24 giugno 2014 - 26 Sivan 5774 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Roberto Della
Rocca e di Dario Calimani. Nella sezione pilpul una riflessione di
Tobia Zevi e Mario Avagliano.
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![](http://moked.it/unione_informa/131222/rassegnatwitter.jpg) |
IDF @IDFSpokesperson
24 Giu
11 days have passed since kidnapping of #EyalGiladNaftali. 11 days
without their families. 11 days since Operation Brother's Keeper began
Lucio Malan @LucioMalan 23 Giu
+ di 2000 al ghetto ebraico di Roma per chiedere liberazione dei 3 ragazzi israeliani rapiti #bringbackourboys pic.twitter.com/gayPSgGZgo
ANSA Europa @ansaeuropa
19 Giu
Delegazione Pd renderà omaggio a museo ebraico Bruxelles. Costa: forze europeiste baluardo contro xenofobia link
Maurizio Molinari @Maumol
23 Giu #Israele,
@Netanyahu sul blitz notturno "abbiamo colpito con forza in Siria e
siamo pronti a farlo in maniera ancora più potente"
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Roma, #BringBackOurBoys
in nome di Eyal, Gilad e Naftali
#Bringbackourboys.
A Roma, diverse centinaia di persone si sono raccolte ieri al Portico
di Ottavia per chiedere a gran voce la liberazione dei tre ragazzi
israeliani, Eyal, Gilad e Naftali,
rapiti da terroristi palestinesi giovedì 12 giugno. Una manifestazione
per sensibilizzare l'opinione pubblica, con la distribuzione di
magliette con la scritta #Bringbackourboys, di fronte a un dramma che
sta tenendo con il fiato sospeso tutta Israele e non solo. “È un
momento diverso da tutte le altre occasioni. Sappiamo qual è il metodo
di chi rapisce questi ragazzi, gente che ha tenuto per 5 anni in una
botola Gilad Shalit”, ha affermato Pacifici nel corso della
manifestazione, che ha visto il collegamento dei famigliari dei giovani
rapiti e si è conclusa con una tefillah al Tempio Maggiore condotta dal
rabbino capo Riccardo Di Segni. Come riporta Gabriele Isman su
Repubblica Roma, il sindaco di Roma Ignazio Marino ha deciso di
esprimere la solidarietà della città esponendo in Campidoglio i volti
dei tre ragazzi rapiti in Cisgiordania. Tornando a ieri sera, Marco
Pasqua nelle pagine romane del Messaggero sottolinea come “giovani e
meno giovani” si siano “riuniti per far sentire ai famigliari dei
ragazzi la loro voce, anche attraverso un collegamento avvenuto via
Skype”. Presenti alla manifestazione, tra gli altri, il ministro della
Giustizia Andrea Orlando e l'ambasciatore d'Israele Naor Gilon.
“Mi sembra giusto essere qui accanto a una comunità che chiede la
liberazione degli ostaggi e la fine di un conflitto, di tutti i
conflitti”, ha affermato il ministro Orlando (Corriere della Sera Roma).
“Un mese fa il Medio Oriente sembrava un posto diverso”, scrive Davide Frattini sul Corriere. Almeno per Israele che
oggi, come ricorda il giornalista, si trova con tre fronti aperti da
affrontare: al nord, il conflitto siriano ha toccato anche lo Stato
ebraico, con l''uccisione domenica di una ragazzo israeliano di 13
anni, colpito da un razzo, attacco a cui è seguita una dura
rappresaglia dell'aviazione dell'Israel Defence Force; nel centro del
paese, continua intanto l'operazione in Cisgiordania per trovare i tre
giovani rapiti; a sud, il rischio è che il gruppo terroristico di
Hamas, considerato responsabile del rapimento, intensifichi il lancio
di razzi dalla Striscia di Gaza mentre Israele sta colpendo duramente
la sua rappresentanza nella West Bank.
Sulla
vicenda del ragazzo israeliano colpito da razzi provenienti dalla
Siria, scrive oggi Fiamma Nirenstein sul Giornale. “Chi è stato? Le
forze di Assad o quelle dei ribelli ormai legati all'Isis,
l'organizzazione qaidista che in Siria si chiama Jabat al Nusra? - si
chiede Nirenstein - Israele ha utilizzato la logica classica:
responsabile è il governo al potere, e così ieri notte l'aviazione
israeliana ha bombardato nove postazioni strategiche, carrarmati,
batterie di artiglieria, depositi e basi militari al confine, in zone
controllate da Assad”. “Israele – sottolinea la giornalista - ha
riaffermato l'inviolabilità del suo confine”.
“Cristiani, ebrei e islamici insieme al Fiorino d'oro”, titola la
Nazione di oggi, ricordando la cerimonia che nel pomeriggio, nel Salone
dei Cinquecento di Palazzo Vecchio alla presenza del sindaco Dario
Nardella, vedrà il conferimento della prestigiosa onorificenza al
rabbino della Comunità ebraica di Firenze Joseph Levi assieme al cardinale Giuseppe Betori e al presidente della comunità islamica di Firenze e Toscana Elzir Izzeddin.
Haim Korsia è il nuovo gran rabbino di Francia.
“Cinquantuno anni, lionese, sefardita, cappellano generale militare
israelita, uomo molto apprezzato negli ambienti culturali francesi,
aperto al dialogo con la società, le istituzioni e con le altre
religioni: più di quattordici mesi dopo le clamorose dimissioni di
Gilles Bernheim, la comunità ebraica di Francia, la più numerosa
d'Europa, ha il suo nuovo gran rabbino” (Osservatore Romano).
“Sogno che Israele viva nella speranza e senza più paura”. Lo scrittore israeliano Eskol Nevo,
protagonista oggi a Milano con due appuntamenti, è il protagonista di
una lunga intervista pubblicata sulle pagine milanesi di Repubblica.
Tra i desideri di Nevo, “fondare la prima scuola di scrittura creativa
in Israele sul modello della Holden di Torino, che ho visitato due anni
fa e mi ha cambiato la vita”.
Daniel Reichel
twitter @dreichelmoked
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