Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
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Chi
vede l'errore di un'altra persona dovrebbe, invece di additarla o
criticarla, riflettere su quanto egli stesso sia sempre sul punto di
poterlo commettere (Rav Wolbe sulla parashà di Naso)
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee
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Venerdì
scorso, quattordici anni dopo l'11 settembre, a New York è stato
inaugurato un nuovo osservatorio dalla vista spettacolare sulla città,
costruito sulle ceneri delle Torri Gemelle. Venerdì scorso la volontà
ha segnato un punto a suo favore.
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lI mercato dell'odio
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I
drammatici fatti di cronaca di mercoledì scorso a Roma diventano, su
web e social network, l’ennesima occasione per esprimere rancore e
concetti irripetibili nei confronti della comunità rom. Scrive
Repubblica: “Anche questo è il web. Un luogo virtuale in cui è
possibile vomitare la propria frustrazione e la propria rabbia”. Furio
Colombo, sul Fatto Quotidiano, denuncia come “il mercato dell’odio” non
vada mai in crisi. Con riferimento in particolare a Matteo Salvini e
alla Lega Nord e al loro soffiare sul fuoco “di un assai diffuso
sentimento”.
Domani, con i risultati delle Regionali, sarà più chiaro il tornaconto
di questa strategia. Anche se la strada verso la leadership del
centrodestra, osserva il Corriere, è ancora lunga e costellata di
ostacoli.
Il giornalista Claudio Lazzaro è stato condannato in primo grado a
risarcire Luigi Guerzoni, cantante e frontman bolognese dei Legittima
offesa che – spiega il Fatto Quotidiano – “canta per gli ‘eroi’ di
Salò, si dichiara apertamente revisionista sullo sterminio degli ebrei
e tutto sommato, pur rigettando le etichette, non disdegna i richiami
al nazionalsocialismo”. Secondo i giudici del Tribunale di Roma il nome
scelto per un documentario realizzato nel 2008, “Nazirock”, sarebbe
lesivo dell’onore e della reputazione di Guerzoni “in quanto induce il
pubblico a ritenere che si faccia portatore di idee violente,
antidemocratiche e non rispettose degli altri”.
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FESTIVAL TRENTO ECONOMIA
Renzi e Valls d'accordo:
"L'Europa va ripensata"
Riformare
l'Italia, la Francia, l'Europa. Questo l'obiettivo dichiarato dal
Presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi e dal Primo ministro
francese Manuel Valls, tra i protagonisti della decima edizione del
Festival Economia di Trento (nella foto i due Capi di governo salutano il professor Tito Boeri, direttore scientifico
della manifestazione). Dal palco della rassegna trentina - luogo sempre
più centrale nel dibattito internazionale in materia economica e a cui
partecipa per il terzo anno consecutivo anche Pagine Ebraiche, presente
al Festival con la distribuzione del numero di giugno del mensile, che
contiene il dossier Mercati e valori, pagine dedicate alle questioni
economiche e sociali, interpretate attraverso una prospettiva ebraica -
Renzi e Valls, intervistati dalla giornalista Lilli Gruber, hanno
dimostrato una certa sintonia sulle politiche da attuare per far
ripartire i rispettivi Paesi e l'Europa.
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FESTIVAL TRENTO ECONOMIA
Stiglitz: "Solo la volontà politica
potrà fermare le disuguaglianze"
“La
disuguaglianza è la conseguenza delle politiche che si mettono in
campo, quindi possiamo combatterla”. Non c'è nulla di inevitabile nel
fenomeno che coinvolge praticamente tutti i Paesi del mondo, ovvero il
crescere delle disuguaglianze. Ad affermarlo, il premio Nobel per
l'Economia Joseph Stiglitz, tra i grandi ospiti del Festival Economia
di Trento. Un monito, quello di Stiglitz, diretto a governi e
governanti, a cui ricorda che “possiamo intervenire per cambiare le
politiche che generano la disuguaglianza ma dobbiamo farlo rapidamente,
non bastano piccoli aggiustamenti, servono cambiamenti fondamentali ed
urgenti. Serve capirne meglio le cause e riscrivere le regole
dell'economia capitalistica, altrimenti fra 30 anni avremo una società
ancora più diseguale”.
E
se gli Stati Uniti, dati alla mano, sono il Paese delle diseguaglianze,
anche l'Italia non è da meno, con il suo terzo posto in questa speciale
classifica che fotografa i divari sociali.
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ROMA, COMUNITà AL VOTO - ruth dureghello
"Per Israele senza se e senza ma" Quattro
le liste che concorreranno alle prossime elezioni della Comunità
ebraica romana, in programma domenica 14 giugno. In ordine cronologico
di presentazione “Per Israele” (candidata presidente Ruth Dureghello);
“Menorah” (candidato presidente Maurizio Tagliacozzo), “Binah-Cer posto
per tutti” (candidata presidente Claudia Fellus) e “Israele siamo noi”
(candidata presidente Fiamma Nirenstein).
Abbiamo chiesto ai quattro candidati di presentarsi e di presentare la
loro squadra, le loro aspettative, i loro progetti, la loro aspirazione
di conquistare la fiducia degli elettori.
Rispettando l’ordine cronologico, partiamo oggi da Ruth Dureghello,
attuale assessore alla scuola della Comunità ebraica. "Perché questo
nome? Perchè - afferma l'assessore - intendiamo dare continuità a un
percorso intrapreso oltre venti anni fa, perché sosteniamo Israele
senza se e senza ma, perché se vogliamo garantire un futuro alla nostra
Comunità dobbiamo mantenere un legame strettissimo con chi opta per
l’aliyah, aiutare chi intraprende questa scelta ad inserirsi in Israele
e al tempo stesso fare in modo che il legame con Roma non venga mai
meno”.
“Il nostro impegno – sottolinea ancora – è per un ebraismo vivo che
valorizzi la Comunità come luogo di condivisione della nostra identità,
del nostro essere ebrei romani. Prestando in particolare attenzione
alle fasce più deboli, al rafforzamento dell’educazione, a una gestione
attenta ed efficace della macchina comunitaria”. Leggi
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qui firenze Limmud, confronto aperto
“Ovunque
siate, Limmud vi porterà un passo avanti nel vostro cammino ebraico”. È
il messaggio-manifesto che da anni caratterizza l'esperienza di Limmud,
grande evento sull'educazione ebraica cui tutti possono contribuire con
un proprio intervento che nasce nel 1980 in Gran Bretagna grazie
all'intuizione di quattro amici impegnati nella vita comunitaria. Tra
cui Clive Lawton, ad oggi ancora in prima linea nel diffondere il
significato di questa esperienza, che ha coinvolto nel solo 2014 quasi
30mila persone in 50 paesi diversi.
Per il secondo anno consecutivo il Limmud si apre all'Italia e alla
città di Firenze, dove ha avuto inizio questa mattina una intensa due
giorni di incontri, workshop, momenti di confronto. Dalla formazione
dei giovani al messaggio della Torah, dal rapporto tra Diaspora e
Israele al pericolo dell'assimilazione: tanti i temi su cui ci si è
confrontati già a partire dalla giornata odierna. Ad accogliere i
partecipanti, arrivati da molte città d'Italia, la mostra su “Ebraismo
ed Educazione” curata da Sandro e Silvia Servi, dedicata a dieci luoghi
privilegiati dell’attività educativa tra cui la famiglia, la scuola, la
yeshivà, il Libro. Leggi
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l'ordine convalida l'ottavo praticantato
Francesca, giornalista
Il
Consiglio della Lombardia dell’Ordine dei giornalisti ha convalidato
l’istanza depositata dalla nostra collega Francesca Matalon,
disponendone l’iscrizione al Registro praticanti. In occasione del
riconoscimento dell’ottava esperienza di praticantato che si svolge
all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il direttore della
redazione, Guido Vitale, ha rivolto il seguente messaggio al presidente
dell’Ordine milanese Gabriele Dossena.
“Caro Gabriele,
lo scorso venerdì abbiamo assistito con gioia alla convalida
dell’istanza di praticantato della nostra collega Francesca Matalon da
parte del Consiglio regionale dell’Ordine da te presieduto. In questa
occasione, per noi così importante, vorrei giungesse a te e a tutti i
colleghi del Consiglio dell’Ordine il nostro grazie. È questa l’ottava
esperienza di praticantato che la redazione riesce a realizzare nella
sua breve storia e in passato abbiamo avuto fra di noi giornalisti
regolarmente convalidati anche dagli Ordini di Roma, di Torino, di
Firenze e di Venezia. Tutti hanno concluso la loro esperienza
felicemente, sono oggi giornalisti professionisti e appartengono alla
categoria dei giornalisti italiani a testa alta. Il loro lavoro
contribuisce alla realizzazione di testate giornalistiche professionali
e reputate, nella linea di realizzare giornali veri e capaci di
rivolgersi all’intera opinione pubblica.
La vostra decisione non costituisce così una prima volta per questa
redazione. Eppure vorrei dirti con forza come non sia stata accolta né
come un atto dovuto, né come una notizia scontata.
Svolgere un praticantato giornalistico in una redazione vera è oggi per
un giovane un sogno difficile da realizzare. E ancora più difficile può
esserlo se l’ente editore, fra i suoi difficili compiti, non ha solo
quello di fare informazione e di fare cultura, ma anche quello di
rappresentare una identità di minoranza, piccolissima nei numeri ma
grande nei valori rappresentati, che in oltre due millenni di storia
italiana si è sempre dimostrata una componente irrinunciabile della
società italiana. Noi siamo riusciti a offrire questa opportunità a
otto giovani, e ne siamo orgogliosi.
La tradizione ebraica indica nel numero sette un traguardo di
completezza e di compiutezza. E di conseguenza al numero otto,
l’aggiunta di un’unità e il superamento di un passaggio fondamentale,
la conquista di uno stato di piena maturità. La nostra ambizione è solo
quella di compiere ogni giorno il lavoro che ci attende con passione e
di meritare una volta ancora il grande onore che ci viene rivolto”.
Nell’immagine, Francesca
Matalon, a destra, al lavoro negli uffici dell’Expo 2015 con i colleghi
della redazione e con Elio Carmi (Università di Milano) e Roberto Jona
(Università di Torino).
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Il genocidio degli armeni /6 |
Alla
base dell'esperienza di Giovani turchi vi era senz'altro la
consapevolezza di dovere dare sostanza ad un percorso di
modernizzazione dello Stato ottomano. Ciò che ad essi non riuscì fu
però l'offrire risposte credibili alle turbolenze che, soprattutto nei
Balcani, stavano agitando le popolazioni che erano ancora parte
dell'Impero. Di fatto l'intera traiettoria politica delle élite
moderniste fu contrassegnata, nei fatti, da un centralismo autoritario,
nel tentativo di tenere insieme parti altrimenti centrifughe di un
sistema politico che aveva ancora poco tempo di vita dinanzi a sé. Ne
derivò, quindi, un risultato per più aspetti paradossale, ossia
capovolto rispetto a quelli che erano gli obiettivi dichiarati
inizialmente (unione federale e progresso sociale) con il risultato, da
un lato, di accentuare le preesistenti spinte indipendentiste e,
dall'altro, di sancire il declino definitivo della presenza turca in
Europa.
Claudio Vercelli
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Worldskills |
Nel
1946 in Spagna c'era un grande bisogno di lavoratori qualificati. Josè
Antonio Elola Olaso, direttore generale di OJE (Organizzazione
giovanile spagnola) ebbe un'intuizione: bisognava convincere i
giovani e i loro genitori, gli insegnanti e i potenziali datori
di lavoro, che il loro futuro dipendeva da un efficace sistema di
formazione professionale.
Angelica Edna Calo Livne
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