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1 giugno 2014 - 3 Sivan 5774
alef/tav
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Benedetto Carucci Viterbi e di David Bidussa. Nella sezione pilpul una riflessione di Claudio Vercelli e Francesca Matalon.
 
David Cameron@David_Cameron
31 mag
Sudan must now make good on the promise to release #MeriamIbrahim. Religious freedom is a human right
 
 
 
Bergoglio a Gerusalemme,
rabbini italiani a confronto
Quale l’effetto della visita in Israele di papa Bergoglio sugli ebrei italiani? Lo speciale dossier che apre il numero di giugno del mensile UCEI Pagine Ebraiche in distribuzione è annunciato, con l’anticipazione di significativi stralci, dall’Osservatore Romano e da La Stampa (sezione Vatican Insider). Molteplici gli spunti ad emergere dal dossier, con una riflessione a caldo riservata a tre esponenti del rabbinato (rav Giuseppe Momigliano, rav Riccardo Di Segni, rav Joseph Levi) e con gli interventi dell’ambasciatore d’Israele presso la Santa Sede Zion Evrony, del diplomatico Sergio Minerbi e del vaticanista Carlo Marroni. Sulla prima pagina del giornale un editoriale del presidente UCEI Renzo Gattegna dedicato alla sfida del dialogo, alle più rilevanti opportunità da cogliere e a un impegno da ravvivare “nonostante i problemi”.

Sarà annunciato nelle prossime ore il governo di unità nazionale sostenuto da Hamas e Fatah. Del nuovo esecutivo, ha spiegato il leader dell’Anp Abu Mazen, faranno parte “tecnocrati” e “indipendenti”. Lo stesso Abbas ha poi annunciato che Israele “prenderà subito misure punitive”. Una breve nota sul Corriere della sera: “Il nuovo esecutivo – si legge – dovrebbe mettere fine alla scissione iniziata nel 2007 tra il gruppo islamico che governa Gaza, considerato terroristico da Israele e dall’Occidente, e il partito di Abbas che controlla la Cisgiordania”.


Anche il fondatore di Microsoft, Bill Gates, avrebbe intanto ceduto alle pressioni dei gruppi di boicottaggio. Sembra infatti questa la ragione del suo disinvestimento da una società di sicurezza che opera in Israele e che è finita nel mirino degli stessi gruppi che, nel recente passato, hanno duramente criticato l’attrice Scarlett Johannson (l’articolo è firmato da Davide Frattini).

Sembra evolvere verso una positiva conclusione la vicenda di Meriam, la donna sudanese condannata a morte per apostasia da un tribunale di Khartoum. La grande campagna di mobilitazione internazionale a tutela dei diritti religiosi levatasi nel suo nome ha infatti sortito i suoi effetti: la donna, che ha da poco partorito in carcere, sarà presto libera. Anche se, come riporta Lucia Capuzzi su Avvenire, permangono alcune perplessità da parte dei suoi legali.

Va concludendosi la prima edizione del Festival Europeo dei Cori Ebraici organizzato dal coro Ha-Kol a Roma. Questa sera alle 18, nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica, il grande concerto finale con la partecipazione di cori provenienti da Austria, Francia, Germania, Inghilterra, Russia e Ucraina (Corriere della sera Roma, tra gli altri).


Un ricordo del giornalista e scrittore Luciano Tas appare sul Sole 24 Ore a firma di Stefano Folli. “Luciano Tas – scrive Folli – ha dedicato l’intera vita, una vita avventurosa scandita da atti di coraggio, alla difesa della causa laica dell’ebraismo, opponendo i valori civili della tolleranza e della democrazia liberale alla deriva dell’intolleranza e al pregiudizio in cui troppo spesso affioravano gli stereotipi antisemiti”.

Sulla Stampa da leggere infine l’intervista di Alain Elkann a Elie Wiesel. A una domanda sulla sua identità, Wiesel risponde con queste parole: “Sono un ebreo e un cittadino americano. Sono uno scrittore, un professore e un testimone”.


Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
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