Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Elia Richetti e di
Sergio Della Pergola. Nella sezione pilpul una riflessione di Stefano
Jesurum e Daniel Funaro.
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Embassy of Israel @IsraelinUSA
10 apr
@JohnKerry w/FM Liberman today: Our relationship w/Israel is historic
& deep. We remain totally committed to the security of Israel
Rabbi Sacks @rabbisacks
9 apr
Sprints and Marathons - Acharei Mot, Covenant & Conversation 5774 - http://eepurl.com/R5fQj
Haaretz.com @haaretzcom
10 apr
3,300-year-old coffin from time of pharaohs found in northern Israel http://htz.li/1kKFiNg pic.twitter.com/1b0YKEUJMP
nome
cognome @account
data (es. 2 Gen)
testo tweet (con eventuale link)
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L'incontro tra delegazioni per proseguire i negoziati
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Oggi
a Gerusalemme si incontreranno le delegazioni dei negoziatori
israeliani e palestinesi per discutere sui colloqui di pace. Intanto si
è tenuto ieri a Washington l'incontro tra il ministro degli Esteri
israeliano Avigdor Lieberman e il segretario di Stato americano John
Kerry. Nella conferenza congiunta, Lieberman ha dimostrato il suo
apprezzamento per gli sforzi di Kerry sui negoziati di pace, ricordando
che Israele ha dimostrato la sua volontà di arrivare ad un accordo.
“Noi sappiamo e tutti quanti in Israele sanno che lei è un amico molto
vicino, un amico affidabile e ora siamo nel mezzo di un processo
cruciale”, ha dichiarato Lieberman, riferendosi al segretario Usa.
Parole di distensione mentre su diversi quotidiani israeliani venivano
riportati i malumori di Gerusalemme per le critiche levatesi dagli
Stati Uniti sulla situazione del processo di pace. Washington ha
puntato il dito su Israele e la sua decisione di non rilasciare
detenuti palestinesi, causa, secondo la diplomazia americana,
dell'attuale stallo dei negoziati.
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La decisione della Consulta
apre alla fecondazione eterologa
Con la sentenza della Corte Costituzionale, cade in Italia il divieto di fecondazione assistita eterologa.
La Consulta ha infatti smantellato, nell'arco di 32 sentenze (ultima
quella di ieri), la legge 40 del 2004, che regolamentava la
procreazione medicalmente assistita nel nostro paese, tema ampiamente
dibattuto in ambito ebraico. Come spiegano Corriere della Sera e
Repubblica, l'ultima decisione ha introdotto la possibilità per le
coppie sterili di fare ricorso a un donatore esterno. Due divieti
rimangono in piedi “la fecondazione eterologa in caso di partner dello
stesso sesso e di single, la donazione degli embrioni a fini di
ricerca. Ma anche quest'ultimo punto è sub iudice: l'udienza alla
Consulta su ricorso era fissata per l'altro ieri ma è stata rinviata in
ragione del giudizio pendente sulla stessa questione davanti alla Corte
europea dei diritti dell'uomo” (Corriere). Per il ministro della Sanità
Beatrice Lorenzin, “serve una legge per evitare il caos” (intervista su
Repubblica).
Duecento ragazzi sosterranno oggi, nelle aule delle scuole ebraiche di Milano e Roma, il test psicometrico
per accedere alle università israeliane. L'assoluta novità è che
potranno farlo in italiano. Grazie infatti a un progetto portato avanti
dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il temibile esame
d'ammissione è stato tradotto per la prima volta quest'anno anche in
italiano. A riportare la notizia sul Corriere della Sera, la
giornalista di Pagine Ebraiche Rossella Tercatin. “Gli italiani sono
stati finora svantaggiati rispetto ai “colleghi” di madrelingua ebraica
o araba (le due
ufficiali dello Stato) ma anche ai russi, inglesi, francesi e spagnoli
– sottolinea la giornalista - Perciò l’Ucei ha deciso lo scorso anno di
avviare un progetto per la traduzione del test con il National
institute for Testing and Evaluation israeliano”. Per agevolare la
preparazione degli studenti alla prova, l'Ucei “ha offerto un ciclo di
lezioni organizzate tra Roma, Milano e Gerusalemme, con la possibilità
di partecipare dal vivo o collegarsi in video conferenza”.
Ha preso provvedimenti il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu
contro la decisione dell'Autorità nazionale palestinese, in contrasto
con gli accordi, di chiedere ai vari enti dell'Onu e convenzioni
l''adesione come entità statale. Netanyahu ha bloccato tutti i contatti
tra i ministri del suo governo e le autorità palestinesi. Come
sottolinea il Corriere, “Sono previste due eccezioni: i colloqui in
materia militare e di sicurezza e gli interventi della ministra della
Giustizia Tzipi Livrai, capo della delegazione negoziale dello Stato
ebraico”.
Apre oggi pomeriggio la due giorni di convegno “Shoah e negazionismo nel web:
una sfida per gli storici”, promosso dalla Società Italiana per lo
Studio della Storia Contemporanea (Sissco), dall’Università degli studi
di Roma Tre e dal Dipartimento di Filosofia comunicazione e spettacolo
dell’ateneo romano. Tra i protagonisti anche lo storico Claudio
Vercelli che traccia, sulle pagine del Manifesto, un quadro della
preoccupante situazione che vede il diffondersi di tesi antisemite e
negazioniste attraverso il web. “ll negazionismo, oggi si presenta come
un'affabulazione isterica sul cosiddetto contropotere che deriverebbe
dal mettere alla berlina il sapere condiviso”, scrive Vercelli che
sottolinea come questa velenosa finzione di richiamo alla libertà
d'opinione trovi ampio spazio nel mondo on-line.
“Gli ebrei d'Europa stanno morendo. Di assimilazione e laicità”.
Nel titolo tutto il riassunto dell'articolo di Giulio Meotti sul Foglio
che racconta la preoccupazione espressa da diverse personalità del
rabbinato europeo durante la riunione organizzata dal Rabbinical Center
of Europe a Budapest. Nell'articolo anche un richiamo alla situazione
degli ebrei francesi, sempre più spinti a scegliere di fare l'aliya in
Israele.
Primo Levi e la sua
profonda conoscenza del testo biblico. A scriverne è Cesare Segre,
grande filologo e critico letterario italiano recentemente scomparso.
Un testo inedito, pubblicato sul quotidiano Avvenire, in cui Segre
critica l'analisi di Franco Fortini, poeta e critico letterario, legata
alla celebre opera di Primo Levi Se questo è un uomo. Il libro di Levi
si apre con la poesia Shemà, la cui forza, secondo Fortini, risiede
“nell'uso di un lessico antiquato e nobile”. A quest'analisi, Segre
risponde con stupore. “Altro che antiquato! - afferma il filologo -
Quello di Levi è in realtà un lessico millenario: i testi che subito
citerò a raffronto provengono infatti dal Deuteronomio e dal Libro dei
Numeri, che i biblisti datano circa al 600 a.C. In questa poesia Levi
combina infatti passi dei due libri biblici, riecheggiando così lo
Shemà, la preghiera che, sulla scorta di quegli stessi libri, gli ebrei
hanno adottato come formula d'espressione dell'unità di Dio, e perciò
come formula identitaria: qualunque ebreo - anche se non praticante,
anche se convertito - si ricorda dei versetti dello Shemà”.
Daniel Reichel
twitter @dreichelmoked
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