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25 giugno 2014 - 27 Sivan 5774
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
David
Sciunnach,
rabbino
“... tutta la casa d’Israele pianse Aròn per trenta giorni…” (Bemidbàr 20, 29). Ha detto a proposito di questo verso, il grande commentatore della Torah, Rabbì Shlomò Itzhakì, conosciuto come Rashì, con le parole: “ ... tutta la casa d’Israele ...” si intendono uomini e donne. Poiché Aròn cercava e perseguiva la pace, e metteva amore tra coloro che avevano avuto discussioni, anche tra marito e moglie. E’ per questo che Hillel dice: “Sii tra gli allievi di Aròn, che ama la pace e persegue la pace, ama le creature e le avvicina alla Torah ...” (Avòt 1, 12).
 
David
Assael,
ricercatore
L’anno scorso, in occasione delle elezioni politiche nazionali, abbiamo inseguito il sogno della Macroregione del Nord, che, nel frattempo, è saltata a causa di acquisti impropri di mutande verdi da parte dell’ex Governatore del Piemonte Cota. Ora, dobbiamo rinunciare all’obiettivo del gruppo parlamentare europeo unico fra Salvini e Marine Le Pen; non sono riusciti a trovare sette complici di sette Paesi diversi. Stupisce (ma neanche tanto) la motivazione del leader leghista: “Potevamo dire sì ai greci di Alba dorata, ad altri rappresentanti ungheresi e tedeschi. Abbiamo fatto una scelta diversa, perché dobbiamo avere un gruppo coeso, non un’alleanza raffazzonata, tenuta insieme con lo scotch”. Non devono essere riusciti a trovare il punto d’accordo sulla cacciata degli ebrei e sull’omicidio libero di un rom. Non c’è da preoccuparsi, Salvini dice che, “Il gruppo unitario lo faremo lo stesso, ci metteremo solo qualche settimana in più.” Il sogno continua...
 
TORINO – Appuntamento alle 20.45 al Centro sociale della Comunità per riflettere su storia, persecuzioni e vicende familiari. Saranno presentati i libri “Nel caso non ci rivedessimo. Una famiglia tra deportazione e salvezza 1938-1945” di Giorgio Sacerdoti (Archinto, 2013) e “I vicini scomodi. Storia di un ebreo di provincia, di sua moglie e dei suoi tre figli negli anni del fascismo” di Roberto Matatia (Giuntina, 2014). Oltre agli autori all'incontro, organizzato dal Gruppo Anavim, interverrà lo storico Bruno Maida.
 
Ucei-Fondazione Cantoni Borse di studio per Israele
Anche per l’anno accademico 2014-2015 l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Fondazione Raffaele Cantoni tornano a offrire borse di studio per ragazzi italiani che intendono sostenere un progetto di formazione nello Stato di Israele.
 
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“Noi mamme all’Onu
per Eyal, Gilad e Naftali”
“Oggi noi tre madri siamo qui, davanti alle Nazioni Unite e davanti al mondo intero, per chiedere a tutti di fare tutto ciò che potranno per riportare a casa i nostri figli. È sbagliato sequestrare i bambini – bambini e bambine innocenti – e usarli come strumenti di qualsiasi lotta. E crudele. Questo consesso ha il compito di tutelare i diritti umani. Vorrei chiedere dunque: ogni bambino non ha il diritto di tornare a casa propria sano e salvo da scuola? Noi vogliamo soltanto che i nostri figli tornino nelle nostre case, nelle loro camerette. Vogliamo riabbracciarli”. Così l’accorato appello di Rachel Fraenkel davanti al Consiglio per i Diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra per riportare a casa il figlio sedicenne Naftali, rapito il 12 giugno nell’area di Gush Etzion insieme a Gilad Shaar ed Eyal Yifrach (Repubblica sceglie di riportarne il testo integrale).
Repubblica, nel dorso romano, dedica un’intera pagina alle indagini che vedono coinvolti l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno e il suo braccio destro Fabio Ulissi. “Chiuso il fascicolo sul finanziamento illecito, entra nel vivo l’inchiesta per corruzione. Dopo l’avviso di chiusura indagine per l’ex sindaco Gianni Alemanno, per il suo braccio destro Fabio Ulissi e per alcuni dirigenti Accenture, la procura continua a indagare con l’ipotesi di corruzione sullo stesso podologo e sui dipendenti della multinazionale” scrive il quotidiano.
“L’amicizia con Pacifici” si intitola uno dei paragrafi dell’approfondimento , che riporta: “Il rapporto di conoscenza fra il presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici e Fabio Ulissi emerge da alcune intercettazioni. Messaggi e telefonate all’indomani delle perquisizioni dei finanzieri nella sede di Roma Investments Fundation e nell’autolavaggio di Fabio Ulissi, durante la quale viene rinvenuta documentazione ‘riferibile a progetti perla realizzazione di opere il cui committente risulta essere proprio la Comunità ebraica di Roma’. È il 19 aprile 2013. Repubblica ha pubblicato un articolo. Ulissi chiama Pacifici: ‘Buongiorno come stai?’ P: ‘Hai letto Repubblica? Ma che è sta roba?’ U: ‘E che ne so…’ P: ‘Si può sapere che sta succedendo?’ U: ‘Che ne so io… non lo so non ho idea… vengo da te più tardi…’ P: ‘ehh?’ U: ‘Vengo da te più tardi…’ P: ‘Ok ciao’.”
A fornire spiegazioni sull’accaduto, intervistato da Gabriele Isman, lo stesso presidente della Comunità Pacifici. “Ulissi? I rapporti oggi sono rarefatti, se non quasi inesistenti. Come ho detto in passato, ha avuto relazioni con me e con la Comunità per una sua disponibilità non remunerata ad aiutarci a realizzare un centro sportivo sulle rive del Tevere, a Ponte Marconi – sottolinea – È stato lui a cercare contatti con noi: era molto stimato per la sua attività professionale a Marconi, zona ad alta densità comunitaria. Venne a conoscenza che avevamo ottenuto un affidamento dall’Ardis per realizzare il centro sportivo comunitario”. Sul centro mai andato in porto, Pacifici spiega ancora: “Ci aveva mostrato il volto di una persona che poteva coordinare i difficili passaggi burocratici per il centro sportivo che dal 2002 purtroppo non si è mai realizzato. Se avesse avuto quel volto con cui si era presentato ci saremmo riusciti”. “Con lui, parlavate anche di politica?” domanda Isman. “Sì, aveva rapporti con l’amministrazione Alemanno come con le precedenti. Ma parlavamo soprattutto della Roma”. “Incontro tante persone nel mio ruolo, sia di successo sia chi poi ha traversie legali. Ulissi voleva fare del bene: mi segnalava persino casi sociali nella comunità chiedendomi di contattarli. Non ho nulla da nascondere. Prima si fa chiarezza completa, meglio è. Io sono a disposizione per qualsiasi chiarimento” conclude il presidente della Comunità della Capitale.
Sui giornali spazio agli esiti della formazione dei gruppi euroscettici al Parlamento europeo: luce verde per quello che vede come principali formazioni l’Ukip britannico di Nigel Farage e il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo: “Su proposta del M5S la sigla cambia da Efd a Efdd (Europe of Freedom and Direct Democracy, con il riferimento alla ‘democrazia diretta’ cara ai Cinque Stelle). Nigel Farage (Ukip) e David Borrelli (M5S) sono stati eletti co-presidenti. Ed è stato reso noto anche lo statuto. Dieci articoli, dieci punti per gettare le fondamenta dell’intesa politica. ‘L’EEfdd rigetta la xenofobia, l’antisemitismo e ogni forma di discriminazione’, chiarisce il testo” riporta il Corriere. Sul quotidiano di via Solferino anche la delusione di Matteo Salvini e Marine Le Pen per non essere riusciti a trovare sufficienti alleati per dare vita a un proprio gruppo euroscettico.
Firenze. La città premia con l’importante riconoscimento del Fiorino D’Oro il rabbino capo Joseph Levi insieme all’arcivescovo Giuseppe Betori e all’imam Izzedin Elzir (Nazione).
In Nigeria i terroristi di Boko Haram continuano a portare morte e devastazione, mentre arriva la notizia del rapimento di altre 60 ragazze e una trentina di bambini (Repubblica).
 
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  davar
#EyalGiladNaftali - ginevra
L’appello di Rachel
È volata a Ginevra Rachel Fraenkel. A 12 giorni di distanza dal rapimento del figlio, il sedicenne Naftali, portato via nell’area di Gush Etzion insieme ai coetanei Gilad Shaer e Eyal Yifrah, Rachel ha voluto compiere un nuovo passo per sensibilizzare il mondo rispetto alle sorti dei ragazzi, un intervento davanti al Consiglio per i Diritti umani delle Nazioni Unite, Accanto a lei le madri di Eyal e Gilad.
Questo il testo dell’intervento, che il quotidiano Repubblica ha scelto di pubblicare oggi per intero.

“Mi chiamo Rachel Fraenkel e vivo in Israele. Sono venuta qui oggi in quanto madre: dodici giorni fa mio figlio Naftali e altri due studenti adolescenti, Eyal Yifrah e Gilad Shaer - le cui madri sono sedute dietro di me - sono stati rapiti mentre tornavano a casa da scuola. Da allora non abbiamo più saputo nulla, non abbiamo avuto né notizie né segni di vita. Con il vostro permesso, vorrei dirvi alcune cose dei nostri ragazzi. Mio figlio Naftali ha 16 anni, adora suonare la chitarra e giocare a basket. È un bravo studente e un bravo ragazzo, serio e allegro al tempo stesso. Eyal ama fare sport e cucinare. Gilad è un pasticciere dilettante ed è appassionato di cinema. Mio figlio mi ha mandato un messaggio col suo telefonino dicendomi che stava rientrando a casa, poi è sparito. L'incubo di ogni madre è aspettare, è che l'attesa che il proprio figlio torni a casa sia infinita. Vogliamo esprimere la nostra profonda gratitudine per le preghiere, il sostegno e tutta l'energia positiva che ci sono arrivati da ogni parte del mondo. In questa assemblea, vorrei ringraziare il Segretario generale delle Nazioni Unite per aver condannato il rapimento dei nostri ragazzi, esprimendo solidarietà alle nostre famiglie, e per aver chiesto il loro rilascio immediato. Ringrazio anche la Croce rossa internazionale per aver affermato chiaramente che le leggi umanitarie internazionali vietano la presa di ostaggi, e per aver preteso il rilascio immediato e incondizionato dei nostri ragazzi. Al tempo stesso, io credo che molti potrebbero e dovrebbero fare molto di più. E per questo motivo che oggi noi tre madri siamo qui, davanti alle Nazioni Unite e davanti al mondo intero, per chiedere a tutti di fare tutto ciò che potranno per riportare a casa i nostri figli. È sbagliato sequestrare i bambini - bambini e bambine innocenti - e usarli come strumenti di qualsiasi lotta. E crudele. Questo consesso ha il compito di tutelare i diritti umani. Vorrei chiedere dunque: ogni bambino non ha il diritto di tornare a casa propria sano e salvo da scuola? Noi vogliamo soltanto che i nostri figli tornino nelle nostre case, nelle loro camerette. Vogliamo riabbracciarli”. 

#EyalGiladNaftali - il presidente del senato
"Tutelare la vita, tutelare la pace"
In visita ufficiale in Medio Oriente, il presidente del Senato Pietro Grasso ha voluto testimoniare personalmente la propria vicinanza alle famiglie dei tre studenti rapiti nel Gush Etzion. Incontrando i parenti di Eyal, ha infatti affermato: “Questo terribile episodio può rappresentare un ostacolo alla pace. La tensione di queste settimane rischia di condurre a una escalation e compromettere l’unica strada percorribile: quella del dialogo e della responsabilità. Non possiamo perseguire l’obiettivo della pace in Medio Oriente fin quando non prevarranno la ragione, il rispetto per la vita e i diritti di tutti”.
È intanto in arrivo in Israele la delegazione della Comunità ebraica di Roma con l’obiettivo di portare solidarietà ai familiari e ai compagni di yeshiva dei tre ragazzi.
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qui firenze - mercati e valori
Zingales: "In sintonia con Bibi"
Mercato, competitività, meritocrazia, diritti. Ha una visione ben definita l'economista Luigi Zingales, docente alla Booth School of Business dell’Università di Chicago, della sua visione economica del mondo. Si smarca dal legarsi a preconcetti ideologici o politici e propone la sua idea per affrontare le questioni economiche che affliggono Italia, Europa e non solo. “Dobbiamo agire, dobbiamo cambiare la situazione”, l'esortazione di Zingales che racchiude il significato del suo intervento nel corso del seminario Mercati e Valori di Firenze, l'appuntamento economico organizzato dalla redazione del Portale dell'ebraismo italiano moked.it e Pagine ebraiche con la collaborazione della Comunità ebraica fiorentina. È stato infatti Zingales, economista di fama internazionale – inserito nel 2012 da Foreign Policy nella lista dei cento pensatori più influenti del mondo - ad aprire la seconda edizione del seminario: una riflessione sulle criticità e le possibili soluzioni delle attuali problematiche economiche. “Non ci sono ricette facili” ammette Zingales, di cui è uscito recentemente l'ultimo libro, “Europa o no. Sogno da realizzare o incubo da cui uscire” (Rizzoli, 2014), però delle alternative devono necessariamente prese. E chi alla sua voce ha prestato grande attenzione è stato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che di Zingales ha sposato pienamente le teorie economiche. Tanto da lasciare stupito lo stesso economista, trovatosi in “una sintonia perfetta con Netanyahu”.
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qui Torino
Bianca Guidetti Serra (1919-2014)
Partigiana, avvocato, parlamentare, soprattutto grande protagonista della storia ‘900. Bianca Guidetti Serra è scomparsa ieri a Torino all’età di 94 anni.
Nata nel capoluogo piemontese nel 1919, Bianca si impegnò sin da giovanissima nell’antifascismo. “Decisive per orientare la mia vita furono le leggi razziali: mi hanno indignata, mi hanno scossa direi passionalmente, e questa è stata la ragione per cui mi sono schierata da una certa parte, il che ha saldato i rapporti con quel gruppo di amici ebrei che comprendeva mio marito e Primo Levi” raccontò al quotidiano La Stampa intervistata in occasione del suo novantesimo compleanno.
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COMICS&JEWS
"Being Rutu Modan", il rientro
La troupe guidata da Giovanni Russo, coordinatore di Lucca Comics, è arrivata in Israele e ha iniziato le riprese del documentario con Rutu Modan, un progetto nato dalla collaborazione fra Lucca Comics, l'Ambasciata israeliana in Italia e Pagine Ebraiche. L'illustratrice e autrice di graphic novel israeliana sarà protagonista della mostra che il più grande festival italiano dedicato al fumetto organizza ogni edizione in onore dell’artista che ha vinto il Gran Guinigi – il premio massimo – l’anno precedente. Giovanni Russo ogni giorno scriverà per Pagine Ebraiche 24 una cronaca dal backstage. Oggi l'ultimo giorno, a Tel Aviv, e il rientro Italia.

Tel Aviv, ultimo giorno e fine del viaggio

La mattina dell’ultimo giorno in Israele la passo discutendo con Rutu i dettagli della sua esposizione. La mia idea verte sul tema dell’identità, per cui le avevo chiesto di esporre degli oggetti personali che potessero costituire una rappresentazione visiva della sua personalità, senza ledere la sua privacy. A lei l’idea è piaciuta e anzi ha rilanciato, proponendomi di usare fotografie al posto di oggetti, per molti versi assai più personali. Manco a dirlo, la cosa mi intriga molto.
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QUI ROMA
Dopo il 16 ottobre
Gli ebrei a Roma dopo il 16 ottobre, in quel drammatico periodo che va dall’autunno del 1943 al giugno del 1944. Questo il tema trattato in occasione del convegno “Gli ebrei a Roma e provincia. Occupazione, resistenza, crisi economica, accoglienza e delazioni (1943 – 1944) organizzato dal dipartimento Beni e Attività Culturali della Comunità ebraica di Roma, dall’Archivio Storico e dalla Fondazione Museo della Shoah con il contributo dell’Otto per Mille destinato all’Unione delle Comunità Ebraiche italiane.
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FGEI
Giovani per sempre
Ad alcuni giorni dallo storico raduno degli ex aderenti della Federazione Giovanile Ebraica d'Italia a Firenze prosegue il lavoro di memorialistica e raccolta di iconografia da parte dei promotori dell'iniziativa, nata negli scorsi mesi sui social network dall'idea congiunta di Ester Silvana Israel (presidente Adei Wizo) e Giulio Disegni (vicepresidente UCEI). Consapevoli del successo ottenuto a Firenze, evento cui hanno preso parte centinaia di ex fgeini di diverse generazioni, i promotori sono già al lavoro per formulare nuove iniziative di incontro rivolte anche alla realtà degli Italkim.

(Nell'immagine un momento del raduno fiorentino)

pilpul
Ticketless - Giro d’Italia
Una pausa. Sono lontano dal computer. Questa settimana faccio uno strappo alla regola e mando un ticketless in video (lo troverete cliccando qui). Non si parla di treni, ma di biciclette. Il video è stato girato per una rubrica di amici allegri che seguiva il Giro d’Italia, tappa dopo tappa, tenendo gli occhi alzati dall’asfalto della strada e osservando con cura il panorama.

Alberto Cavaglion

Periscopio - Cause ed effetti
Secondo un copione ben conosciuto, nel momento in cui si acuisce, di giorno in giorno, di ora in ora, l'aggressione fisica contro Israele e i suoi cittadini, e i nemici dello Stato ebraico si scatenano a rapire i suoi ragazzi, lanciare bombe, missili ecc., si incrementa anche, con cinico e sinistro parallelismo, il variegato fronte mondiale del boicottaggio anti-israeliano. Non c'è praticamente giorno che non si legga di qualche intellettuale, qualche onlus, qualche partito politico, qualche artista che non chieda e ottenga un paio di righe sui giornali per qualche dichiarazione in cui si invita a non andare in Israele, non farci affari, non comprarne i prodotti, non invitarne i cittadini in nessun posto, per nessuna ragione, non ascoltarne mai la voce, in nessun modo.

Francesco Lucrezi, storico
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