Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

8 febbraio 2015 - 19 Shevat  5775
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
Yitrò, a cui la Torah dedica la parashà in cui sono contenuti i cosiddetti dieci comandamenti, ha sperimentato – dice paradossalmente il midrash – tutte le forme possibili di idolatria. Secondo rabbi Yerucham di Mir questa è la testimonianza di una sua sostanziale qualità: il possesso dello spirito critico; è grazie a questo che, dopo aver praticato tutti gli altri culti, approda all’ebraismo. Lo spirito critico, aggiunge rabbi Yerucham, è una porta verso la comprensione della verità.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Invertendo l’ordine dei fattori, il prodotto non cambia. A circa due secoli di distanza bisogna dire che l’amara considerazione di Heinrich Heine per cui “laddove si danno alle fiamme libri, si finisce per bruciare uomini” non è così vera. Alle volte capita che prima si brucino uomini e poi si brucino anche i libri.
 
 
 
Un attacco di terra
per fermare l'Isis
Secondo indiscrezioni della Cnn, il Pentagono sarebbe impegnato a studiare l’attacco di terra a Mosul per contrastare l’avanzata dell’Isis e sostenere l’esercito iracheno. A riportare oggi la notizia è, tra gli altri, La Stampa. “La strategia della Casa Bianca per l’Iraq – si legge – punta sull’addestramento dell’esercito locale che in primavera dovrebbe lanciare la controffensiva per scacciare l’Isis dal nord del paese”. Il programma prevede inoltre un numero limitato di forze americane, non numerose come all’epoca dell’invasione nel 2003, “perché questo contraddirebbe l’intera linea di Obama e trascinerebbe di nuovo gli Usa in guerra”.

Fiato sospeso per Kayla. Tra gli ostaggi dell’Isis era rimasta incerta la sorte dell’americana Kayla Mueller, una speranza che però si spegne sempre più dopo il comunicato rilasciato dallo stesso Stato Islamico che conferma la sua morte sotto i bombardamenti della Giordania. Mueller era partita nel 2013 come volontaria dopo altre spedizioni. Il Corriere della Sera riporta le dichiarazioni dei genitori: “Ci avevate detto che trattavate Kayla come un’ospite, la sua incolumità è sotto la vostra responsabilità”.
 
Leggi

 
  davar
qui milano - renzi alza il sipario -
 Un futuro che passa da Expo
Il futuro dell'Italia passa da Milano, dall'Expo 2015. Nell'attesa manifestazione internazionale che richiamerà a Milano – e non solo – milioni di visitatori e che avrà inizio il prossimo 1 maggio, il capoluogo lombardo si prepara al grande evento. E uno dei passaggi chiave di avvicinamento è stata la giornata di ieri, dedicata all'Expo delle idee. Un appuntamento, tenutosi all'Hangar Bicocca, che ha visto la presenza, tra gli altri, del primo ministro Matteo Renzi. “La parola chiave di Expo è l’identità”, ha dichiarato il premier, “l’identità è il senso profondo di cosa è l’Italia”. “L’Expo – ha spiegato il premier - è un’opportunità, non solo per fare crescere l’Italia, ma anche per rilanciare nel mondo l’immagine di un Paese che prova a farcela, e che ce la fa”. L'appuntamento di ieri ha visto convogliare a Milano oltre cinquecento esperti per discutere, in quarantadue tavoli tematici diversi, i temi principali di Expo 2015: l'alimentazione e la sostenibilità della produzione alimentare. Temi su cui darà il suo apporto anche Israele, il cui padiglione è in via di realizzazione, e che pienamente coinvolto nel progetto di costruire un futuro sempre più ecosostenibile.
L'eredità di Expo, ha ricordato il ministro per le politiche agricole Maurizio Martina, sarà la Carta di Milano, che sarà presentata in autunno al segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon. La Carta “proporrà impegni e responsabilità precise su tutti i principali temi della questione alimentare globale” ha spiegato il ministro Martina “e sarà il principale strumento di partecipazione consapevole al dibattito espositivo che interesserà tutti i Paesi aderenti, i singoli visitatori, le istituzioni e le realtà nazionali e internazionali coinvolte a vario titolo”.

Leggi

questa sera la premiazione
Grammy, cosa c'è da sentire
Stasera è la sera. I Grammy Awards sono uno strano mix tra il Festival di Sanremo in versione stelle e strisce e la notte degli Oscar. Ben presto infatti i tanto agognati premi della musica che decretano Inferno e Paradiso e snobbano il limbo, si sono trasformati nella scusa di ideale per commentare, invidiare e criticare senza pietà abiti inondati di lustrini, hanno offerto il palco per esibirsi in interpretazioni choc (nell’ordine stonate, spassose, strane) e sono stati il luogo nel quale dare un riconoscimento a una vecchia gloria e sospirare: “Ehh, non ci sono più le canzoni di una volta” (adesso capite l’accostamento con la nostrana kermesse sanremese). Quest’anno tanti sono i riferimenti più o meno manifesti che lo renderanno ad alto tasso ebraico, tanto che il Forward ha valutato necessario stilare la lista degli “11 imperdibili elementi ebraici” che parteciperanno al complesso dei Grammy. Da Drake a Bob Dylan, da Barbara Streisand a produttori con i fiocchi come Rick Rubin. Una menzione speciale va però alle nuove generazioni: ad aver strappato la nomination come migliori cantanti emergenti ci sono le Haim sisters, tre sorelle figlie dell’israeliano Mordechai (per gli amici Moti) e di Donna, di orgine polacca. Este, Arielle e Alana dal 2008 sono riuscite a farsi notare, strimpellare assai e diventare migliori amiche di Taylor Swift. Ci piacciono perché portano ai bei tempi dei gruppi femminili tipo Bangles e soprattutto perché se vinceranno potremmo alzare i calici e brindare soddisfatti: “Le C-haim”.
Leggi

utilizzata da shell, era intitolata a un nazista
La nave nera cambia nome
Il nome di Pieter Schelte, ufficiale delle SS e criminale di guerra, non solcherà più i mari. La gigantesca nave-piattaforma a lui dedicata cambierà infatti nome. Ad annunciarlo, dopo le proteste delle comunità ebraiche inglesi e olandesi, il figlio di Schelte, Edward Heerema. “Come risultato delle diffuse reazioni emerse in questi giorni, Edward Heerema, presidente del Gruppo Allseas, ha annunciato che il nome della nave 'Pieter Schelte' sarà cambiato”, il comunicato rilasciato dalla Allseas, compagnia svizzero-olandese proprietaria del colosso dei mari (382 metri di lunghezza), che presto verrà adoperato dalla multinazionale olandese Shell, con l'accordo del governo britannico, nel Mare del Nord. “Non c'era l'intenzione di offendere nessuno – continua il comunicato – il nuovo nome sarà annunciato tra pochi giorni”. Molte autorevoli voci ebraiche olandesi e britanniche avevano chiesto al governo di Londra e alla Shell di fare pressione sulla compagnia Allseas perché modificasse il contestato nome. La minaccia di far saltare un appalto milionario, sembrava un deterrente efficace. Interpellato dal Financial Times, il governo britannico se ne era però inizialmente lavato le mani: è una questione tra la Royal Dutch Shell e la Allseas, la risposta di Londra. Poi il cambio di rotta, decisivo, delle autorità britanniche e il messaggio inviato a Shell e diretto alla compagnia di Heerema da parte del segretario all'Energia Ed Davey.
Leggi

qui roma
Moretto, un pugno per la libertà
Resistenza ebraica. È il tema attorno a cui l’associazione culturale Il cantiere delle idee di Grottaferrata (Roma) ha organizzato un incontro con ospiti la storica Anna Foa e Alberto Di Consiglio, figlio del “Moretto”, l’ebreo romano – all’anagrafe Pacifico Di Consiglio – che sfidò gli aguzzini facendo loro assaggiare le proprie conoscenze pugilistiche (la sua storia è raccontata in un avvincente volume, “Il ribelle del Ghetto”, curato dal figlio e dal giornalista Maurizio Molinari). Di fronte al folto pubblico accorso all’evento, Foa ha inoltre descritto come si svolse la resistenza ebraica nell’Est Europa, con riferimento in primis all’esperienza del Ghetto di Varsavia e ai tanti ebrei che presero parte, anche con ruoli di leadership, alla Resistenza in Italia.

Leggi

qui livorno
In cucina. Guardando ad Expo
A “Villa Cassuto”, il bed and breakfast operativo a Livorno, zona Antignano, l’omonima famiglia proprietaria ha naturalmente mantenuto ben saldo il timone della kasheruth di casa. Vale per tutti, ospiti pernottanti che richiedano pasti e ospiti che partecipino ai numerosi eventi che vengono realizzati nella struttura.
La cucina ebraica, peraltro, è alla base di quella tradizionale labronica e su questa si basa, proposto e sostenuto da Andrea Raiano presidente della locale Lega Consumatori, anche uno specifico progetto che intende presentare la città a Expo 2015. Ecco quindi che, dinanzi a una richiesta di approfondire anche sul piano pratico e operativo la conoscenza e la pratica della kasheruth, a “Villa Cassuto” sono approdati Claudio Mollo, giornalista enogastronomico e consulente nel settore agroalimentare, insieme a Flavia Cori, social media team editor, area comunicazione, di Fondazione Sistema Toscana: entità alla quale è legato il sito www.turismo.intoscana.it/allthingstuscany, tra i più seguiti al mondo nel suo comparto.

Gadi Polacco

(Nella foto : Flavia Cori, Ariela Cassuto e Claudio Mollo in posa in cucina)
Leggi

sorgente di vita
Le parole di Sergio Mattarella
La visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alle Fosse Ardeatine subito dopo l’elezione e il ricordo di Stefano Gay Tachè nel suo primo discorso davanti alle Camere riunite: Renzo Gattegna, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane commenta questi primi gesti del Capo dello Stato nella puntata di Sorgente di vita che va in onda domenica 8 febbraio. Segue un servizio su “Tutto ciò che mi resta”, il concerto dedicato alla musica creata e interpretata nei campi di sterminio all’Auditorium di Roma. La voce di Ute Lemper e di Myriam Fuks, i violini di Francesca Dego e di Roby Lakatos per interpretare brani klezmer e tradizionali, partiture classiche o pezzi di jazz: una piccola antologia con le storie di tanti autori tratta dalla appassionata e attenta ricerca di Francesco Lotoro, pianista pugliese che da oltre venti anni gira il mondo per salvare tante opere dall’oblio.


p.d.s
Leggi

pilpul
Complotto, il vizio inevitabile
Alla base del bisogno di darsi una spiegazione consolatoria, che racchiuda in sé lo scibile umano ma che, soprattutto, offra un’assoluta coerenza che la realtà non riesce altrimenti a garantire, vi è il senso di spaesamento che si fa spiazzamento dinanzi all’indecifrabilità della vita. Tanto più quando questa assume i caratteri della imprevedibilità o pare soverchiarci con le sue forze, senza che per parte nostra si possa porre rimedio alle tante storture. Quando la storia ‘precipita’ sulle persone, e quando queste vivono in una condizione che interpretano come intollerabile, allora la ricerca di meccanismi compensatori si fa diretta, pressoché immediata. Quasi si trattasse di riti esorcizzanti, per ‘buttare fuori’ ciò che non ha volto, non ha nome ma è vissuto come intollerabile. Una condizione, quest’ultima, che non è prerogativa solo dei momenti di crisi ma che trova in essi la sua enfatizzazione. Poiché dietro questo affannoso tentativo di colmare il vuoto c’è il bisogno di sentirsi risarciti di qualcosa che è ritenuto come ingiustamente sottratto. Il capro espiatorio, quindi, ne costituisce l’oggetto compensatorio, il filo rosso del significato recuperato che permette, a chi ne fa ricorso, di sentirsi finalmente agente attivo – e quindi non passivo destinatario – contro qualcosa di altrimenti più gigantesco di lui. E come tale minaccioso, destinato cioè a distruggerlo.

Claudio Vercelli
Leggi

La mamma aggiornata
Chi ha una mamma ebrea conosce bene l’argomento. Quella caratteriale invadenza, quella pedante e sottile vena polemica che ci accompagna amorevolmente tutta la vita. Un misto di ossessione ed eccessiva premura tipica delle jewish mom, famose per essere iperprotettive ed onnipresenti. Magistralmente rappresentate nella letteratura di scrittori come Philip Roth e nel cinema di Woody Allen, autori che ne hanno mostrato umoristicamente lo stereotipo raccontantone vizi e virtù. Ora le mamme ebree si sono aggiornate ed evolute. La nuova versione 2.0 si è modernizzata. Riescono ad inseguirti non solo a casa con il brodo di pollo, ma anche su WhatsApp, Facebook,Twitter e Instagram.

Claudia Sermoneta
Leggi


Nugae - Amore canino
Tra infinite storie qualunque, ciò che ne rende una degna d’interesse immediato è senza ombra di dubbio la presenza di un cane. In questo caso poi Bunk, un Bulldog già buffo di per sé, sa pure andare sullo skateboard con grandissima agilità. Glielo ha insegnato Frank Nussbaum, il suo padrone e in teoria il vero protagonista. Frank si è appena sposato con Carlye, con tanto di cerimonia più o meno ebraica ai Caraibi, e si può tranquillamente dire che è riuscito a conquistare la sua bella grazie al mitico Bunk. Tipica sequenza veloce di scene con canzone allegra: i due si sono conosciuti a casa degli amici comuni Meredith e Josh, nonostante l’interesse istantaneo di Frank lei all’epoca era ancora sposata oltre che incinta e si sono appena parlati, ma poi il tempo è passato, lui l’ha rivista ormai divorziata, e così ha mandato un messaggio a Meredith chiedendole un buon vecchio incontro combinato. La risposta: “Non per giocare. Lei è da sposare”.

Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
Leggi



moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.