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31 Maggio 2015 - 13 Sivan 5775
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
Chi vede l'errore di un'altra persona dovrebbe, invece di additarla o criticarla, riflettere su quanto egli stesso sia sempre sul punto di poterlo commettere (Rav Wolbe sulla parashà di Naso)
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Venerdì scorso, quattordici anni dopo l'11 settembre, a New York è stato inaugurato un nuovo osservatorio dalla vista spettacolare sulla città, costruito sulle ceneri delle Torri Gemelle. Venerdì scorso la volontà ha segnato un punto a suo favore.
lI mercato dell'odio
I drammatici fatti di cronaca di mercoledì scorso a Roma diventano, su web e social network, l’ennesima occasione per esprimere rancore e concetti irripetibili nei confronti della comunità rom. Scrive Repubblica: “Anche questo è il web. Un luogo virtuale in cui è possibile vomitare la propria frustrazione e la propria rabbia”. Furio Colombo, sul Fatto Quotidiano, denuncia come “il mercato dell’odio” non vada mai in crisi. Con riferimento in particolare a Matteo Salvini e alla Lega Nord e al loro soffiare sul fuoco “di un assai diffuso sentimento”.
Domani, con i risultati delle Regionali, sarà più chiaro il tornaconto di questa strategia. Anche se la strada verso la leadership del centrodestra, osserva il Corriere, è ancora lunga e costellata di ostacoli.

Il giornalista Claudio Lazzaro è stato condannato in primo grado a risarcire Luigi Guerzoni, cantante e frontman bolognese dei Legittima offesa che – spiega il Fatto Quotidiano – “canta per gli ‘eroi’ di Salò, si dichiara apertamente revisionista sullo sterminio degli ebrei e tutto sommato, pur rigettando le etichette, non disdegna i richiami al nazionalsocialismo”. Secondo i giudici del Tribunale di Roma il nome scelto per un documentario realizzato nel 2008, “Nazirock”, sarebbe lesivo dell’onore e della reputazione di Guerzoni “in quanto induce il pubblico a ritenere che si faccia portatore di idee violente, antidemocratiche e non rispettose degli altri”.
 
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  davar
FESTIVAL TRENTO ECONOMIA
Renzi e Valls d'accordo:

"L'Europa va ripensata"
Riformare l'Italia, la Francia, l'Europa. Questo l'obiettivo dichiarato dal Presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi e dal Primo ministro francese Manuel Valls, tra i protagonisti della decima edizione del Festival Economia di Trento
(nella foto i due Capi di governo salutano il professor Tito Boeri, direttore scientifico della manifestazione). Dal palco della rassegna trentina - luogo sempre più centrale nel dibattito internazionale in materia economica e a cui partecipa per il terzo anno consecutivo anche Pagine Ebraiche, presente al Festival con la distribuzione del numero di giugno del mensile, che contiene il dossier Mercati e valori, pagine dedicate alle questioni economiche e sociali, interpretate attraverso una prospettiva ebraica - Renzi e Valls, intervistati dalla giornalista Lilli Gruber, hanno dimostrato una certa sintonia sulle politiche da attuare per far ripartire i rispettivi Paesi e l'Europa.
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FESTIVAL TRENTO ECONOMIA
Stiglitz: "Solo la volontà politica

potrà fermare le disuguaglianze"
“La disuguaglianza è la conseguenza delle politiche che si mettono in campo, quindi possiamo combatterla”. Non c'è nulla di inevitabile nel fenomeno che coinvolge praticamente tutti i Paesi del mondo, ovvero il crescere delle disuguaglianze. Ad affermarlo, il premio Nobel per l'Economia Joseph Stiglitz, tra i grandi ospiti del Festival Economia di Trento. Un monito, quello di Stiglitz, diretto a governi e governanti, a cui ricorda che “possiamo intervenire per cambiare le politiche che generano la disuguaglianza ma dobbiamo farlo rapidamente, non bastano piccoli aggiustamenti, servono cambiamenti fondamentali ed urgenti. Serve capirne meglio le cause e riscrivere le regole dell'economia capitalistica, altrimenti fra 30 anni avremo una società ancora più diseguale”.
E se gli Stati Uniti, dati alla mano, sono il Paese delle diseguaglianze, anche l'Italia non è da meno, con il suo terzo posto in questa speciale classifica che fotografa i divari sociali.
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ROMA, COMUNITà AL VOTO - ruth dureghello
"Per Israele senza se e senza ma"
Quattro le liste che concorreranno alle prossime elezioni della Comunità ebraica romana, in programma domenica 14 giugno. In ordine cronologico di presentazione “Per Israele” (candidata presidente Ruth Dureghello); “Menorah” (candidato presidente Maurizio Tagliacozzo), “Binah-Cer posto per tutti” (candidata presidente Claudia Fellus) e “Israele siamo noi” (candidata presidente Fiamma Nirenstein).
Abbiamo chiesto ai quattro candidati di presentarsi e di presentare la loro squadra, le loro aspettative, i loro progetti, la loro aspirazione di conquistare la fiducia degli elettori.
Rispettando l’ordine cronologico, partiamo oggi da Ruth Dureghello, attuale assessore alla scuola della Comunità ebraica. "Perché questo nome? Perchè - afferma l'assessore - intendiamo dare continuità a un percorso intrapreso oltre venti anni fa, perché sosteniamo Israele senza se e senza ma, perché se vogliamo garantire un futuro alla nostra Comunità dobbiamo mantenere un legame strettissimo con chi opta per l’aliyah, aiutare chi intraprende questa scelta ad inserirsi in Israele e al tempo stesso fare in modo che il legame con Roma non venga mai meno”.
“Il nostro impegno – sottolinea ancora – è per un ebraismo vivo che valorizzi la Comunità come luogo di condivisione della nostra identità, del nostro essere ebrei romani. Prestando in particolare attenzione alle fasce più deboli, al rafforzamento dell’educazione, a una gestione attenta ed efficace della macchina comunitaria”.
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qui firenze
Limmud, confronto aperto
“Ovunque siate, Limmud vi porterà un passo avanti nel vostro cammino ebraico”. È il messaggio-manifesto che da anni caratterizza l'esperienza di Limmud, grande evento sull'educazione ebraica cui tutti possono contribuire con un proprio intervento che nasce nel 1980 in Gran Bretagna grazie all'intuizione di quattro amici impegnati nella vita comunitaria. Tra cui Clive Lawton, ad oggi ancora in prima linea nel diffondere il significato di questa esperienza, che ha coinvolto nel solo 2014 quasi 30mila persone in 50 paesi diversi.
Per il secondo anno consecutivo il Limmud si apre all'Italia e alla città di Firenze, dove ha avuto inizio questa mattina una intensa due giorni di incontri, workshop, momenti di confronto. Dalla formazione dei giovani al messaggio della Torah, dal rapporto tra Diaspora e Israele al pericolo dell'assimilazione: tanti i temi su cui ci si è confrontati già a partire dalla giornata odierna.  Ad accogliere i partecipanti, arrivati da molte città d'Italia, la mostra su “Ebraismo ed Educazione” curata da Sandro e Silvia Servi, dedicata a dieci luoghi privilegiati dell’attività educativa tra cui la famiglia, la scuola, la yeshivà, il Libro.
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Roma - IL MONITO di piero terracina
"Di indifferenza si muore"
“Ignorare la memoria delle violenze perpetrate dal nazismo e dal fascismo significa facilitare la giustificazione delle violenze odierne in nome dello ‘stato di emergenza’, della ‘guerra al terrorismo’ o della ‘crisi economica’ e favorire il silenzio e l’indifferenza verso chi oggi chiede asilo e riparo da ingiustizie e discriminazioni”. Sono parole del Testimone romano della Shoah Piero Terracina, intervenuto al Senato in occasione del convegno “Il peccato nell’indifferenza” organizzato per riflettere su come l’indifferenza non sia una scelta contemplabile. Ieri come oggi, di fronte ad esempio alle ripetute tragedie del mare davanti alle coste italiane. Ad intervenire durante la prestigiosa e partecipata iniziativa anche il presidente del Senato Pietro Grasso, il presidente della commissione diritti Luigi Manconi, il giornalista Gad Lerner e lo storico Alessandro Portelli.
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LA MOZIONE PALESTINESE RITIRATA
Fifa, vincono i valori dello sport

Ma anche la diplomazia
Il ritiro (last-minute) della mozione palestinese che chiedeva alla Fifa di escludere la federazione israeliana dal massimo consesso calcistico internazionale continua ad essere dibattuto e approfondito. Una vittoria diplomatica, frutto di un impegno di sensibilizzazione che è stato svolto su più fronti.
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QUI ROMA
Progetti di futuro
"Come sviluppare l'attitudine e la propria imprenditorialità", " I danni dell'immobilismo dovuto alla crisi: metodi, strategie e soluzioni", "Job act-la riforma del lavoro del nuovo governo: come funziona e cosa cambia", "Personal branding e l'importanza dei social networks per le aziende".

Sono i prossimi seminari dell'Apier, un ente apolitico e senza fini di lucro, ai quali imprenditori e professionisti che fanno riferimento alla realtà ebraica romana parteciperanno, attraverso workshop di formazione e aggiornamento pensati e programmati per affrontare e superare la crisi economica. Nuove occasioni di incontro nell’ambito dell’ebraismo romano, percorsi innovativi tesi a fornire nuovi strumenti operativi per agevolare progetti e sinergie.
SORGENTE DI VITA
Expo e il pianeta da nutrire
Dal padiglione d’Israele e dal mondo ebraico alcune risposte alla sfida dell’Expo: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Il cibo come arte, l’irrigazione goccia a goccia, i pomodori ciliegino, la dieta casher e le norme alimentari ebraiche: dalla tradizione biblica alle moderne tecnologie un messaggio di responsabilità nella produzione e nei consumi nel servizio che apre la puntata di Sorgente di vita di domenica 31 maggio.
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l'ordine convalida l'ottavo praticantato
Francesca, giornalista
Il Consiglio della Lombardia dell’Ordine dei giornalisti ha convalidato l’istanza depositata dalla nostra collega Francesca Matalon, disponendone l’iscrizione al Registro praticanti. In occasione del riconoscimento dell’ottava esperienza di praticantato che si svolge all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il direttore della redazione, Guido Vitale, ha rivolto il seguente messaggio al presidente dell’Ordine milanese Gabriele Dossena.

“Caro Gabriele,

lo scorso venerdì abbiamo assistito con gioia alla convalida dell’istanza di praticantato della nostra collega Francesca Matalon da parte del Consiglio regionale dell’Ordine da te presieduto. In questa occasione, per noi così importante, vorrei giungesse a te e a tutti i colleghi del Consiglio dell’Ordine il nostro grazie. È questa l’ottava esperienza di praticantato che la redazione riesce a realizzare nella sua breve storia e in passato abbiamo avuto fra di noi giornalisti regolarmente convalidati anche dagli Ordini di Roma, di Torino, di Firenze e di Venezia. Tutti hanno concluso la loro esperienza felicemente, sono oggi giornalisti professionisti e appartengono alla categoria dei giornalisti italiani a testa alta. Il loro lavoro contribuisce alla realizzazione di testate giornalistiche professionali e reputate, nella linea di realizzare giornali veri e capaci di rivolgersi all’intera opinione pubblica.

La vostra decisione non costituisce così una prima volta per questa redazione. Eppure vorrei dirti con forza come non sia stata accolta né come un atto dovuto, né come una notizia scontata.

Svolgere un praticantato giornalistico in una redazione vera è oggi per un giovane un sogno difficile da realizzare. E ancora più difficile può esserlo se l’ente editore, fra i suoi difficili compiti, non ha solo quello di fare informazione e di fare cultura, ma anche quello di rappresentare una identità di minoranza, piccolissima nei numeri ma grande nei valori rappresentati, che in oltre due millenni di storia italiana si è sempre dimostrata una componente irrinunciabile della società italiana. Noi siamo riusciti a offrire questa opportunità a otto giovani, e ne siamo orgogliosi.

La tradizione ebraica indica nel numero sette un traguardo di completezza e di compiutezza. E di conseguenza al numero otto, l’aggiunta di un’unità e il superamento di un passaggio fondamentale, la conquista di uno stato di piena maturità. La nostra ambizione è solo quella di compiere ogni giorno il lavoro che ci attende con passione e di meritare una volta ancora il grande onore che ci viene rivolto”.

Nell’immagine, Francesca Matalon, a destra, al lavoro negli uffici dell’Expo 2015 con i colleghi della redazione e con Elio Carmi (Università di Milano) e Roberto Jona (Università di Torino).
pilpul
Il genocidio degli armeni /6
Alla base dell'esperienza di Giovani turchi vi era senz'altro la consapevolezza di dovere dare sostanza ad un percorso di modernizzazione dello Stato ottomano. Ciò che ad essi non riuscì fu però l'offrire risposte credibili alle turbolenze che, soprattutto nei Balcani, stavano agitando le popolazioni che erano ancora parte dell'Impero. Di fatto l'intera traiettoria politica delle élite moderniste fu contrassegnata, nei fatti, da un centralismo autoritario, nel tentativo di tenere insieme parti altrimenti centrifughe di un sistema politico che aveva ancora poco tempo di vita dinanzi a sé. Ne derivò, quindi, un risultato per più aspetti paradossale, ossia capovolto rispetto a quelli che erano gli obiettivi dichiarati inizialmente (unione federale e progresso sociale) con il risultato, da un lato, di accentuare le preesistenti spinte indipendentiste e, dall'altro, di sancire il declino definitivo della presenza turca in Europa.

Claudio Vercelli
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Worldskills
Nel 1946 in Spagna c'era un grande bisogno di lavoratori qualificati. Josè Antonio Elola Olaso, direttore generale di OJE (Organizzazione giovanile spagnola) ebbe un'intuizione: bisognava convincere i giovani  e i loro genitori, gli insegnanti e i potenziali datori di lavoro, che il loro futuro dipendeva da un efficace sistema di formazione professionale.

Angelica Edna Calo Livne
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