniele Dessena, ieri anche il romanista Radja Nainggolan ha
indossato i lacci colorati, simbolo della campagna.
“La squadra dei sottosegretari poteva essere fatta meglio. Tra l'altro,
la sensazione è che si sia puntato più sulla fedeltà che sulle
competenze. Infatti, tra i renziani, Yoram Gutgeld,
che è uno bravo e con una sua autonomia, è stato fatto fuori. Al
contrario di altri, più vicini al premier, che sono stati promossi”.
Così sul Corriere della Sera Irene Tinagli di Scelta Civica. Gutgeld,
però, consigliere economico di Renzi, sembra destinato a guidare il
dipartimento economico di Palazzo Chigi.
Daniel Reichel
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