Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

21 maggio 2014 - 21 Iyar 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
David
Sciunnach,
rabbino
“Parlò l’Eterno a Moshè nel deserto di Sinai ...” (Bemidbàr 1, 1) Ci fa notare il grande Maestro Rabbì Chayìm Yosèf David Azulai, conosciuto con il suo acronimo come Chiddà, che la ghematrià - il valore numerico, delle parole “Bemidbàr Sinai”, hanno lo stesso valore della parola “Shalom” - pace, cioè 378.
 
Leggi

David
Assael,
ricercatore
Domenica si vota per le elezioni europee, che, per molti versi, si annunciano decisive. Le forze politiche sono intente a distinguersi l’una dall’altra, per rastrellare qualche consenso. Particolarmente affollata è l’area euroscettica, dove, solo per citare l’Italia, la fantasia dei contendenti si è sbizzarrita. In sequenza abbiamo: la Lega Nord dichiaratamente anti-euro, il M5S euroalternativo (la grande idea di creare un euro del Sud con le superpotenze economiche Italia, Grecia e Portogallo), Fratelli d’Italia per un’uscita controllata dalla moneta unica (come se il controllato possa avere influenza sui controllori), la Lista Tzipras, primo esperimento al mondo di un candidato in un Paese straniero, sostiene la necessità di rivedere i trattati, in strabiliante sintonia con Forza Italia. Insomma, tutti alla ricerca dei pochi buchi liberi. Sembra come il paradosso di Zenone: Achille non raggiunge mai la tartaruga perché c’è sempre uno spazio in mezzo.
 
 
"Shoah, rigettiamo paragoni fuori luogo"
"Gli ebrei italiani assistono con sgomento e preoccupazione a una campagna elettorale in cui ripetutamente si evocano simbologie, fatti e personaggi di un passato terrificante per lanciare messaggi subliminali e denigrare avversari, nella illusoria speranza di raccogliere facili consensi fra un elettorato che in realtà è molto più maturo di quanto non si ritenga”. Così è intervenuto il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
 
Leggi

L’antico Ghetto si colora di arte e musica
“Una serata per partecipare a un connubio tra musica, arte contemporanea e danza, e vivere un’esperienza multisensoriale sinergica”. Così Repubblica Roma descrive la manifestazione, a cura di Vasco Barbieri e Marta NoOne, che si terrà stasera nel quartiere ebraico della Capitale nelle sei gallerie appartenenti all’Associazione ArtuGhet.
Sulle pagine dello stesso quotidiano, la notizia della richiesta di rinvio a giudizio per le minacce rivolte al presidente della Comunità Riccardo Pacifici dai leader del movimento di estrema destra Milizia.
Nel pomeriggio, appuntamento alla Biblioteca universitaria di Genova per “Dibbuk e altre apparizioni nell’immaginario ebraico moderno” nell’ambito del ciclo di incontri “Temi e immagini del pensiero ebraico” promosso tra gli altri dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dalla Comunità e dal Centro Culturale Primo Levi del capoluogo ligure (Secolo XIX).
 
Leggi

 
 
  davar
qui roma
Sistina, svelato il segreto ebraico
Uno sguardo diverso su uno dei capolavori simbolo del patrimonio artistico italiano. L'ultima opera dello storico dell'arte Giovani Careri, direttore del Centro di storia e teoria delle arti di Parigi (CEHTA), “La torpeur des Ancêtres. Juifs et chrétiens dans la chapelle Sixtine” (Editions EHESS 2013) apre una riflessione profonda sul significato della rappresentazione della figura dell'ebreo nella Cappella Sistina. E su questo tema si è soffermato ieri lo stesso Careri, in occasione della presentazione del suo libro all'Accademia di Francia di Roma. “Gli ebrei servono ai cristiani per raccontare le proprie origini, la propria storia e il proprio destino”, ricordava lo storico dell'arte nell'intervista pubblicata da Pagine Ebraiche sul numero di maggio. Un concetto ribadito ieri e ampliato attraverso il confronto con Micol Forti, direttrice della Collezione d'Arte Contemporanea dei Musei Vaticani, Gaetano Lettieri, docente di  Storia delle Dottrine Teologiche e Storia del Cristianesimo a La Sapienza e Pietro Montani, docente di Estetica alla Sapienza. A fare gli onori di casa l direttore dell’Accademia Éric de Chassey.

Affaticati, malinconici, ripresi nei momenti della vita privata e domestica: donne in gravidanza, madri che allattano i figli, anziani stanchi e appesantiti nel pensiero e nelle membra, lavoratori di mestieri vincolati alla sussistenza quotidiana. Sono gli ebrei della Cappella Sistina, in Vaticano, testimoni nell’intenzione ideologica della Chiesa della corporeità e della condizione più terrena e meno alta possibile, tanto lontani dal grande progetto escatologico della storia cristiana, quanto necessari a definirne i confini e spiegarne l'incompiutezza. È questa la nuova interpretazione della grande opera di Michelangelo Buonarroti presentata dallo storico dell’arte romano Giovanni Careri, direttore di studi presso l'École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS) e del Centre d’Histoire et de Théorie des Arts di Parigi, nel suo volume La Torpeur des Ancêtres. Juifs et chrétiens dans la chapelle Sixtine, uscito per le edizioni EHESS e non ancora tradotto in lingua italiana. Incontrato nel corso di un suo breve soggiorno di studio a Venezia, il professor Careri ha messo in luce i punti cardine della sua teoria, “non tanto legata alle fonti scritte, quanto piuttosto a ciò che è possibile trarre dall'osservazione delle immagini”, come egli stesso ha spiegato. Tale lettura iconologica è stata possibile solo in seguito al restauro degli affreschi della Cappella, iniziato negli anni Ottanta, che ha consentito una migliore visibilità delle singole pitture.
Leggi

israele
A giugno il nuovo Presidente
È stata fissata per il 10 giugno l’elezione del nuovo Presidente d’Israele. Dopo lunghe settimane di speculazioni circa la volontà del primo ministro Benjamin Netanyahu di rimandare la scelta del successore di Shimon Peres per depotenziare o addirittura eliminare la carica, il presidente della Knesset e parlamentare del Likud Yuli Edelstein ha annunciato la data in cui i 120 deputati saranno chiamati a formulare un nome.
Candidato di punta alla presidenza è considerato l’ex speaker della Knesset e membro storico del Likud Reuven Rivlin.
Leggi

lotta all'antisemitismo
Francia, in fuga dall'odio
Secondo un sondaggio lanciato on-line da Siona, un'organizzazione ebraica con sede a Parigi, il 75 per cento degli ebrei francesi sta prendendo in considerazione di lasciare la Francia. Dati da usare con cautela ma che riflettono una situazione, quella dell'ebraismo transalpino, da tempo sotto pressione. L'allarme antisemita è, infatti, cresciuto negli ultimi anni, con esplosioni di violenza particolarmente gravi - torna alla mente il tragico episodio di Tolosa di due anni fa - che hanno scosso le comunità ebraiche d'Oltralpe. Su 3833 intervistati, che hanno risposto al questionario online, due terzi (il 74,2 per cento) si è detto intenzionato a lasciare la Francia e di questi il 30 per cento ha motivato la scelta indicando l'antisemitismo come motivazione.
Leggi

intervento di rav di segni e riccardo pacifici
Da Bergoglio al voto europeo
Da una parte l'appuntamento con le elezioni che cambieranno volto alle istituzioni europee, dall'altra la visita di papa Bergoglio in Medio Oriente e i possibili riflessi di questo evento nel dialogo interreligioso. Un duplice fronte informativo aperto in occasione della conferenza stampa convocata nella sede dell'Associazione stampa estera dal presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici e dal rabbino capo Riccardo Di Segni. A moderare gli interventi il corrispondente della radio israeliana Yossi Bar.
Nel sottolineare la “relativa facilità di comunicazione” che vi sarebbe con il Vaticano, il rav Di Segni ha riferito di una recente telefonata del papa per chiarire parte delle preoccupazioni emerse sulla stampa ebraica a seguito di alcune pubbliche uscite di Bergoglio che avevano fatto emergere non poche perplessità per il futuro del dialogo. “Le predicazioni del papa, attingendo a testi scritti in un periodo particolarmente problematico – ha spiegato Di Segni – possono avere l'effetto di prestarsi a semplificazioni che, se non spiegate in modo corretto, hanno il risultato mediatico di generare insofferenza verso la cultura e il mondo ebraico. Consapevole di questa situazione, mi sono fatto portatore di una richiesta di chiarimento. Il papa mi ha chiamato e così ci siamo scambiati due opinioni sull'argomento”.
Per quanto concerne il voto europeo Pacifici ha affermato come sia forte, nel mondo ebraico, sia la preoccupazione per il rischio di una sommatoria complessiva dei risultati delle destre xenofobe e razziste tale da portare alla costituzione di un terzo blocco alternativo ai gruppi popolare e socialista con possibili influenze sui meccanismi interni all'Unione. Nello specifico della campagna elettorale italiana ha quindi denunciato l'utilizzo improprio del tema della Memoria, spiegando come l'attuale silenzio della leadership ebraica in merito sia frutto di una decisione consapevole motivata dalla volontà di non farsi strumentalizzare nell'agone politico. “Dopo che saranno noti i risultati del voto, torneremo a parlare” ha annunciato Pacifici.
Ha invece espresso chiaramente la propria posizione il presidente della Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi. Intervistato dal quotidiano Il Giornale sulle affermazioni di Beppe Grillo, ha infatti commentato: “Dalla vivisezione del cane di Silvio Berlusconi a Hitler, io credo che dobbiamo arginarlo, fermarlo. Così è nato anche il fascismo”. Meghnagi ha poi raccontato di avere paura, “paura fisica dell'investimento sulla rabbia che sta facendo Grillo come mai prima mi era capitato”. Secondo il presidente degli ebrei milanesi la rabbia avrebbe due possibili esiti: cambiamento democratico o distruzione della democrazia. E in questa prospettiva “Grillo guida la seconda ipotesi”.

Adam Smulevich

QUI TORINo - un patrimonio per l'umanità
Tel Aviv, architettura da salvare
“Architettura e urbanistica non sono più solo patrimonio degli esperti, ma argomenti che toccano profondamente tutti i cittadini”. Le parole con cui Guido Vitale, coordinatore dei dipartimenti informazione e Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha aperto la tavola rotonda su “La conservazione del moderno. Tel Aviv, Patrimonio dell’Umanità” corrispondono agli obiettivi dell’Urban Center di Torino. La struttura di presidio e supporto ai processi di trasformazione della città e dell’area metropolitana vuole essere anche un luogo di ricerca, formazione e confronto sui temi dell'architettura, del paesaggio e del dibattito urbano, e in occasione dell'anno dell'amicizia culturale Italia-Israele ha organizzato, in collaborazione con la Città di Torino e con L’ambasciata di Israele in Italia una serie di incontri dedicati all'architettura e alle città israeliane.
Leggi

QUI MACERATA
La Shoah e i Giusti, una lezione
Tanti spunti, molte sollecitazioni sul tema della Memoria ad animare le due giornate di studi svoltesi presso l'Università degli Studi di Macerata in occasione del 50esimo anniversario dell'istituzione della ex facoltà di Lettere e Filosofia, oggi dipartimento di studi umanistici dell'ateneo marchigiano. Punto di riferimento dell'evento, organizzato sotto la responsabilità scientifica della professoressa Clara Ferranti, la mostra “Chi salva una vita salva un mondo intero. La Shoah, Israele e i Giusti tra le Nazioni” curata da Paolo Coen, anima della Rete Universitaria per il Giorno della Memoria, e già esposta nella residenza privata dell'ambasciatore d'Israele in Italia Naor Gilon oltre che presso l'Università di Bologna, l'Università della Calabria e il Museo della memoria a Ferramonti di Tarsia. Attorno alla mostra sono ruotate varie attività tra cui una tavola rotonda sul tema La Shoah nel cinema e nell'arte e un incontro nell'aula magna della facoltà di Giurisprudenza in occasione del quale sono stati presentati i primi tre volumi della collana sulla Memoria editi da Rubbettino e realizzati dall'Università della Calabria con il coordinamento dello stesso Coen. Tra i protagonisti dell'iniziativa, patrocinata da Ambasciata d'Israele, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Comunità ebraica di Ancona, il consigliere UCEI Marco Ascoli Marchetti e il giornalista di Pagine Ebraiche Adam Smulevich. Presente ai lavori anche un discendente dei due Giusti maceratesi Quirino e Sperandia Stortini.
Leggi

qui torino
La danza israeliana, un successo
Torino torna ad essere per qualche giorno la capitale mondiale della danza internazionale con Interplay, il festival diretto da Natalia Casorati che offre al pubblico una selezione degli spettacoli più interessanti della nuova scena mondiale. Tra le ventidue compagnie ospiti, ben tre sono israeliane, giovani voci di una creatività ormai nota e riconosciuta in tutto il mondo. I coreografi selezionati per questa edizione hanno fatto della ricerca il fulcro del loro lavoro e questa sera i primi a regalare al pubblico una nuova prospettiva sulla danza d’autore saranno Roy Assaf, formatosi negli Stati Uniti, che presenta la sua nuova creazione, e Sharon Fridman, attualmente uno dei nomi di maggiore risalto della danza israeliana.
Leggi

UCEI e Fondazione Cantoni
Una Borsa per lo studio in Israele
Anche per l’anno accademico 2014-2015 l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Fondazione Raffaele Cantoni tornano a offrire borse di studio per ragazzi italiani che intendono sostenere un progetto di formazione nello Stato di Israele. Due le categorie: studenti in possesso di diploma di maturità che intendano iscriversi a università, scuole talmudiche o istituti superiori, o laureati che vogliano seguire un corso di perfezionamento da un lato, e giovani interessati a un percorso di perfezionamento, linguistico, culturale o professionale. Scadenza per presentare la domanda, i cui moduli possono essere richiesti con una mail all’indirizzo f.r.cantoni@gmail.com, il 15 ottobre 2014.

INFORMAZIONE – UNA DEDICA TUTTA SPECIALE
Due colleghi, un libro scomodo
Colti sul fatto al bar dietro l'angolo davanti a una tazzina di caffè, il giornalista del Foglio Giulio Meotti (autore del discusso “Ebrei contro Israele”, Belforte editore) e il collega Guido Vitale, coordinatore dei dipartimenti Informazione e Cultura dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, si sono fermati a commentare i recenti dibattiti che attraversano il mondo ebraico italiano. Il direttore della nostra redazione, che l'altro giorno aveva spiegato come il libro di Meotti non gli sembrasse convincente, ma anche come lo giudicasse “coraggioso e significativo” e come costituisse “una sconfitta e una vergogna del mondo ebraico italiano lasciare l'autore da solo a difendere il proprio scritto di fronte ai numerosi detrattori”, aveva con sé una copia del libro su cui ha pregato Meotti di apporre una dedica tutta speciale. “E' un dono per mio figlio – ha spiegato – che vive all'estero e che è un ammiratore di questo collega”.
 

pilpul
Ticketless - Semi di fuoco
Dopo Firenze, Roma vista dai piemontesi offre una documentazione altrettanto ampia, per l’Ottocento ebraico. Vi torneremo presto. Rare le testimonianze in senso inverso, dei romani a Torino. Non mi viene in mente altro che una (tardiva ma) fulminante osservazione di Elsa Morante, scrittrice romana che adorava Torino, in “Aracoeli”: “Corre voce che i piemontesi – sotto una superficie savia e assestata, in genere, più del comune – sviluppino a volte, nei loro sprofondi, dei semi di fuoco, germinanti in una pazzia da cavalli e in una ostinazione da muli”.
Uno di questi semi di fuoco si è sviluppato nel mio sprofondo questa settimana, rientrando a Torino su una Frecciarossa in un giorno di sciopero di Trenitalia
.

Alberto Cavaglion
Leggi

Periscopio - L'insulto hitler
Ho un ricordo molto nitido (non tra i più piacevoli, in verità) del colorito modo in cui, nella mia ormai lontana adolescenza, ci si combatteva e confrontava tra coetanei - con diversi gradi di animosità, malevolenza e livore - a colpi di insulti. E, avendo trascorso l'adolescenza a Napoli, i miei ricordi mi riportano una quantità enorme e variopinta di contumelie, ingiurie e 'malaparole' di ogni tipo, volte a colpire l'avversario, per offenderlo, ridicolizzarlo, provocarlo. Spesso le parolacce erano le armi di veri e propri duelli, in cui per prevalere erano necessarie cospicue doti di cultura di strada, velocità di lingua, prontezza di riflessi, audacia, inventiva, psicologia.

Francesco Lucrezi, storico
Leggi





moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.