Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

7 aprile 2015 - 18 Nissan 5775
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Al momento di attraversare il Mar Rosso gli ebrei sono incastrati: c’è l’armata egiziana da una parte e il mare dall’altra. Il popolo si divide in quattro gruppi. Il primo dice: “…siamo spacciati, dobbiamo arrenderci e tornare schiavi in Egitto...”. Il secondo sostiene: “…gettiamoci in mare e suicidiamoci. È meglio morire liberi che vivere come schiavi…”. C’è poi chi incita al combattimento: “…prendiamo in mano il nostro destino, e combattiamo gli egiziani…”. C’è infine chi dice "...bisogna pregare...”.
 
Leggi

Dario
Calimani,
anglista
Non so esattamente perché, ma negli ultimi tempi un certo ruolo della Germania ha cominciato a preoccuparmi. E mi è capitata sotto gli occhi una battuta di Karl Kraus: "Il guaio dei tedeschi non è il fatto che gettino bombe, ma che ci incidano sopra citazioni kantiane".
 
Obama rassicura Israele
sull'accordo con Teheran
“Intervistato dal giornalista del New York Times Thomas Friedman (oggi su Repubblica la traduzione), il presidente Barack Obama cerca di rassicurare Israele e il suo primo ministro Benjamin Netanyahu sulla bontà dell’accordo quadro stipulato a Losanna con Teheran in merito al nucleare iraniano. “Capisco i timori del popolo ebraico, però solo così potremo garantire la sicurezza dell’area nel modo più efficace”, sostiene Obama in merito all’intesa con l’Iran. “Sono assolutamente impegnato per fare in modo che Israele mantenga la qualità della sua superiorità militare, e possa scoraggiare potenziali attacchi futuri”, afferma Obama, dichiarando di rispettare Netanyahu e avvisando l’Iran che in caso di attacco a Israele gli Stati Uniti scenderanno al suo fianco per difenderlo. Il presidente Usa toglie però dal piatto dell’accordo con Teheran il riconoscimento da parte del regime degli Ayatollah dello Stato di Israele, spiegando che altrimenti nessuna trattativa sul nucleare sarebbe possibile. Su quest’ultima, e sulle diverse interpretazioni tra Usa e Iran sull’accordo preliminare, si sofferma l’analisi de La Stampa. Punti, come la questione delle sanzioni, che avranno un ruolo chiave nel raggiungimento effettivo di un’intesa finale sul programma nucleare iraniano.

Gli ottant’anni di rav Laras. “Rav Giuseppe Laras ha compiuto ieri ottant’anni, è un’autorità tra i rabbini europei, da allora ha dedicato buona parte della sua vita allo studio. La filosofia medievale e rinascimentale, il pensiero di Maimonide, i venticinque anni da rabbino capo di Milano e la cattedra alla Statale, fino a quella summa plurimillenaria del pensiero ebraico, dalla Bibbia a Hannah Arendt, appena completata con il secondo volume di «Ricordati dei giorni del mondo» (EDB)”, così Gian Guido Vecchi sul Corriere della Sera celebra gli ottant’anni di rav Laras, presidente del Tribunale Rabbinico del Centro Nord Italia. Un affresco della vita del rav, dai tempi del nazifascismo quando la sua famiglia cadde vittima di una delazione e la madre (che assieme alla nonna non tornerà da campi di concentramento) pagò alcuni fascisti per salvare la vita del figlio, all’amicizia con il cardinale Martini.
 
Leggi

  davar
israele
Kahlon, mano tesa ai laburisti
Sono solo congetture, eppure l'ipotesi di un governo di unità nazionale targato Likud e sostenuto dalla sinistra laburista sembra aver trovato un'ulteriore sponda, quella di uno degli uomini chiave delle ultime elezioni, Moshe Kahlon. Il suo partito, Kulanu, è l'ago della bilancia per la formazione del prossimo governo israeliano grazie ai 10 seggi ottenuti alle elezioni nazionali di metà marzo. Al momento però le trattative condotte dagli uomini del primo ministro Benjamin Netanyahu (leader del Likud, uscito vincitore dalle urne con 30 seggi ottenuti alla Knesset, il parlamento israeliano) sono in una fase di stallo a causa di alcune divergenze con l'alleato apparentemente naturale HaBayt HaYehudì e con lo stesso Kahlon. Quest'ultimo ha fatto capire a Netanyahu di volere per sé e per i suoi, oltre al già promesso ministero delle Finanze, altre posizioni di rilievo in ambito socio-economico, in modo da poter intervenire in modo concreto su alcune problematiche che affliggono la società israeliana come il carovita.
Leggi

a tre mesi dagli attentati di parigi 
"Siamo in guerra con la barbarie"
A tre mesi dall’attacco alla redazione di Charlie Hebdo e al supermercato casher di Porte de Vincennes il presidente del Conseil Représentatif des Institutions juives de France, Roger Cukierman, è stato ospite della prima serata di BFMTV, il più importante canale di informazione d’Oltralpe, per ricordare i tragici fatti di gennaio, definire l’impegno per la sicurezza e commentare la nuova percezione che vi è nell’opinione pubblica del pericolo che le società progredite e democratiche sono costrette ad affrontare.
“A tre mesi da quell’orrore il sentimento di solidarietà è significativo. Giornalisti, politici, comunità ebraica: le iniziative adottate hanno permesso un rafforzamento delle misure di sicurezza. Anche se la preoccupazione resta alta”, ha affermato Cukierman. Per poi aggiungere: “È angosciante pensare che gli ebrei, che vivono in questo paese da 2mila anni e che ne sono cittadini a tutti gli effetti dai tempi della Rivoluzione francese, abbiano bisogno di misure speciali a difesa della loro incolumità”.
“È in corso una guerra contro una barbarie di stampo medievale. E in questa guerra, di cui tutta Europa deve prendere coscienza, le prime vittime sono i musulmani” ha proseguito Cukierman. Cordoglio e vicinanza sono stati inoltre espressi alle comunità cristiane d’Oriente e d’Africa che, proprio in queste ore, subiscono nuovi terribili attacchi: “La solidarietà degli ebrei francesi ai nostri fratelli cristiani è totale”.
Leggi

il presidente della comunità ebraica belga
"Il dialogo è una nostra priorità"
Ha vinto a larghissima maggioranza, con il 92 per cento dei voti, Serge Rozen, neoeletto presidente del Comité de coordination des organisations juives de Belgique (Comitato di coordinamento delle Comunità ebraiche del Belgio). Il CCOJB è l’organo rappresentativo ufficiale che confedera le circa 40 organizzazioni politiche, culturali, educative, sociali, religiose e sportive del Belgio, e membro a sua volta del World Jewish Congress e dello European Jewish Congress. Succeduto a Maurice Sosnowski, in carica nell’ultimo quinquennio, Rozen, 62 anni, nella vita è ingegnere, ma è attivo nell’ambiente delle istituzioni ebraiche da molto prima della sua elezione. È infatti da tempo direttore della Fondazione Haim, che finanzia associazioni e organizzazioni ebraiche a Bruxelles. “Questo incarico – racconta a Pagine Ebraiche – mi ha permesso di entrare in contatto con questo mondo, di incontrare molte persone e fare molte esperienze. Ho potuto accorgermi del fatto che la situazione è sempre più difficile”. Da ciò nasce la sua volontà di dare un maggiore contributo.
Leggi

Qui roma
La disabilità. Ieri e oggi
Intitolato "La Shoah delle persone disabili: ieri e oggi", il seminario di studio in programma questo pomeriggio presso l'Istituto superiore antincendi di Roma si prefigge di riflettere sulle barriere e lo stigma culturale che ancora oggi, in molti casi, escludono dalla società le persone disabili. Un momento di scambio e di riflessione che, sotto l'egida di Roma Capitale, porta al tavolo dei relatori rappresentanti del governo e delle istituzioni cittadine oltre a sindacalisti, addetti ai lavori, storici.
Nel programma del seminario un inquadramento che dalla persecuzione nazifascista arriva fino alle difficoltà di inserimento tuttora esistenti in un clima di esclusione sociale che, viene spiegato, “non consente un diritto alla cittadinanza attiva delle persone con disabilità”.
Una domanda a stimolare gli interventi: “Nel 2015 non esiste più la parola 'handicappato', ma siamo veramente sicuri di aver superato ogni forma di pregiudizio?”.
Tra gli ospiti gli assessori di Roma Capitale Francesca Danese e Paolo Masini. Mentre tra i molti relatori che daranno vita al confronto lo storico Marcello Pezzetti, che interverrà su “Shoah e soluzione finale dei disabili” e Daniela Pavoncello, dirigente Isfol oltre che consigliere dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che si soffermerà sulle barriere all'inserimento lavorativo.
Leggi

pilpul
La Memoria e i suoi laboratori
In giro per il mondo esistono Musei della Shoah da qualche decennio. I più celebri – su tutti lo Yad Vashem di Gerusalemme – hanno subito, nel corso del tempo, ristrutturazioni radicali, espansioni e cambiamenti nel contenitore e nel contenuto, poiché anche la memoria della Shoah riverbera l’evoluzione di una società e di una cultura. Il primo fu quello di Parigi, negli anni Cinquanta, poi ne furono istituiti a decine. I più importanti, oltre a Gerusalemme, sono quelli di Washington e Berlino, celeberrimo per l’architettura di Daniel Libeskind: colpì i visitatori a tal punto che, una volta finito, si discusse se riempirlo o lasciarlo vuoto.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
Leggi

Storie – In memoria di Rendina
L’8 maggio la Casa della Memoria e della Storia a Roma sarà intitolata con una cerimonia ufficiale all’ex comandante partigiano Massimo Rendina, che fortemente ne aveva voluto l’istituzione. Lo ha annunciato il presidente dell'Anpi di Roma, Ernesto Nassi, spiegando che "l'accordo è stato raggiunto grazie all'assenso del Comune e di tutte le associazioni presenti alla Casa della Memoria”. Sarà anche l’occasione per un convegno sulla figura del comandante Max.

Mario Avagliano
Leggi

25 aprile di fiele?
Qualche rimando veloce, ma a ben guardare di antica radice, alla ventilata astensione dell'Aned di Roma nel merito della manifestazione per il 25 aprile. Il primo rinvia al fatto che a dire di no non è una componente ebraica (non importa nel qual caso quale avrebbe potuto essere), bensì l'Associazione che raccoglie tutti gli ex deportati. Il peso morale e civile di questa scelta, al di là della consistenza associativa, è netto, a prescindere da qualsiasi ulteriore opinione di merito. Seconda valutazione di principio: il rischio che le ricorrenze repubblicane, a partire proprio dalla festa della Liberazione, si trasformino in un campo di battaglia su questioni che poco o nulla hanno a che fare con ciò che si ricorda, è oramai un dato di fatto.

Claudio Vercelli
Leggi



moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.