Elia Richetti,
rabbino
|
“U-sfartèm
lakhèm mi-machoràth ha-Shabbat eth Omer ha-tenufà, shéva‘ shabbatòth
temimòth tihyéna”, “Conterete per voi dall’indomani della festa l’Omer
dell’elevazione, sette settimane complete saranno”. Con questo verso la
Torah prescrive il conteggio dei giorni del periodo dell’Omer, cioè del
periodo tra Pésach e Shavu‘òth nel quale ci troviamo.
|
|
Leggi
|
Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
|
Ieri
abbiamo festeggiato a Roma l’entrata di Rav Elio Toaff nel suo
centesimo anno di vita. Centinaia di ragazzi nella piazza sottostante
l’abitazione hanno cantato con entusiamo attorno a una grande torta
augurale, mentre a casa si accumulavano i messaggi augurali. In questi
momenti è normale che ci si interroghi sul rapporto che esiste fra le
vicende della storia e i suoi singoli protagonisti. E la risposta non è
chiara o semplice. È facile dire che con altri protagonisti la storia
sarebbe stata differente; così come si può argomentare che se la storia
fosse stata differente, quelli che ne sono divenuti i protagonisti non
lo sarebbero diventati.
|
|
Leggi
|
|
"Shoah, rigettiamo
paragoni fuori luogo" |
“Gli
ebrei italiani assistono con sgomento e preoccupazione a una campagna
elettorale in cui ripetutamente si evocano simbologie, fatti e
personaggi di un passato terrificante per lanciare messaggi subliminali
e denigrare avversari, nella illusoria speranza di raccogliere facili
consensi fra un elettorato che in realtà è molto più maturo di quanto
non si ritenga”. Così è intervenuto il presidente dell’Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
|
|
Leggi
|
|
Roma festeggia rav Toaff
|
Grande
festa a Roma per i 99 anni del rabbino emerito Elio Toaff con centinaia
di persone ritrovatesi sotto il suo appartamento affacciato sulla
sinagoga, assieme ai ragazzi delle scuola ebraica, per cantargli “Yom
Uledet Sameach” (“Buon compleanno”). A scriverne sul dorso romano dei
rispettivi quotidiani sono tra gli altri Marco Pasqua sul Messaggero e
Francesco Di Frischia sul Corriere della sera. In entrambi gli
articoli, oltre alle parole del presidente della Comunità ebraica
capitolina Riccardo Pacifici, si fa riferimento alle numerose
testimonianze di affetto pervenute alla famiglia a partire dai messaggi
inviati dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dal
presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna
e dal sindaco della Capitale, Ignazio Marino. Su Repubblica si rimanda
invece all’articolo pubblicato sul sito a firma di Gabriele Isman e con
molte foto che descrivono l’amore di tutta Roma per il rabbino emerito.
Rende omaggio al rav Toaff anche la sua città natale, Livorno, in un
articolo che appare su La Nazione a firma di Roberto Davide Papini con
ripresa di alcuni stralci della cronaca uscita ieri sul notiziario
Pagine Ebraiche 24 e con l’invito ad adoperarsi per la conoscenza e per
il bene comune lanciato dal rav in occasione dell’intervista concessa
al mensile dell’ebraismo italiano (autore Guido Vitale, direttore della
testata) per i suoi 95 anni. “Il mio consiglio – spiegava Toaff – è di
avere coraggio. Ma soprattutto di non perdere mai l’occasione di
impegnarsi nelle due attività che ci fanno essere noi stessi. Aiutare
gli altri e studiare”. Firenze crocevia delle religioni. Spazio
sul Messaggero al Festival delle religioni, rassegna che si terrà nel
capoluogo toscano questo fine settimana e che vede coinvolta la
Comunità ebraica fiorentina. Tra i relatori del Festival, i rabbanim
Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, e Joseph Levi, rabbino capo di
Firenze, e la giornalista Fiamma Nirenstein.
“Alla frase ‘Pare che l’abbiano portato a via Tasso’ seguivano sguardi
costernati, gesti di sgomento, tutti sapevano a quali torture gli
sventurati venivano sottoposti”. Il carcere di via Tasso è, come
ricorda oggi Corrado Augias su Venerdì di Repubblica, una delle ferite
più profonde nella memoria di Roma. A quei terribili giorni,
all’occupazione nazista della Capitale, alle vessazioni subite dalla
Comunità ebraica romana, Armando Troisio dedica il libro Roma sotto il
terrore nazista. “Settant’anni sono molti – ricorda Augias, presentando
il lavoro di Troisio – alto il rischio di dimenticare, saggi come
questo sono una lettura appassionante. E un antidoto”.
In Francia si gioca un partita importante dal punto di vista dell’economia nazionale e non solo.
|
|
|
|
|
|
moked 5774
Rabbini, Maestri, leadership
Ebrei italiani a confronto
Non
certezze, ma sani dubbi. Gli stessi che animano la vita ebraica da
migliaia di anni. Il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Renzo Gattegna è partito da una delle caratteristiche più profonde
dell’identità ebraica, la capacità di porsi domande, inaugurando i
lavori del Moked 5774 dedicato al confronto sulle sfide della
leadership rabbinica. “Chi è ebreo? Cosa significa essere ebrei?” gli
interrogativi su cui Gattegna ha invitato il pubblico a riflettere,
ricordando il dibattito in Israele a partire dalla formulazione della
Legge del Ritorno, i problemi sorti, il ruolo del rabbinato, gli
orizzonti che continuano a proporsi oggi, nello Stato ebraico come nel
mondo.
Rabbini, rappresentanti comunitari, leader di organizzazioni ebraiche,
famiglie, semplici iscritti si sono ritrovati per il tradizionale
ritrovo dell’ebraismo italiano che si è aperto a Milano Marittima. Un
Moked (letteralmente “messa a fuoco”) che ha preso il via nel nome di
rav Elio Toaff, rabbino capo emerito di Roma che proprio nelle scorse
ore ha compiuto 99 anni. “Rav Toaff rappresenta un grande modello di
leader, una guida che ha saputo ispirare” ha sottolineato rav Roberto
Della Rocca, direttore del dipartimento Educazione e Cultura
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che ha dedicato al
Maestro suo e di tanti il discorso di apertura dei lavori della
conferenza. Rav Della Rocca ha ricordato gli insegnamenti che è
possibile trarre da un grande leader della storia ebraica, Mosè, per
capire come la tradizione vede il rapporto tra leader e comunità: le
qualità necessarie, la capacità di parlare a tutti e di tollerare tutte
le idee, mantenendo però la consapevolezza di ciò che vuole.
E a dimostrare come le domande e le risposte del mondo ebraico
globalizzato abbiamo cancellato i confini nazionali, è stato
l’intervento dell’ospite d’onore del Moked, l’israeliano rav Haim
Amsalem, già deputato della Knesset. La partecipazione alla vita della
società e al mondo del lavoro dei haredim una delle questioni più
attuali correlate al tema della leadership rabbinica, secondo il rav,
che proprio per dissenso con la linea del partito rispetto a questi
argomenti si è distaccato da Shas, formazione religiosa sefardita che
aveva contribuito a fondare. “Il leader, il rav, è colui che va in
campo, che ha conoscenza, che capisce la sua comunità, che sa risolvere
i problemi” ha spiegato rav Amsalem.
Rossella Tercatin
|
qui ferrara
I successi della Festa del libro
Volge
al termine la Festa del Libro ebraico di Ferrara. Oggi infatti si
chiude la quinta edizione della rassegna, ormai appuntamento
tradizionale della città estense, occasione per raccontare al pubblico,
attraverso letteratura, arte e musica, l'immenso patrimonio della
cultura e tradizione ebraica. “Tutti gli appuntamenti in programma – ha
commentato Riccardo Calimani, presidente della Fondazione Meis,
organizzatrice dell'evento - sono andati benissimo: dai concerti,
sempre affollati, ai convegni. Seguitissimo, ad esempio, quello su
marrani e conversos, di cui pubblicheremo presto gli atti. E,
nonostante una leggera flessione dovuta al maltempo, molto bene anche
le vendite alla libreria del Chiostro di San Paolo, che hanno raggiunto
il picco nelle giornate di sabato e domenica”. Tra gli eventi di ieri,
molto seguito l'appuntamento legato alla storia dei medici ebrei e
cultura ebraica a Ferrara.
Leggi
|
qui firenze
Aspettando il Balagan
Con grande successo proseguono a Firenze gli incontri mensili
“Aspettando il Balagan” che, in attesa di poter aprire settimanalmente
la sera il giardino a un pubblico più numeroso, si svolgono nel tardo
pomeriggio al chiuso richiamando però molte persone desiderose di
approfondire il loro rapporto con l’ebraismo e gustare le specialità
ebraiche della cena vegetariana che chiude la serata, questa volta
ispirate anche dai particolari piatti della cucina di Pesach a base di
azzima. Di particolare interesse è stato l’incontro con la scrittrice
israeliana Lizzie Doron, reduce da Ferrara dove ha ricevuto il premio
di cultura ebraica Pardes, e il fiorentino Giorgio Von Straten, che al
ricordo delle persecuzioni ha dedicato il suo ultimo libro Storia
d’Amore in tempo di guerra.
Leggi
Setirot
- 25 aprile |
Abbiamo
quasi un anno per ragionarci, non buttiamolo via. Soprattutto non
mettiamola in caciara, non diamo la stura a insulti minacce anatemi –
esercizio che, ahimè, ultimamente ci viene piuttosto bene. Per favore,
davvero, confrontiamoci pacatamente, ognuno esprima le proprie idee e
poi vediamo. Questa premessa – lo avrete già capito – perché sto per
toccare un argomento assai “sensibile”.
Stefano Jesurum, giornalista
Leggi
|
|
Time
out - Ospiti ambigui |
Ma
c’era davvero bisogno di ricevere Vendola? Questa è la prima cosa che
mi viene in mente dopo aver visto tramite i social network il
presidente della regione Puglia in visita alla sinagoga italiana di
Gerusalemme. Il dubbio nasce proprio in virtù del viaggio del leader di
Sel in Israele e nei territori palestinesi e per nulla mi ha aiutato il
resoconto di alcuni italiani presenti all’incontro con lui.
Daniel Funaro Leggi
Leggi
|
|
|