19 maggio 2014 - 19 Iyar 5774 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di Paolo Sciunnach e di
Anna Foa. Nella sezione pilpul una riflessione di Daniela Fubini,
Daniele Liberanome e Rachel Silvera.
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Tribune Juive @TribuneJuive (19 maggio)
La Banque Leumi ouvre son premier bureau en Chine | Tribune Juivetweet http://ow.ly/wZEg4
PresidentPeres
@PresidentPeres
(19 maggio)
The whole country is yellow tonight. Congratulations @MaccabiElectra - #Israel is proud of you #Euroleague pic.twitter.com/crrJ5I671y
YadBYad @YadBYadUK
(18 maggio)
testo Interesting /@LCDK_UK:Calls for boycotts of #Israel come from many sources. Neo-nazi humanitarians called for it too
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La politica degli insulti
“In
politica non c’è follia senza metodo e la peculiare follia italiana
sembra essere arrivata, metodicamente, al suo fondo”. Così Stefano
Bartezzaghi, su Repubblica, commenta la frequente evocazione di Hitler
e di Auschwitz nel linguaggio politico,
fenomeno che “non è storia, nemmeno revisionista; non è filosofia
politica, non è narrazione”. L’analisi continua spiegando che Hitler e
Auschwitz “assicurano titoli su giornali e telegiornali, sollevano nubi
di confusa indignazione, tolgono la parola all’interlocutore deviandola
verso i binari morti della confutazione storiografica o della ripulsa
nauseata”. E, sulla degenerazione del linguaggio politico, ha aggiunto:
“Senza tema di smentite, oltre a Hitler e Auschwitz non c’è nulla: si è
raggiunto il limite estremo nella capacità di assordamento della
comunicazione”.
Intervistato su Il Mattino Roberto Fico, parlamentare grillino e
presidente della commissione di Vigilanza spiega che il riferimento
di Grillo era a “Il grande dittatore di Chaplin” e sostiene:
“Hitler? Un paradosso. Ora tutti ci inseguono”. Ricorda poi che il
primo a utilizzare Hitler, Stalin e Pol Pot per i suoi paragoni
politici è stato Berlusconi. La Nazione-Carlino-Giorno titola “Hitler,
ebetino, salma, sciacallo. I leader fanno a gara di insulti” e riporta
il fuoco incrociato di insulti degli ultimi giorni, in cui la violenza
verbale sta dominando la campagna elettorale. Fino ad arrivare
all’hashtag #OltreHitler, creato da Grillo.
La Stampa, insieme ad altre testate, riporta come Berlusconi, ribadendo
che le sue parole sono state divulgate fuori contesto, e criticando
comunque la stampa sia estera che italiana, abbia chiesto scusa a
“coloro che si sono sentiti offesi” dalle sue recenti affermazioni sul
fatto che i tedeschi non riconoscerebbero l’esistenza dei lager.
La vittoria del Maccabi Tel Aviv
in Eurolega esce dalle pagine dei giornali sportivi per arrivare sul
Corriere della Sera, che titola “Maccabi strepitoso: Real domato,
l’Europa è sua”. Nella sorpresa più assoluta la squadra israeliana
vince la sua quinta Eurolega ed è “Tutto esageratamente bello,
grandissimo basket a Milano, e non poteva finire se non dopo un tempo
supplementare, durante il quale la fionda di un piccolo re David
abbatteva anche i giganti spagnoli”. Il Maccabi Tel Aviv su La Gazzetta
dello Sport “Ha regalato le emozioni più grandi, ha compiuto rimonte
straordinarie, ha eliminato la squadra più ricca d’Europa, ha battuto
in finale quella che aveva dominato la stagione”. Un trionfo legato
strettamente anche a un grande allenatore, e David Blatt è celebrato,
sempre sulla Gazzetta, da un ritratto in cui cita Steve Jobs e il suo
celebre “Wow!”.
A pochi giorni dalla riapertura, a Settimo Torinese, della palazzina
gialla in stile liberty dove ha lavorato come chimico Primo Levi -
trasformata in un luogo dedicato alla memoria e all’impegno civile - il
Corriere della Sera ripropone un’edizione de La tregua e Liliana
Picciotto ne ripercorre la narrazione di un’umanità disperata in cerca
di se stessa, nel tentativo di recuperare una dimensione in cui
ritrovarsi dopo i traumi e lo sradicamento subiti. Restando in cultura,
sia Repubblica che Messaggero dedicano spazio a Philip Roth che ritorna
in tv, “Ma è l’ultima volta”. Dopo la decisione del 2012, quando
dichiarò di aver deciso di smettere di scrivere, ha accettato un
colloquio con il regista Alan Yentob, che verrà messo in onda dalla BBC
domani sera nel Regno Unito. Per la giornata mondiale della lingua
ebraica Haim Baharier, sulle pagine milanesi del Corriere, scrive che
“Ha ragione chi sostiene che la lingua ebraica sia lingua povera. Ha
ragione chi sostiene sia invece ricca” e continua spiegandone gli
aspetti contrastanti che non sono mai del tutto opposti, i panorami
mutevoli e sempre imprevedibili, e la grande ricchezza. Le Monde
presenta un documentario di Chochana Boukhobza dedicato ai piccoli eroi
del ghetto di Varsavia - che sarà trasmesso da France 3 - e sul
Giornale e sul Corriere vengono raccontate le polemiche suscitate da
“Welcome to New York”, il film di Abel Ferrara su Dominique
Strauss-Kahn che viene definito da varie parti brutto, insulso e
antisemita.
Ada Treves twitter @atrevesmoked
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