David
Sciunnach,
rabbino | “Non
ho dato parte di essa ad un morto...” (Devarìm 26, 14). Ha detto il
commentatore Tiferet Shlomò: Hanno scritto i nostri Maestri, colui che
adempie ad un precetto non in modo conforme, pensando ad un guadagno
personale, quella stessa azione rafforzerà la sitrà acharà - parte
negativa che c’è nel mondo. Per questo c’è scritto: “Non ho dato parte
di essa ad un morto”. Non ho dato i Miei precetti alle forze del male e
non ho fatto di loro offerte ai morti.
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David
Assael,
ricercatore
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L’ultimo
sondaggio francese, oltre a registrare un clamoroso fallimento
dell’amministrazione Hollande, dà vincente alle prossime elezioni
Marine Le Pen. Un dato a dir poco inquietante, che, se realizzato,
porterebbe al disfacimento del modello europeo. È facile immaginare il
percorso: il giorno dopo aver vinto le elezioni, Le Pen, fedele ai
propri slogan propagandistici, decreta l’uscita dall’Euro della
Francia, seconda economia del Continente. Sfiducia degli investitori
nel progetto europeo, impennata degli spread, crollo degli indici
finanziari.
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Italia nel mirino dell’Isis
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“Siamo
pronti, ora la Comunità ebraica decida”. È il messaggio che il Corriere
Roma (Alessandro Capponi) attribuisce al sindaco Ignazio Marino a
proposito delle scelte che si andranno ad adottare sul futuro del Museo
della Shoah. Afferma Marino: “L’ho detto anche abbastanza sottovoce:
c’è un progetto, io personalmente rimango fermo a ciò che conosco,
ovvero il progetto (di Villa Torlonia, ndr) discusso dall’assemblea dei
soci fondatori. Se la Comunità ebraica, come mi sembra di leggere dai
giornali, ha delle proposte diverse, la sede è sempre l’assemblea dei
soci e io sono a disposizione”. Dice ancora il primo cittadino: “Io
purtroppo sono fatto così, lavoro sui documenti esistenti non sulle
voci. Se esiste una diversità di vedute che ha una sostanza razionale è
evidente che se ne debba discutere. Al momento non ho documentazioni o
indicazioni ufficiali se non voci che alcuni all’interno della comunità
ebraica hanno pensieri diversi”. Domani sera il Consiglio della
Comunità si rinunirà per affrontare il tema.
Vigilanza massima, anche l’Italia e Roma nel mirino dell’Isis. Lo
scrive il ministro dell’Interno Angelino Alfano in una informativa alla
Camera sul terrorismo di matrice religiosa: “Resta alta la guardia – si
legge – verso i centri di aggregazione religiosa: 514 associazioni e
396 luoghi di culto, tra cui le quattro moschee di Roma, Milano, Colle
Val D’Elsa e Ravenna”. A Trieste, intanto, sono scattati controlli su
petroliere e cargo in arrivo al porto (Alberto Custodero, Repubblica).
“Non possiamo far finta di niente sul tema gravissimo degli attacchi ai
cristiani che in molte parti del mondo sta diventando drammatico”. Lo
ha dichiarato il ministro degli Esteri Federica Mogherini nel corso di
un’audizione in Parlamento. Tra le notizie di cronaca più sanguinose
l’uccisione delle tre missionarie in Burundi. Un episodio che, a detta
di uno dei sacerdoti della parrocchia dove è avvenuta la strage,
sarebbe avvenuto “per motivi religiosi” (Riccardo Bruno, Corriere della
Sera).
Preoccupa, sempre in orbita fondamentalismo, il fenomeno di quelle che
vengono chiamate ‘jihadtruppen’: ronde islamiche che, nella città di
Wuppertal, hanno cercato di vigilare sulla “purezza” di determinati
quartieri. “Non tollereremo la Sharia sul suolo tedesco”, ha annunciato
il ministro degli Interni tedesco (Daniel Mosseri, Libero).
In vista della Giornata Europea della Cultura Ebraica in programma
domenica 14 settembre Anna Foa si sofferma, su Avvenire, sul filo
conduttore della manifestazione: il ruolo della donna nell’ebraismo.
Scrive la storica: “Sono storie diverse nel tempo e nello spazio quelle
delle donne ebree: tenute lontane dalla sfera religiosa pubblica e che,
ancora oggi, almeno nell’ebraismo ortodosso, non hanno accesso al
rabbinato; centrali nella vita familiare, dove sono al cuore di una
religiosità fatta di riti e tradizioni domestiche; in grado nel passato
di leggere e scrivere più forse di quanto non lo fossero le donne
cristiane; munite talvolta di ampi spazi di autonomia lavorativa ed
economica; mai sottoposte all’obbligo di coprirsi il volto, come le
donne musulmane”.
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giornata europea della cultura ebraica
Vita ebraica al femminile
“In
particolare in una giornata che ha come tema ‘la donna’, vogliamo
manifestare la nostra solidarietà a tutte le donne vittime di
discriminazioni e soprusi e denunciare le inaccettabili condizioni in
cui ancora oggi le donne vivono in molte parti del mondo”. Con queste
parole il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Renzo Gattegna
accoglie la Giornata Europea della Cultura Ebraica che avrà come città
capofila Ferrara. Domenica 14 settembre in trenta paesi e settantasette
località italiane, le comunità ebraiche si interrogheranno sulla madre
(letteralmente) di tutte le questioni umane: la donna. Amata, cantata,
vituperata, irretita, stigmatizzata, generalizzata, stereotipata; ogni
donna riceve in dono (o come condanna) il proprio aggettivo senza però
svelare interamente la propria essenza. Chi è la donna ebrea, come è
cambiata nel tempo, cosa ha vissuto del suo secolo d’appartenenza?
Centinaia di voci si interrogheranno su questa stessa domanda per poter
comporre il coloratissimo mosaico di risposte. Leggi
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qui milano - jewish and the city La cultura della libertà
Quattro
serate e tre giorni pieni, una città e dieci luoghi, il tema “Pesach e
il lungo cammino verso la libertà” e i tre filoni di approfondimento,
la narrazione, lo straniero e la libertà appunto. Tutto pronto a Milano
per la seconda edizione del festival internazionale di cultura ebraica
Jewish and the City, che prenderà il via la sera di sabato 13 settembre
e terminerà martedì 16. Una manifestazione che, come nel 2013, si
dipanerà nei punti di riferimento della vita ebraica ma anche della
cultura milanese, dalla sinagoga di via Guastalla al Teatro Franco
Parenti, dalla Fondazione Corriere della Sera, alla Scuola ebraica,
passando per la Biblioteca Sormani, la Rotonda di Via Besana, le
Gallerie d’Italia, l’Università degli Studi di Milano, la Società
Umanitaria, Palazzo Reale. Leggi
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torino spiritualità
Il festival dal "cuore intelligente"
Arriva
dal Libro dei Re l’idea del “cuore intelligente”, tema della prossima
edizione di Torinospiritualità. Il festival che da dieci anni a
settembre porta tutta Torino a mettersi in gioco con curiosità,
capacità di ascolto, apertura verso le idee più diverse quest’anno si è
ispirato – come ha raccontato Armando Bonaiuto, curatore del programma
di quest’anno – a Salomone, che aveva chiesto “un cuore docile” per
saper distinguere il bene dal male. A D.o piacque la richiesta di
Salomone e rispose “Ecco, ti concedo un cuore intelligente”, che è
diventato il primo spunto, ma a fare da slogan a questa edizione c’è
anche una frase che alcuni millenni dopo ha pronunciato Nelson Mandela:
“Una buona testa e un buon cuore sono sempre una combinazione
formidabile”. Tra gli ospiti di quest'anno Zygmunt Bauman e Marek
Halter. Interverrano, inoltre, i rabbanim Benedetto Carucci Viterbi e
Alberto Moshe Somekh Leggi
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pordenonelegge Grossman apre la festa del libro
Si
accavallano, da una parte all’altra d’Italia, le presentazioni dei
festival culturali: da Jewish and the City negli scorsi giorni a
Milano, a Torinospiritualità e Pordenonelegge questa mattina. Come
Pagine Ebraiche ha raccontato nel dossier Lingue e linguaggi, che
nell'ultimo numero del giornale ha proposto un percorso fra le mille
offerte di una stagione ricchissima di proposte, in molte città
italiane cultura e tradizioni ebraiche sono protagoniste. Da Torino,
dove l’inaugurazione è stata affidata al sociologo e filosofo polacco
Zygmunt Bauman a Pordenone, che fra i suoi oltre trecento e cinquanta
autori quest’anno ha deciso di invitare sul palco, per l’apertura della
quindicesima edizione della “festa del libro con gli autori” uno degli
scrittori più amati. Sarà infatti l’israeliano David Grossman, a
inaugurare il festival mercoledì 17 settembre, “per raccontare la sua
vita di scrittore in un paese provato dalla storia”. Leggi
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Ticketless - Venturi e la cartella
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C’è
tempo fino al 7 ottobre per visitare la bella mostra “La giovinezza di
Franco Venturi. Fotografie e documento 1914-1952”. È stata organizzata
dalla Fondazione Luigi Einaudi di Torino e il catalogo può essere
scaricato dalla rete.
Cade il centenario della nascita del grande storico, ma i giornali ne
hanno parlato poco. È annunciata una biografia di Adriano Viarengo, in
uscita da Carocci entro la fine dell’anno. Quando frequentavo
l’Università e poi la Fondazione Einaudi, dove Venturi aveva uno
studio, colpivano due cose anche se non eri un suo allievo: gli occhi e
la cartella. Gli occhi, nonostante l’età, erano rimasti quelli di
Pantera. Occhi di Pantera era il nome di battaglia durante la
Resistenza.
Alberto Cavaglion
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Periscopio - Moralità apparente
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Non
ho mai considerato l'identità ebraica di qualcuno come un elemento che
implichi un dovere automatico di solidarietà verso lo Stato di Israele;
essere ebrei, secondo me, non è né un merito, né un onere, né una
responsabilità. So bene che ci sono alcuni ebrei - una minoranza,
quantunque alquanto cospicua - che nutrono sentimenti non amichevoli, o
peggio, verso lo Stato ebraico, e cerco di contestarne le ragioni
indipendentemente dal fatto che a portarle avanti siano degli ebrei.
Non faccio facile uso della controversa categoria del 'Selbsthass'.
Francesco Lucrezi, storico
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