Paolo Sciunnach,
insegnante
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Le Parashot di queste settimane sono caratterizzate dai Sacrifici.
Ma perché i korbanòt (sacrifici) avvicinerebbero a D-o (“Karov”,
“vicino”)? Secondo alcuni commentatori sarebbero un metodo per
allontanarsi dall’idolatria e ad avvicinarsi al Creatore. Grazie ai
sacrifici l’uomo prenderebbe coscienza della vanità della vita terrena
e si renderebbe conto che le sole cose che contano sono le mitzvòt che
ha osservato e le buone azioni che ha compiuto.
Oggi dovremmo riflettere sullo stesso concetto attraverso la Tefillah fatta con vera e profonda Kavvanah.
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Anna
Foa,
storica
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“La
diversità di razza è ostacolo insuperabile alla costituzione di
rapporti personali dai quali possano derivare alterazioni biologiche o
psichiche alla purezza della nostra gente” (Gaetano Azzariti,
presidente del Tribunale della Razza, poi collaboratore del ministro
della Giustizia Togliatti, giudice costituzionale e presidente della
Corte Costituzionale dal 1957).
Il suo busto marmoreo troneggia nei corridoi dela Corte Costituzionale,
i cui giudici hanno recentemente deciso di lasciarlo dov’è, respingendo
la richiesta di rimuoverlo fatta dall’ex vicepresidente della Corte, il
giudice Paolo Maria Napolitano, nel novembre 2012. Il busto resta là,
al massimo ci consentono di trarne conclusioni amare sulla continuità
esistita tra apparati fascisti e apparati della Repubblica Italiana e
sul fatto che il nostro Paese non ha mai nemmeno iniziato a fare i
conti con il suo passato.
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Iran, il monito di Bibi |
Scade
domani a Losanna il termine dei negoziati che dovrebbe portare ad una
decisione fondamentale sulla corsa al nucleare dell’Iran da parte delle
potenze mondiali. E se, spiega oggi la Stampa, il nucleare non è mai
stato così vicino, il premier israeliano Benjamin Netanyahu non
rinuncia a lanciare un altro monito per evitare che ciò accada,
ribadendo con forza il pericolo che si creerebbe per lo Stato ebraico
(da anni l’Iran minaccia infatti la distruzione di Israele). Sui
termini dell’accordo, sussistono ancora due nodi da sciogliere: l’Iran
vuole poter usare delle nuove centrifughe sedici volte più potenti del
normale e vuole che le sanzioni sul nucleare cessino immediatamente; al
contrario di Europa e America che vorrebbero muoversi gradualmente per
poter monitorare l’operato del paese. “L’accordo che si profila – ha
dichiarato ieri Netanyahu – conferma tutte le nostre paure e anche più
di quelle”.
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Leggere per crescere |
Si intitola “Leggere per crescere” il dossier di aprile - scaricabile cliccando qui -
, che ogni anno Pagine Ebraiche dedica alla letteratura per bambini e
ragazzi in occasione della Bologna Childen’s Book Fair, la più
importante fiera sulla letteratura per l’infanzia, dove il giornale,
insieme a DafDaf, sarà distribuito in tutti i padiglioni. E nel
programma della BCBF compaiono diversi incontri organizzati e promossi
dalla redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane: martedì 31, al Caffè degli Autori, Anna Castagnoli, Nadia
Terranova, Paolo Cesari e Luisa Valenti si confronteranno sulla
difficoltà di raccontare ai bambini “ciò che non si deve dire”, in una
tavola rotonda promossa e coordinata dalla redazione di DafDaf. Nel
programma “fuori salone” sono invece inseriti il laboratorio dedicato
alla versione per bambini di “Portico d’Ottavia”, la suggestiva storia
di un palazzo nel cuore del ghetto di Roma condotto dall’autrice, la
storica Anna Foa, e con l’illustratore Matteo Berton, al Museo Ebraico
della città, e la mostra su Rutu Modan, che aprirà negli stessi giorni
sempre al MEB. Tra le pagine del dossier spunti per tante letture, fra
grandi classici e alcune novità: dall’autobiografia di Leo Lionni “Tra
i miei mondi” all’intramontabile “I ragazzi della via Pal”, raccontato
da Franco Palmieri. Esistono libri per bambini anche piccoli che siano
senza immagini? Ebbene sì, e la provocazione è firmata dall’americano
B.J. Novak, autore di “The Book with No Pictures”, a riprova del valore
della parola, fonte prima di intelligenza e di incanto. Si parla poi di
Patrick Modiano, recente premio Nobel per la letteratura autore di
“Caterina Certezza” illustrato da Sempé, e non mancano storie dedicate
a identità e libertà, per leggere, per crescere.
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con dafdaf alla CHILDREN's BOOK fair
Appuntamento con Rutu Modan A Bologna cultura per il futuro
Il
giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche e il giornale per
bambini DafDaf protagonisti alla Bologna Children’s Book Fair, la più
importante fiera internazionale del settore che si apre in queste ore,
con eventi e iniziative attorno ai temi della letteratura per
l’infanzia.
Questo pomeriggio alle 18, al Museo ebraico, l’inaugurazione della
mostra “Essere Rutu Modan” realizzata da Lucca Comics & Games in
collaborazione con Comune di Bologna, DafDaf, Pagine Ebraiche e
Ambasciata d’Israele. Dedicata alla celebre disegnatrice israeliana, la
mostra è illustrata dal presidente della Fondazione Museo ebraico di
Bologna Guido Ottolenghi, dalla direttrice Vincenza Maugeri,
dall’addetto culturale dell’ambasciata Eldad Golan, dal direttore di
Lucca Comics & Games Roberto Genovese e da Ada Treves,
coordinatrice di DafDaf.
Domani alle 13.30, al Caffè degli Autori, moderati dalla redazione, a
confrontarsi sulla sfida di raccontare ai bambini “ciò che non si deve
dire” saranno invece Anna Castagnoli (autrice e illustratrice), Paolo
Cesari (traduttore), Nadia Terranova (scrittrice) e Luisa Valenti
(illustratrice).
Nel programma fuori salone è inserita un’altra iniziativa promossa da
DafDaf. Mercoledì alle 10, al Museo ebraico cittadino, si parlerà
infatti di “Portico d’Ottavia 13” (ed. Laterza) della storica Anna Foa,
volume recentemente illustrato per l’infanzia da Matteo Berton, che
insieme alla redazione del giornale ebraico dei bambini e alla
responsabile della didattica del museo condurranno un laboratorio per
bambini.
Nei locali della fiera, appannaggio delle molte migliaia di addetti ai
lavori e giornalisti, sono intanto in distribuzione le copie degli
ultimi numeri di DafDaf e Pagine Ebraiche con all’interno lo speciale
dossier “Leggere per crescere”.
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con dafdaf alla children's book fair Guardare le parole, non le figure La
storia è semplice. La copertina, rigorosamente in bianco e nero,
scandisce solo cinque parole e niente di più: The Book With No
Pictures. I caratteri, laccati e in rilievo fanno brillare il nero
inchiostro in campo bianco. Il nome dell’autore B.J. Novak se ne sta in
un angolino, in una righetta blu senza pretese. Il risvolto di
copertina presenta con scarne parole Novak, Emmy Award per la
sceneggiatura della celebre serie NBC The Office, scrittore, attore,
regista e produttore, autore di un libro di racconti che ha incantato e
trascinato il pubblico americano come One More Thing, Stories and Other
Stories. Di lui, si dice infine, da qualche parte esistono alcune
immagini.
Ma non in questo libro. Il titolo in effetti non mente, Il libro senza
immagini non contiene nemmeno un’immagine, e questa non sarebbe in
definitiva un’idea trascendentale se non si trattasse di un libro per
bambini piccoli. Cercate pure a lungo, e potrete constatare che
l’intera produzione editoriale della letteratura infantile non è
nemmeno concepibile senza il supporto di un più o meno felice apparato
iconografico. Ci sono libri, così come ci sono programmi televisivi,
che attorno alla disponibilità di specifiche immagini vengono costruiti
da zero. Questo sta qua per dimostrarci la scomoda idea opposta. Se
vogliamo valorizzare agli occhi dei più giovani, il valore del libro e
della lettura, bastano le parole, evitiamo di condire le pagine dei
giovanissimi con la sovrabbondanza delle immagini. Sono le parole,
molto più delle immagini, ad avere forza, a trascinare la fantasia. E
la parola stampata deve riprendersi il suo spazio.
gv
Pagine Ebraiche aprile 2015
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informazione - international edition
Il laboratorio dell'educazione
Tanto
lo spazio dedicato a bambini e lettura nella presentazione delle
iniziative del giornale dell’ebraismo italiano alla Bologna Children’s
Book Fair che si svolge in questi giorni.
“Leggere per crescere” è il titolo del dossier del numero di Pagine
Ebraiche di aprile attualmente in distribuzione, nonché il filo
conduttore del cinquantacinquesimo appuntamento con DafDaf, che viene
raccontato al pubblico nella nuova edizione di Pagine Ebraiche
International.
“Ci sono libri per bambini, così come ci sono programmi televisivi, che
attorno alla disponibilità di specifiche immagini vengono costruiti da
zero. The Book With No Pictures di B.J Nowak dimostra la scomoda idea
opposta. Se vogliamo valorizzare agli occhi dei più giovani, il senso
del libro e della lettura, bastano le parole, evitiamo di condire le
pagine dei giovanissimi con la sovrabbondanza delle immagini. Sono le
parole, molto più delle immagini, ad avere forza, a trascinare la
fantasia”, scrive il coordinatore dei dipartimenti Informazione e
Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e direttore di
Pagine Ebraiche Guido Vitale nella consueta rubrica It Happened
Tomorrow.
Rossella Tercatin
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Oltremare
- La Cina è vicina |
La
Cina è vicina, ma proprio qua accanto, certi giorni. L’Ambasciata
cinese è a pochi passi dall’Hilton, e quando scendo in spiaggia quale
che sia la stagione noto sempre la bandiera rossa che sventola alta sul
piano più alto del palazzo su Rehov Hayarkon. Chissà che vista, da
lassù. E capita sempre più spesso di vedere piccoli gruppi di uomini
d’affari ben vestiti e chiaramente orientali – arrivano a cinquine, nel
senso che raramente viaggiano per lavoro da soli o in meno di cinque
persone. E quasi sempre uno dei cinque è una donna.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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Una pittrice glamour |
“Io non seguo la moda, la faccio!”.
Un successo annunciato quello della mostra monografica torinese (Sede
Palazzo Chiablese, Torino – Piazzetta Reale 19 marzo – 30 agosto 2015)
dedicata alla pittrice Tamara Rosalia Gurwik, di ascendenza ebraica e
meglio conosciuta come Tamara de Lempicka, cosmopolita e sofisticata
ritrattista dell’art déco.
La modernità dei suoi dipinti, la sua storia personale, le sue tecniche
coinvolgono e attraggono migliaia di visitatori, un fenomeno mondiale.
Una fama conquistata fin dal 1920 che la portò ad esporre nei migliori
saloni e gallerie riscuotendo successi internazionali e ad essere
ricercata e collezionata oggi da grandi artisti del mondo dello
spettacolo come Barbra Streisand e Madonna.
Claudia Sermoneta
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Islam e fanatismo
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La
maggioranza dei musulmani non si riconosce nell’estremismo islamico,
afferma che l’Isis, Al-Qaeda, Boko Haram non rappresentano l’Islam e
considera anche se stessa un possibile bersaglio della sua furia
distruttiva, che fonda la propria identità sull’eliminazione
dell’altro, evitando ogni possibile confronto. Ma che aspetta allora
a disarmare questi fanatici che si appellano al Corano per legittimare
i loro misfatti e per di più si considerano i custodi autentici della
verità religiosa, gli unici degni figli di Allah?
Tiziana Della Rocca
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