David
Sciunnach,
rabbino
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“…
Vide i carri che Yosèf aveva mandato per trasportarlo e lo spirito di
Yakòv rivisse…” (Bereshìt 45, 27). I Maestri si domandano per quale
motivo Yakòv nel momento in cui i suoi figli gli rivelano che Yosèf è
ancora vivo non pone loro alcuna domanda su come si fossero
effettivamente svolti i fatti da loro raccontati sulla (presunta) morte
di Yosèf. I Maestri vedono nei carri inviati da Yosef un messaggio
nascosto a suo padre. Secondo il Midrash l’ultima cosa che Yosèf aveva
studiato con suo padre Yakòv, erano le regole concernenti l’“Eglà
‘Arufà – la vitella scannata” (Devarìm 21, 1).
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David
Assael,
ricercatore
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Squilibrati
psichici che si lanciano sulla folla alla guida di furgoni ad alta
velocità urlando Allah è grande, estremisti post-fascisti che
progettano attentati di ogni tipo, rispolverando il linguaggio dei
vecchi camerati abbagliati dalla luce del duce; gruppi sinistroidi che
fanno saltare rotaie, bloccando la circolazione ferroviaria. Sono solo
alcuni degli inquietanti fatti della cronaca settimanale.
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L'operazione Aquila Nera ferma Avanguardia ordinovista |
Azioni violente e odio razziale.
Sul Corriere del Veneto compaiono ulteriori dettagli sugli arrestati
dell’inchiesta “Aquila nera”: Romano Garganella, giudice preliminare de
L'Aquila che ha autorizzato 11 arresti in carcere e tre a domicilio per
un plotone di 44 indagati da nord a sud, parla di “classica strategia
della tensione”. Un gruppo eversivo strutturato su due livelli composto
da un primo circolo più ampio di simpatizzanti, raccolti principalmente
su Facebook e attorno ai post di indottrinamento di Manni, e da un
gruppo ristretto di collaboratori. Progettavano “azioni violente e
attentati” con le armi che sarebbero dovute arrivare dai Balcani e
coltivavano “odio razziale senza freni e vergogne”.
Ordine vecchio. Il
novantareenne Rutilio Sermonti, indicato come ideologo del gruppo che
progettava di rifondare il partito neofascista Ordine Nuovo (il
movimento si chiamava Avanguardia ordinovista, “Ordine vecchio” è il
titolo di ieri de il manifesto), è pittore e scrittore, e fratello
dello scienziato Giuseppe e del dantista Vittorio. Con le sue teorie
rivoluzionarie e i suoi ricordi avrebbe ispirato il progetto
terroristico della banda ordinovista, ma descrive Stefano Manni (guida
del gruppo) come un millantatore e un chiacchierone. Impressionano però
i suoi ricordi e la sua posizione attuale, in cui non compare “neppure
un dubbio sul fatto di essersi schierato coi nazisti. Anzi, mostra con
orgoglio la croce di ferro della Wehrmacht appesa al muro, vicino a un
manifesto di Julius Evola e a una foto in bianco e nero di Pio
Filippani-Ronconi (‘Mio grande amico’) con l'uniforme delle Waffen-SS.”
(Corriere della Sera)
Non solo teoria. La
nuova eversione nera probabilmente aveva già colpito: i carabinieri del
Ros stanno indagando sull’attacco avvenuto nel 2012 al tribunale di
Chieti, una tragedia per fortuna solo sfiorata visto che due delle tre
bombole di gas collegate all'ordigno non sono esplose. E sarebbero
opera della banda anche altri quattro attentati incendiari avvenuti in
quel periodo tra Pescara e Chieti. (Repubblica)
E facebook non collabora. Come
funziona l'organizzazione del terrorismo (e dell'Antiterrorismo)
nell'era di Facebook? “Non è un caso che gran parte dell'inchiesta sia
stata realizzata attraverso intercettazioni nei pc con l'introduzione
di uno "sniffer" che captava chat private (...) E non è un caso che il
Ros dei carabinieri si sia imbattuto nel rifiuto di Facebook a
collaborare alle indagini quando, nel tentativo di identificare un uomo
al quale l'organizzazione intendeva chiedere soldi per raggiungere i
propri scopi, la società di Zuckerberg s'è rifiutata di concedere la
‘rogatoria internazionale’ al fine di ‘identificare la persona che ha
generato il profilo’". (Il Fatto quotidiano)
Bufera in Comunità, a Milano.
Arriva sulle pagine milanesi del Corriere della Sera la crisi della
Comunità ebraica, che entro marzo dovrà tornare alle urne. Il Consiglio
della comunità è caduto lunedì sera in seguito alle dimissioni di metà
dei consiglieri, arrivate dopo che già a ottobre avevano lasciato il
presidente, Walker Meghnagi e l’assessore alle finanze Raffaele Besso.
L’autore dell’articolo scrive che “Agli spettatori dell'ultima
assemblea è apparso chiaro come la richiesta di tanti di cercare una
riconciliazione per proseguire con il governissimo avviato da Meghnagi
stridesse con malumori irrisolti, dopo il ribaltone di un anno fa che
ha portato il “partito” del presidente, eletto il 12 giugno 2012, dalla
maggioranza all'opposizione. Suo resta il merito di aver scoperto
l'ammanco di bilancio (quasi 9 milioni di euro) prodotto da un
segretario amministrativo infedele.”
In Francia torna Vigipirate. Il
sistema di sicurezza antiterrorismo messo in atto dalla Francia in
occasione della prima Guerra del Golfo è oggi in stato di “vigilanza
rafforzata”, con l’aggiunta di alcune centinaia di militari al
contingente di 780 soldati che durante le feste pattugliano i luoghi
più affollati del Paese. Gli attacchi hanno fatto un morto e 27 feriti
in tre giorni, e torna in mente il video dei tre jihadisti francesi
dello Stato islamico, che a fine novembre esortavano i connazionali
musulmani a colpire “gli infedeli” in patria.
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israele
Da Gaza una nuova aggressione
Da
Gaza si continua a violare la tregua siglata con Israele dopo il
conflitto estivo. L'ultimo attacco, questa mattina: cecchini
palestinesi hanno aperto il fuoco contro una pattuglia israeliana
ferendo gravemente un soldato e innescando la reazione di Tsahal.
L'aggressione ha avuto luogo sul confine sud con la Striscia di Gaza,
nella zona di Kisufim, dove una squadra del battaglione di ricognizione
beduino si trovava in perlustrazione. Il soldato è stato ferito al
petto e portato d'urgenza in ospedale, le sue condizioni sono gravi. Ai
colpi provenienti da Gaza ha risposto immediatamente l'esercito
israeliano, ingaggiando un duro conflitto a fuoco con i miliziani
palestinesi. Artiglieria e aviazione hanno colpito alcuni bersagli
nella Striscia e negli scontri è stato ucciso Tayassir Smeiri, membro
delle Brigate Al-Qassam, braccio armato del movimento di Hamas. “Questo
attacco, il secondo di questa settimana, - ha dichiarato il portavoce
dell'esercito israeliano Peter Lerner, facendo riferimento al missile
lanciato dalla Striscia venerdì scorso contro il Sud di Israele –
costituisce una violazione letale della relativa calma sul confine con
Gaza e una sfacciata violazione della sovranità di Israele”. Si tratta
di uno degli episodi più gravi dal cessate il fuoco siglato quattro
mesi fa tra Israele e Hamas. Leggi
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Melamed - dafdaf
Il giornale ebraico dei bambini
fra attualità e nuove rubriche
Con
Chanukkah è arrivato l’inverno, e a salutarlo ci sono i tanti pinguini
di Luisa Valenti sulla copertina del numero 52 di DafDaf, il giornale
ebraico dei bambini. In distribuzione in questi giorni insieme al
numero di gennaio di Pagine Ebraiche e di Italia Ebraica, offre ai
piccoli lettori alcune rubriche fisse e molto amate, come le pagine
“libri” della scrittrice Nadia Terranova, “musica, maestra!”
dell’ebraista musicista e musicologa Maria Teresa Milano e le
immancabili Morà Dafdafà (Nedelia Tedeschi) e Strega Comanda Color (la
stessa Luisa Valenti). Ci sono però anche alcune novità,
“economia-valori” e “aiuto, i mostri!” che hanno fatto capolino già lo
scorso mese, altre sono in preparazione per i prossimi numeri e non
manca, come ogni mese, l’attualità. Leggi
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Ticketless
- Da Kiev a Torino |
La
storia dei Markmann-Jontof a Torino m’è tornata alla memoria quando nei
giorni scorsi ho appreso la notizia dell’improvvisa scomparsa di una
cara amica degli anni universitari, Erika Hutter. Nata nel 1958, dal
1987 dirigeva la scuola di danza «Bella Hutter», fondata dalla nonna,
artista curiosa e anticonformista che portò a Torino la danza libera
ispirata a Isadora Duncan. Il nome di Bella Hutter è legato a una delle
stagioni più felici della cultura torinese, quella del mecenatismo di
Riccardo e Cesarina Gualino e all’amicizia con Felice e Daphne
Casorati. Poco note sono le informazioni che riguardano gli arrivi in
città di giovani artisti ebrei dalla Russia, prima e dopo il 1917.
Soprattutto studenti e studentesse presso la facoltà di Medicina. Un
capitolo di storia cittadina di cui poco si conosce e che non credo
possa essere comparato con altre città italiane.
Alberto Cavaglion
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Periscopio
- Berlinguer |
Quest'anno,
2014, è stato segnato da numerose iniziative, di vario tipo,
succedutesi, in tutta Italia, per celebrare il trentennale della
scomparsa di Enrico Berlinguer. Molti libri, articoli, documentari,
convegni sono stati dedicati alla figura dello statista, per il quale
si sono spese universali parole di elogio e rimpianto, e alla cui
memoria sono state anche intitolate diverse strade e piazze cittadine
(da ultimo, nella mia città, Napoli, dove un piazzale nel cuore del
Centro storico ha preso il nome, dalla settimana scorsa, di largo
Enrico Berlinguer).
So bene che, nelle commemorazioni dei nomi rilevanti del passato, gioca
sempre un effetto 'nostalgia', e che, per chiunque riesca a sfidare la
dura legge dell'oblio, il tempo tende a nascondere o ridimensionare i
difetti, e a ingigantire i meriti, cosicché i nomi illustri del passato
(quando non siano passati alla storia come 'cattivi': ma sappiamo bene
che, anche in questi casi, c'è sempre una tendenza alla riabilitazione,
specie in Italia, il Paese della 'brava gente') ci sembrano, col
passare del tempo, sempre più degni di lode.
Francesco Lucrezi, storico
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