11 agosto 2014 - 15 Av 5774 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di Paolo Sciunnach e di
Anna Foa. Nella sezione pilpul una riflessione di Daniela Fubini,
Daniele Liberanome e Rachel Silvera.
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IDF@IDFSpokesperson
10 agosto
While we were sending humanitarian aid into Gaza today, rockets struck the border crossing, forcing it to close. http://youtu.be/GJBQ4h41bEQ
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"Non abbandonare i perseguitati"
Le
aperture dei giornali di oggi sono dedicate alla grave situazione
irachena (tra gli altri, Corriere della Sera, La Stampa e Repubblica).
Bagdad ieri ha dichiarato di avere prove certe dell'eccidio di centinaia di yazidi
da parte dei jihadisti sunniti dello Stato Islamico. Cinquecento
persone uccise e buttate in fosse comuni, in molti casi ancora vive. È
la cruda testimonianza della violenza che i miliziani del Califfato
stanno perpetrando contro le diverse minoranze che popolano l'Iraq. E
contro queste persecuzioni si leva l'appello pubblicato oggi dal
Corriere della Sera, con apertura in prima pagina di rav Giuseppe
Laras, presidente del Tribunale Rabbinico del Centro Nord Italia. “Da
numerosi anni, in una regione estremamente vasta, che va dal Nord
Africa sino alla Siria e all'Iraq, nel silenzio generale dell'Occidente
e dell'Europa in particolare – scrive rav Laras - cristiani e altre
minoranze, tra cui i pacifici yazidi, sono sottoposti a terrore,
violenze continue e morte”. Il rav ricorda come in quelle stesse terre,
gli ebrei subirono anni fa le stesse persecuzioni e anche in quel caso
“vi fu il colpevole silenzio dell'Occidente”. Per Laras ora non si può
più rimanere silenti e non agire. “Abbandonare quelle terre equivale ad
abbandonare le nostre radici. Tollerare tali persecutori sulla scena
internazionale pone un'enorme ipoteca sul futuro del Medio Oriente, del
Nord Africa e dell'Occidente”.
Mentre gli Stati Uniti sono intervenuti militarmente, con raid aerei
contro i miliziani jihadisti in Iraq, l'Italia non sembra indirizzata a
intervenire nell'area con la forza. “Sono allo studio altre
iniziative”, afferma il ministro degli Esteri italiano Federica
Mogherini (La Stampa), e sembra che a Roma si stia pensando alla
costruzione di un ponte umanitario, per salvare le minoranze religiose perseguitate dagli uomini del Califfato (Repubblica).
Tregua di 72 ore
intanto sancita tra Israele e Hamas. L'accordo è arrivato ieri e il
cessate il fuoco è iniziato in serata. “Dopo una giornata convulsa
scandita dai lanci dei razzi di Hamas sui villaggi israeliani e dalle
risposte dei caccia di Gerusalemme il governo di Benjamin
Netanyahu ha accettato la proposta egiziana per un cessate-il-fuoco di
tre giorni”, scrive Alberto Flores D'Arcais su Repubblica, che ricorda
come Hamas, sparando razzi contro Israele proprio mentre si trattava
per il cessate il fuoco, ha messo deliberatamente a rischio l'accordo.
Premesse poco confortanti ma comunque al Cairo dovrebbero ripartire
oggi i colloqui per una arrivare a una tregua duratura: Israele chiede
come condizione il disarmo di Hamas che a sua volta vuole la «revoca
totale» del blocco israeliano alla Striscia di Gaza, l'apertura di un
porto e dell'aeroporto e il rilascio dei prigionieri palestinesi dalle
carceri israeliane.
“Preoccupato? Infastidito, ma non preoccupato. Perché, per fortuna
abbiamo avuto una reazione immediata sia dei cittadini, che si sono
adoperati per strappare i manifesti, sia da parte del sindaco Marino,
del presidente della Regione Zingaretti e da parte della stampa”. Così
Piero Terracina, testimone della Shoah, commenta sul Corriere della
Sera i vergognosi manifesti comparsi venerdì a Roma, in cui con la più
becera retorica antisemita si invitava a boicottare “i negozi ebrei”.
“All'alba di venerdì in viale Libia, piazza Bologna, corso Trieste, via
Livorno e via Ugo Ojetti, strade dove c'è un alta concentrazione di
negozi ebraici – scrive il Messaggero - sono comparsi una cinquantina
di manifesti che invitano a non fare acquisti nei negozi gestiti da
membri della comunità: «Boicotta Israele!», era il messaggio”. Gli
inquirenti avrebbero per le mani un video in cui compaiono i
responsabili della vergognosa azione, firmata da gruppi dell'estremismo
di destra della Capitale.
Sul Corriere una breve riporta la notizia delle prossime elezioni per la presidenza della Comunità ebraica di Roma,
previste per aprile 2015. “Dopo due mandati consecutivi – si legge nel
pezzo - Riccardo Pacifici non potrà ripresentarsi. Al suo posto, l'ex
presidente, sta pensando di lanciare una donna: Ester Mieli, sua
storica portavoce, nel Pd veltroniano della prima ora, poi portavoce di
Gianni Alemanno in Campidoglio. Oltre al suo, circolano altri nomi:
Livia Ottolenghi, Roberto Coen, Raffi Sassun e Victor Magiar. Ma la
corsa è appena iniziata”.
"Militari, dissidenti e scandali - Il 'sultano' ha travolto tutto". Così La Stampa riassume la vittoria di Tayyip Erdogan alle
ultime elezioni in Turchia, le prime con nomina diretta del capo dello
Stato. I turchi ieri hanno di nuovo scelto Erdogan, dunque, per guidare
il proprio paese.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
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