
Paolo Sciunnach,
insegnante
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Spesso i ragazzi possono essere più stupiti dell'insensatezza dei conflitti rispetto agli adulti.
Un alunno oggi, dopo avermi raccontato episodi di conflitto personali
mi ha detto: "Quando nel mondo regna l'odio insensato e gratuito e le
persone nascondono il proprio viso di fronte al prossimo, anche D-o è
costretto a nascondere il proprio volto (Ester Panim).
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Anna
Foa,
storica
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Steven
Nadler ci racconta, in un divertente articolo di ieri su Repubblica,
perché la Comunità ebraica di Amsterdam ha deciso l'anno passato di non
revocare lo herem lanciato sul grande filosofo nel 1656. E le
motivazioni appaiono molto solide. La più solida è che lo stesso
Spinoza non sarebbe stato molto interessato a rientrare nella Comunità.
Il che è ben vero, se si pensa al filosofo che viveva sereno tornendo
lenti e scrivendo, lontano da ogni Chiesa o Sinagoga, in mezzo ad un
mondo in cui l'appartenenza religiosa era fondamentale e costitutiva.
Poi, perché la scomunica riguardava un Baruch Spinoza vivo e non un
Baruch Spinoza morto.
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TORINO
- Benedetto Musolino, patriota e rivoluzionario calabrese, può
essere definito un “precursore del sionismo”. Scrisse infatti nel 1851,
durante il suo esilio negli Stati Sardi, un lungo trattato
intitolato Gerusalemme ed il Popolo Ebreo. Del suo progetto e
delle sue intuizioni parleranno al Circolo dei Lettori questa sera il
sindaco di Torino Piero Fassino, Fabio Levi (Università di Toirno) e
David Meghnagi (Università Roma Tre), autore dell'introduzione della
recente ristampa del lavoro di Musolino (Libriliberi ed., Firenze 2014).
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Ucei-Fondazione Cantoni
Borse di studio per Israele |
Anche
per l’anno accademico 2014-2015 l’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane e la Fondazione Raffaele Cantoni tornano a offrire borse di
studio per ragazzi italiani che intendono sostenere un progetto di
formazione nello Stato di Israele.
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Rav Di Segni, "insieme
per rifondare la società" |
“C’è
una cultura che produce degrado, bisogna virare su altri modelli”. Così
il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, intervistato da Marco Pasqua
sul Messaggero, riflette sulle problematiche sociali e politiche che
l’Italia, e non solo, deve affrontare nell’immediato futuro. Lo spunto
è la denuncia di papa Bergoglio contro la corruzione e i mali che
affliggono la società. “Abbiamo dei valori fondanti che condividiamo –
afferma rav Di Segni, rispondendo alla domanda sulla possibilità di
avviare un cammino comune tra ebrei e cattolici per modificare il
degrado sociale ed economico, che porta a conseguenze tragiche come lo
scandalo della prostituzione minorile esploso a Roma qualche mese fa –
la dignità della persona, il rifiuto del corpo come oggetto, il
rispetto di una crescita sana e la convinzione che tutti dobbiamo
impegnarci per guadagnare da vivere. Condividiamo lo stesso allarme del
Papa e che possiamo lavorare insieme”. Proprio Bergoglio potrebbe
presto visitare la sinagoga della Capitale, come conferma lo stesso rav
Di Segni: “stiamo lavorando affinché questa visita avvenga in autunno”.
“È il modo migliore per mantenere in vita la memoria di una persona,
una persona speciale come Antonio Manganelli”. Queste le parole
commosse del presidente del Senato Piero Grasso in occasione
dell’inaugurazione in Israele, presso l’Yitzhak Rabin Park, di una
foresta del Keren Kayemet – presente con i propri rappresentanti – per
onorare la memoria dell’ex capo della Polizia di Stato, scomparso nella
primavera del 2013 (La Stampa). Alla cerimonia ha partecipato anche la
vedova Adriana Piancastelli Manganelli. In rappresentanza dell’ebraismo
italiano presente il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane Renzo Gattegna, oltre al presidente della Comunità di Roma
Riccardo Pacifici e una delegazione degli Italkim, la comunità italiana
in Israele. L’iniziativa, a cui ha presenziato il capo della Polizia
Alessandro Pansa, è stata promossa dall’ambasciata israeliana in
Italia, rappresentata dall’ambasciatore a Roma Naor Gilon.
Le milizie estremiste dello Stato Islamico preoccupano profondamente
Israele. Su La Stampa Maurizio Molinari analizza l’avanzata in Iraq del
movimento jihadista capeggiato da Abu Bakr al Baghdadi, il cui
desiderio è la creazione di un Califfato islamico che comprenda anche
la Siria. E Israele, afferma Molinari, si prepara a sostenerne
l’impatto: “da qui l’annuncio di Netanyahu della costruzione di una
‘barriera anti-islamici da Eilat al Golan’ – scrive il giornalista sul
quotidiano torinese – Facendo intendere la debolezza della Giordania.
Sono le doglie di un nuovo Medio Oriente, che si sommano a quanto
avviene a Gaza dove i continui razzi di Hamas spingono Israele a
mettere in preallarme le truppe con il ministro degli Esteri, Avigdor
Lieberman, che avverte: ‘Potremmo rioccupare tutta la Striscia’”.
Musica, balli, spettacoli teatrali. La Comunità ebraica di Bologna
scende in strada e si racconta attraverso Bolonià, un’occasione per
“avvicinare la comunità ebraica alla città con i commercianti delle vie
coinvolte che si sono resi protagonisti di aperture straordinarie e con
vetrine allestite con oggetti che richiamavano appunto la tradizione
ebraica”(Il Resto del Carlino).
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#Eyalgiladnaftali
Roma attende le tre madri
Nei
giorni scorsi gli ebrei romani, così come tutti gli ebrei italiani, si
sono uniti per abbracciare le famiglie di Eyal, Gilad e Naftali, i tre
ragazzi rapiti dai terroristi palestinesi lo scorso 12 giugno. A loro
sono rivolte le preghiere del mondo ebraico perché tornino sani e salvi
a casa. E la Capitale attende ora di poter pregare insieme alle madri
dei tre giovani, di esprimere dal vivo la propria solidarietà e
vicinanza. La loro presenza è infatti prevista a Roma per il prossimo 6
luglio, con un programma non ancora definito, ma che vedrà l'abbraccio
della città, dell'ebraismo romano e italiano e non solo. In particolare
con un evento al Tempio Maggiore della Capitale, e con un incontro con
le istituzioni, visto l'impegno del sindaco Ignazio Marino ad esporre
le foto dei tre ragazzi in Campidoglio per chiederne a gran voce la
liberazione. Una notizia che segue l'iniziativa della delegazione
italiana in Israele, guidata dal presidente della Comunità ebraica di
Roma Riccardo Pacifici, per portare solidarietà alle famiglie di Eyal,
Gilad e Naftali. Nella delegazione, tra gli altri, il consigliere e
membro di Giunta dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Jacqueline Fellus e il presidente dell’Irgun Olè Italia Vito Anav.
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israele - l'omaggio ad antonio manganelli Una foresta per dire grazie
Un
amico sincero di Israele e del mondo ebraico. In molti ricordano
l'impegno di Antonio Manganelli per garantire la sicurezza delle
Comunità ebraiche italiane. L'ex capo della Polizia, scomparso il 20
marzo 2013, dimostrò in più di una occasione la sua vicinanza e affetto
all'ebraismo, così come a Israele, paese che visitò spesso e di cui si
dichiarava un estimatore. E per celebrare questo legame è stata
inaugurata ieri proprio in Israele, nell’Yitzhak Rabin Park di Shaar
Hagi, una foresta in suo onore e alla sua memoria. Alla cerimonia di
piantumazione, realizzata dall’organizzazione Keren Kaymet LeIsrael –
presente ieri con una sua rappresentanza - e promossa dall'ambasciata
israeliana in Italia, ha partecipato la vedova Adriana Piancastelli
Manganelli. La vicinanza di Manganelli agli ebrei italiani, il suo
ruolo fondamentale nella messa in sicurezza delle istituzioni ebraiche
e nella costruzione di rapporti solidi e duraturi nel tempo tra
Comunità e forze dell'ordine, il suo affetto nei confronti di Israele
sono stati ricordati dal presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche
Renzo Gattegna, presente all'iniziativa assieme al presidente della
Comunità di Roma Riccardo Pacifici, l'ambasciatore di Israele Naor
Gilon e una delegazione degli Italkim, la comunità italiana in Israele.
“È il modo migliore per mantenere in vita la memoria di una persona,
una persona speciale come Manganelli”, ha dichiarato il presidente del
Senato Piero Grasso nel corso della cerimonia. In rappresentanza della
Polizia era inoltre presente l'attuale capo del corpo, Alessandro
Pansa.
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israele
Gaza e Iran, minacce costanti
Ancora razzi, almeno una quindicina, sparati da Gaza contro il Sud di Israele nelle prime ore della mattina.
Un edificio è stato danneggiato e diverse persone ricoverate in stato
di shock, altri missili sono stati intercettati dal sistema di difesa
Iron Dome o caduti in aree aperte.
Continua dunque a salire la tensione, dopo che già nel fine settimana
erano stati almeno una dozzina i razzi sparati dalla Striscia governata
dal gruppo terroristico di Hamas che avevano colpito lo Stato ebraico.
Ma è anche sulla questione iraniana che il primo ministro Benjamin
Netanyahu invita a tenere alta la guardia, rilasciando interviste alle
principali emittenti internazionali, l’americana CNN, la britannica Sky
News, la tedesca ARD radio, la cinese CCTV, France 24 e il Canale 1
russo. Leggi
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qui bologna
La notte bianca di Bolanià
Le
centinaia di persone che hanno approfittato ieri sera della prima
“notte bianca” dell’ebraismo bolognese hanno assistito allo spettacolo
di Simcha Jelinek, con il suo mondo in una valigia, hanno ballato con
Raffaele Terracina, fatto la fila per una pita con i falafel, ma
l’interesse principale era per la visita guidata. Quel che più ha
colpito, durante Bolanià, è stato il desiderio di conoscere, visitare,
apprendere. Per la prima volta la comunità si è aperta ai bolognesi, e
la risposta è stata ben al di là delle aspettative. Tra i protagonisti
della serata, il musicista Enrico Fink ccompagnato da Arlo Bigazzi e i
Cantierranti.
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Oltremare
- Fuoco |
Che
piovano missili o che tiri solo vento, che qualcuno spenga male il
barbecue o che un piromane butti fiammiferi in punti strategici di
boschi arsi dal sole, il risultato in queste settimane è uno solo: fuoco.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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In
cornice - Klimt |
La
mostra “Klimt alle origini di un mito” che è rimasta per qualche mese
esposta al Palazzo Reale di Milano, racconta anche di alcune donne
ebree della Vienna di inizio Novecento. Da un lato, Klimt si innamorava
spesso, tanto che pare abbia lasciato alla sua morte ben 14 figli
illegittimi, dall’altro viveva nell’ambiente dei salotti mondani
viennesi dominati da abbienti donne ebree, di cui alcune furono sue
amanti.
Daniele Liberanome, critico d'arte
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Tea
for two - L'incontro |
Ultimamente
ho deciso di essere una Yes Girl, suvvia non pensate sempre male. Ho
semplicemente maturato l'idea di: fare, andare, vedere (tipo
l'amichetta di Nanni Moretti in Ecce Bombo). Ovviamente la cosa mi ha
portato a conoscere sconosciuti lungo il Naviglio, a spendere buona
parte del mio stipendio in aperitivi, a farmi confezionare una gonna
dalla mia adorata dirimpettaia di scrivania.
Rachel Silvera, studentessa
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