3 marzo 2014 - 1 Adar II 5774 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di Paolo Sciunnach e di
Anna Foa. Nella sezione pilpul una riflessione di Daniela Fubini,
Daniele Liberanome e Rachel Silvera.
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Maurizio Molinari @Maumol
2 marzo
Parla #Naftali Bennet: "Far nascere lo Stato palestinese dentro #Israele non funzionerà"
lemondejuif.info @lemondejuif1fo 3 marzoJewish News
Un Oscar pour Alice Herz-Sommer, la plus vieille rescapée de l’Holocauste - Le Monde Juif: http://www.lemondejuif.info/nk
Jewish News @JewishNewsUK
3 marzo #Oscars: #Interview with Nick Reed, producer of Best Short #Documentary nominee The Lady in Number 6 at http://bit.ly/1mwgavm
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Moni Ovadia alle europee e
la pace in Medio Oriente
Moni Ovadia annuncia la propria candidatura alle prossime elezioni europee
con "L’altra Europa con Tsipiras" con una lettera. Insieme a Andrea
Camilleri, Barbara Spinelli e Adriano Prosperi definisce la lista “uno
straordinario elemento di novità: una lista della società civile,
autonoma dai partiti, capace di dare vita, raccogliere, rilanciare le
lotte civili e sociali, di opinione e di piazza”. Se eletti, continua
il Corriere della Sera citando la lettera, i quattro annunciano che
lasceranno il posto “a candidati che più di noi hanno le energie
e le competenze per portare a Bruxelles e Strasburgo la nostra
voce e i nostri valori in un lavoro quotidiano che sarebbe al di sopra
delle nostre forze”.
È la Nazione a raccontare in un trafiletto come ieri “centinaia di
migliaia di ebrei ortodossi” siano confluiti a Gerusalemme da tutta Israele
per manifestare contro la nuova legge che, se approvata, introdurrà la
leva obbligatoria anche per gli studenti delle yeshivot, le scuole
religiose, per ora rinviata. L’Alta Corte israeliana ha recentemente
imposto alla Knesset di approvare entro marzo una legge che regolamenti
in maniera definitiva la questione.
Sul Financial Times un articolo intitolato “Obama deve mostrarsi
risoluto con Netanyahu” sostiene come oggi, durante l’incontro fra il
primo ministro israeliano e il presidente statunitense, dietro ai
sorrisi di facciata la tensione sarà altissima. Le cose sono essere
cambiate rispetto al passato e il tentativo israeliano di ottenere
nuove sanzioni contro l’Iran si scontra con la volontà americana di
spingere Netanyahu ad avallare almeno l’intelaiatura dell’accordo
israelo-palestinese che sta strutturando John Kerry. Accordo che è
argomento dell’altro articolo comparso sulla stessa testata, dove si
cita il Segretario di Stato americano: “Rido delle persone che
sostengono che il processo di pace non sta andando da nessuna parte”.
Dopo aver passato gli ultimi sei mesi a visitare tutti i paesi
coinvolti è ora arrivato il momento di scoprire le carte e Kerry
parlerà oggi alla conferenza annuale dell’Aipac, l’American Israel
Public Affairs Committee, proprio quando Benjamin Netanyahu sarà alla
Casa Bianca.
Sul Tempo compare la notizia che un tifoso del Borussia Dortmund
sorpreso a fare il saluto nazista allo stadio non potrà tornarvi fino
al 2020. E sul razzismo nel calcio, ma da un altra prospettiva, si
esprime anche Sol Campbell, ex difensore e nazionale inglese di colore,
che nella sua autobiografia accusa di razzismo la Football Association
che “preferiva fossi bianco”. (Corriere)
Molto spazio alle discriminazioni
anche su numerose altre testate, che raccontano come la Disney abbia
comunicato che non finanzierà più i “Boy Scout of America” a causa
della messa al bando dei giovani omosessuali per quanto riguarda i
vertici dell’organizzazione. (il Giornale, il Messaggero, Repubblica).
Su il Fatto Quotidiano numerosi articoli accompagnano la segnalazione
che la legge contro l’omofobia, approvata dalla Camera, dovrà ancora
superare un passaggio difficile al Senato dopo le polemiche che l’hanno
sino ad ora accompagnata. La legge è comunque stata bocciata dalle
associazioni omosessuali perché pare tutelare le organizzazioni “di
natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione ovvero
direligione e di culto”. Il Sole 24 invece ore si occupa del Gender pay
gap, ossia della differenza di retribuzione mensile netta tra uomini e
donne. tra.
Ada Treves
twitter @atrevesmoked
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