Elia Richetti,
rabbino
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“Im
be-chuqqothày telékhu we-eth mitzwothày tishmerù wa-‘asithèm othàm,
We-natattì ghishmekhèm be-‘ittàm ........”; “Se seguirete i Miei
statuti ed osserverete i Miei precetti e li metterete in pratica, Io
darò le vostre piogge a loro tempo ..........”.
Con queste parole si apre il lungo capitolo delle benedizioni promesse
se seguiremo la volontà divina e delle maledizioni minacciate nel caso
in cui scegliessimo di allontanarci dalla via della Torà.
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
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Nei
frequenti viaggi all'estero, negli alberghi o nelle residenze in cui si
alloggia, capita di cercare un canale televisivo per aggiornarsi su
quello che avviene quotidianamente nel mondo, magari a otto fusi orari
di distanza. Data l'assenza dei canali israeliani (peraltro accessibili
per internet), la scarsa disponibilità dei canali italiani, lo scarso
profitto da quelli in lingua coreana o cinese, e la poca dimestichezza
con il campionato di rugby australiano, accantonata fra i canali
internazionali l'aggressiva Fox News, resta la scelta fra la CNN o la
BBC. È appunto alla CNN che dedico queste righe. L'altra settimana dopo
il primo terribile terremoto in Nepal (esattamente come era avvenuto
dopo Haiti), si è visto sullo schermo un ospedale da campo condotto con
molta efficienza da ufficiali di un esercito straniero.
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Il Vaticano delude Israele
e riconosce la Palestina |
Grande
rilevanza sui quotidiani di oggi in merito all'accordo stipulato in
Vaticano tra la Santa Sede e “lo Stato di Palestina”, come definito dal
comunicato congiunto diramato dalle due diplomazie e di cui da notizia
l'Osservatore Romano. Come riporta il quotidiano vaticano nell'ampia
intervista pubblicata in seconda pagina al sottosegretario per i
Rapporti con gli Stati monsignor Antoine Camilleri, che ha guidato le
trattative con la controparte palestinese, è la prima volta che la
Santa Sede utilizza questa definizione di “Stato di Palestina” (la
precedente intesa era stata firmata con l'Olp), assimilabile a un
riconoscimento ufficiale, seppur indiretto, della sua esistenza.
Un'iniziativa accolta con apprensione e “delusione” da Israele, come
scrive La Stampa che riporta le parole del Ministero degli Esteri
israeliano: “Questa mossa non promuove il processo di pace e allontana
la leadership palestinese dal ritornare a negoziati diretti e
bilaterali”, la reazione della diplomazia israeliana che ha comunque
dimostrato cautela, sottolineando la necessità di studiare i termini
dell'accordo prima di valutare eventuali iniziative. Appare quindi
forzato il titolo di Repubblica che parla di “ira di Israele” e di una
sua presunta imminente reazione. In ogni caso, come scrive Gian Guido
Vecchi sul Corriere della Sera, l'accordo “avrà conseguenze politiche e
pratiche notevoli” e cita il sottosegretario Camilleri quando afferma
che l'intesa vorrebbe “aiutare i palestinesi nel vedere stabilito e
riconosciuto uno Stato della Palestina indipendente, sovrano e
democratico che viva in pace e sicurezza con Israele e i suoi vicini”.
Sul Sole 24 Ore, Carlo Marroni ricorda invece il “timing molto
significativo” dell'annuncio dell'intesa tra Vaticano e palestinesi:
domenica Bergoglio incontrerà infatti il presidente dell'Autorità
nazionale palestinese Mahmoud Abbas. Ancora Marroni, riporta la
soddisfazione del consigliere diplomatico di Abbas, Majdi Khaldi che
sulla dicitura “Stato palestinese” presente nell'intesa, afferma che:
“Non si tratta di un riconoscimento: il riconoscimento palestinese come
entità diplomatica, da parte del Vaticano, è già avvenuto anni fa e si
è consolidato con l'ammissione della Palestina come stato non membro
Onu”.
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qui torino - mattarella al salone del libro
"Senza libri non c'è Europa"
"L'Europa non esisterebbe senza libri. La cultura è il nostro linguaggio comune".
Le parole del capo dello Stato Sergio Mattarella arricchiscono di
significato la 28esima edizione del Salone del Libro di Torino,
inaugurata questa mattina con la consueta mobilitazione di lettori e
affezionati accorsi in gran numero al Lingotto. "Dobbiamo impedire che
si rompano le maglie della comunità, quei fili cioè che consentono agli
individui di essere integralmente persone. In questa impresa così
importante - ha sottolineato Mattarella - la cultura è decisiva".
Nel grande viaggio tra "le meraviglie d'Italia", filo conduttore di
questo Salone (che ha come ospite d'onore la Germania), con molte
centinaia di migliaia di visitatori attesi ai varchi (obiettivo:
superare i 340mila dello scorso anno), redazione giornalista UCEI
protagonista con la distribuzione del numero di maggio di Pagine
Ebraiche e con l'organizzazione di incontri, tavole rotonde e
iniziative che toccano diversi temi e diverse sfumature dell'identità
ebraica.
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qui torino - salone del libro
Cibo casher, dal piatto alla mente
Una
fascia crescente di consumatori vuole nel suo carrello prodotti casher,
i prodotti realizzati nel rispetto delle norme ebraiche. E questo in
ragione di alcune caratteristiche che risultano vincenti sul mercato:
qualità e salubrità del cibo, attenzione all’etica, rigoroso controllo
di ogni fase produttiva. A ricordarlo Jacqueline Fellus, assessore
alla casherut dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e
responsabile di K.it, il Progetto Kasherut dell’UCEI, nel corso
dell’evento “Cibo ebraico, dal piatto alla mente” organizzato dalla
redazione del giornale dell’ebraismo italiano al Salone del libro di
Torino. Un’occasione importante per riflettere, davanti a un pubblico
folto e partecipe, su cultura e alimentazione, cultura
dell’alimentazione, legge, tradizione e creatività. A moderare gli
interventi la giornalista Ada Treves. “I numeri del mercato casher
a livello mondiale parlano chiaro. Sono dati significativi – ha
sottolineato Fellus – con leve di marketing che sono appetibili anche
per l’Italia. Lavoriamo a stretto contatto il Mise, il ministero dello
Sviluppo Economico, di cui siamo unico interlocutore in questa sfida”. Giorgio
Mortara, presidente dell’Associazione Medica Ebraica e consigliere
UCEI, illustra invece le finalità di ‘La dieta kasher’, volume
pubblicato da Giuntina che si prefigge di essere uno strumento
indispensabile per capire quale significato e quali valori sottendano a
determinate abitudini alimentari. Raccolti dalla giornalista Rossella
Tercatin, i testi pubblicati costituiscono un prezioso ausilio per il
lettore. “Valore del cibo nella tradizione ebraica, rispetto del
creato, controllo nella preparazione, legame tra cibo e benessere
psicofisico. Questi – ha spiegato Mortara – i macrotemi che sono
affrontati”. Ad intervenire anche il giornalista e scrittore
Alessandro Marzo Magno, la scrittrice e operatrice turistica Roberta
Anau, la chef e blogger Benedetta Guetta.
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Qui Torino – Salone del Libro
Il fascino dei libri e dell'Italia
Inaugurato
per la prima volta nei suoi 28 anni di storia all’Auditorium della Rai
il Salone del Libro, come ha ricordato il Direttore del Centro
Produzione Rai Pietro Grignani, nel dare il benvenuto, rende Torino per
cinque giorni la città più colta d’Italia. Il presidente del Salone,
Rolando Picchioni, per ricordare i quindici anni trascorsi alla guida
del Salone – che quest’anno può vantare il sold out degli editori – ha
voluto citare alcuni versi di Antonio Machado: “Viandante non c’e un
cammino/si fa il cammino camminando.” E anche nel discorso del
direttore editoriale Ernesto Ferrero sono state molte le citazioni
letterarie, a onorare quei libri che “Per fortuna sono destinati a
lunga vita”. E passando da Voltaire a Kant, da Montaigne a Calvino, ha
ragionato di quella “crisi della sintassi che corrisponde a una crisi
della civiltà” per chiedere, con le parole di Volker Weiderman, “Dove
sono finiti gli scrittori e gli intellettuali che dicano con forza e a
una voce ciò che è necessario dire?”. E poi concludere salutando la
Germania, paese ospite 2015, con i versi scritti da Jorge Luis Borges
nel 1972, quando ricordava “la dolce lingua di Germania” scelta,
cercata, studiata da giovane “attraverso grammatiche e nottate, il
dizionario che non centra mai l’esatta sfumatura, l’ardua giungla delle
declinazioni” concludendo con un accorato “Ti ho avuta qualche volta.
Oggi, al confine degli anni affaticati, ti intravedo lontana come
l’algebra e la luna.” E dopo le parole di Lidia Ravera, madrina
dell’edizione 2015 del Salone del Libro, è stato Giovanni Di Lorenzo,
direttore del settimanale Die Zeit a tenere la prolusione inaugurale. Leggi
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j-ciak
Natalie racconta Oz
In
“Leon” era incantevole, nei panni di un’orfanella in fuga al fianco di
uno stralunato Jean Reno. Da quel folgorante esordio con Luc Besson a
soli dodici anni, Natalie Portman di strada ne ha fatta moltissima,
dalla serie di “Star Wars” fino all’Oscar nel 2010 per “Black Swan” di
Darren Aronofsky. E adesso a Cannes svolta, debuttando con “A Tale of
Love and Darkness”, tutto girato a Gerusalemme e tutto in ebraico,
basato sull’omonima bellissima autobiografia di Amos Oz.
Mentre ancora una volta la letteratura di Israele si aggiudica un
palcoscenico d’eccezione, la pattuglia dei suoi artisti, che un anno fa
aveva fatto faville, si presenta a ranghi ridotti al festival,
presieduto in quest’edizione dai fratelli Coen. Spiccano in ogni caso
Ronit Elkabetz, attrice e regista, nel 2014 alla Croisette con “Ghett”,
che quest’anno è alla presidenza della Settimana della Critica; il
regista Elad Keidan con il suo “Hayored Lemala – Afterthought” e Miki
Polonski con il corto “Asara Rehovot, Mea Etzim – Ten Buildings Away”.
Daniela Gross Leggi
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qui milano
Expo e le sfide della casherut
“La
casherut non è soltanto una scelta legata alla salute ma è un modo di
affrontare la vita e soprattutto vivere insieme alle altre persone”.
Con poche parole rav Avraham Hazan, direttore generale di Eurokosher,
ha riassunto questa mattina il significato del convegno internazionale
sull’alimentazione casher, che il Merkos e la società di certificazione
casher Eurokosher hanno organizzato in occasione dell’Expo presso
l’Università Bocconi a Milano. Un incontro che tocca molti aspetti
della realtà ebraica e non solo, dalla religione ai processi
dell’industria alimentare, dalle questioni etiche ai temi di
solidarietà sociale. Dalle testimonianze degli oratori emerge dunque
con forza l’idea che mangiare casher sia appunto uno stile di vita, e
non solo un insieme di regole e controlli. “Quello della casherut è un
messaggio universale, legato all’autocontrollo e alla gestione delle
risorse”, ha sottolineato il vicepresidente dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane Roberto Jarach. A intervenire nel corso della
mattinata il vicepresidente del movimento mondiale del Merkos rav Moshe
Kotlarsky, i rabbini statunitensi Don Yoel Levy, amministratore
delegato della OK Kosher Certification, e Moshe Elefant, coordinatore
del Kosher Certification Service della Orthodox Union, e il rabbino
capo di Russia Berel Lazar, esponenti di aziende italiane certificate
casher, tra cui il presidente della Comunità ebraica di Parma e
consigliere UCEI Giorgio Yehuda Giavarini. A portare i loro saluti, tra
gli altri,anche il presidente della Comunità ebraica di Milano Milo
Hasbani, il vicesindaco di Milano Ada Lucia De Cesaris, e il professore
della Bocconi Remy Cohen. Leggi
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Setirot
- La domanda |
Lapidi
con la croce, lapidi con il Maghèn Davìd, lapidi senza simboli
religiosi. Quattrocentodiciannove pietre tombali bianche immerse nel
verde del Parco di Trenno. Nomi e date di nascita, provenienza, tutti
giovanissimi ma giovanissimi davvero, volontari, per lo più piloti, o
paracadutisti, soldati caduti in missioni dell’Aviazione del
Commonwealth. Ragazzi partiti da lontano – 311 britannici, 17 canadesi,
22 australiani, 39 sudafricani, 22 neozelandesi, un indiano, un est
africano, 2 cecolosvacchi, due italiani allievi ufficiali paracadutisti
dell’esercito Regio deceduti durante una missione aerea inglese e 4
giovani mai identificati. Partiti da lontano, venuti a morire in Italia
per combattere il nazifascismo e ridarci libertà, dignità, democrazia.
Stefano Jesurum, giornalista
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Pagine Ebraiche al Salone |
Ecco,
io il mio Direttore l'ho sempre visto così: al lavoro, compreso il
caricare e scaricare giornali. Sarà anche per questo che è riuscito in
una impresa da tanti giudicata impossibile? E sarà anche per questo che
è riuscito a creare una squadra strepitosa?
Buon lavoro a tutte e a tutti voi!
Angelica Bertellini
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