1°-7 maggio 2015 |
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"Alcuni
temi relativi all’educazione vengono sollevati spesso e volentieri,
altri invece evitati con cura. È più piacevole sapere come dovrebbero
andare le cose piuttosto che ammettere come stanno, tanto più quando,
in mancanza di una ricetta facile da utilizzare, siamo costretti ad
agire in maniera non troppo lodevole".
Janusz Korczak
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Jeff Bunkin @JeffBunkin
6 maggio
"Go-to" resource for international education professionals: @IIEglobal's Handbook for International Educators -> http://bit.ly/1cnAq2H
EFF @effdebate
7 maggio
We need to build the capacity in the best of teachers, enabling them to
share & collaborate in problem-solving - @SchleicherEDU #EFF13
Rai Scuola @RaiScuola
8 maggio
Trasformare l'informatica in un gioco? Si può! Intervista ad @agaddone @CoderDojoRoma [VIDEO] http://goo.gl/TYeowU
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La ricreazione è finita
Colpisce
già dal titolo perentorio, l’ultima opera di Roger Abravanel, scritta
insieme a Luca D’Agnese: “La ricreazione è finita. Scegliere la scuola,
trovare il lavoro”. Descritto sul Messaggero del 4 maggio come “un
libro a tratti assai ruvido, al limite a tratti della sgradevolezza
narrativa, programmata e utilizzata come stimolante verso una reazione,
perché no, anche risentita”, delle riforme scolastiche salva quella di
Gentile, promuove appena quella di Berlinguer, mentre boccia tutte le
altre, in una dura requisitoria contro il sistema scolastico, che non
risparmia neppure il sistema produttivo.
Donne con le gonne.
In Francia, nelle Ardenne, “Una studentessa musulmana di 15 anni si è
vista vietare per due volte l'ingresso nel suo istituto a causa della
gonna troppo lunga (alla caviglia), considerata come segno di
ostentazione religiosa, al pari del velo islamico.” È l’Osservatore
Romano a darne notizia il Primo maggio, sotto l’occhiello “Nuove
frontiere della laicità”. Il Collettivo contro l'islamofobia ha
recensito un centinaio di casi simili in tutto il territorio francese,
anche se la legge del 2004 che governa la materia non ha mai incluso
questo tipo di abbigliamento fra quelli da evitare.
Schedati.
Controversa iniziativa del sindaco della città francese di Bèziers
(eletto con il sostegno decisivo del Front National): i bambini delle
scuole sono stati schedati in base all’appartenenza etnico-religiosa.
Si tratta di un censimento contrario a tutti i principi della
costituzione repubblicana, che rievoca i peggiori spettri del passato
collaborazionista francese ed ha scatenato reazioni durissime da parte
della società civile e del mondo politico, fino al presidente François
Hollande in persona, che ha dichiarato: “In un paese come la Francia
schedare gli alunni delle scuole in funzione del loro nome e della loro
religione è inconcepibile, vi assicuro che verranno prese le giuste
sanzioni dalle autorità competenti”. La procura di Parigi ha aperto
un’inchiesta sulla vicenda: le schedature su base comunitaria sono
infatti espressamente vietate dalla legge francese.
Università islamica. “Le
relazioni fra il mondo musulmano e l’Occidente si intrecciano oggi in
un modo che non ha equivalenti nella storia. Il processo di
integrazione della religione islamica e dei suoi fedeli non può evitare
di avere come scenario il pesan te passato di conflitti e l’incerto
presente dei rapporti fra mondo musulmano e Occidente, né può ignorare
i clamori del mondo circostante.” Con queste parole Leo Lestingi, socio
della Sisr (Società italiana per la storia delle religioni) e dell’Easr
(European Association for the Study of Religion) inizia sul Corriere
del Mezzogiorno del 5 maggio un articolo dedicato ancora una volta al
progetto dell’Università islamica di Lecce che, secondo l’autore,
“Dovrebbe essere accolto come un’opportunità positiva, anche perché è
proprio sul terreno della cultura che può nascere un modo più profondo
per conoscersi reciprocamente.”
Anne Frank, al cinema.
Ari Folman, regista israeliano noto per “Valzer con Bashir” avrebbe
dovuto mostrare in anteprima a Bologna, al Future Film Festival,
alcuni momenti del suo nuovo film di animazione, dedicato ad Anne
Frank. Impossibilitato a partecipare personalmente, ha raccontato sulle
pagine locali de la Repubblica (5 maggio) che con Anna Frank torna ai
temi che gli sono più cari, intrecciando storia universale e
autobiografia, narrando la storia di Anna e ripensando ai suoi
genitori, sopravvissuti all'Olocausto dopo essere stati spediti ad
Auschwitz, all'indomani delle nozze. “Ho accettato di fare questo film
- ha dichiarato - spinto dalla necessità di trovare nuove forme
artistiche per tener viva la memoria di Anne per le generazioni future”.
Donne, studenti. Le
donne transgender hanno il diritto di iscriversi ai college femminili?
Il New York Times del 5 maggio racconta che vari istituti universitari
americani si sono trovati a dover rispondere a una domanda così
complessa. Dopo un anno di ragionamento che l’articolista definisce “a
year of soul searching” lo Smith College è la settima istituzione ad
aver deciso per l’ammissione degli studenti transgender.
Solo insieme. È
Popotus, l’inserto per bambini dell’Avvenire, a raccontare il 7 maggio
come tredici ragazzini di una quinta elementare hanno immediatamente
rinunciato a partire per la gita programmata da tempo quando si sono
accorti che un loro compagno di classe era rimasto a terra perché il
pullman non aveva la pedana necessaria a farlo salire con la
carrozzella dalla quale non può separarsi a causa di una disabilità.
Hanno esitato solo pochi secondi prima di decidere cosa fare: tutti
giù, per scendere e mettersi a fianco del loro compagno: “La gita senza
di te non sarebbe stata bella”, gli hanno detto, e sono tornati tutti a
casa.
Ada Treves
twitter @atrevesmoked
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