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6 marzo 2014 - 4 Adar II 5774
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Elia Richetti e di Sergio Della Pergola. Nella sezione pilpul una riflessione di Stefano Jesurum e Daniel Funaro.
 
Shimon Peres@PresidentPeres
5 mar
This operation exposes the true face of #Iran which says one thing but does the opposite.

Jonathan Sacks @rabbisacks
4 mar
Leaders inevitably make mistakes. The real issue is how he/she responds to those mistakes.
 
 
Militia minaccia Pacifici
“Con te ci vediamo presto”. È l'inquietante minaccia rivolta da Stefano Schiavulli, tra i leader del movimento di estrema destra Militia, al presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici. L'episodio è avvenuto nel corso di un'udienza del processo che vede indagato Schiavulli per vari reati tra cui associazione per delinquere, violazione della legge Mancino, diffusione di idee fondate sull'odio razziale ed etnico, apologia del fascismo, deturpamento di cose altrui, procurato allarme, minacce alle istituzioni e ai loro rappresentanti. Pochi istanti prima Pacifici aveva spiegato ai giudici di aver ricevuto una quarta testa di maiale nella sua abitazione (dopo le tre inviate a Tempio Maggiore, Ambasciata d'Israele e Museo di Roma in Trastevere) e di non aver pubblicizzato l'accaduto per non dare visibilità agli autori. “Quando gli occhi dei due si incrociano – si legge su Repubblica – Schiavulli apre la sfida: 'Ci vediamo presto eh... ci vediamo molto presto'. Pacifici torna indietro e risponde: 'Ci vediamo presto? Cosa fai, mi minacci?'. Il presidente della Comunità ebraica è una furia. Le sue quattro guardie del corpo gli si lanciano addosso ma non riescono a fermarlo e lui va verso Schiavulli. Il militante antisemita a sua volta si alza, la tensione in aula è alle stelle. Interviene il presidente del secondo collegio Francesco Rugarli, richiama all'ordine l'imputato: 'Signor Schiavulli lei qui è in un'aula di giustizia. Non se lo dimentichi mai'".

Intercettato, nelle acque del Mar Rosso, un cargo carico di armi dirette ai gruppi terroristi islamici della Striscia di Gaza. A condurre l'operazione le forze di sicurezza israeliane (unità Shayetet 13), che hanno riscontrato all'interno della stiva numerosi missili provenienti dall'Iran e destinati ad essere smistati, in un primo momento, a Port Sudan. Il premier Benjamin Netanyahu, che ha autorizzato l'operazione, ha così commentato: “L'episodio dimostra che l'Iran sorride con Rohani mentre arma i terroristi”. A scriverne, tra gli altri, è Maurizio Molinari sulla Stampa. “L'Iran, con un cast di cui Assad e gli hezbollah sono coprotagonisti, esporta terrorismo non soltanto per Israele, ma in ogni parte del mondo. Si tratta di piromani che danno fuoco all'Asia, all'Africa, all'Europa, all'America per mantenere la leadership degli ayatollah nella guerra globale per il califfato”, commenta Fiamma Nirenstein sul Giornale.

Si celebra oggi la Giornata Europea dei Giusti. A Milano, sul Monte Stella (sede del locale Giardino dei Giusti istituito nel 2003), piantumazione di sei nuovi alberi intitolati a Nelson Mandela, papa Giovanni XXIII, Beatrice Rhoner, monsignor Giovanni Barbareschi, Fernanda Wittgens e Giuseppe Sala. Alla cerimonia sarà presente l'allenatore del Milan Clarence Seedorf, da sempre in prima linea contro ogni forma di razzismo (Corriere della sera Milano). Sull'Osservatore Romano la storica Anna Foa interviene sul significato di questa celebrazione, istituita dal Parlamento Europeo nel 2012 in virtù dell'impegno portato avanti da Gabriele Nissim. “Che la Shoah metta insieme, anche con molti elementi non rinvenibili altrove, tutte le caratteristiche dell'esperienza estrema e del genocidio, è un altro dato di fatto. Ma questo – riflette la storica – non implica né deve implicare chiusura, semmai la massima apertura verso il resto degli stermini, delle violenze. Proprio perché non accada più. A nessuno. La strada intrapresa da Gariwo e dalla giornata dei Giusti dell'umanità porta in quella direzione. Non lasciamola cadere, traiamone spunto e vitalità”.

Pienone ieri a Roma per lo spettacolo che Carlo Giuffrè ha voluto dedicare ad Oskar Schindler, l'industriale tedesco autore della celeberrima lista che mise in salvo oltre mille ebrei dalla Shoah. Tra gli ospiti della “prima”, come riporta il Messaggero nel suo dorso locale, anche l'assessore alla Memoria della Comunità ebraica di Roma Elvira Di Cave.

Per quanto riguarda lo scenario internazionale da leggere infine l'intervista del Corriere della sera all'ex presidente georgiano Mikhail Saakashvili, arrivato ieri a Kiev nel pieno della crisi ucraina. “Nel 2008 – spiega Saakashvili – Putin mirava al nostro petrolio offshore, oggi alle riserve di gas di scisto ucraine non ancora sfruttate e a un progetto politico di ampio respiro. In fondo l'Occidente continua a commettere lo stesso errore del 1938, quando il primo ministro britannico Chamberlain liquidò la Cecoslovacchia come 'un Paese lontano' e spianò la strada a Hitler, che aggredì i Sudeti con il pretesto di dover proteggere la minoranza tedesca. La Storia torna sui suoi passi”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
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