30 maggio 2014 - 1 Sivan 5774 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di Pierpaolo Pinhas
Punturello e di Gadi Luzzatto Voghera. Nella sezione pilpul una
riflessione di Anna Segre, Sergio Minerbi, Francesco Moises Bassano e
Laura Salmon.
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MEIS museum @meisweb
29 mag
@museoebraicove @SinagogaFirenze @SinagogaSiena Evviva! Questa è stata
una giornata importante, impegnata e bella #LaCulturaNonSiFerma
PresidentPeres @PresidentPeres
30 mag
Laying of the cornerstone of the new Museum of the Jewish People pic.twitter.com/vRClbcKVoi
Jewish news @JTAnews
29 mag
Nazi saluter on Yom Hashoah banned from London district http://j.mp/1ws9Lav
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Peres e Abu Mazen in Vaticano
l'8 giugno vertice con Bergoglio
Non vuole essere un vertice politico ma un “momento comune di preghiera per la pace”. L'appuntamento è per il prossimo 8 giugno
quando il presidente di Israele Shimon Peres incontrerà in Vaticano
papa Bergoglio e con lui il presidente dell'Autorità nazionale
palestinese Abu Mazen. Dopo l'annuncio durante il viaggio del papa in
Medio Oriente della volontà di organizzare questo incontro, è arrivata
dunque la conferma della presenza di Peres e Mazen sul soglio
pontificio. “Sarà un incontro di preghiera - aveva voluto precisare
durante il volo di ritorno Bergoglio, come riportano tra gli altri
Corriere della Sera e Repubblica - non sarà per fare una mediazione o
cercare soluzioni, no. Ci riuniremo a pregare, soltanto”. “Prima alla
Messa a Betlemme poi all'arrivo a Tel Aviv – scrive l'Avvenire in
riferimento al papa - ha invitato Abu Mazen e Peres offrendo 'la sua
casa' in Vaticano per pregare insieme per la pace, alla presenza anche
di un rabbino e di un religioso musulmano”.
Su iniziativa di Gabriele Nissim, presidente dell'Associazione Gariwo, anche la Polonia inaugurerà un Giardino dei Giusti
per ricordare le vittime del totalitarismo. Marek Edelman, Jan Karski,
Magdalena Grodzka-Guzkowska, uomini e donne a cui Varsavia renderà
omaggio con la piantumazione di un albero. Come riporta il Corriere,
infatti, il prossimo 5 giugno “ il Giardino comincerà a esistere nel
quartiere di Wola, vicino al luogo in cui sorgeva il Ghetto, e sarà
frutto della collaborazione tra l'associazione Gariwo e il Comitato per
il Giardino dei Giusti di Varsavia”. “Un monito all'Europa – spiega
Nissim - affinché combatta ogni forma di razzismo, ogni ideologia
totalitaria”.
“Un'azione legale nei confronti
dell'estremista di destra Roberto Jonghi Lavarini e della trasmissione
televisiva di Mediaset”. L'Unità riporta la decisione del presidente
dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna di prendere
duri provvedimenti contro le vergognose affermazioni del militante di
estrema destra, andate in onda nella puntata conclusiva de Le Iene su
Italia 1, e contro il programma stesso perché “di fronte a milioni di
spettatori si è fatto cassa di risonanza di deliranti farneticazioni
neonaziste”, ha affermato Gattegna.
I cori ebraici d'Europa.
Al via ieri sera al Teatro Argentina di Roma la manifestazione
internazionale dedicata ai cori ebraici con presenze, oltre ai padroni
di casa del coro HaKol di Roma (cui associazione festeggia il
ventennale dalla nascita), di ensemble da Londra, Berlino, Vienna, San
Pietroburgo e Leopoli. La partecipazione del coro ucraino, vista la
difficile situazione in patria, è stata a lungo a rischio ma “è
scattata la solidarietà del 'popolo del festival' e alla fine grazie
anche ai social network e all'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane i
problemi sono stati risolta” (Unità).
“I graffiti sul muro di
Betlemme erano un messaggio al papa”. Maurizio Molinari su La Stampa
intervista uno degli autori delle scritte comparse a Betlemme e di
fronte a cui papa Bergoglio si è fermato in raccoglimento. L'uomo si
chiama Mohammed Lofti, detto Habashi, militante di Al Fatah che ha come
modello l'ex leader palestinese Yasser Arafat. Solita la retorica
adottata da Habashi per spiegare la situazione tra israeliani e
palestinesi, con il vergognoso accostamento dei primi ai nazisti e con
la distorsione della storia che vedrebbe i secondi come i combattenti
del ghetto di Varsavia.
Ampio spazio nelle pagine romane del Corriere e del Messaggero alla personale del noto artista israeliano Tsibi Geva,
protagonista fino al 14 settembre al Macro di Testaccio. “Gestualità,
segni di grandi dimensioni, a volte ripetuti e aggressivi quasi a voler
aggredire le tele – scrive il giornalista Edoardo Sassi del Corriere -
ma questi «lampi» non sono mai del tutto disgiunti da una sua
riflessione su cultura, politica, filosofia e mistica, ponendo al
centro del suo lavoro l'esplorazione della propria identità e quella
del suo paese”. La mostra è sostenuta dall'Ambasciata d'Israele in
Italia e dalla Fondazione Italia-Israele per la Cultura e le Arti.
Daniel Reichel
twitter @dreichelmoked
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